Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Non più andrai, farfallone amoroso…

Dunque, in questi giorni si parla molto di coppie di fatto.

Poteva il vostro finto critico musicale ignorare questo argomento e non considerarlo dal punto di vista operistico?

Già vi sento rispondere in coro: "No, non poteva".

Quindi, ecco le mie sapide considerazioni.

Tenete presente che i libretti d’opera sono pieni di situazioni boccaccesche e, soprattutto, che il vecchio detto "il tenore vorrebbe scoparsi il soprano ma il baritono non vuole"  potrebbe essere un efficace riassunto della trama del 90% del repertorio operistico (esagero, ma insomma…).

Ci sono tantissime coppie che convivono more uxorio, ovviamente con esiti quasi sempre sfavorevoli.

Consideriamo, ad esempio, Bohéme di Puccini. In questo capolavoro strappalacrime ci sono addirittura due coppie di fatto: Mimì e Rodolfo (finisce male, molto male) e Musetta e Marcello.

Sempre restando in ambito pucciniano, c’imbattiamo nella gelosissima cantante Floria Tosca ed il pittore Mario Cavaradossi: così a memoria non ricordo ci siano riferimenti espliciti alla convivenza, ma che abbiano consumato è del tutto evidente, quindi sono peccatori degni d’apparire in questa lista di proscrizione.

Manon Lescaut se ne va col cavaliere Des Grieux e poi, scontenta, va a vivere con il vecchio Geronte.

Puccini doveva essere davvero senza dio, perchè nella Butterfly addirittura la vicenda assume aspetti pornopedofili: Cio Cio San dice apertamente di avere 15 anni e non trovatemi scuse per Pinkerton, che è il classico esempio di turista sessuale ante litteram.

Inoltre, ‘sto bastardo, lascia incinta la giapponesina e si sposa un’americana.

Interessante il punto di vista dell’avvocato civile: purtroppo Cio-Cio-San prende un abbaglio dal punto di vista giuridico. La vicenda della Butterfly potrebbe essere definita come un "equivoco in materia di diritto internazionale privato", branca giuridica che concerne l’individuazione della normativa nazionale applicabile a questioni civili che abbiano un qualche elemento "internazionale".
Lei credeva che la legge applicabile al suo matrimonio fosse quella del marito. Invece il diritto internazionale privato prevede che sia quella del luogo ove viene celebrato il matrimonio. Di talché Pinkerton, abbandonandola, divorzia a tutti gli effetti, in ossequio alla legge giapponese dell’epoca e pertanto contrae altro e regolare matrimonio con Kate.

Avvocati…

E che dire della celeberrima Violetta e di Alfredo, nella Traviata di Verdi? Lei è pure recidiva, perchè dopo aver lasciato Alfredo convive pure con un Barone.

Altri due disgraziati sono, nella Cavalleria Rusticana di Mascagni, Turiddu e Santuzza. Oltretutto lui la cornifica con la moglie di Compar Alfio, Lola: evidentemente le coppie sposate non funzionano.

In Norma di Bellini, la sacerdotessa druidica mette al mondo una considerevole prole con Pollione, console condottiero romano che, ovviamente, la tradisce con Adalgisa.

Ora potrei andare avanti considerando le possibili relazioni omosessuali, ce ne sono una marea: il rapporto tra Don Carlo e Rodrigo, ad esempio, è almeno equivoco; anche tra le già citate Norma ed Adalgisa c’è qualcosa di poco chiaro.

Non lo faccio solo per un motivo, non vorrei che pria che spunti in ciel l’aurora il pastore tedesco leggesse il mio blog e proibisse la rappresentazione dell’opera lirica in pubblico.

Qualche secolo fa, i suoi predecessori l’hanno già fatto.

46 risposte a “Non più andrai, farfallone amoroso…

  1. bobregular 14 febbraio 2007 alle 5:50 PM

    eh, infatti.
    “Perikolossissima latèpra ti pekkatòri zenza Tìo opera lirika ezzere”.
    :-//

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  2. utente anonimo 14 febbraio 2007 alle 5:57 PM

    Non sottovalutare il monsignore, che pure lui mette bocca su qualsiasi cosa…
    Ma mentre dallo Stato Pontificio (come dici? Non esiste più? Beh che qualcuno li avvisi, credo non se ne siano accorti…) me lo aspetto, ahimè… mi urtano (eufemismo) i parlamentari che gridano allo scandalo. Quelli che difendono il valore della famiglia, forse perchè loro stessi ne hanno almeno un paio. Quegli stessi che dal 1992 usufruiscono della copertura assicurativa sanitaria a chi vive con loro “more uxorio”.
    Ha ragione mia madre, sono decisamente eretica.

    La pasionaria Margot :o)

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  3. bobregular 14 febbraio 2007 alle 5:59 PM

    ma chi sarà sto Ucsorio poerello che sta sempre a crepà… 😉

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  4. utente anonimo 14 febbraio 2007 alle 6:04 PM

    Bob, secondo me è un gay divorziato e convivente con un transessuale.
    Di quelli tanto amati da Nazinger e gerarchi affiliati.

    La sociologa Margot :p

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  5. amfortas 14 febbraio 2007 alle 6:08 PM

    Bob e margie, mi stavate spiando, diciamolo!
    Non ho fatto neanche in tempo a postare che trovo le vostre sagaci battute :-))

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  6. utente anonimo 14 febbraio 2007 alle 7:00 PM

    Formidabile post.
    E poi: il baritono si vuol fare il tenore ma il soprano va alla Buoncostume.

    Ocio al panzer… puoi finire al rogo.
    ciao dalla piovra

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  7. filorosso 14 febbraio 2007 alle 7:50 PM

    E pensare che non c’è coppia di fatto più virtuosa e più pia di quella del parroco e della sua perpetua.
    Baci, Filo

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  8. minstrel 15 febbraio 2007 alle 9:57 am

    E poi mi si domanda perchè apprezzi di più la musica antica…

    Avete presente l’amore cieco che, nozze o meno, fanno scendere Orfeo fin nell’Ade?
    O le pene d’amore lontano de “se i languidi miei sguardi”, forse una delle lettere d’amore più belle scritte in lingua italica…

    Si certo, non è opera, ma a mio avviso spesso, se non fosse stato per le immense costruzioni sinfoniche e le geniali trovate musicali di certi compositori, moltissimi libretti serebbero alla stregua di semplici bozzetti per quattro puntate di beautiful.

    A questo punto, restando all’800, preferisco di gran lunga abbandonarmi al fantasy con il sempiterno Wagner, Weber (Oberon ruleggia!) o, perchè no, con le opere fantasy italiane in stile Mefistofele di Boito.

    A pensarci bene mi sovviene un’altra piccola riflessione: in questi giorni sto scrivendo del materiale per un musical con Teatro minimo e si sta discutendo con il regista delle strutture dei musical principali per poterle poi utilizzare nel nostro. Alla fine quasi tutti i musical da noi analizzati comprendevano la storia d’amore fra tenorino e mezzosopranino con il baritonino che non ci sta.
    Anche qui le lezioni di vocalità verdiana la fa da padrona; ma a differenza dell’opera il lieto fine è d’obbligo.
    Probabilmente la breve storia del teatro musicale inglese leggero non consente ancora di deludere le aspettative del pubblico pagante.

    Bello comunque l’aspetto legato alle strutture degli spettacoli moderni. Se ho tempo ci scrivo qualcosa perchè con il regista di teatro minimo sto imparando un sacco di cose.

    … incredibiel….

    rileggendomi…

    mi accorgo che da un post sorridente ho fatto un commento che più serioso non si può!

    Che palle che sono!

    yours

    MAURO

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  9. megbr 15 febbraio 2007 alle 11:05 am

    e si… ma c’è anche un risvolto drammatico: in effetti il detto “il tenore vorrebbe scoparsi il soprano ma il baritono non vuole” termina con “e alla fine muoiono tutti”, mimì, tosca, manon, cio cio san (a proposito concordo in pieno: pinkerton è il personaggio più odioso e insopportabile), violetta, norma, non riescono a vivere la loro passione, il pastore tedesco è già vendicato…

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  10. malaparata 15 febbraio 2007 alle 11:05 am

    aspetto la buona notizia, Amfortas, leggendoti sempre con piacere.
    bacio, bianca

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  11. utente anonimo 15 febbraio 2007 alle 12:04 PM

    Ragion di più per tornare alla musica pianistica, caro Amfortas: asettica e geometrica, asessuata di quando in quando…
    (levariazionigoldberg)

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  12. VanaMind 15 febbraio 2007 alle 2:28 PM

    Se il pastore leggesse secondo me metterebbe al bando il tuo blog.

    Ma lui si vede quando si osserva allo specchio? intendo dire che ci sono facce di uomini che appaiono gaie, ma lui le batte tutte, ha quel labbro lascivo e lo sguardo femmineo che non scherzano.

    Omen nomen certo, ma anche la fisiognomica non scherza, e se non fosse diventato prete?

    bah.

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  13. evbtg 15 febbraio 2007 alle 3:18 PM

    Molto bello questo excursus caro amfortas; beh vedo che anche nelle opere liriche ci sarebbero molti candidati ai Dico…ma magari sarebbero stracciati un minuto dopo averli sottoscritti! Ho postato anch’io sullo stesso argomento… ma credo che un’opera lirica che alluda a una coppia come quella che potrebbe essere la mia ancora non sia stata scritta!! ciao elena

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  14. amfortas 15 febbraio 2007 alle 5:43 PM

    Octopus, grazie per i complimenti.
    Mi vedo già mentre canto “di quella pira l’orrendo foco”
    Filo, quasi quasi un giorno ci faccio un post su quell’argomento….
    Mauro, il tuo commento impreziosisce il post, altrochè.
    Hai visto che Pietro ha detto che t’accontenta? 🙂
    megbr, diciamo che sono tutti puniti per la loro scandalosa vena lussuriosa…ma al pastore tedesco basterà? 🙂
    Bianca, la buona notizia non c’è, purtroppo.
    Mi devo accontentare che non ce ne siano di altre negative…
    VariazionidiGoldberg, sai che a parte qualche pezzo sono completamente a digiuno di pianoforte?
    La sinfonica mi sarebbe più congeniale…che ne so…un Mahler per dirne uno 🙂
    Vanamind hai ragione, anche quegli occhi cilistrini…non so 🙂
    Elena quando ho tempo passo a leggere il post…sei sicura che non ci sia un librettista che non abbia affrontato l’argomento?
    Guarda che nell’opera c’è di tutto eh? 🙂

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  15. utente anonimo 16 febbraio 2007 alle 12:12 am

    Molto azzeccate, caro Amfortas/Notung,le tue considerazioni sulle coppie di fatto nell’opera!…
    Mi sono chiesto però quante delle suddette rientrerebbero nei termini della normativa per sottoscrivere un “dico”: temo nessuna o quasi, se non altro la convivenza di almeno tre anni mi sembra un tetto assai problematico per tutte quelle citate ed altre ancora – Violetta e Alfredo convivono in campagna per sole “tre lune”, Mimì e Rodolfo sono troppo litigiosi e precari, forse Tosca e il suo pittore, nella loro sospirata casetta suburbana, sono quelli che possono vantare una stabilità maggiore ed un rodaggio di durata più lunga, anche perchè hanno tutti e due un introito fisso visto che lavora anche lei, e deve passarsela piuttosto bene canticchiando alle feste dell’alta mondanità papalina.
    Dimostrazione del rigore eccessivo della proposta di legge o della blasfemia connaturato alla lirica!?

    Un saluto da Fadecas

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  16. amfortas 16 febbraio 2007 alle 8:06 am

    Fadecas, che piacere trovare qui un tuo commento!
    Troppe persone competenti cominciano a farmi visita…mi sa che dovrò alzare il tiro anch’io, altrimenti faccio la figura del peracottatro 🙂
    Fab, giusto ieri pensavo di chiamarti ma la giornata è stata orribile, stasera ci provo di sicuro.

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  17. utente anonimo 16 febbraio 2007 alle 12:02 PM

    🙂 divertente e irriverente, in una giornata così è fantastico leggerti. E guarda che ieri non riuscivo ad entrare sul tuo blog, secondo me la divina provvidenza o Eminem ci hanno messo lo zampino!

    PS: secondo me sei molto più grintoso e forte di quello che dici….ne sono convinta.

    baci

    grisù

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  18. utente anonimo 16 febbraio 2007 alle 1:46 PM

    ciao amfortas, che dire non sono così conoscitore delle “realtà” che descrivi ma grazie a te prendo spunti per approfondire, e grazie davvero per le belle parole che lasci da me,

    maltese

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  19. evbtg 16 febbraio 2007 alle 3:18 PM

    Chissà caro Amfortas… ma tu conosci niente del genere? E al maschile (che forse è più “facile”)? ciao elena

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  20. amfortas 16 febbraio 2007 alle 4:08 PM

    Grisù, in questi giorni Splinder è in manuntenzione a macchia di leopardo 🙂
    In quanto al resto, spero tu abbia ragione, ma non ci conterei molto.
    maltese, grazie. Se mi dici che t’invito ad approfondire, mi fai un gran complimento.
    Elena, ora se ti dicessi che conosco Saffo di Giovanni Pacini mentirei di brutto, però so che esiste, se hai tempo fai una ricerca 🙂

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  21. utente anonimo 16 febbraio 2007 alle 5:20 PM

    Passo per augurarVi un buon we. Mi sento come un atleta dopo la gara, mi ero impegnata a curare una mostra e il mio precipitato viaggio in Italia mi ha messo molto in ritardo. Ho finito, da stasera sono un uomo libero. Fuuuuuuuuuuuu (espirazione di sollievo). Un abbraccio alla signora, Ariela

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  22. ivyphoenix 16 febbraio 2007 alle 9:11 PM

    ma questo post amfortas è eccezionale… sì, le trame delle opere sono davvero ignobili.. io da piccola ci piangevo su rigoletto o la butterfly.. resistevo solo alle operette.. di cui sbaglio o non ti dedichi tanto? eppure è un tema tipicamente triestino..
    che belli i vestiti e le canzoni della vedova allegra.. poi avevo voluto tutti i costi l’abito da can-can dopo che mi avevano portato a vederla.. o il cavallino bianco.. già già..

    in quanto al tema delle coppie di fatto.. boh? io ho il problema della coppia dis fatta e speriamo si risolva presto presto…
    bacione

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  23. lucamadeus 17 febbraio 2007 alle 12:05 am

    il buon Puccini troneggerebbe in una eventuale classifica 🙂
    caruccia la foto di Claude e Chouchou, vero?
    notte, Paolo
    L.

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  24. utente anonimo 17 febbraio 2007 alle 9:40 am

    Per quanto riguarda le coppie di fatto,
    le invasioni della chiesa sulla vita privata altrui e cose simili,
    sono abbastanza incazzata (ops si può dire abbastanza?).
    mi censureresti per cui preferisco non commentare,
    (livello acidità altissimo)!
    Ti lascio un saluto e ti auguro un felice fine settimana.

    P.S. secoli fa, avevo visto il film su Madame Butterfly,
    ricordo solo che piangevo come una fontana,
    che storia tristeeeeeee

    laracchiacensurata

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  25. utente anonimo 17 febbraio 2007 alle 11:58 am

    anche io e mio marito abbiamo convissuto per sei anni , dillo a quel puccini…non si sa mai.
    by malmostosa
    /.)

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  26. VanaMind 17 febbraio 2007 alle 12:30 PM

    Quello che mi ha dato fastidio oltre ogni misura, non era la macchina grande (quella era una di quelle macchine che raramente vedi per strada) è che un uomo di quell’età non dovrebbe comportarsi come un qualunque stronzo che giri per strada.

    Lo so che il ragionamento può sembrare contorto, ma forse è perchè mio padre era un vero gentiluomo e così mi aspetto sempre che da una certa età le persone provino maggiore rispetto le une per le altre.

    Ma non è così quasi mai purtroppo. Chi lo fa oramai è un’eccezione.

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  27. VanaMind 17 febbraio 2007 alle 12:32 PM

    PS comunque sui motorini siamo d’accordo, io li eliminerei tutti con il napalm. Non solo sono delle teste di ….. inenarrabili, ma pretendono pure d’avere ragione anche quando ti sgommano sul cofano.

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  28. utente anonimo 17 febbraio 2007 alle 12:51 PM

    Coppie di fatto? Di fatto è’ un fatto che non ho un fatto da riferire su questo siffatto manufatto sociale, mi manca pure il tatto.

    Capitan Artefatto

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  29. utente anonimo 17 febbraio 2007 alle 2:40 PM

    oh, hai ammazzato quel barlume di romanticismo che c’era in me. 🙂
    beh, forse dovrei ringraziarti.
    a parte questo, io non ho mai pensato di sposarmi, tranne quand’ero un virgulto, ma con questa lista nera che hai pubblicato, quasu quasi ci ripenso…
    un bacio
    butter

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  30. amfortas 17 febbraio 2007 alle 4:11 PM

    Luca, non per nulla Puccini è stato autorevolmente definito l’ultimo spacciatore d’amore!
    laracchia, difficile che io censuri qualcuno :-), comunque è il solito discorso, la legge dovrebbe essere una propaggine del buonsenso, ma non è mai così.
    Butterfly è davvero commovente, specie se allestita decentemente sia dal punto di vista vocale sia dal lato scenografico e registico.
    Sally, anch’io ho convissuto, seppur non tanto tempo come te…non facciamoci riconoscere 🙂
    Vanamind, scusa se sono trasceso un po’ nel commentare, mica ce l’avevo con te, è che troppo spesso chi non ha una 1100 del ’68 con la bandiera del Che fuori dal finestrino è preso per un fascista reazionario.
    In un sommario sondaggio condotto in questi giorni, ho capito che i sentimenti che proviamo verso la maggioranza dei proprietari di motorini (o meglio verso la loro guida, assolutamente folle) è condivisa come il desiderio di pagare meno tasse.
    Per il resto, io sono un vero gentleman, e sia maledetto chi scriverà il contrario 🙂
    Capitano, sei stato sufficientemente chiaro 🙂
    Butter, c’è una sola cosa che mi spaventa in merito ai Pacs o Dico o come cacolo si chiameranno, e cioè che aumenti il numero delle persone che stanno insieme perchè il trasloco costa troppo.
    Romanticismo? Dillo a Puccini… 🙂

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  31. amfortas 17 febbraio 2007 alle 4:15 PM

    Ariela sì, credo tu abbia passato un periodo molto intenso, diciamo.
    Ecco, ad esempio il fatto che ti definisca un uomo libero è creepy

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  32. amfortas 17 febbraio 2007 alle 4:17 PM

    Splinder mi fa commentare a singhiozzo, accidenti…
    Ivy è vero, non amo molto l’operetta e per un triestino è piuttosto strano.
    Per i tuoi problemi posso solo augurarti che, in qualche modo, finiscano presto.

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  33. utente anonimo 17 febbraio 2007 alle 4:50 PM

    Scusa Amfortas… ero distratto. La sinfonica dici: beh si… c’è già li’ un po’ d’infrastruttura in eccesso, pero’… Ma non Mahler, perbacco, non mi fa lo stesso effetto di Wagner, ma mi deprime. Dichiamo Brahms o Schumann. Se no suvvia Beethoven, va sempre bene.
    Insomma c’è spazio… (levariazionigoldberg)

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  34. amfortas 17 febbraio 2007 alle 5:31 PM

    Variazioni, su Beethoven possiamo trovare un compromesso ragionevole 🙂

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  35. utente anonimo 17 febbraio 2007 alle 7:00 PM

    No, no, aspetta ho un’idea. Le trascrizioni da Bach di Ferruccio Busoni, noto wagneriano di inizio novecento, hanno tutta la veemenza del Riccardino intarsiata dei preziosi contrappunti di Johann Seb. E le ascoltiamo interpretate da Demidenko, che assomiglia a Lenin, cosi’ abbiamo percorso l’intero arco costituzionale.
    Quasi megkio di un compromesso storico, direi!
    (levariazionigoldberg)

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  36. amfortas 17 febbraio 2007 alle 7:16 PM

    Il quale Busoni, era per metà (da parte di madre, Anna Weiss) triestina; qui ci sono ancora parecchi Weiss, non so se parenti.
    Classico esempio d’artista mitteleuropeo, direi.
    Sì sì, VariazioniGoldberg, direi che è un buon compromesso 🙂

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  37. Flormanouche 17 febbraio 2007 alle 7:42 PM

    La cosa che ora sarei curiosa di conoscere è il commento di tanti “benpensanti” e “eugenès” che riempiono le cronache delle prime a teatro….
    Ciao, Amfortas 🙂

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  38. gabrilu 17 febbraio 2007 alle 11:30 PM

    Noto che hai squisitamente glissato su Sigmund e Sieglinde, eh? Con quel carico da novanta dell’amore incestuoso (e pure un figlio al seguito, veh) effettivamente non era il caso…. ^___°

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  39. ivyphoenix 18 febbraio 2007 alle 12:13 am

    felice domenica amfortas!

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  40. amfortas 18 febbraio 2007 alle 8:03 am

    Manou, uno che frequenta le prime è Casini, ad esempio…e credo di non dover aggiungere nulla 🙂
    gabrilu…ehm…è stata una distrazione, diciamo, ok?
    Anche perchè pure Wotan…
    Ivy, grazie…vedrò di cavarmela in qualche modo…

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  41. Flormanouche 18 febbraio 2007 alle 10:41 PM

    Grazie, Amfortas, un abbraccio a voi: la vita va avanti 🙂

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  42. utente anonimo 19 febbraio 2007 alle 10:27 am

    Non c’entra nulla, ma ti lascio un buongiorno lirico!!!
    medusa

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  43. utente anonimo 19 febbraio 2007 alle 10:54 am

    Passavo di qua….
    buon lunedì….

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  44. amfortas 19 febbraio 2007 alle 11:34 am

    Manou, deve essere così.
    Med, grazie.
    Anonimo/a, grazie, ricambio.

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  45. utente anonimo 21 agosto 2007 alle 5:14 PM

    Non so come mi ero persa questo tuo post esilarante! Hai una grandissima passione!

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  46. amfortas 22 agosto 2007 alle 4:34 PM

    Grazie, gentile anonima 🙂

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