Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Archivi Mensili: marzo 2007

Pentiti, scellerato!

Ho approfittato, subdolamente, degli ottimi risultati scolastici di mio nipote per regalargli Il Flauto Magico a fumetti.

Con questa ed altre viscide manovre diversive spero d’infettarlo con il temibile virus della melomania.

Con mia sorpresa, invece di mandarmi a quel paese e reclamare una macchinina si è dimostrato interessato!

Si è messo subito a leggere ed ha cominciato a fare domande.

Ora attendo che mi chieda di vedere l’opera in DVD (ha solo l’imbarazzo della scelta).

Sono bastardo?

Stasera a Trieste c’è la prima del Don Giovanni, quindi rispondo da solo al titolo di questo mio post.

"No, no, ch’io non mi pento!"

Buon fine settimana a tutti. (smile)

 

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Questione di principio.

Già altre volte ho parlato in questo blog del varietà operistico radiofonico "La Barcaccia".

Inopinatamente, quest’anno il programma sarà sospeso per un paio di settimane, a partire dal 2 aprile.

Su Operaclick è nata l’iniziativa di protestare, civilmente, spedendo una mail che manifesta il disagio degli appassionati.

Di seguito, ecco il testo:

"Egr. Dott. Valzania,

apprendo che dal 2 al 13 aprile 2007 la trasmissione "La Barcaccia" sarà sospesa per far posto ad altro programma.
Ritengo che sospendere (anche se solo per alcuni giorni) una trasmissione ormai storica e seguita come "La Barcaccia" sia un altro sintomo di quanto poco rispetto ci sia per gli appassionati di Opera lirica che si vedono sempre più privati della possibilità di seguire la loro musica e tutto quello che la concerne. Inoltre, si sospende una trasmissione che è già di breve durata (45 minuti sono davvero pochi) e che è rimasto uno dei pochi contatti, alla radio, con questo fantastico mondo che è l’Opera Lirica (per non parlare della televisione).
Veramente si rimane molto delusi da quanto gli appassionati di questo genere siano considerati dalla RAI ascoltatori di serie B. Eppure pagano un canone anche loro!

Questa mia vuole essere una protesta per una scelta a mio parere molto discutibile e anche se, probabilmente, rimarrà lettera morta, che almeno faccia riflettere chi si occupa della programmazione di RAI Radio TRE.

La saluto cordialmente."

Chi volesse aderire all’iniziativa, farebbe un piacere a me ed alla cultura in generale.

La mail va indirizzata così:

s.valzania@rai.it

Cc

radiotre@rai.it

Grazie a chi vorrà darci una mano.

Ritorno al futuro.

A me non interessa sapere come sarò tra qualche anno, sinceramente.

Basta la salute, dicono.

Magari a qualcuno di voi sì, invece.

Sappiatemi dire.

New entry.

Sono costretto, a malincuore ma allo stesso tempo con grande gioia, a rivedere la mia classifica dei 5 libri indispensabili.

Questo tipo di giochetto, chiamiamolo così, è sempre molto difficile perchè costringe a sacrifici psicologici terribili.

Ad esempio, come può un triestino non inserire in graduatoria "La coscienza di Zeno"?

Eppure, forse immodestamente, ritengo che questo mio scarso campanilismo sia segno di obiettività.

Allo stesso tempo sono felice, perchè, mi dico, l’inserimento di un nuovo libro in classifica significa che non mi fossilizzo intellettualmente su posizioni consolidate.

Bene, ora che ho fabbricato per benino l’immagine sacra di me stesso ed ho soddisfatto solipsisticamente la mia vanità (strasmile), comunico la nuova classifica:

1) La montagna incantata di Thomas Mann

2) Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij

3) La metamorfosi di Franz Kafka

4) L’idiota di Fëdor Dostoevskij

5) Auto da fé di Elias Canetti

A quest’ultimo libro, che nella mia ignoranza abissale non avevo mai sentito nominare, sono tardivamente arrivato tramite una segnalazione del mio amico Bob (scusa Bob, non trovo il link originale).

Ora, non aspettatevi che faccia una critica, non ne sono capace.

Dico solo che sono ancora frastornato dalla lettura, e questo basti.

Un’altra cosa di cui sono sicuro è che non regalerò a nessuno questo volume, perchè è pericoloso, tanto che almeno in quarta di copertina ci dovrebbe essere scritto "handle with care" come sul semtex.

E basta.

Sabato scorso, nel frattempo, Mariella Devia ha trionfato nell’Anna Bolena di Donizetti al Filarmonico di Verona.

Ho cercato disperatamente di procurarmi un biglietto, ma non ci sono riuscito. Ci riprovo per la recita di domenica prossima, così magari faccio l’accoppiata: sabato sera a Trieste il Don Giovanni e domenica pomeriggio l’Anna Bolena a Verona.

Magari.

Buona settimana a tutti.

P:S

MariaStrofa, se riprendi a scrivere a me fai un piacere.

Un motivo in più per amare Giuseppe Verdi.

Sto uscendo (almeno, spero) da un periodo difficile, lo sapete tutti.

Nelle settimane scorse ho cercato conforto nella musica e nei libri.

Le notizie, anche gravi, provenienti dai media, mi sono scivolate addosso.

L’unica circostanza in cui mi sono davvero scosso, anche se può sembrare strano, è quando ho sentito il pastore tedesco abbaiare.

Io non sono un mangiapreti, anzi, ritengo che gli anni passati in oratorio siano stati fondamentali per la mia vita: ho ricevuto solo insegnamenti positivi.

Però ora mi pare che il pastore tedesco stia passando il segno.

La posizione di Giuseppe Verdi nei confronti della Chiesa era questa:

"Non posso conciliare Parlamento e Collegio dei cardinali, libertà di stampa e Inquisizione, Codice Civile e Sillabo. Che domani venga un Papa destro, astuto, un vero furbo, come Roma ne ha avuti tanti, e ci ruinerà. Papa e Re d’Italia non posso vederli assieme nemmeno in questa lettera."

Ora, a distanza di circa 150 anni da questa lettera di Verdi, io la penso allo stesso modo.

Amen.

Nel frattempo, mentre io non scrivevo neanche su questo modesto blog, il mio amico Bob pubblicava questa sua opera prima, non so se mi spiego.

Se passa da queste parti, andremo a passeggiare insieme sul Sentiero Rilke, lui mi leggerà le sue poesie, io m’innamorerò e diventeremo una coppia di fatto. (strasmile)

Alla faccia del pastore tedesco.

È passata la nottata?

Scrivo queste poche righe per tranquilizzare tutti quelli che, in vario modo, mi sono stati magnificamente vicini in queste ultime settimane.

L’allarme è rientrato.

C’è una sorta di pudore nello scrivere queste scarne frasi, credetemi.

Ho invaso le vostre vite con i miei problemi e non è giusto.

Sono fragile, lo so.

Voi mi avete aiutato ad essere un po’ più forte.

Grazie.

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