Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Non per soldi… ma per denaro.

Il Maestro Daniel Oren lascia il Teatro Verdi di Trieste.
Era ora, per quanto mi riguarda.
In questi giorni non ne ho parlato né qui né su OperaClick, anche se ovviamente ero informato con sufficiente precisione.
Trieste non è New York, ho amici e conoscenti che suonano nell’orchestra triestina, altri che cantano nel coro che, a mio avviso, è uno dei migliori che si possano ascoltare in Italia.
La situazione di disagio si trascinava da troppo tempo, e non faceva bene a nessuno.
Ho affermato all’inizio “Era ora…” ma il mio non è certo un giudizio tecnico sul direttore israeliano. Oren è un buon professionista (nulla di più, sia chiaro) e deve essere giudicato di volta in volta, come tutti.
Quest’anno l’ ho sentito dirigere, dal vivo o in registrazione, un Rigoletto in modo almeno altalenante, un ottimo Werther a Monaco (mi pare), La Juive a Parigi, una controversa Forza del Destino a Genova, una buona Manon Lescaut a Trieste.
Però, è un dato di fatto, ovunque vada crea malumori e tende ad accumulare impegni in modo disordinato; non si può pretendere di essere un punto di riferimento contemporaneamente in più teatri: Genova, Salerno, Trieste, senza contare gli impegni all’estero e la quasi esclusiva all’Arena di Verona.
Certo, porta spesso con sé nomi di prestigio ma anche comprimari o coprotagonisti che sono ancora in carriera solo perché legati in qualche modo a lui.
Insomma, ci sarebbe da dire molto.
Ieri, nella conferenza stampa in cui ha spiegato le motivazioni del suo abbandono, ha parlato di mobbing…suvvia Maestro, non mi faccia ridere.
Ha inoltre affermato che le nomine alla sovrintendenza dei teatri italiani sono dettate da criteri politici: davvero??? (strasmile) E questo non va bene a Trieste ed è il criterio migliore di scelta a Salerno?
Vogliamo parlare della serata in cui marinò il Teatro Verdi adducendo motivi di salute ed in cui invece risultò applaudito a Reggio Calabria?
Ora, cito dal quotidiano triestino Il Piccolo, ha intenzione di chiedere un risarcimento alla fondazione triestina, questo il dettaglio:
 
…un milione 302 mila euro di mancati cachet dopo la rescissione del contratto triennale con il Vedi, un milione e mezzo di danno all’immagine, 17.535 euro di spese d’albergo risalenti al 2005 e mai pagate dalla Fondazione, 123 mila 900 euro per la mancata direzione del Don Pasquale… (ultimo appuntamento della stagione, Nota di Amfortas)
 
 
Sono tanti soldi, accidenti.
Speriamo che non vinca la causa, altrimenti sai che botta di tasse…perché sono certo che qualcuno andrà a vedere quanto guadagna, ‘sto povero direttore colpito dal mobbing.
 

15 risposte a “Non per soldi… ma per denaro.

  1. utente anonimo 1 giugno 2007 alle 9:09 PM

    precise come le battiture di uno spartito musicale le sue richieste di risarcimento…non c’è che dire,un vero talentuoso!
    Ciao Amfortas,buon we:)

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  2. utente anonimo 1 giugno 2007 alle 9:26 PM

    ho letto la tua maile te ne ringrazio anche se in ritardo.
    Scusami.
    iris.m

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  3. ElfaProfonda 2 giugno 2007 alle 3:18 PM

    Pare che a Bari abbia preso una marea di soldi…ma si è presentato in teatro il giorno prima della generale di Tosca…avrà anche fatto suonare bene l’orchestra ma non mi pare un buon motivo!

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  4. utente anonimo 2 giugno 2007 alle 9:41 PM

    Malumori anche a Genova con Oren, in lite con il direttore artistico.
    Ciao dal polpo

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  5. Tuosk 2 giugno 2007 alle 11:50 PM

    Mobbing = bellissima parola molto moderna.
    Una figata, insomma …
    Ma se questo fatto fosse accaduto una ventina di anni fa, che parola avrebbe usato D.O.?
    Ostracismo? Vessazione? Bastoni tra le ruote?
    Certo che lo charme sarebbe stato diverso.
    snort.
    ( Ciao,P!! )

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  6. utente anonimo 3 giugno 2007 alle 12:51 am

    Devo spezzare una lancia in favore del cilea di reggio calabria….come non giustificare il maestro che ha preferito farsi applaudire dai reggini?

    Scherzi a parte, tu conforti la mia idea che la bravura non basta, la tecnica neanche, la profesionalità e la grandezza di un personaggio è fatta in gran parte dal fattore umano, che vuol dire rispetto per gli altri.

    ole /.) by malmostosa

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  7. Princy60 3 giugno 2007 alle 11:00 am

    Ah,ah,ah…..son qui che mi scompiscio dal ridere! Se faccio leggere questo post al papi, son sicura che ti manda un saluto affettuoso. Però, ora che ci penso, non è che Oren si installerà definitivamente a Genova…Help! ;-)***

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  8. utente anonimo 3 giugno 2007 alle 10:35 PM

    non ti ho dimenticato.

    un caro saluto. sc.

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  9. utente anonimo 3 giugno 2007 alle 10:52 PM

    Non mi è mai piaciuto Oren, lo so che è sbagliato giudicare sulla base della prima impressione, ma proprio non lo reggo.
    Ciao Am

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  10. amfortas 4 giugno 2007 alle 9:40 am

    Un saluto a tutti.
    La querelle continua a colpi di comunicati stampa tra il sovrintendente Zanfagnin e Oren.
    È una situazione assai pesante ed al momento non me la sento di fare previsioni.
    Intanto per il prossimo Don Pasquale è stato ingaggiato il M°Gérard Korsten.
    (ciao sc!)

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  11. utente anonimo 4 giugno 2007 alle 9:44 am

    Suvvia, un po’ di comprensione per un uomo che soffre a causa del mobbing. Ecchecaspita!

    O____o

    Margot

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  12. utente anonimo 4 giugno 2007 alle 11:42 am

    Ti leggo a pranzo.
    Il titolo non presuppone nulla di buono…

    yours

    MAURO

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  13. utente anonimo 4 giugno 2007 alle 2:56 PM

    mqp – non c’è che dire…. se è mobbing, è moda. Se è moda… come tale fa girare soldi e qualcos’altro….(double sense).
    Un salutone

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  14. rageout 5 giugno 2007 alle 8:48 am

    Quindi non sono solo i giocatori di calcio a fare i capricci…
    Mah…
    alessandro

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  15. utente anonimo 5 giugno 2007 alle 9:47 am

    Mobbing eh? E cosa dovrei dire io, allora… 🙂

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