Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Pier Paolo Pasolini, un corsaro da rimpiangere.

Perché rileggere ( o leggere ) Pasolini?
In particolare, perché proprio Scritti Corsari”?
Ci sono infinite risposte a questa domanda ma, come spesso succede, la risposta più semplice è quella giusta: bisogna conoscere questo libro perché è indispensabile.
Un’affermazione così perentoria da parte mia, che mi nutro d’incertezze, può sembrare forzata. Eppure v’assicuro che ho valutato bene se fosse il caso d’esprimersi in modo così categorico.
Non sono portatore di ciechi furori ideologici né mosso da interessi specifici; vorrei solo ottenere che qualcuno s’avvicini a questo lavoro senza pregiudizi.
Nei primissimi anni ’70 io leggevo, oltre al quotidiano della mia città, “Il Corriere della Sera”, che era il baluardo del Capitale e della Borghesia. Era un giornale autorevole, aveva una bellissima terza pagina e, perché no, un’ottima sezione sportiva.
Inoltre, il Corriere ospitava gli arrembaggi di Pasolini che mi costringevano a riflettere, pensare, ragionare e molto spesso mi facevano arrabbiare.
La figura dell’intellettuale, oggi spesso svilita a caricatura grottesca di se stessa, trova con Pasolini quasi un archetipo. Un intellettuale vero, scomodo perché non contiguo né al regime democristiano dominante né all’opposizione comunista; scomodo perché omosessuale, ed oggetto di scherno bipartisan, più o meno velato, proprio per la sua sessualità.
Da sinistra fu definito nostalgico (sic), da destra con i peggiori epiteti che lascio alla vostra immaginazione.
Impressionanti, e meglio ne possiamo apprezzare la portata oggi, a distanza di trent’anni, le sue requisitorie contro il potere nefasto della televisione.
Pasolini considerava questo medium (o meglio l’uso che se ne faceva ) come designato ad imporre un regime, un nuovo fascismo, molto più temibile di quello del ventennio: mentre quest’ultimo aveva inciso solo superficialmente sugli italiani, il nuovo morbo avrebbe intaccato, come una perversa mutazione genetica, il DNA stesso dell’italiano medio.
Direi che oggi si può affermare, senza paura di essere smentiti, che Pasolini aveva visto giusto.
Inoltre, quest’uomo straordinario ha parlato di ecologia, quando questo vocabolo era sconosciuto ai più, ha fornito un’interpretazione ai vocaboli “ sviluppo e progresso”, dimostrando con una logica ferrea, geometrica, addirittura violenta, che troppo spesso dove c’è sviluppo non c’è progresso.
Ora, in questa sede non posso e non voglio approfondire il discorso: lascio a voi il magnifico stupore della scoperta del fascino di questo libro e di questo intellettuale a tutto campo.
"Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza: se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non avere niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io del resto considero degno di ogni più scandalosa ricerca".
Vi segnalo solo un paio di link che, spero, vi convinceranno più delle mie parole a comprare, amare, vivere questo splendido lavoro.
P.S.
Cercherò di venire a trovarvi nei prossimi giorni, con calma. Non sto bene, abbiate pazienza.
Grazie a tutti per gli auguri di una pronta guarigione.

19 risposte a “Pier Paolo Pasolini, un corsaro da rimpiangere.

  1. utente anonimo 5 settembre 2007 alle 10:44 am

    Meno male che ora non ci sono più in giro queste persone che ti obbligano a pensare.
    Meno male che adesso ci si può dedicare ai veri drammi del paese: per esempio, Fabrizio Corona e Nina Moric stanno ancora insieme?

    Ciao Quasimodo. :o)

    Margot

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  2. utente anonimo 5 settembre 2007 alle 11:45 am

    Sapevo che avrei stimolato la tua curiosità. Deluso perchè era messa in scena con musiche moderne (e lo sapevo) e con attori semiprofessionisti (sapevo anche questo). Solo il corpo di ballo mi è piaciuto moderatamente, ma la recitazione, il canto (in playback!) e tutta la rappresentazione mi sono sembrati lenti, slegati, poco incisivi. Avevo sentito parlare ovviamente della Cavalleria e mi aspettavo di più, forse dovrei frequentare qualche teatro serio…
    Per quanto riguarda il tuo post non ho nulla da aggiungere, ammiro Pasolini e vorrei che fosse ancora vivo.
    alessandro

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  3. utente anonimo 5 settembre 2007 alle 1:52 PM

    ci sono centinaia di autori che sono straziati dalla scuola o per lo più ignorati.
    Le parole di Pasolini hanno una forza di schiettezza e di profondo coinvolgimento pari a nessun’altra.
    è indispensabile, ritengo, alla formazione di un pensiero completo e libero, cosciente e attaccato al reale. Pasolini è stato il modello di intellettuale: quello che usa la propria sensibilità per cercare, la propria ricerca per maturare, la propria maturità per affrontare il reale.
    Nina

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  4. utente anonimo 5 settembre 2007 alle 2:47 PM

    E le lucciole? Come non ricordare e leggere/ri-leggere anche il famoso articolo? “… darei l’intera Montedison per una lucciola”…
    Scriveva anche, nello stesso articolo: “per capire i cambiamenti della gente, bisogna amarla”.
    Lui aveva amato (e quindi capito) la gente italiana, ma la gente italiana l’aveva forse amato (e quindi capito)?
    Grazie Amfortas per questo “atto d’amore”. Guarisci presto!
    Ghismunda

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  5. utente anonimo 5 settembre 2007 alle 4:41 PM

    Ho sempre definito Pasolini un intellettuale profetico. Quante delle sue affermazioni si sono avverate. Aveva timore che con il passar degli anni si sarebbe giunti ad un conformismo pazzesco! Guardando i ragazzi di oggi, devo dire che i suoi timori erano veramente profetici…
    Ciao Amfortas, spero tu stia meglio.
    Mary

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  6. filorosso 5 settembre 2007 alle 7:21 PM

    Ero ancora troppo giovincella per capire Pasolini, sarebbe davvero una buona idea riscoprirlo adesso.
    Non ti preoccupare, sappiamo dei tuoi impedimenti fisici: a proposito, scrivi da sdraiato con la tastiera sospesa o hai comprato un software di riconoscimento vocale…?
    Baci, e rimettiti presto
    Filo

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  7. utente anonimo 5 settembre 2007 alle 9:06 PM

    Questo post mi piace e lo condivido.
    Ricordo anche i suoi film. Sempre pugni nello stomaco.
    Ora come “prototipo” di intellettuale abbiamo Sgarbi.
    Massaggio terapeutico virtuale con i miei tentacoli

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  8. utente anonimo 6 settembre 2007 alle 7:09 am

    Io lo leggerò…ehhh sarebbe lungo spiegare perchè ho letto poco di lui da giovane. Dovrei entrare in spiegazioni così complicate circa le teorie educative di mio padre che persino Woodie Allen ci si perderebbe, figuriamoci una persona normale e non ebrea!
    Un abbraccio, guarisci presto e quando incomincerai a muoverti, fallo con cautela… ormai conosciamo la tua tendenza a franare a terra tra capocciate varie.

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  9. utente anonimo 6 settembre 2007 alle 7:10 am

    Inutile dire che sono io quella delle capocciate, Ariela

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  10. utente anonimo 6 settembre 2007 alle 8:39 am

    Grazie amfortas per averci ricordato un grande uomo, il nostro Pasolini. Scritti corsari sono effettivamente sbalorditivi. A quarant’anni di distanza li senti così attuali da bruciare. e poi parlano con coraggio, con una spregiudicatezza che non conosce compromessi e meschine faziosità -anche questa qualità è diventata così rara. Inoltre Pasolini non era strumentalizzabile. Era come un cristo solitario. Il profeta della ragione e della bellezza.

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  11. utente anonimo 6 settembre 2007 alle 8:41 am

    temo che non abbia preso il mio commento. Acc.

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  12. gabrilu 6 settembre 2007 alle 11:23 am

    Scritti corsari effettivamente mi manca. Non l’ho mai letto sistematicamente. Forse perchè non mi piacevano i suoi film e, ahimè, nemmeno poi tanto i suoi romanzi. Sospetto che come letterato P. sia già abbastanza datato, che non resisterà nel tempo e che sia abbastanza sopravvalutato. Sono una voce fuori dal coro, lo so, ma parlo di P. regista e narratore, non dell’altro P. che conosco poco. Mi dico sempre che dovrei leggerli, gli Scritti Corsari, ma forse ormai è troppo tardi.
    Stammi bene, Amfortas 🙂

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  13. amfortas 6 settembre 2007 alle 2:34 PM

    margie beh anche gli intellettuali di oggi fanno pensare.
    Al suicidio.
    alessandro, ma allora non hai visto Cavalleria…m bensì una lavoro fanfaronesco sul cannovaccio di Cavalleria, che è un’altra cosa…riprova con un allestimento serio, almeno rispettoso della musica di Mascagni 🙂
    Nina sono completamente d’accordo con te: aggiungerei che la scuopla fa conoscere autori che meriterebbero l’oblio.
    Ghismunda l’articolo sulle lucciole è fantastico ma non ho avuto tempo di cercarlo in rete, magari si trova, da qualche parte.
    Per rispondere alla tua domanda: Pasolini è sempre stato molto solo, tanto che fu attaccato, e se ne lamentò pubblicamente, anche da molti suoi sedicenti amici. Il giudizio della gente comune, purtroppo, è stato plasmato dai media.
    Oggi però, quei pochi che vogliono conoscerlo attraverso i suoi scritti se non lo amano, almeno lo rispettano.
    Mary ciao, il conformismo non è una piaga esclusiva dei giovani, purtroppo…per questo si parla poco di lui 🙂
    Filo non è mai troppo tardi! Provaci, su, tra un esame e l’altro.
    Scrivo ogni tanto, seduto al pc, smadonnando alla grande 🙂
    Octopus, Sgarbi? C’è di peggio in TV, molto di peggio. Oggi l’intellettuale è Moccia, vedi tu…
    Ariela, una cosa tortuosa eh?
    È una lettura che è molto adatta a te, fidati 😉 Mi hai fatto pensare che è un po’ che non scrivo delle mie disavventure da cartone animato, ma non sono dell’umore giusto (parolaccia).
    Fabrizio, sapevo che avresti apprezzato, e dopo aver letto il tuo post ho pensato di segnalarti il mio.
    Gabrilu, ripensaci, con calma. Il Pasolini di Scritti Corsari non ha nulla a che fare con il cineasta o il romanziere; anche per me, come regista, non è mai stato convincente.
    E poi devi cominciare anche tu ad accetatre qualche consiglio, no? 🙂

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  14. DerWanderer 6 settembre 2007 alle 6:40 PM

    Ciao amfortas, grazie per aver ricordato Pasolini, unno degli intelettuali del novecento che preferisco.
    Ciao
    IL VIANDANTE

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  15. amfortas 7 settembre 2007 alle 7:15 am

    Der Wanderer, la tua presenza qui è particolarmente gradita. Sono contento che tu, così giovane, sia un ammiratore di Pasolini: magari ti servirà d’ispirazione quando sarai sul palcoscenico 🙂
    Ciao!

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  16. calaminta 11 settembre 2007 alle 9:08 am

    E’ vero non si può essere italiani senza mai leggere Pasolini;)

    ps: vieni a trovarci quando vuoi, ti vogliamo tutto intero però!
    Ciao

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  17. utente anonimo 11 settembre 2007 alle 5:38 PM

    grazie paolo….ti sorrido….un abbraccio.i.

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  18. amfortas 27 settembre 2007 alle 7:43 am

    La massa siamo noi.[..] Qualcuno si sognerebbe di chiedere alla propria automobile (o alla lavatrice, è uguale) d’essere intelligente? Non credo. Eppure, da qualche anno a questa parte, molte persone, anche degne di stima, pretendono che la televisione sia [..]

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  19. amfortas 2 novembre 2007 alle 3:33 PM

    Pasolini, che viveva in una lampada.[..] Sono già passati 32 anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini. Categoria scelta: me medesimo. E non è necessario aggiungere nulla, ne ho gia parlato qui. Buon fine settimana a tutti. [..]

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