Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Don Carlo di Verdi: cast alternativi.

Mi è stato chiesto da più persone, in privato, di indicare un cast per un Don Carlo(s) all’altezza della prima alla Scala di Milano.
Devo fare subito un paio di riflessioni, che forse appariranno banali agli appassionati ma non lo sono certo per i lettori meno esperti.
Per cominciare io sono dell’opinione che il cast che si esibisce attualmente a Milano non sia affatto male, pur nel rimpianto di non aver potuto sentire Giuseppe Filianoti quale Don Carlo e con l’unica eccezione negativa e legata al personaggio del Grande Inquisitore di Anatoli Kotscherga.
Poi, di che Scala stiamo parlando?
Perché, il Teatro alla Scala di Milano, per come è fissato nella memoria delle persone normali, cioè quelle che non sanno di musica lirica, non esiste più da un pezzo. È morto e sepolto, distrutto dall’incompetenza e dalla incapacità di programmare dei dirigenti che si sono avvicendati al comando del teatro milanese negli ultimi, diciamo, 25 anni.
La Scala non è più un teatro di riferimento nel panorama operistico attuale; ormai è diventato come un calciatore una volta famoso per straordinari meriti sportivi e ora ridotto a qualche comparsata nel reality più becero. Vive (?) di gloria e ricordi.
Gli artisti più affermati cantano in altri teatri: Zurigo, Vienna, Parigi, Londra, solo per citare i primi che mi sovvengono.
Gli spettacoli migliori, in Italia, si vedono in provincia o comunque in teatri dal prestigio meno universalmente riconosciuto: era bellissima La Rondine di Puccini eseguita a Trieste, per esempio, oppure l’Elektra di Richard Strauss alla Fenice di Venezia o a Firenze.
Potrei fare molti altri esempi.
Ora che ho chiarito questo punto, posso anche passare al toto Don Carlo ideale.
Le mie scelte sono ovviamente dettate dal gusto personale e dal mio desiderio, quando vado a teatro, di sentire un cantante e un interprete, e non un mero esecutore di note sul pentagramma.
Inoltre escludo i protagonisti in scena in questi giorni, evidentemente.
Allora.
 
Don Carlo: Marcelo Alvarez, Fabio Armiliato, Jonas Kaufmann e Roberto Alagna se cantasse con la sua voce e non con quella di una caricatura mal riuscita di Franco Corelli.
Elisabetta: Nina Stemme, Giovanna Casolla, Karita Mattila, Irina Makarova.
La Principessa Eboli: Violeta Urmana, Marianne Cornetti, Daniela Dessì (sentire il suo CD di arie verdiane, grazie!), Kate Aldrich.
Rodrigo: Carlos Alvarez, Peter Mattei, Angelo Veccia.
Filippo II: Kwangchul Youn,René Pape, Roberto Scandiuzzi se ce la fa ancora.
Il Grande Inquisitore: uno qualsiasi dei bassi qui sopra.
Direttore: Jeffrey Tate, Antonio Pappano, Zubin Mehta, Riccardo Muti.
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
 
Ecco, nel ricordarvi che sono ripresi gli appuntamenti con il Rotocalco di Fabrizio Rusconi e che qui c’è il mio contributo, auguro a tutti un sereno fine settimana.
 
 

24 risposte a “Don Carlo di Verdi: cast alternativi.

  1. amfortas 13 dicembre 2008 alle 11:29 am

    E mi sono scordato di Sondra Radvanovsky come Elisabetta!

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  2. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 11:46 am

    da Giuliano:
    Abbado, Abbado, Abbado… (io sono sempre fermo lì, anche se già dagli anni ’80 si capiva che erano le agenzie e le case discografiche a fare i cast).
    (Claudio Abbado, per ragioni anagrafiche, l’ho preso solo nei suoi ultimi anni: però mi sono visto quasi tutti gli spettacoli più belli).

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  3. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 11:46 am

    da Giuliano:
    Abbado, Abbado, Abbado… (io sono sempre fermo lì, anche se già dagli anni ’80 si capiva che erano le agenzie e le case discografiche a fare i cast).
    (Claudio Abbado, per ragioni anagrafiche, l’ho preso solo nei suoi ultimi anni: però mi sono visto quasi tutti gli spettacoli più belli).

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  4. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 11:46 am

    da Giuliano:
    Abbado, Abbado, Abbado… (io sono sempre fermo lì, anche se già dagli anni ’80 si capiva che erano le agenzie e le case discografiche a fare i cast).
    (Claudio Abbado, per ragioni anagrafiche, l’ho preso solo nei suoi ultimi anni: però mi sono visto quasi tutti gli spettacoli più belli).

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  5. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 4:17 PM

    Quella di trovare “cast alternativi” è un’esigenza che sento fortemente. E non parlo di lirica…
    Un saluto da Ghismunda

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  6. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 4:17 PM

    Quella di trovare “cast alternativi” è un’esigenza che sento fortemente. E non parlo di lirica…
    Un saluto da Ghismunda

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  7. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 4:17 PM

    Quella di trovare “cast alternativi” è un’esigenza che sento fortemente. E non parlo di lirica…
    Un saluto da Ghismunda

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  8. amfortas 13 dicembre 2008 alle 5:36 PM

    Giuliano, nulla da dire su Abbado, ci mancherebbe.
    Io, se dovessi fare un solo nome, direi Jeffrey Tate che è un artista ampiamente sottovalutato da pubblico e critica.
    Ghismunda, credo di capire…ciao!

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  9. amfortas 13 dicembre 2008 alle 5:36 PM

    Giuliano, nulla da dire su Abbado, ci mancherebbe.
    Io, se dovessi fare un solo nome, direi Jeffrey Tate che è un artista ampiamente sottovalutato da pubblico e critica.
    Ghismunda, credo di capire…ciao!

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  10. amfortas 13 dicembre 2008 alle 5:36 PM

    Giuliano, nulla da dire su Abbado, ci mancherebbe.
    Io, se dovessi fare un solo nome, direi Jeffrey Tate che è un artista ampiamente sottovalutato da pubblico e critica.
    Ghismunda, credo di capire…ciao!

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  11. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 8:54 PM

    Bei tempi alla Scala quando si cantava e si tiravano uova.
    Altri tempi, altri cantanti, altri contestatori ed altre uova.
    ciao dal polpo

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  12. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 8:54 PM

    Bei tempi alla Scala quando si cantava e si tiravano uova.
    Altri tempi, altri cantanti, altri contestatori ed altre uova.
    ciao dal polpo

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  13. utente anonimo 13 dicembre 2008 alle 8:54 PM

    Bei tempi alla Scala quando si cantava e si tiravano uova.
    Altri tempi, altri cantanti, altri contestatori ed altre uova.
    ciao dal polpo

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  14. amfortas 15 dicembre 2008 alle 8:53 am

    Octopus, altre uova, soprattutto 🙂

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  15. rodolfo53 16 dicembre 2008 alle 8:30 am

    Come fiorentino sono contento della scelta della nostra orchestra e del “nostro” Zubin! E ricordo almeno due bei Don Carlo al Teatro Comunale (e il Don Carlo è forse la mia preferita di Verdi)

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  16. amfortas 16 dicembre 2008 alle 9:15 am

    Rodolfo, ciao, quanto tempo!
    la scelta dell’orchestra del Maggio è dettata da più ascolti in teatro e in registrazione private; per me oggi è la migliore orchestra italiana.
    Quanto al Don Carlo, è un’opera straordinaria.
    La mia preferenza, tra le opere di Verdi, va alla Forza del Destino, per tanti motivi molti dei quali esulano dall’ambito strettamente artistico.
    Ciao!

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  17. amfortas 16 dicembre 2008 alle 9:15 am

    Rodolfo, ciao, quanto tempo!
    la scelta dell’orchestra del Maggio è dettata da più ascolti in teatro e in registrazione private; per me oggi è la migliore orchestra italiana.
    Quanto al Don Carlo, è un’opera straordinaria.
    La mia preferenza, tra le opere di Verdi, va alla Forza del Destino, per tanti motivi molti dei quali esulano dall’ambito strettamente artistico.
    Ciao!

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  18. amfortas 16 dicembre 2008 alle 9:15 am

    Rodolfo, ciao, quanto tempo!
    la scelta dell’orchestra del Maggio è dettata da più ascolti in teatro e in registrazione private; per me oggi è la migliore orchestra italiana.
    Quanto al Don Carlo, è un’opera straordinaria.
    La mia preferenza, tra le opere di Verdi, va alla Forza del Destino, per tanti motivi molti dei quali esulano dall’ambito strettamente artistico.
    Ciao!

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  19. utente anonimo 16 dicembre 2008 alle 11:42 am

    non per fare polemica, ma parlare del Teatro del MMf come di un teatro di provincia o come prestigio meno universalmente riconosciuto mi sembra una sciocchezza…..
    Quando poi ammetti la superiorità della sua orchestra !
    Ciao
    DC

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  20. utente anonimo 16 dicembre 2008 alle 11:42 am

    non per fare polemica, ma parlare del Teatro del MMf come di un teatro di provincia o come prestigio meno universalmente riconosciuto mi sembra una sciocchezza…..
    Quando poi ammetti la superiorità della sua orchestra !
    Ciao
    DC

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  21. utente anonimo 16 dicembre 2008 alle 11:42 am

    non per fare polemica, ma parlare del Teatro del MMf come di un teatro di provincia o come prestigio meno universalmente riconosciuto mi sembra una sciocchezza…..
    Quando poi ammetti la superiorità della sua orchestra !
    Ciao
    DC

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  22. amfortas 16 dicembre 2008 alle 11:59 am

    DC, io non ammetto sconsolato la superiorità dell’orchestra del MMF, sono ben felice di constatarlo, che è un concetto diverso.
    Inoltre non ho parlato del MMF come un teatro di provincia, ma come teatro di prestigio meno riconosciuto e lo ribadisco.
    Tieni conto che io qui non mi rivolgo solo agli esperti, ma anche a persone che di lirica non sanno nulla.
    A me pare solare che se io facessi un sondaggio per strada, chiedendo: “Scusi, mi sa dire che cos’è la Scala di Milano?” in molti mi darebbero la risposta esatta.
    Sempre a mio modestissimo avviso, se facessi la stessa domanda chiedendo del MMF (per esteso eh? Non con l’acronimo che uso qui per brevità) la percentuale di risposte esatte sarebbe minore.
    Permettimi una piccola chiosa, polemica senza dubbi.
    Possibile che una buona parte dei fiorentini che si occupa, a vario titolo, di lirica, debba sempre testimoniare una spocchia insopportabile?
    Ho continua conferma, non solo qui, dell’ipotesi Pravda sostenuta da Bob, che tu conosci benissimo.
    Ciao e grazie per il tuo contributo.

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  23. amfortas 16 dicembre 2008 alle 11:59 am

    DC, io non ammetto sconsolato la superiorità dell’orchestra del MMF, sono ben felice di constatarlo, che è un concetto diverso.
    Inoltre non ho parlato del MMF come un teatro di provincia, ma come teatro di prestigio meno riconosciuto e lo ribadisco.
    Tieni conto che io qui non mi rivolgo solo agli esperti, ma anche a persone che di lirica non sanno nulla.
    A me pare solare che se io facessi un sondaggio per strada, chiedendo: “Scusi, mi sa dire che cos’è la Scala di Milano?” in molti mi darebbero la risposta esatta.
    Sempre a mio modestissimo avviso, se facessi la stessa domanda chiedendo del MMF (per esteso eh? Non con l’acronimo che uso qui per brevità) la percentuale di risposte esatte sarebbe minore.
    Permettimi una piccola chiosa, polemica senza dubbi.
    Possibile che una buona parte dei fiorentini che si occupa, a vario titolo, di lirica, debba sempre testimoniare una spocchia insopportabile?
    Ho continua conferma, non solo qui, dell’ipotesi Pravda sostenuta da Bob, che tu conosci benissimo.
    Ciao e grazie per il tuo contributo.

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  24. amfortas 16 dicembre 2008 alle 11:59 am

    DC, io non ammetto sconsolato la superiorità dell’orchestra del MMF, sono ben felice di constatarlo, che è un concetto diverso.
    Inoltre non ho parlato del MMF come un teatro di provincia, ma come teatro di prestigio meno riconosciuto e lo ribadisco.
    Tieni conto che io qui non mi rivolgo solo agli esperti, ma anche a persone che di lirica non sanno nulla.
    A me pare solare che se io facessi un sondaggio per strada, chiedendo: “Scusi, mi sa dire che cos’è la Scala di Milano?” in molti mi darebbero la risposta esatta.
    Sempre a mio modestissimo avviso, se facessi la stessa domanda chiedendo del MMF (per esteso eh? Non con l’acronimo che uso qui per brevità) la percentuale di risposte esatte sarebbe minore.
    Permettimi una piccola chiosa, polemica senza dubbi.
    Possibile che una buona parte dei fiorentini che si occupa, a vario titolo, di lirica, debba sempre testimoniare una spocchia insopportabile?
    Ho continua conferma, non solo qui, dell’ipotesi Pravda sostenuta da Bob, che tu conosci benissimo.
    Ciao e grazie per il tuo contributo.

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