Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Uto Ughi e Giovanni Allevi.

Quando ho finito di leggere lo sfogo-intervista di Uto Ughi su “La Stampa”, mi sono posto qualche riflessione.
La prima cosa che mi sono chiesto è stata: “Da che parte sto?”
La risposta è né con Ughi né con Allevi.
Se non ci sono questioni personali che non conosco, ed è bene ipotizzarlo perché non sarebbe la prima volta che occasioni pubbliche sono sfruttate per dipanare affari privati, l’attacco di Ughi a Allevi è esagerato, livoroso, ma anche, in qualche modo, giustificato.
Allevi è un musicista che ha un seguito formidabile, mi si dice. Io lo conosco poco e perciò non me la sento di formulare giudizi su di lui.
Una circostanza però appare evidente.
In un’occasione speciale come il concerto di Natale al Senato della Repubblica, non è Allevi che deve essere il protagonista.
Mi sembra sia una scelta dettata solo da motivi di bassa opportunità fatta da una classe politica che della cultura musicale vera non conosce nemmeno l’esistenza.
È la stessa classe politica della programmazione sistematica dei tagli alla cultura e a tutto ciò che non può garantire un immediato ritorno in termini di voti e consenso.
Però è giusto anche sottolineare, come fa Uto Ughi, che Allevi non rappresenta la musica italiana, né quella passata né quella futura.
Ughi poi, per avvalorare le proprie ipotesi, tira in ballo anche Andrea Bocelli, e qui, almeno secondo me, sbaglia e di molto.
Bocelli, sulla cui autentica passione per la musica lirica non nutro alcun dubbio, è per certi versi estremamente più dannoso di Allevi, perché agli occhi del pubblico incompetente (che non è un insulto, io sono incompetente come pochi nella Pittura o nella Scultura) è un cantante lirico e, infatti, ha cantato e canterà in teatri d’opera. Ma Bocelli non può e non deve esibirsi in teatro, perché non è un cantante lirico, non ne ha le caratteristiche, al di là di una voce genericamente impostata, come può avere un qualsiasi benemerito corista d’oratorio.
Per farsi sentire negli spazi di un teatro ha bisogno di un microfono e se non lo usa succede come nel recente allestimento della Carmen a Roma, dove è stato subissato di fischi perché la sua voce non si percepiva, coperta dall’orchestra e dai colleghi cantanti.
Allevi è un fenomeno musicale di massa transitorio e come tale viene sfruttato, all’insegna del panem et circenses, non fa certo parte di un progetto virtuoso e ambizioso di ampio respiro.
È legittimo che Allevi piaccia a molti, è invece strumentale la volontà di eleggerlo a musicista di riferimento storico culturale.

226 risposte a “Uto Ughi e Giovanni Allevi.

  1. utente anonimo 26 dicembre 2008 alle 5:24 PM

    da Giuliano.
    sono d’accordo. Ughi è un ottimo musicista, ma quando parla somiglia sempre un po’ a Sgarbi, mescola cose giuste a cose molto discutibili.
    Ma poi, al Senato hai visto chi c’era? Oltre al Bossi col su’ figliolo Renzo (quello bocciato tre volte alla maturità dai professori cattivi), tutta una schiera di gente che pensa che Steven Schlacks sia come Chopini, Elton John come Mozart e il maestro Pregadio come Sergiu Celibidache…

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  2. utente anonimo 26 dicembre 2008 alle 6:25 PM

    Quello che intristisce l’appassionato di musica e’ l’infinito corteo di “truffatori”, che, approffittando della scarsissima competenza di moltissimi ascoltatori, riesce a piazzare innumerevoli ed irritanti “sole” musicali.

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  3. utente anonimo 26 dicembre 2008 alle 6:37 PM

    Correggo per precisione il termine da me precedentemente usato “truffatori” con “furbi venditori di meschinita’ musicali”
    Viva Mozart.

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  4. rebiolca 26 dicembre 2008 alle 6:52 PM

    In realtà Ughi non ha elogiato Boccelli, ha semplicemente detto che non è presuntuoso come Allevi: “Andrea Bocelli ha un grande successo, ma non è mai presuntuoso quando parla di sé. Da musicista, conosce i propri limiti”

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  5. utente anonimo 26 dicembre 2008 alle 7:01 PM

    Prima ti lascio gli auguri, poi ripasso a leggere (latito anch’io e le feste non aiutano…)
    Ciao!
    Ghismunda

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  6. utente anonimo 26 dicembre 2008 alle 7:07 PM

    Sono d’accordo: effettivamente Bocelli ha sempre dimostrato consapevolezza dei propri limiti e riconosciuto l’altrui grandezza (Caruso, Gigli etc.) Secondo me e’ sopravvalutato dai media ma non presuntuoso.
    Sempre viva Mozart.

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  7. amfortas 26 dicembre 2008 alle 7:45 PM

    Giuliano, in effetti Ughi è un po’ esuberante nelle sue esternazioni, credo che dichiarazioni più misurate avrebbero reso l’idea ugualmente.
    anonimo, credo ci sia abbondante possibilità di scelta per tutti e non sia il caso di demonizzare nessuno, neanche Allevi e chi lo segue.
    L’importante è tenere presente i valori assoluti artistici.
    Concordo col tuo Viva Mozart 🙂
    rebiolca, non ho scritto che Ughi ha elogiato Bocelli, ma che l’ha tirato in mezzo in maniera inopportuna e controproducente alla sua opinione in merito.
    Ghismunda, ciao a te e buone feste 🙂

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  8. utente anonimo 26 dicembre 2008 alle 9:34 PM

    Grande UGO

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  9. daland 26 dicembre 2008 alle 11:49 PM

    Oggi come oggi – e il discorso vale per Allevi, come per Bocelli e per altri “divi” costruiti negli studi di marketing – l’unico serio metro di giudizio è: ma fa almeno aumentare il PIL?

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  10. utente anonimo 27 dicembre 2008 alle 1:23 am

    mi sto divertendo molto a seguire il “caso” allevi ed a lasciare commenti sull’intervista di uto ughi sulla stampa di torino. personalmente la musica di allevi non mi interessa e non sento il bisogno di ascoltarla. il livore di ughi mi sembra da comare ad una riunione di condominio. quindi non sto con nessuno dei due. quello che mi sfugge, invece, è questo livore del mondo accademico verso qualcosa che accademico non è. allevi è un fenomeno mediatico che non cambierà le sorti della musica contemporanea italiana e che si sgonfierà presto. Ed infine stop alle nostre fanfare: deponiamo trombe e tamburi e di giovanni allevi, fra qualche mese, non ne parlerà più nessuno. un caro saluto da enrico ch

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  11. amfortas 27 dicembre 2008 alle 11:39 am

    daland, il loro PIL personale di sicuro…
    Enrico, non hai tutti i torti, anzi, credo che la tua posizione sia equilibrata.
    Tieni conto però che noi appassionati vediamo ogni giorno umiliata la nostra musica.
    I tagli al FUS stanno sconvolgendo la programmazione dei teatri e hanno un peso notevole anche sui cast delle opere.
    Non è corretto che io abbia acquistato un biglietto (a prescindere da quello che costa, ci sono anche biglietti a prezzi popolari) per vedere un artista in un dato ruolo e me ne ritrovi un altro, che magari ho già sentito o non mi piace, non ti pare?
    Ciao e grazie per il contributo.

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  12. vb 27 dicembre 2008 alle 11:39 am

    Il problema si ha quando ciò che accademico non è viene presentato come accademico, per cui in milioni di italiani passa il concetto che la musica classica sia il plin-plon di Allevi e non Mozart e Beethoven… Concordo con Ughi: Bocelli è tecnicamente mediocre, ma lo sa e non esagera. Allevi, invece, si crede pure Dio in terra.

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  13. amfortas 27 dicembre 2008 alle 11:42 am

    vb, in effetti ho letto dichiarazioni di Allevi non propriamente intelligenti, perché di questo si tratta, a mio parere, e ciò non contribuisce a rendermelo simpatico.
    Sul valore artistico di Allevi, continuo a non esprimermi perché lo conosco troppo poco.
    Ciao e grazie.

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  14. utente anonimo 27 dicembre 2008 alle 3:35 PM

    Sono d’accordo con Uto Ughi. Allevi mi sembra soltanto un abile prestigiatore. Non sono d’accordo con le offese al maestro Pregadio. Guardate che suonare la musica leggera non è poi così semplice come si crede. Personalmente, io che suono Jazz, ho sempre trovato difficoltà a suonare con i cosiddetti musicisti diplomati.

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  15. gabrilu 27 dicembre 2008 alle 4:04 PM

    Sul “caso Allevi” mi piacerebbe parlar molto ma capisco bene che uno “spazio commenti” non è certo la sede adatta.

    Vorrei però dire che “il caso Allevi” non credo sia cosa da potersela cavare con frasi fatte o sentenze del tipo “largo al Nuovo & Abbasso l’Accademia” oppure (che è poi la stessa cosa, sempre cucuzza è, diciamo qui in Sicilia) “… ohibò, ma la Musica è ben altro”.

    Non volendo dunque procedere per sentenze e frasi fatte e precotte, dico soltanto — con supremo sprezzo del pericolo, perchè già sento arrivarmi sulla testa pomodori e uova marce — che io quel concerto lì me lo sono goduto.

    Mi è sembrato molto gradevole. Tutto qui, niente altro e niente di meno altro.
    (Si, capisco poi l’invidia feroce di tutti quelli che per la serie: “perchè lui si ed io no…” bleah).

    Certo, che Allevi non sia Keith Jarrett ( le cose che fa Allevi, Keith Jarrett le fa da una vita, ed anche molto meglio) dovrebbe esser noto a tutti.

    Certo, che Allevi alla sua giovine età abbia già scritto credo tre-dico-tre- autobiografie è roba non solo da far ridere i polli ma da far rivoltare nella tomba almeno una cinquantina di musicisti di tutte le scuole (classica, operistica, jazz — se posso osare citare il jazz in questo dotto blog).

    Però è anche vero che in questo BelPaese in cui si osannano tutti e tutte i nullafacenti … si è poi sempre pronti a sparare a zero e a crocifiggere un giovane se solo ardisce di diventar famoso non per i suoi glutei o altri accessori corporei ma perchè … per esempio…. suona.

    Insomma, un po’ di relativizzazione in tutti i sensi credo non guasterebbe.

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  16. amfortas 27 dicembre 2008 alle 4:37 PM

    anonimo, io non leggo qui offese al maestro Pregadio, sinceramente, ma solo una battuta divertente nel contesto di un commento psicologicamente disteso.
    Abbi fede, ché io Giuliano un po’ lo conosco, è persona di cultura vera e non uno che spara nel mucchio per il gusto di fare sensazione (dove poi? Su questo blog?)
    Per suonare a un certo livello ci vuole talento, a prescindere dal genere che si affronta.
    Evviva il jazz, che amo molto ma ho poco tempo, oggi, per frequentare.
    Ciao 🙂
    gabrilu, io il concerto non l’ho visto perché avevo altro da fare, altrimenti me lo sarei gustato e ora parlerei con maggior cognizione di causa.
    Non capisco a chi ti riferisci quando parli di frasi fatte: non a me, spero, perché mi spiacerebbe averti dato questa sensazione.
    Il jazz ha la stessa dignità di altra musica, in generale, però c’è Keith Jarrett (o un altro nome qualsiasi) e…Allevi, appunto.
    Perché, domanda fatta da un cretino, non Stefano Bollani, che conosco un po’ meglio?
    Direi proprio perché non ha ancora scritto 3 autobiografie e non si circonda di aloni mistici e non ha atteggiamenti da Verità Assoluta.
    Quindi non ha il seguito che porta tanti potenziali voti ggiovani.
    Scusa, ma se fosse stata tradizione invitare al Senato un gruppo rock, tu avresti avuto da ridire (e ridere) se fossero stati presenti gli Oasis al posto dei Pink Floyd?
    (sulla 50ina di musicisti trottola ti sei tenuta bassina eh? :-))
    Sono d’accordo sulle abitudini del BelPaese, ed è proprio questo che mi insospettisce nel merito, capisci?
    Ciao dal dotto titolare 🙂

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  17. Kanchou 27 dicembre 2008 alle 5:49 PM

    Io credo che il problema non siano Allevi o Bocelli (che mi fanno pena e anche rabbia; in effetti più il primo che il secondo), ma il fatto che i media, in particolare quel mondo parallelo diventato la realtà che è la TV, tratti di musica “classica” solo per presentare questi due (due che tra l’altro non sono musica classica, ovvio, ma la tv presenta così). Se al grande pubblico si offrissero Bocelli e Allevi E ANCHE molte altre cose, non ci sarebbe nessun problema. Invece in questo modo la gente, che non ha idea di niente, si convince che questi due sono l’arte musicale eccellente del nostro paese in questi anni. La cosa grave è questa. Un po’ come quando, con tutto quello che succede nel mondo musicale in genere, con la gente che nella realtà ascolta cose raffinate anche nel pop, nel rock, nel metal, ecc., si ostinano a presentare roba come Celentano e Laura Pausini, semplificando e influenzando i gusti del pubblico solo nella direzione del nazionalpopolare e del sanremesco.
    In ogni cao sarebbe ora che ci fosse un po’ di sana ribellione da parte di tutti i musicisisti seri, non la voce isolata e molto personale di Ughi, e che smascherassero più spesso e pubblicamente l’imbecillità dei giornalisti e delle operazioni di basso marketing che passano per la tv.
    Un saluto e tantissimi auguri. Questo blog è un posticino davvero gradevole. ^^

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  18. amfortas 27 dicembre 2008 alle 6:41 PM

    Kanchou, hai ragione su tutto il fronte, ma qui il problema è un altro e cioè dare a Allevi e non ad altri un’opportunità così importante e tanta visibilità.
    In effetti è ciò che sostieni tu, ma c’è la differenza, a mio parere, che così si conferisce ufficialmente una specie di attestato di Grande Artista a qualcuno che sembra essere solo un buon artigiano.
    Celentano e Pausini, che citi, rispondono invece ad altre esigenze e cioé a quelle dell’audience, che un’altra delle calamità innaturali dalle quali dobbiamo guardarci.
    Volendo, si potrebbe anche discutere sull’opportunità di diffondere la musica colta in una società che di colto ha solo l’attimo, ma poi non la finiamo più 🙂
    Ciao, auguri anche a te e grazie per i complimenti 🙂

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  19. utente anonimo 27 dicembre 2008 alle 6:44 PM

    Quello che e’ in sofferenza e’ la cultura nel nostro paese, che, con l’enorme responsabilita’ della televisione, sta precipitando a livelli veramente fastidiosi.
    Sembra ormai un puro esercizio retorico parlare di qualita’, profondita’, sensibilita’ etc. in un mondo dove conta solo il consumo ( e pare che ultimamente anche su questo fronte non ci sia molto da stare allegri).
    La scolarizzazione si e’ rivelata un fallimento e che dire della musica, che non viene neppure insegnata a scuola ed e’ quasi totalmente sconosciuta’?
    Quanti tesori musicali sono completamente dimenticati i un mondo dove i Beatles sono considerati i piu’ antichi “maestri”!
    Monteverdi puo’ al massimo essere considerato una storpiatura di una canzone di Marcella Bella, Gluck uno speculatore edilizio degli anni sessanta, Hasse uno scrittore tedesco del ‘900, Paisiello un paesaggista napoletano, Berg un tennista svedese etc…

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  20. utente anonimo 27 dicembre 2008 alle 9:32 PM

    da Giuliano:
    Ho usato il nome del maestro Pregadio solo perché è un personaggio televisivo: mia mamma guarda spesso “La Corrida” e anch’io ho visto che è molto bravo. Però penso che il maestro Pregadio sappia chi è stato Sergiu Celibidache: secondo molti, il maestro rumeno è stato anche più grande di Karajan, penso che basti.
    Ed Elton John ha fatto molte belle canzoni, ma paragonarlo a Mozart è un tantino eccessivo, eppure succede di sentir fare questi paragoni.
    Tutto qui, mi sembra strano che si possa valutare un’offesa quello che ho scritto, ma in questi casi bisogna dire che ho sbagliato io, se l’equivoco è stato possibile…

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  21. utente anonimo 27 dicembre 2008 alle 10:09 PM

    è molto triste scrivere di allevi: sta cercando di fare soldini sfruttando la non cultura dei più. mi spiego meglio: non è pianista, non è compositore, e, pertanto, è solo uno che imbroglia composizione (di che?) e tastiera, e tutti restano sconvolti (i più, gli incolti) che non sanno cos’è nè una composizione nè un pianoforte suonato da un vero pianista, pazienza! anche schifani e napolitano fanno parte dei “più”

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  22. utente anonimo 27 dicembre 2008 alle 10:21 PM

    Le parole usate da Uto Uhi nei riguardi di Allevi mi ricordano quelle pronunciate da Wagner nei confronti di Verdi, il quale ricambiava ritendolo un pazo pericoloso. Ma mentre Ughi è un grende virtuoso del violino, Allevi, francamente, mi sembra una copia sbiadita di Clayderman, il pargoene quindinon regge.

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  23. utente anonimo 27 dicembre 2008 alle 10:33 PM

    Uto Ughi, da vero musicista, ha detto quello che andava detto su Allevi e su Bocelli, semplicemente la verità. Allevi, tra l’altro, è quello che ha detto di voler rinascere per vedere con i propri occhi se gli avranno intestato un conservatorio o una piazza … roba da chiodi (o minghiate col botto, tradotto in siculo)

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  24. utente anonimo 27 dicembre 2008 alle 10:43 PM

    ..quello che forse è stato sbagliato maggiormente da parte dei media, è stato quello di veicolare aberrazioni del tipo: Allevi come Mozart!!
    Musicisti che fanno musica del tipo Allevi il mondo è pieno, e sinceramente ascoltando con attenzione, non si nota nessuna originalità rispetto al “già sentito”!
    ..per cui non posso che concordare con Ughi!!

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  25. amfortas 28 dicembre 2008 alle 11:13 am

    Giuliano, te lo ribadisco anche qui, non sei tu che hai sbagliato nulla, ma semplicemente chi ha letto il tuo intervento non ha capito.
    anonimo23, non sapevo ‘sta cosa di Allevi, ma è curiosa.
    Credo alla metempsicosi e, seppure è evidentemente una comica contraddizione, non vorrei mai sapere in chi o cosa trasmigrerà la mia anima la prossima volta, perché già così mi pare di essere intollerabile 🙂
    Grazie a tutti gli altri, vi leggo con curiosità.

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  26. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 11:41 am

    A mio avviso il livello musicale di Allevi non e’ molto distante da quello di Pupo, con la differenza che Pupo e’ piu’ simpatico.
    Pietro

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  27. amfortas 28 dicembre 2008 alle 11:57 am

    anonimo26, non mettiamola giù così dai, dopotutto anche Pupo può piacere, no?
    È sbagliato, credo, dimostrare disprezzo intellettuale per scelte diverse dalle proprie.
    Ciao.

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  28. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 12:14 PM

    Hai ragione, ovviamente, ma a volte si diventa un po’ polemici ed acidi quando si vede tirato in ballo a sproposito addirittura, come e’ stato precedente citato, Mozart, che religiosamente veneriamo.
    Pietro

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  29. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 12:18 PM

    Prima ho lasciato la “mente” da un’altra parte….. e’ “precedentemente citato”
    Scusate, Pietro.

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  30. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 12:21 PM

    Concordo col post.
    Una piccola precisazione mi pare doverosa: Uto Ughi ha tirato in ballo Bocelli semplicemente per fare un’equiparazione tra due fenomeni musicali “costruiti ad hoc” simili… la differenza che si deduce è che uno (Bocelli), conscio dei propri limiti musicali, sfrutta il grande consenso popolare senza esibire comportamenti megalomani, l’altro (Allevi) invece si è auto-investito profeta del nuovo Rinascemento musicale. Ughi quindi non esprime alcun parere musicale favorevole nei confronti di Bocelli, se non quello di considerarlo più modesto di Allevi…
    Cit

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  31. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 2:01 PM

    da Giuliano:
    Quanti anonimi!
    Caro Amfortas, parlare di musica leggera è peggio che parlare di Berlusconi…

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  32. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 2:43 PM

    Alcuni anni fa si diceva che Allevi fosse una bolla di sapone…
    Anche io vorrei vedere tra 200 anni…
    si, il suo nome sarà tra i libri di musica del conservatorio…
    non è un augurio, è una certezza!

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  33. amfortas 28 dicembre 2008 alle 4:06 PM

    Pietro, un saluto a te.
    anonimo30, grazie e ciao.
    Giuliano, è vero, molti anonimi, si vede che non tutti sono blogger e i motori di ricerca seguono criteri a me misteriosi…E non dire parolacce, grazie 🙂
    anonimo32, finalmente qualcuno che si esprime a favore di Allevi.
    Chissà, magari hai ragione tu!
    Ciao.

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  34. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 4:46 PM

    Ciao a tutti,

    Anche io sto leggendo con curiositá i commenti sull’intervista di Ughi su Allevi. Io personalmente non ho frequentato il conservatorio, ma amo molto la musica, classica in primis ma non disdegno anche altri generi. Ascolto con piacere Pollini che esegue gli studi di Chopin, la Haskil che esegue/iva Mozart e anche Keith Jarrett che esegue il concerto di Colonia ma devo dire…ascolto con piacere anche Allevi nei primi album. Mi sembra un pianista capace e un compositore che mescola “pezzettini” di partiture classiche ottenendo risultati gradevoli (ok, i brani per pianoforte e orchestra dell’ultimo album sono tutti chiaramente molto insulsi, é stato un progetto che andava oltre le sue capacitá).
    Insomma…al di lá della megalomania (d’altronde l’Allevi commerciale nasce da Jovanotti, che cantava “Gimm’ five, all right” e adesso si presenta come un grande saggio e maestro di vita) mi sembra un pianista con discrete capacitá tecniche. O no ?
    Come lui e meglio di lui al mondo ce ne saranno anche tanti…peró in Italia non me ne viene in mente nessuno. Qui stravendono Vasco Rossi e Celentano che hanno pure delle brutte voci, e Laura Pausini e Giorgia, che hanno solo delle belle voci.
    Non so…Allevi io lo collocherei (musicalmente) su un gradino piú alto.
    E poi…non vorrei attirarmi delle ire ma…dubito molto che Fazio avrebbe chiamato nel suo programma Uto Ughi e Pollini a suonare se non ci fosse stato in quel periodo il fenomeno “mediatico” Allevi (=”Ma guarda…tutto sommato i giovani ascoltano volentieri anche qualcosa di diverso dalle canzoni di Baglioni, che sono uguali identiche da 10 anni -e lo dice anche lui-“).
    In sintesi…non sará originalissimo come compositore, ma mi pare che in circolazione commerciale ci sia ben di peggio. Come pianista vi sembra tanto scarso ?

    Ciao, Elena

    PS: non sono una blogger 🙂

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  35. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 5:04 PM

    Ragazzi, su facebook, oltre ad esserci valanghe di commenti sulla questione, si scopre che i fans di Allevi sono più di 45000. Allora pensate che meraviglia se anche solo 1 su 10, dopo aver letto tutti questi commenti virtuali, si incuriosisse ed andasse a cercare qualche notizia su Chopin – un nome fra i più gettonati – e ad ascoltare i suoi “Notturni”. E poi da lì, con un prodigioso balzo in avanti, si traferisse a Ligeti ed ai suoi “Etudes”. E poi più in là, verso Steve Reich e da lui a Perotin e alla musica polifonica dei pigmei della Repubblica Centrafricana. Sarebbe un successo! Fantascienza? Utopia? Sogno? Un saluto da Enrico Ch.

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  36. utente anonimo 28 dicembre 2008 alle 6:03 PM

    l’allevi in questione è riuscito a ‘far bere’ il proprio personaggio anche alla Gruber, su La 7 in un’intervista. quindi, perchè ci si meraviglia se ha 45.000 fan? (che non sanno nulla di musica colta?). E i “clienti di Maria de filippi non sono molti di più? Ecc.ecc.

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  37. amfortas 29 dicembre 2008 alle 9:08 am

    Elena, devo una risposta almeno a te, in tutta questa confusione.
    A me Allevi sembra un buon musicista, ma niente di più e limitatamente a quello che di suo conosco.
    Dare una valutazione tecnica sulle sue qualità di pianista è fuori dalle mie competenze, per cui mi devo affidare al giudizio di amici che se ne intendono, e mi dicono “come tanti altri professionisti non famosi” mentre con i Grandi Interpreti “non si può neanche cominciare il confronto”.
    Poi, su Fazio e quello che fa permettimi di non esprimermi, perché sono prevenuto nei suoi confronti e non sarei certo obiettivo.
    Spero tu sia almeno parzialmente soddisfatta, non blogger 🙂
    Ciao!

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  38. utente anonimo 29 dicembre 2008 alle 10:57 am

    MA SE LEGGETE BENE QUELLO CHE UGHI SCRIVE CAPIRETE CHE NON HA ASSOLUTAMENTE FATTO ALTRO CHE DIRE LA VERITà:
    HA DENUNCIATO L’INFIMO LIVELLO CULTURALE A CUI è GIUNTA LA NOSTRA SOCIETà!
    ALLEVI NON ENTRA ASSOLUTAMENTE IN TALE DENUNCIA (CHE COSTITUISCE LA RAGIONE VERA DELL’INTERVENTO DI UGHI)!
    IL FATTO POI CHE UGHI ABBIA DATO DEI GIUDIZI SU ALLEVI CREDO SIA DEL TUTTO SECONDARIO
    (ANCHE SE MOLTO CONDIVISIBILE)

    SALUTI
    PIETRO

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  39. minstrel 29 dicembre 2008 alle 12:57 PM

    “Come lui e meglio di lui al mondo ce ne saranno anche tanti…peró in Italia non me ne viene in mente nessuno.”

    Stefano Bollani.
    Rita Marcotulli.

    Il primo lo conoscono tutti, ma nessuno crede che sia un genio. In realtà è IL genio.
    La seconda non la conosce nessuno e questo non è un peccato. In realtà è IL peccato.

    Se allevi è la domanda, i due nomi sopra riportati (fra i tanti) sono le prime due risposte che mi sovvengono.
    Ma qualcuno di voi ha mai ascoltato l’album di solo piano di Sakamoto? Si, quel Ryuichi che non si definisce in nessun modo e alla fine risulta un vero artista poliedrico (pure attore splendido!). Melodie facili, armonizzazioni classiche, nulla di nuovo sotto il sole eppure che passione, che splendida rilettura, che vita, che pensiero, che voglia di dire qualcosa.

    A me allevi dice più quando parla che quando suona. E quando parla non mi piace…

    yours

    MAURO (blogger)

    PS: parliamo di cose serie: BUON ANNO! ^^

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  40. amfortas 29 dicembre 2008 alle 3:08 PM

    Mauro, infatti a me Bollani è il primo nome che m’è venuto in mente e l’ho citato subito, credo qui tra i commenti.
    Ricambio gli auguri 🙂

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  41. utente anonimo 29 dicembre 2008 alle 3:37 PM

    Amfortas: grazie per lo scambio di pareri. Concordo su tutto. Anche io al momento non apprezzo particolarmente Fazio, ma l’ho citato come esempio perché ho visto entrambe le interviste a Ughi (la seconda era un invito a suonare) e non capita spesso di vedere artisti classici “in prima serata”.
    Mauro: ho fatto un esperimento e mi sono andata ad ascoltare su YouTube in ordine sparso Clayderman (che ho sempre giudicato a un livello da piano bar), Allevi (che trovo non eccezionale ma gradevole), Bollani, Marcotulli e Sakamoto.

    Ok, anche un “non-intenditore” si rende conto che il livello tecnico degli ultimi tre é su un piano superiore rispetto ai primi due.

    Peró…escludendo un attimo Sakamoto, che forse é proprio un “fuori categoria”, come si direbbe nel ciclismo…Bollani (che ho scoperto di conoscere vedendolo su YouTube) e sopratutto la Marcotulli (bravissima, non la conoscevo proprio) hanno un livello qualitativo altissimo ma che rema un po’ contro all’ascoltabilitá (scusate…é solo un’opinione personale !). Come dire, all’inizio “bravissimo/a, bellissimo”, dopo 5 minuti “bravissimo/a”, dopo 15-20…ok, magari adesso ascolto qualcos’altro.

    Allevi ha una tecnica buona anche se non strepitosa (penso che la mia insegnante di pianoforte non avrebbe difficoltá ad eseguire i suoi brani), come forse aveva Clayderman ai tempi. Peró le composizioni (tipo Vento d’Europa, Downtown) sono piú gradevoli, sempre semplici e di taglio commerciale ma non in modo cosí esagerato…

    Ecco Sakamoto mi sembra un bell’esempio di coniugazione capacitá e “ascoltabilitá” (anche se l’idea del concerto con due pianoforti, di cui una suona da solo…non mi fa impazzire)…conosci per caso il titolo dell’album per piano solo ? 🙂

    Ciao
    Elena

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  42. Princy60 29 dicembre 2008 alle 5:06 PM

    ih, ih, ih…. mi ero persa ‘sta bella polemica! Com’è che noi due andiamo così d’accordo?

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  43. utente anonimo 29 dicembre 2008 alle 7:18 PM

    non capisto tutto ‘sto scappellamento per allevi: e allora per stefano bollani che dovremmo fare, erigere statue equestri???
    ragazzi, allevi è un bluff; sarà sicuramente gradevole (…meglio di un calcio in faccia), ma da questo a parlare di arte ce ne corre!
    per non parlare del fatto che, a proposito di “arte” ed “artista”, l’allevi se la canta e se la suona da solo, esercizio assai pericoloso.

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  44. utente anonimo 29 dicembre 2008 alle 11:03 PM

    allevi ha tirato troppo la corda .. pur sapendo di valere zero. Ha preso in giro anche gente importante fingendosi ragazzo (?) geniale e che capisce non solo di pianoforte .. ma anche di composizione, di filosofia ecc. Che non fosse mai stato nè pianista, nè compositore, nè scrittore, nè niente .. lo sapevamo tutti gli addetti ai lavori e ora lo sanno pure i non addetti. Cosa cambierà? Probabilmente nulla!

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  45. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 12:51 am

    Quello che davvero mi inquieta è come in questo paese (paese sì, in ogni senso) si riesca a definire giovane chiunque.
    Allevi ha quarant’anni, dico quaranta anni. Tutti passati – peraltro – tra Jovanotti, rivistine pop e televisione…
    Mi permetto di riproporre – che dio mi perdoni – un “paragone”: W.A. Mozart è morto a trentacinque.

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  46. amfortas 30 dicembre 2008 alle 9:40 am

    anonimi43-44, non mi pare sia giusto screditare senza motivare, Allevi merita rispetto al pari di altri.
    anonimo45, dio ti perdonerà, spero, ma certo che deve essere molto misericordioso 🙂
    Però hai ragione, a 40 anni non si è poi così giovani (magari li avessi io, ma questo è altro discorso…)
    Ciao!

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  47. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 11:49 am

    La realtà è che in questa querelle (interessantissima) entrambi i duellanti si perdono in una contraddizione.
    Il germe della polemica è chiarissimo, e sta nell’affermazione di Allevi di voler rivoluzionare la musica classica. Ora, la musica classica attuale è semplicemente un esercizio di stile, un canone perfettamente (matematicamente) codificato entro il quale si DEVE giocare per essere riconosciuti in quel genere. La rivoluzione di un esercizio di stile è una contraddizione in termini. Dunque Allevi non si rende minimamente conto che non si può rivoluzionare la musica classica (basti pensare che la sola aggiunta di una sezione ritmica di tipo moderno fa immediatamente uscire da questo canone). Si può rivoluzionare la musica contemporanea (ancora possibile, seppur sempre più difficile nel Jazz, che si sta a sua volta canonizzando) oppure la musica popolare. Oggi la sensazione è che sia molto più rivoluzionaria Shakira (se non altro per l’esclusivo impatto globale ottenuto) che i presunti innovatori della musica colta. Stabilito, quindi, che Allevi si è incagliato nella contraddizione di voler modificare un corpo fondamentamente immodificabile (del quale conosce tutte le sfumature per grande cultura personale e solo nel quale, evidentemente, ritiene di potersi muovere con sicurezza ed agio), stabiliamo che pure Ughi naufraga nell’affrontare la querelle. Infatti, invece di postulare (ma potrebbe farlo?) l’immodificabilità dell’esercizio di stile di nome musica classica, accusa Allevi di pressapochismo, incapacità, impreparazione eccetera. Tutte accuse gratuite nei confronti del ‘megalomane’ Allevi che se portato di fronte ad un ipotetico tribunale musicale ‘classico’ probabilmente sconfiggerebbe dialetticamente (in base al proprio grande livello di preparazione) qualunque interpreteautore che lo criticasse nel merito dei canoni musicali in questione.
    La vera critica ad Allevi è che sta facendo un inutile battaglia di retroguardia (semplificare, e perchè?, l’esercizio di stile detto musica classica) che non gli verrà mai imputata dai cultori della ‘classica’ in quanto, appunto, mortificherebbe tale ambiente musicale ed è l’ultima cosa che tale ambiente si augura.
    Oggi chi vuole rivoluzionare la musica deve saper giocare su altri campi. McFerrin ha dimostrato che si possono far convivere le conoscenze della musica alta (cioè ormai completamente formalizzata) e di quella bassa cioè ancora magmatica ed aperta ad ogni novità. E’ lì, in quello spazio, che si apriranno le possibilità per innovazioni consistenti.

    PS: Mauro ha ragione Bollani è un genio. E pure Bollani che è sicuramente un genio, la chiave per una composizione originale non l’ha ancora trovata (io temo che non la cerchi proprio dato che si diverte troppo a ‘masticare’ l’esistente).

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  48. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 12:04 PM

    Peró scusate…mi sembra che in Italia gli unici che investono cospicuamente nel lancio di nuovi (presunti ?) artisti siano Caterina Caselli, Jovanotti e Renzo Arbore, che hanno un background musicale e interessi commerciali ben noti.

    Quindi mi chiedo, ma perché un Uto Ughi (per rientrare in argomento), vedendo quanto consenso ha un Allevi (pianisticamente passabile, secondo me, ma incapace con un’orchestra) non investe un po’ dei suoi soldini per lanciare propriamente artisti italiani di background classico davvero validi ????
    E non mi faccia sentire peró un bravo, bravissimo interprete che suona le sonate di Mozart, ma qualcuno che componga come si deve (almeno a parer suo, che di cultura musicale ne ha).

    Se poi il risultato fosse anche di caratura molto inferiore alle sonate di Mozart chi se ne frega…di Mozart ne nasce uno ogni 2000 anni !Basta che sia qualcosa di originale e ben suonato, sarebbe giá molto piú di quanto ci passano i produttori di larga scala attualmente.

    Ciao.
    Elena

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  49. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 12:33 PM

    Ho appena letto questo passo sul sito del Sole 24 Ore (si vede che sono a casa in ferie :-D) e mi é sembrato interessante:

    “Per uscire dalla polemica italiana vediamo la definizione di Allevi che dà il sito svizzero «Schwingende Klangwelt», che ne vende i CD: «Il giovane pianista e compositore – dice recensendo «Joy» – è regolarmente nelle classifiche italiane dei dischi pop, poiché i suoi pezzi orecchiabili, che si appoggiano alla tradizione classica ma la mescolano con elementi di pop e jazz, sono dei motivetti che non si dimenticano. Allevi scrive e suona con mano leggera melodie che sono ben fatte e sono perfette come rilassante passatempo serale, senza essere noiose. Molti dei suoi pezzi trasmettono una nonchalance tutta italiana e mettono di buon umore. Un CD per tutti i fan di Einaudi»”

    Mi sembra che la definizione “svizzera” di Allevi sia ben posta.

    Ciao

    Elena

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  50. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 2:46 PM

    allevi si definisce direttore,compositore,pianista…etc.

    direttore.ho suonato con molti direttori e posso dire che allevi e’ uno spastico che non sa muoversi,figuriamoci esprimere qualsiasi cosa attraverso il gesto,l’unica cosa che puo’ esprimere sono i suoi movimenti autistici…eppure si esibisce come direttore d’orchestra! che farabutto!

    compositore.una delle cose piu’ difficili da comporre,sia musica classica o leggera,e’ una bella melodia,semplice ma originale.non mi sembra che allevi sia riuscito in cio’.ogni giorno ascolto la radio e tutte le musiche che sento anche quelle per la pubblicita’ mi sembrano meglio della “musica” di allevi…direi che come compositore e’ “non pervenuto” percui e’ difficile dire una qualsiasi cosa.se e’ diplomato in composizione vorrei sapere chi e’ il suo insegnante e cosa pensa di allevi questo insegnante…

    pianista.anche qui,chi gli ha insegnato?quali sono i suoi maestri? ha fatto corsi con nomi importanti del pianismo internazionale?ha vinto qualche prestigioso concorso pianistico?quali sono le sale da concerto in e le rassegne musicali prestigiose a cui ha partecipato come pianista?
    quali sono le importanti case discografiche per cui ha inciso?
    solo dopo questi risultati prenderei in considerazione quello che dice,quello che fa,quello che suona!

    allevi,perche’ non ci suoni un po’ di chopin,liszt,rachmaninoff cosi ci facciamo altre due belle risate come quel giorno al senato!
    auguri a tutti

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  51. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 3:42 PM

    l’anonimo 50 ha centrato in pieno: 1) di certo allevi non è pianista perchè sa solo sonicchiare, sia in senso tecnico che interpretativo (o musicale), come i tanti diplomati che non sono riusciti mai a distinguersi nei comuni concorsi nazionali (non volendo citare i concorsi internazionali membri di federazione mondiale di ginevra -dove allevi, e i pianisti semplicemente diplomati come lui, non possono essere ammessi, nemmeno alle eliminatorie, perchè mancante di titoli (premi vinti antecedemente in concorsi ‘facili’: per intenderci dove il concorrente è in grado di suonare “in senso non lato” compositori come mozart, beethoven, chopin o rachmaninov o ligeti, che l’allevi cita sfacciatamente o, semplicemente, come se fossero dei colleghi; 2) non è compositore (di musica colta), mentre lo è di musichette per adolescenti – che non capiscono nulla, o quasi, di metronomo e di pentagramma (fatta eccezione dei ragazzi che studiano Musica nei conservatori); 3) filosofo: lo sarà, ma solo per dire le castronerie che giustificano (SECONDO LUI) il PROPRIO PORSI e camuffano, al contempo, la sua attività che, alla fine, è solo di tipologia demeziale, considerando i “suoi primi quarantanni”.

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  52. amfortas 30 dicembre 2008 alle 4:20 PM

    Ringrazio tutti gli anonimi per le loro precisazioni, anche se, lo ripeto, i toni troppo accesi li lascerei volentieri ai due contendenti.
    In particolare non mi va che si sbeffeggi il pubblico al quale Allevi piace.
    Elena, interessante il tuo contributo dall’estero, quasi quasi ti faccio curare una rassegna stampa 🙂
    Beata te che sei in vacanza!
    Guarda che Mauro nell’altro post ti ha lasciato, gentilmente, il nome dell’album di Sakamoto: L’album è “Back To The Basics”
    Ciao 🙂

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  53. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 8:29 PM

    Chi paragona Allevi a Pupo o Gigi D’Alessio potrebbe prima riempirsi la bocca d’aglio?

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  54. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 9:04 PM

    Gigi d’Alessio, Pupo e tutti gli altri che fanno canzonette non danno fastidio “all’orecchio piuttosto colto” perchè sanno e dicono, con modestia, di fare solo canzonette ….. Lascia allibbiti, invece, il nuovo_ Mozart_Allevi, soprattutto per il fatto che lui si senta tale in pubblico, mentre in privato sa di essere solo un povero diavolo che intende continuare a fare quattrini tramite i cosiddetti alleviani, C’è qualcuno che può spegarmi/ci cosa significa ritrovarsi alleviano? Grazie.

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  55. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 10:06 PM

    ad AMFORTAS 25 da anonimo23, circa: non sapevo ‘sta cosa di Allevi, ma è curiosa.

    Puoi leggere l’articolo relativo su SUONARE NEWS – DICEMBRE 2008, a pag. 9: CHI SONO I MUSICISTI ITALIANI CHE CONTANO … TRA I PIANISTI: De Maria, Nosè, Cascioli, Pollini, Campanella, Canino, Andaloro, Cominati, Tipo, De Fusco e, testualmente: “Presentato con grandi onori e una bella mezza paginata il ‘Genio del Pianoforte’ Govanni Allevi che si domanda: ‘Vorrei avere una macchina del tempo per andare nel futuro e vedere se mi è stata intitolata una via o un conservatorio’.

    Secondo te: è possibile ritenersi così in alto? E, secondo te: potrebbero, i detti pianisti – che sono tutti grandissimi / arrivati alla notorietà per i premi conquistati ai concorsi più importanti del mondo – pensare a una stronzata pesantissima come quella detta da Allevi?

    L’articolo è di Filippo Michelangeli, direttore del mensile Suonare News.

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  56. utente anonimo 30 dicembre 2008 alle 11:41 PM

    Sono perfettamente d’accordo,e’ un puro fenomeno di marketing

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  57. amfortas 31 dicembre 2008 alle 10:48 am

    anonimo55ex23, in effetti Allevi può essere tutto, ma non certo particolarmente modesto…

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  58. utente anonimo 31 dicembre 2008 alle 5:05 PM

    Scusate, ma Allevi chi? La sua musica è noiosa e non dice nulla. D’altra parte uno che ha confessato di essere cresciuto con il mito di Heather Parisi…

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  59. utente anonimo 31 dicembre 2008 alle 6:52 PM

    Non sono un fan sfegatato di Allevi. Non lo ritengo un genio ma ritengo godibile la sua musica e positiva la sua presenza sulla scena. Uto Ughi attacca pesantemente Allevi. Allevi replica denunciando l’esistenza di una casta autoreferenziale e, aggiungo io, fondamentalmente ignorante, che tende a concepire la musica come limitata a quella mitteleuropea dalla seconda metà del Settecento ai primi anni dell’Ottocento. I due non sono neppure paragonabili fra loro. Ughi è un virtuoso violinista classico; Allevi suona il piano e compone un ibrido che va dalla classica al jazz, al pop. Evidentemente Ughi ha investito il tempo a specializzarsi con un genere ed una tecnica, Allevi ha spaziato maggiormente, con i costi ed i benefici conseguenti per entrambi. In un’Italia in mano alle caste gerontocratiche sono comunque convinto che ci vorrebbero più Allevi e meno Ughi!

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  60. utente anonimo 31 dicembre 2008 alle 9:12 PM

    caro 59, credo che tu sia un fan sfegatato di allevi che, però, non farebbe mai studiare pianoforte al proprio figlio, talentuoso ovviamente, con allevi. Avrai sentito come va suonato un piano da un vero pianista in concerto. Spero di sì.

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  61. utente anonimo 31 dicembre 2008 alle 9:44 PM

    mettiamola così: se dovessi fare studiare piano a mio figlio comunque lo manderei da Allevi e non dall’ “Ughi del piano” perché vorrei soprattutto fargli amare la musica e non vorrei che abbandonasse lo strumento appena conseguito il diploma, cosa che, purtroppo, accade con percentuali spaventose a chi frequenta i conservatori… indice allarmante di un qualcosa che certamente non funziona.

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  62. GVB1978 1 gennaio 2009 alle 4:04 am

    Io penso che il merito di allevi sia quello di non essersi arreso come molti fanno dopo aver preso il diploma, perché è questo che fanno: si arrendono.
    Allevi devo dirlo non mi ispira…non è un giudizio di merito, è semplicemente di pelle, mi spiego?
    Io ho studiato pianoforte per molti anni e a differenza di molti miei compagni di scuola (alle medie facevamo strumento oltre che musica) continuo a suonarlo, oltre a suonare la chitarra elettrica.
    Purtroppo è che la passione è importante e mi dispiace per i detrattori ma allevi mi pare che cel’abbia, il che spesso lo porta a dire sconsideratezze ma non penso che sia in cattiva fede.

    Di certo fa specie, in un paese dove la musica classica è relegata a radiotre e la filodiffusione, che un nuovo venuto sia trattato come un dio quando probabilmente i nostri politici hanno sentito di sfuggita qualche sonata qua e la…magari guardando la tv ed addormentandosi in serate obbligate all’opera….(se io come loro avessi il biglietto gratis non mi perderei alcun concerto giuro di ogni specie di musica che apprezzo).

    Ma purtroppo questo è marketing e il marketing si rifà al mercato e il mercato alla società, più che Allevi dovrebbe intristire chi lo idealizza più di quello che è.

    mi spiego?

    penso in definitiva entrambi, sia ughi che allevi si siano scaldati un pò troppo fuoriuscendo dalla questione. che poi, come ho già detto, ughi abbia paura del nuovo….lo si vede da come ha attaccato stupidamente allevi che ha la sola colpa di essere un giovane entusiasta, passionale, che crede in quello che fa e sopratto crede in se stesso. se un 10° di questo paese fosse come lui saremmo molto fortunati.
    p.s. e se soprattutto i nostri politici fossero così il nostro paese sarebbe nettamente diverso perchè quando c’è passione non c’è alcun interesse che fuori esca dalla passione per quello che fai.

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  63. utente anonimo 1 gennaio 2009 alle 5:14 PM

    Caro Anonimo 62,
    purtroppo la realtà musicale italiana è quella che conosciamo… il neodiplomato al Conservatorio non si arrende per propria mancanza di volontà o poca voglia di “lottare”, si arrende perchè è costretto a farlo!
    Tradotto in termini più comprensibili si legge: “se non hai conoscenze importanti non vai da nessuna parte” a qualsiasi livello; ed è questa la realtà! Puoi avere tutta la passione di questo mondo….alla fine però sei costretto a ripiegare!! Se dico così, e perchè ho vissuto sulla mia pelle esperienze in tal senso ,e come me, so di altri colleghi pluridiplomati e musicisti di serie A, che però sono costretti a fare altro! Non è una questione di avere poca a tanta passione!
    Io penso allora che nel caso di Allevi la differenza rispetto a tutti noi altri musicisti sia stata proprio questa: la conoscenza di “persone importanti”!
    In tal senso perciò, siccome la musica di Allevi, NON propone affatto nessuna novità rispetto al “già sentito”, l’ira di Ughi va letta proprio come una sorta di reazione verso ciò che è banale e mediocre, ma che invece i media hanno fatto passare come originale e geniale!!….quando le Carlucci al Concerto al Senato a presentato Allevi come il ” un fenomeno musicale assoluto” sinceramente non sapevo se mettermi a ridere a crepapelle o sfogare in pianto!!

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  64. GVB1978 1 gennaio 2009 alle 6:00 PM

    anonimo 63, io tanto anonima non sono… visto che ho un account su splinder.

    che la nostra classe politica, tutta, non sia un granchè è lapalissiano basta guardare in che situazione siamo.

    ne consegue che la cosa più banale sia quello di presentare un musicista qualsiasi che ha il merito di saper sfruttare le leve del marketing per farsi pubblicità come un vero e proprio fenomeno. Beh un fenomeno lo è.

    Io non sono qui a difenderlo eh non ne ho ne le competenze ne la voglia anche perchè come ho già detto a pelle non mi piace.

    Tuttavia mi sono anche stancata di sentire anche le solite lagne all’italiana: lui ha le conoscenze, ha gli agganci… e compagnia bella.

    Le ha e forse ha anche persone intorno che lo apprezzano e lui stesso crede in quello che fa.
    E’ da ritenersi scemo, dico io, se sfrutta a suo vantaggio queste cose?

    No scemo non lo è. Non lo è affatto.

    La realtà è quella che è e come tutti lui si confronta con essa. e la sfrutta a suo vantaggio.

    dobbiamo deciderci qui se scegliere di stare in un contesto di libero mercato oppure un contesto di oligopoli e contesti protetti.
    Ogni opzione ha i suoi lati positivi e negativi. siamo persone adulte e con la realtà ci dobbiamo confrontare….

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  65. utente anonimo 1 gennaio 2009 alle 6:03 PM

    Si può parlare male di Allevi per le molteplici sue carenze. Non credo si possa dire che non abbia passione musicale. Quella stessa passione che i conservatori sanno togliere a tantissimi (la maggio parte?) degli studenti. Solo pochissimi riescono a vivere di musica; 1 su 1000 riesce a “sfondare”: è anche normale. Ma perché abbandonare lo strumento fino a non suonarlo neppure più!? Allevi ha avuto certamente fortuna, per questo si può invidiare, ma ha anche saputo percorrere una sua strada: per questo va stimato.

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  66. GVB1978 1 gennaio 2009 alle 6:15 PM

    Concordo, anonimo#65
    e va stimato a prescindere che la sua musica piaccia o meno.

    io non l’ho mai ascoltato e non mi interessa ascoltarlo.

    mi rendo conto che ho dei pregiudizi ma per questo non è che gli do contro a prescindere.

    penso che in italia gran parte delle scuole e del sistema levi la voglia di mettersi in gioco nelle cose per le quali si è studiato e se anche un pò ti rimane in gran parte dei casi te lo toglie il confronto con il lavoro, con il doversi guadagnare da vivere.

    Ci vuole davvero una grande forza, un grande coraggio e una grande fiducia in se stessi per riuscire…ma è questo che alla fine da senso alla vita, secondo me.

    in secondo luogo penso che la fortuna non sia altro che la nostra personale capacità di cogliere le occasioni che la vita ci offre e se non le abbiamo di costruircele.

    spero di aver chiarito quello che volevo dire.

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  67. utente anonimo 1 gennaio 2009 alle 9:04 PM

    ..intanto io non le chiamerei le solite lagne all’italiana, ho meglio è quanto meno giustificato continuare a lagnarsi visto che la cose continuano scandalosamente a essere così…infine mi pare che il nocciolo della discussione fosse altro, non stabilire se Allevi sia scemo o meno, si parlava generalmente se invece avesse particolari doti musicali tali da giustificarne la popolarità. Che sia uno che abbia saputo sfruttare particolare conoscenze a proprio vantaggio, non ne fa certo un musicista migliore rispetto ad altri che pur meritando non avranno mai la possibilità di farsi conoscere, ma ne fa solo un furbacchione, cha ha avuto il merito di saper sfruttare gli aiuti che gli sono stati dati.
    Siccome lei precedentemente, aveva detto commentando la critica di Ughi, che il suo infierire sia stato come una sorta di reazione al “nuovo”, come le ho precedentemente detto, da adetto ai lavori le ribadisco che non abbiamo a che fare “nessuna novità”, quindi la critica di Ughi è più che giustificata!
    Quello che i media in generale hanno sbagliato è stato quello di presenta Allevi come il “novello Mozart”! Poichè se fosse passato come un musicista qualsiasi nessuno avrebbe parlato! Ma l’aberrazione è stata proprio quella di presentare Giovanni Allevi come il musicista del nostro tempo, ecco perchè c’è stata tanta polemica…giustificata aggiungo io!
    Infine per rispondere all’anonimo 65, ribadisco, che la questione non è quella di “sfondare”, qui ci si accontenta semplicemente vivere di musica.Quindi se per lui è normale che un musicista che dopo essersi rotto le mani e la testa su uno strumento per anni si vede costretto a fare altro, per me tanto normale non è e bisognerebbe fare qualcosa per cambiare!

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  68. utente anonimo 1 gennaio 2009 alle 9:26 PM

    da “amante della musica colta”, ormai avanti con l’età, desidero dare un caro consiglio ad allevi e agli alleviani: non dite più grosse fesserie, come genio del pianoforte, nuovo mozart, compositore di musica contemporanea ecc.
    e, ad allevi, personalmente: non accettare di suonare in pubblico presso famose istituzioni musicali, ne in italia, nè all’estero.

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  69. utente anonimo 2 gennaio 2009 alle 12:25 am

    @ 67
    ho gestito per 12 anni uno studio di registrazione. Al tempo si lavorava sia nel settore della classica sia, semplificando, nel jazz e nel rock. Devo dire che i musicisti più classici, soprattutto italiani, hanno spesso dimostrato sì buona tecnica strumentistica, ma generale ignoranza praticamente di tutto il resto che compete una produzione musicale. Solo un pianista (forse non a caso) germanico con cui abbiamo lavorato dimostrava avere una competenza musicale non limitata, sensibilità pluridisciplinare e soprattutto umiltà e rispetto per il lavoro altrui. Ecco, Ughi mi ha ricordato all’ennesima potenza quel diffuso atteggiamento di ingiustificata ed ingiustificabile saccenza ed arroganza.
    Da noi sono passati decine e decine di musicisti estremamente validi, molto più interessanti di tanti artisti di successo. Una cosa ai più forse non è chiara: il successo è garantito solo in minima parte dalla bravura: direi che per un buon 70% dipende dalla fortuna e dall’affidabilità.

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  70. GVB1978 2 gennaio 2009 alle 2:14 am

    Anonimo 67
    e chi ha detto che è giusto definire allevi un novello mozart, ho detto proprio il contrario anzi.

    ma il livore di Ughi nasconde paura.

    …e la risposta di allevi una certa arroganza.

    ma l’arroganza non saccente ma di chi crede in quello che fa e sfrutta ogni leva…

    e se non so quanti ammirano e difendono allevi e ne cantano le lodi buon per lui.

    fa solo il suo interesse, qui dobbiamo deciderci se stare in un contesto di oligopolio o metterci in gioco nel libero mercato che premia all’inizio forse il fenomeno di marketing ma alla fine la bravura vera e propria.

    Dico che si arrendono questi giovini che escono dal conservatorio, perchè se ci credi lotti, ti metti in discussione e cerchi soluzioni….

    e non lo dico per sentito dire, lo dico perchè con grande fatica è quello che sto facendo.

    Possiamo pretendere che lo stato e la società si impegni nell’esaudire i nostri sogni, penso di no. Penso che ognuno qui debba fare da se….

    e mi dispiace giovanni allevi ci ha creduto e li sta esaudendo…
    magari non sarà mai il novello mozart che gli piacerebbe essere…non è il profeta della musica classica…

    ma difende se stesso e quello in cui crede.

    è una colpa?

    mi pare di no.

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  71. utente anonimo 2 gennaio 2009 alle 2:18 PM

    Concordo con molti dei commenti che dicono che Allevi è sì bravo, ma un tantino strumentalizzato. (buon per lui). Come concordo con Gabrilù che dice che K.Jarret sono anni che compone cose simili e pure migliori di Allevi, decisamente migliori per i miei gusti.
    Ma è indiscusso che sia un bravo musicista. Anche se non lo considero il fenomeno che molti vogliono far credere.
    Silvia – Sgnapis

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  72. amfortas 2 gennaio 2009 alle 3:10 PM

    Per tutti, anche se non intervengo volevo dirvi che leggo sempre, grazie per i vostri interventi e per la civiltà della discussione.

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  73. maurizio2 2 gennaio 2009 alle 3:10 PM

    Accidenti, questa “querelle” sta riscuotendo un successo enorme!
    Già l’anno scorso un post di Giorgia sul nuovo presunto genio della tastiera aveva scatenato nugoli di commenti…..E l’ineffabile non aveva ancora dato sfoggio di sè al cospetto dei Sopracciò della italica politica…..Nel bene o nel male, dunque, G.A. suscita interesse: e ciò non può che essere un bene per la musica in generale.

    Certo che, perdonatemi se vado fuori tema, ma non riesco a togliermi dalla mente l’immagine di Bob Dylan che canta davanti ad uno stanco ed affaticato Woytjla…..
    Beh, forse son quelle le immagini che faranno la storia, più delle odierne diatribe di bottega

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  74. utente anonimo 3 gennaio 2009 alle 1:34 PM

    X ANONIMO 69..
    …sono contento almeno che ci sia qualcuno che abbia ammesso che il 70% dipende dalla fortuna e dall’affidabilità, io direi che la percentuale è leggermente maggiore, comunque quello che lei ha espresso è fondamentalmente quello che ho detto precedentemente in altri termini!

    X ANONIMO 70..
    ..mi dispiace ma forse non è ben documentata, allevi è stato presentato da più fonti autorevoli e non, come il nuovo Mozart e come il fenomeno musicale del nostro tempo… per quanto riguarda il discorso Ughi, le ho già detto da musicista come stanno i termini della sua critica, non può essere paura del “nuovo” perchè di nuovo non c’è nulla, ma semplicemente per come è stato presentato lui e la sua musica.

    Per quanto riguarda l’altro punto è, ovvio che siamo in un fenomeno di libero mercato, la dimostrazione ci è data ad esempio da quello che ci propina la televisione “vendendoci fumo” di continuo con i suoi programmi beceri e demenziali, ma che la massa continua a guardare e a seguire, e i cui personaggi partecipanti diventano come per magia Vip.
    Capirà che in questo caso, se non esiste la qualità non può esistere nemmeno la bravura, per cui anche nell’ambito musicale è la stessa cosa non è detto che se un prodotto gira,
    vuol dire che sia qualitativamente buono, è dimostrato che da noi la massa beve qualsiasi cosa… anzi le dirò che in ambito musicale solitamente succede il contrario, la musica di qualità ha quasi sempre un pubblico di nicchia!

    Infine, per quanto riguarda l’ultimo aspetto, decisamente non sono proprio d’accordo con lei ..io penso invece che lo Stato debba fare qualcosa per la musica in Italia, perchè così davvero non va…su Rai3 a Report, è stata dedicata una puntata su questo tema, a riprova del fatto che molte cose non funzionano!
    Lo stato taglia i fondi ai conservatori, i giovani diplomati non hanno la possibità di fare carriera, ognuno deve barcamenarsi come meglio può e via discorrendo. Questa è la nostra Italia!

    E per concludere ribadendo quello che ho detto su Allevi, io non mai detto che il nostro amico sia colpevole di qualcosa, anzi le ho è detto che è un furbacchione, anch’io al suo posto farei la stessa cosa…i colpevoli sono gli altri, che ingenuamente “abbocano all’amo”!!

    Saluti

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  75. GVB1978 3 gennaio 2009 alle 2:26 PM

    Non sono anonima.
    ho un nick la prego di usare questo nick per rivolgersi a me… e non capisco poi perchè mi da del lei.

    comunque furbacchione mi pare un bell’insulto invece, velato ma un insulto.

    io non guardo la televisione e c’è un motivo…. eh 😉

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  76. utente anonimo 3 gennaio 2009 alle 2:57 PM

    …allora di dò del tu….

    Furbacchione un insulto? non direi proprio anzi!!…..non guardi la TV? Meglio! C’è veramente poco da vedere! Ho usato comunque l’esempio TV semplicemente per risponderti … 🙂

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  77. GVB1978 3 gennaio 2009 alle 7:16 PM

    è da oltre sette mesi che non l’accendo (il mio ex la teneva sempre accesa)….

    beh si furbacchione non mi pare proprio un complimento eh 🙂

    vado ad ascoltarmi un pò di mozart mentre mi cucio una gonna…dicono che “allevi” l’ansia…

    LOL 😀

    si dammi del tu che mica siamo in un contesto formale.

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  78. amfortas 3 gennaio 2009 alle 7:29 PM

    GVB e anonimo, se vi sposate pretendo di essere invitato ok? 🙂
    Mi occupo della Marcia Nuziale!

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  79. utente anonimo 3 gennaio 2009 alle 8:13 PM

    no diamine! GVB1978:”una donna nuova, eretica, senza dio tranne se stessa. Illuminista. Un diavolo sotto ogni aspetto… ” la voglio sposare io!!!!

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  80. GVB1978 3 gennaio 2009 alle 8:42 PM

    vi informo che sono attualmente una milanista in sciopero.

    comunque sono innamorata….di un uomo il cui principale difetto è che è interista. purtroppo.

    ed ascolta praticamente solo metal ma quello lo ascolto anche io.

    p.s. consiglio di ascoltare attentamente gli arcturus…(album consigliato: la masquerade infernale)che è metal avantgarde scandinavo, molto sinfonico, di grande ricerca acustica.

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  81. utente anonimo 3 gennaio 2009 alle 9:24 PM

    @GVB1978

    uff! ma lascia stare il calcio! non lasciamoci dividere da queste inezie!
    ho appena ascoltato gli arcturus: “in space”, “alone” e “master of disguise”: non male!
    se a te piacciono i kill kim novak (gruppo molto underground germanico:

    o almeno i Dillinger Escape Plan,

    abbiamo quagliato 😉

    possiamo sposarci anche domani: rito pagano e divisione dei beni però eh 😉

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  82. amfortas 4 gennaio 2009 alle 9:52 am

    anonimo e GVB se ne andarono cantando, tanto per restare in tema con l’ultimo post su Puccini:

    MIMI’

    No, per pietà!

    RODOLFO

    Sei mia!

    MIMÌ

    V’aspettan gli amici…

    RODOLFO

    Già mi mandi via?

    MIMÌ
    (titubante)

    Vorrei dir… ma non oso…

    RODOLFO
    (con gentilezza)

    Di’.

    MIMÌ

    (con graziosa furberia)

    Se venissi con voi?

    RODOLFO

    (sorpreso)

    Che?… Mimì?

    (insinuante)

    Sarebbe così dolce restar qui.
    C’è freddo fuori.

    MIMÌ

    (con grande abbandono)

    Vi starò vicina!…

    RODOLFO

    E al ritorno?

    MIMÌ

    (maliziosa)

    Curioso!

    RODOLFO

    (aiuta amorosamente Mimì a mettersi lo scialle)

    Dammi il braccio, mia piccina.

    MIMÌ

    (dà il braccio a Rodolfo)

    Obbedisco, signor!

    (s’avviano sottobraccio alla porta d’uscita)

    RODOLFO

    Che m’ami di’…

    MIMÌ

    (con abbandono)

    Io t’amo!

    RODOLFO

    Amore!

    MIMÌ

    Amor!

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  83. GVB1978 4 gennaio 2009 alle 12:37 PM

    ne ho sentito parlare dei due gruppi, purtroppo attualmente non posso sentirli per via della scheda audio che non funzia.

    il pezzo che preferisco è ad astra degli arcturus….ma tutto il disco è in generale molto rilassante.

    non penso nemmeno io che il calcio debba dividere, ma deve unire, è uno sport!

    per concludere dico come i bravi a don abbondio che questo matrimonio non s’ha da fare.

    per il semplice motivo, stando appunto a questa citazione letteraria…che la G di GVB sta per Gertrud…

    qui però stiamo andando un pò off-topic eh….

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  84. utente anonimo 4 gennaio 2009 alle 12:54 PM

    ecco, lo sapevo 😦
    UBI MAJOR MINOR CESSAT!

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  85. utente anonimo 4 gennaio 2009 alle 2:34 PM

    sono Anonimo 74 o 76….

    mmmmmhhhhhh!!!!

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  86. utente anonimo 4 gennaio 2009 alle 4:55 PM

    il discorso definibile piuttosto serio su allevi-ughi, non poteva non finire meglio, cioè con le cavolate di GVB1978, anonimo 74 e 76. peccato

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  87. GVB1978 4 gennaio 2009 alle 6:32 PM

    caro anonimo 86, io stessa ho fermato la cosa perché off topic, se vuoi continuare….col discorso allevi/ughi….prego…anche se è stato già detto tutto e il contrario di tutto….

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  88. utente anonimo 4 gennaio 2009 alle 7:38 PM

    X ANONIMO 86..

    ….ATTENDIAMO TUTTI CON IMPAZIENZA CHE CI ILLUMINI!!!

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  89. amfortas 4 gennaio 2009 alle 7:52 PM

    Abbiamo miracolosamente evitato polemiche sanguinose fino ad oggi, possiamo continuare così spero…
    Ciao a tutti.

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  90. utente anonimo 5 gennaio 2009 alle 1:05 am

    Pare che il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi non fosse presente al tradizionale concerto di Natale tenuto da Giovanni Allevi presso il Senato della Repubblica, spettacolo che giustamente è stato definito da Uto Ughi “desolante”. Se il Ministro Bondi non s’è fatto vedere, una ragione ci deve essere stata. E allora, grazie Ministro Bondi!

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  91. utente anonimo 5 gennaio 2009 alle 11:10 am

    Anch’io da addetto ai lavori, pluridiplomato al Conservatorio, non posso che concordare con Ughi e con alcuni commenti precedenti.
    E’ fin troppo evidente che Allevi è stato messo su ad arte da chi ha voluto fare di lui a tutti costi il “genio musicale”, caricato dai media, sponsorizzato all’infinito con annessi passaggi televisivi, e che contemporaneamente consentisse di creare un prodotto commerciale da dare in pasto alla massa!
    E’ la solita italietta di sempre, che conosciamo, dove la televisione la fa da padrona indiscussa , e che purtroppo continua a propinarci la mediocrità a discapito dell’arte vera!

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  92. GVB1978 5 gennaio 2009 alle 2:26 PM

    la cosa che mi perplime su allevi è il fatto che non si renda conto che sta sua improvvisa popolarità di massa non sia qualcosa che potrà perdurare all’infinito ma che soprattutto potrebbe danneggiarlo non poco.

    al di la dell’opinione che ho su di lui, parziale e limitata principalmente a come ha reagito ad Ughi, non toglie il fatto che nel mondo di squali e di superficialità che contraddistingue il settore dello spettacolo tv sia difficilissimo rimanerci.

    Non toglie che spesso diventare un fenomeno di massa possa diventare un ostacolo alla propria carriera soprattutto se non è propriamente una carriera nello “spettacolo”….

    Non so…ma francamente fossi in lui starei molto attenta….

    p.s. riflettendoci sto capendo alcune cose…che mi fanno vedere la sua risposta ad ughi in maniera differente…

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  93. amfortas 5 gennaio 2009 alle 2:36 PM

    Nell’esprimere (per quello che può servire:poco) solidarietà a tutti i laureati in conservatorio che hanno visto spezzarsi i loro sogni a causa della miopia dei nostri politici (vale sempre il famoso aneddoto di Antoniozzi…anche se quello era per i cantanti), credo che Allevi, appunto, se volesse potrebbe aspirare alla notorietà televisiva, e sarebbe già molto.

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  94. amfortas 7 gennaio 2009 alle 10:36 am

    Sviluppi del caso Allevi:

    A rinfocolare la polemica Ughi – Allevi arrivano le dichiarazioni di Cecilia Chailly, arpista, compositrice, sorella del direttore Riccardo e figlia dello scomparso compositore e già direttore artistico della Scala di Milano Luciano: “Allevi è un fenomeno di marketing, gradevole ma superficiale”, ha affermato l’artista, “In questo senso è perfetto per incarnare ciò che chiede un’epoca come la nostra, che non vuole né pensare né farsi domande”.
    (Fonte: Il Corriere della Sera)

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  95. maurizio2 7 gennaio 2009 alle 9:51 PM

    Condivisibile in pieno.

    Ho comprato, un paio di anni fa, “No concept” di Giovanni Allevi per conoscere anche questo personaggio; non ho però sentito lo stimolo a procurarmene altri.

    Per inciso, da Mediaworld i cd di Allevi li trovate quasi tutti a 8,90 Euro….segno che il battage pubblicitario forse non ha sortito in pieno gli effetti di vendita sperati.

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  96. utente anonimo 8 gennaio 2009 alle 1:34 am

    Il prezzo basso vuol dire (purtroppo) che se ne vendono molti! Quando il prezzo s’abbassa vuol dire che la casa discografica punta – a ragion veduta – sull’abbondanza di copie vendute.
    Se il prezzo fosse più alto, tutta una fascia di acquirenti sarebbe tagliata fuori. E sarebbe un grave errore nella musica di consumo.

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  97. utente anonimo 8 gennaio 2009 alle 2:16 am

    Amfortas, citi l’intervista alla Chailly come un rinfocolarsi della polemica sull’inadeguatezza di Allevi al Senato (perchè questo è poi il vero oggetto del contendere).
    Intanto mi/vi chiedo perchè il Corriere della Sera, Repubblica, Sorrisi & Canzoni Tv e molte altre testate abbiano taciuto miseramente sulla faccenda fino ad ora. Quel che mi viene da pensare è che le numerose testate di cui lo staff del profeta ascolano ha oculatamente acquistato intere pagine promozionali, abbiano taciuto in un misto di codardia e di prudenza. Secondo pensiero va a quelle testate che hanno pubblicato in allegato riedizioni di cd del cotonato da Ascoli e che quindi preferiscono reticere in nome del business.
    Ma il peggio è altrove. Ve ne siete accorti che dal 2 Gennaio è calata sull’argomento una vera e propria scure censoria? Saranno arrivati segnali, intimidazioni, direttive, suggerimenti dall’Alto sull’opportunità di stoppare il dibattito prima che qualcuno si ponesse troppo insistentemente alcune domande? Domande tipo: ma di chi è la responsabilità della scelta di Allevi al Senato? Di quali consulenti musicali si avvale il presidente Schifani? E’ vero che l’ex-presidente Ciampi ha manifestato delle perplessità? E’ vero che il ministro dei Beni Culturali Bondi, era assente? Perchè una persona di grande profilo culturale (oltrechè istituzionale) come Giorgio Napolitano era lì ad applaudire?
    Ma torniamo alla scure censoria che getta una luce sinistra sulla supposta libertà di opinione esistente in Italia.
    Sul sito de Il Giornale hanno addirittura bloccato il pop-up per la lettura dei commenti (evidentemente sgraditi) ad alcuni articoli dello stesso quotidiano. E se fino a qualche giorno fa cliccavi su un certo link precedente al 2 gennaio venivi addirittura dirottato sulla faccia di Schifani con tanto di articolo redazionale intitolato “Schifani ‘regala’ 50.000 euro ai bambini romani’. “Regala”? Manco fossero soldi suoi! Poi però hanno tolto anche quel ridicolo contributo redazionale, probabilmente colti da un sussulto di vergogna.
    Se poi si va sul sito http://www.informazione.it, dove fino al 2 gli articoli e le agenzie sul genio marchigiano pullulavano e si cerca “Allevi” oppure “Ughi”, viene fuori altro!
    Altro che libertà di parola garantita dalla Costituzione! Le massime cariche istituzionali dello Stato non solo sono immunizzate, ma nemmeno le puoi nominare in un ragionamento o nella formulazione di un’opinione. Dunque prevedo anche questo intervento verrà presto oscurato. Per chi ancora non lo sapesse, stiamo peggio che in Cina.

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  98. amfortas 8 gennaio 2009 alle 9:04 am

    Maurizio2 e anonimo96, dal punto di vista commerciale potreste avere ragione entrambi.
    Comunque i cd in saldo (non so di Allevi) sono a prezzi più bassi di solito.
    Purtroppo, e basta andare su qualsiasi sito specializzato, particolarmente penalizzata è la musica sinfonica, disciplina nella quale ti tirano letteralmente dietro pezzi immortali eseguiti da grandi artisti.
    gervasio, non leggo né il Corriere né Repubblica, per cui mi fido di quello che riporti.
    Me ne intendo a sufficienza di strategie editoriali per sapere che difficilmente, come dici tu, chi compra spazi pubblicitari è poi attaccato dalla testata giornalistica.
    Condivido, ahimé, tutto il resto del tuo organico intervento.
    Non credo assolutamente che questo spazio possa essere oscurato, perché seppure questa discussione è stata seguitissima, in questo ambito si parla sempre (e solo in questi giorni) di 200-400 visite al giorno e al massimo 850 pagine viste, che sono un’enormità per questo blog, ma il nulla rispetto a altre fonti d’informazione.
    Meglio restare con i piedi per terra e non darsi un’importanza eccessiva :-), ché il senso del ridicolo è sempre alle porte.
    Grazie comunque per l’attenzione, ciao.

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  99. utente anonimo 8 gennaio 2009 alle 2:46 PM

    Amfortas, forse non mi sono spiegato bene, volevo dire appunto che difficilmente chi compra spazi pubblicitari è poi attaccato dalla testata giornalistica che li ha venduti.
    Repubblica alla fine ha ceduto e oggi s’è dovuta occupare del caso “Allevi in Senato”. Avranno certamente ricevuto tonnellate di lettere sull’argomento. Ma a smuoverli è stata una lettera colma d’indignazione del nuovo direttore artistico dell’Orchestra Nazionale della Rai, Cesare Mazzonis. Come si faceva a tacere su una lettera del genere? Risposta tartufesca di Corrado Augias, a cui evidentemente piace il pianista ridanciano (forse perchè pensa sia del PD, come il mèntore dell’ascolano, Jovanotti, peraltro artista infinitamente più originale del plurilaureato M° Allevi).

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  100. amfortas 8 gennaio 2009 alle 3:08 PM

    Gervasio, effettivamente non avevo capito.
    Nel frattempo ho letto, tramite il blog di Luca Sofri, la lettera in questione.
    La riporto qui, a beneficio di chi non la conosce.

    Caro Augias, mi lasci tornare sull’imbarazzante episodio verificatosi in Senato per il concerto delle festività di fine anno. Un Senato e un presidente della Repubblica posti ad ascoltare un’orchestra diretta da chi palesemente non sapeva dirigere, oltre ad essere un mediocre pianista che esegue proprie musiche che non saprei se qualificare da piano-bar o da che cosa, il tutto reclamizzato come rivoluzione nella musica contemporanea. Mi pare faccia pari con due secoli di lotte sociali serie e talvolta tragiche sfociate ultimamente nel trionfo di Luxuria all’Isola dei Famosi. Di sciocchezze se ne sono dette da Adamo in poi, soltanto non esisteva il megafono dei “media”: dunque sarebbe auspicabile un po’ di cautela prima di spararle pubblicamente. Aggiungerei che con queste marmellate in cui tutto si equivale non ci dovremmo stupire se tanta gente non sappia più stare al mondo, e si comporta di conseguenza. Ci apprestiamo a festeggiare l’Unità d’Italia: spero che il collante che ci unisce non stia diventando l’idiozia. “L’Italia s’è desta” oppure “l’Italia sede e sta?”.

    Cesare Mazzonis Direttore Artistico dell’Orchestra Nazionale Rai

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  101. utente anonimo 8 gennaio 2009 alle 5:16 PM

    Aggiungo per completezza la risposta di Corrado Augias alla lettera di Mazzonis apparsa oggi su La Repubblica:
    .

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  102. utente anonimo 8 gennaio 2009 alle 5:19 PM

    I l concerto tenuto in Senato dal giovane pianista compositore Giovanni Allevi (Ascoli Piceno, 1969) ha suscitato un vivace dibattito come testimonia la lettera del prof Mazzonis che è stato tra l’altro direttore artistico del Teatro alla Scala e del Maggio Musicale Fiorentino. Chi sia Allevi chiunque può vedere e sentire andando su You Tube. E’ un quarantenne di talento, dotato di un forte senso dello spettacolo (a cominciare dalla capigliatura alla Lucio Battisti-Angela Davis), affermatosi grazie a doti naturali e all’aiuto di un’abile operazione di marketing. E’ diplomato a pieni voti in conservatorio, laureato in Filosofia. In Senato ha eseguito e/o diretto sette brani (con l’orchestra “I virtuosi italiani”), cinque a sua firma, due di Puccini. Alcune sue musiche sono state scelte per spot pubblicitari, insomma Allevi si presenta come un tipico prodotto ben riuscito. Compone infatti mescolando spunti classici a modi jazz, con un risultato gradevole che il sito svizzero “Schwingende Klangwelt”, che ne vende i Cd ha definito: «melodie ben fatte, perfette come rilassante passatempo serale, senza essere noiose». Criticato con notevole durezza dal violinista Uto Ughi su ‘La Stampa’, Allevi ha risposto reclamando a se stesso il compito di animare una nuova musica colta contemporanea. Ho simpatia per Allevi e proprio per questo lo esorterei alla calma. Il nostro mondo musicale è asfittico, i concerti sono frequentati da persone in età diciamo così ‘matura’. La funzione di un Allevi può essere preziosa a condizione che non perda la testa e tralasci confronti troppo impegnativi. Quanto al Senato, farebbe piacere vedere di tanto in tanto qualche padre coscritto in una sala da concerto, a cominciare dal presidente di quell’assemblea. Servirebbe a dargli una più corretta visione dei valori musicali.
    Corrado Augias

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  103. amfortas 8 gennaio 2009 alle 6:38 PM

    Gervasio, grazie.
    Mi ha fatto ridere il senso dello spettacolo attribuito da Augias all’acconciatura di Allevi.
    Si vede che non ha mai sentito e visto il tenore Franco Bonisolli, ahimé ormai scomparso.

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  104. utente anonimo 9 gennaio 2009 alle 2:48 am

    Grazie, Mazzonis! Era indispensabile giungesse una voce della Sua competenza a rinforzo del parere esposto dal M° Uto Ughi. Ed era indispensabile questa voce giungesse dall’ambito Rai. Un amico tedesco, dopo aver visto quel penoso spettacolo, mi ha telefonato da Berlino canzonandomi per quello che aveva visto in Eurovisione! Mi chiedeva chi fosse quella scimmia munita di bacchetta che era lì a rappresentare il prestigio musicale italiano in Europa. Miglior modo per ravvivare il luogo comune degli italiani cialtroni non si poteva trovare. Mi sono vergognato come italiano, non sapevo che cosa rispondere.
    Ha ben fatto, prof. Mazzonis, a dirigere la Sua missiva al quotidiano La Repubblica, finora distintosi brillantemente per non aver trattato la questione scandalosa del M° Allevi al Senato. Anzi la domanda è proprio questa: perchè La Repubblica ha potuto tacere, finchè non è giunta una missiva della Sua autorevolezza a rendere ineludibile una risposta? Forse perchè qualcuno pensa davvero il M° Allevi sia “un artista di sinistra”? O forse perchè il quotidiano La Repubblica ha rieditato in allegato cd del maestro di Ascoli e preferisce tacere in nome del business?
    Il concerto di Allevi in Senato è stata l’ennesima trappola del centro-destra. Scelta perfetta – Schifani sei un genio! – per intercettare un nuovo potenziale elettorato giovanile (quello che segue estasiato gli esangui conati creativi del genio di Ascoli), imbavagliando nel contempo la sinistra, impossibilitata a dire qualche cosa di fronte a tanta vergogna (perchè se Allevi è dei “nostri”, quel che fa, deve essere bellissimo per forza)! Per fortuna abbiamo artisti coraggiosi come Lei, come il M° Ughi, che all’assopirsi della ragione, reagiscono gagliardamente additando lo scempio. Grazie ancora.

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  105. amfortas 9 gennaio 2009 alle 9:47 am

    Gervasio, condivido i contenuti ma non i toni del tuo intervento.
    Non mi va che s’insulti (scimmia) nessuno, né Allevi né Herbert von Karajan.
    Grazie 🙂

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  106. utente anonimo 9 gennaio 2009 alle 11:08 am

    Chiedo scusa. Avrei, se non altro, dovuto virgolettare il termine, dato che riferivo un concetto espresso da altri.

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  107. utente anonimo 9 gennaio 2009 alle 8:08 PM

    due sono le cose:
    1) la tecnica e la qualità musicale di Allevi sono o no all’altezza di un componimento del tipo musica classica?
    2) chi ha scelto Allevi per quel concerto al Senato ? e in base a quali criteri ?
    grazie e saluti

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  108. utente anonimo 9 gennaio 2009 alle 11:12 PM

    x anonimo 107

    la risposta mi pare sia stata data in maniera più che esaustiva in commenti precedenti, comunque sarò più preciso sulle risposte affinchè siano maggiormente aderenti alle tue domande:

    1) Si presume che uno arriva bene o male a conseguire un diploma di strumento musicale in un Conservatorio, abbia sufficienti competenze tecniche tali da essere padroni del proprio strumento.
    Ora ovviamente, come in tutti i campi, c’è chi è riesce meglio chi meno, e questo per svariati motivi, o per particolari attitudini innate, o per particolare dedizione allo studio ecc…
    Allevi, secondo quello che mi è parso (anch’io sono diplomato in Pianoforte) nel sentire alcuni suoi brani e nel vederlo proprio suonare, parrebbe rientrare nella media di tantissimi altri musicisti diplomati come lui, quindi di normalissime capacità tecnico/esecutive.
    Per quanto riguarda l’attitudine al comporre, qui invece la cosa va inquadrata in maniera decisamente più ampia, teoricamente per essere definiti compositori nel vero e proprio senso del termine, bisognerebbe avere il diploma di Composizione. Tuttavia, anche la storia della musica insegna che per scrivere musica non è strettamente necessario possedere un titolo specifico, quindi in teoria qualunque musicista potrebbe scivere musica, il problema però è quello di essere originali rispetto a quello che già è stato scritto o ascoltato.
    Ovviamente l’originalità si rende maggiormente necessaria nel momento in cui, si viene presentati al mondo come il “Mozart italiano” promotore di un nuovo genere musicale classico.
    Siccome ciò non è il caso di Allevi, ti rispondo che il genere musicale del nostro amico marchigiano è stato inventato decenno or son…un mix tra musica leggera e melodie dal sapore classico, quindi perciò nulla di nuovo!

    2) Il motivo per cui Allevi è stato scelto per il concerto al Senato mi sembra perciò abbastanza ovvio, continuare a favorire una scelta di marketing che permettesse maggiormente ulteriore popolarità con conseguente maggior ritorno di introiti!

    Spero di essere stato chiaro!

    Saluti!

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  109. amfortas 10 gennaio 2009 alle 8:27 am

    anonimo108, grazie per aver risposto alle domande dell’altro amico.
    Ciao.

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  110. utente anonimo 10 gennaio 2009 alle 4:44 PM

    c’è qualcuno che mi sa dire come si è potuto verificare che giovanni allevi, pianista-compositore-direttore?, sia riuscito ad esibirsi al senato; cioè: lui, o chi per lui, a chi lo ha chiesto?

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  111. amfortas 10 gennaio 2009 alle 5:11 PM

    anonimo110, penso che sia stato semplicemente invitato da chi si occupa di queste cose, ma non saprei dirti né il nome né il criterio discriminante.
    Ciao e grazie.

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  112. maurizio2 10 gennaio 2009 alle 7:09 PM

    Alla fine siamo tornati a quello che per me è il punto centrale, quello che ha innescato questa querelle: chi ha scelto, e basandosi su quali particolari titoli di merito, il personaggio Allevi per una esibizione formale come questa?

    Essendo appunto una occasione istituzionale, il firmatario della proposta di ingaggio del signor Allevi non può essere “il primo che passa”….

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  113. utente anonimo 10 gennaio 2009 alle 7:20 PM

    un sentito grazie al 108( sono il 107- e mi chiamo giacomo ). Da quanto ho capito Allevi non è sicuramente Mozart , diciamo che potrebbe , forse , essere Salieri.
    Cordialità

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  114. utente anonimo 10 gennaio 2009 alle 7:44 PM

    Sono diplomata in pianoforte da diversi anni e, oltre a insegnare ai ragazzini, a casa mia, vengo invitata a “suonare il piano”, per alcune associazioni musicali della mia provincia le quali mi pagano circa 200 euro a concerto (recital della durata di circa 1 ora). La “qualità” dei miei recital non è di certo quella di un Premio Venezia o di un Premio Casella di Napoli ecc., ma è certamente migliore di quella che produce Allevi durante le sue esibizioni: totalmente, o quasi, prive di colori, o sonorità, quasi afone, senza contrasti e con le sole fondamentali in evidenza ecc. Però lui vende cd, si spaccia anche per direttore, compositore geniale .. Ma stiamo scherzando? Allevi, e in particolare la sua esibizione al Senato, mi ha riportato alla mente il trash che ci ritroviamo in tv con le varie lecciso, i costantino, i tronisti .. Spero che la musica (colta) resti appannaggio dei musicisti seri e delle persone semplici che posseggono il gusto per il “bello sentire”.
    VIVA MOZART!

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  115. amfortas 11 gennaio 2009 alle 10:11 am

    Maurizio2, non so aiutarti, mi spiace…
    anonima114, grazie anche a te della tua testimonianza.
    E viva Mozart a prescindere 🙂

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  116. utente anonimo 11 gennaio 2009 alle 9:15 PM

    al 113 vorrei ricordare che Salieri fu vero musicista, mentre mi sembrano azzeccate le assonanze tra allevi costantino lecciso tronisti ecc. della pianista anonima 114

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  117. utente anonimo 12 gennaio 2009 alle 5:36 am

    Amfortas, se già non la conosci, da’ un’occhiata a questa meravigliosa storiella figurata di Joshua Held:

    http://www.joshuaheld.com/All/all.html

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  118. amfortas 12 gennaio 2009 alle 9:37 am

    anonimo116, hai perfettamente ragione su Salieri, m’era sfuggito.
    Per chi non lo sapesse una sua opera, L’Europa Riconosciuta, inaugurò addirittura la Scala nel (mi pare) 1778.
    Gervasio, la striscia è bellissima, ora la riporto sul forum di OperaClick, dove sono certo sarà particolarmente apprezzata.
    Grazie 🙂

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  119. utente anonimo 14 gennaio 2009 alle 9:23 PM

    AMFORTAS PRENDINE ATTO, ALTRO CHE UGHI ..

    27.02 San Marino – Teatro Nuovo con Orchestra Sinfonica della Repubblica di San Marino diretta dal Maestro D. Kawka
    infoline: 0549 885515

    8.03 Palermo – Teatro Massimo con Orchestra del Teatro Massimo di Palermo
    infoline: 091 6053580

    5-6.04 Torino – Teatro Regio piano solo
    infoline: 011 8815.241/242/270 011-6998034

    18.04 Varese -Teatro di Varese piano solo
    infoline: 0332 284224/247897

    19.04 Cremona – Teatro Ponchielli piano solo
    infoline: 0372.022.001 e 0372.022.002

    28.04 Empoli – Teatro Excelsior piano solo
    Infoline: 0581-711122

    29.04 Massa Carrara – Teatro Guglielmi piano solo
    infoline: 0585 811014

    30.04 Livorno – Teatro Goldoni piano solo
    infoline: 0586 204290

    4.05 Parma – Teatro Regio di Parma piano solo

    5.05 Civitanova Marche (MC) – Teatro Rossini piano solo
    Infoline – tre giorni della rappresentazione 19-21 0733-812936 – tutti i giorni, dal lun al ven, presso l’Amat tel. 071 2075880 – 071 2072439, orario 10-16

    7.05 Bologna – Teatro delle Celebrazioni piano solo
    Infoline: 051.6153370/74, biglietteria@teatrodellecelbrazioni.it

    8-9.05 Trieste – Teatro Rossetti piano solo
    infoline: 040 3593511

    13.05 Lonigo (VI) – Teatro Comunale di Lonigo piano solo
    Infoline: 0444-835010

    14.05 Como – Teatro Sociale piano solo
    infoline: 031 270171

    25.05 Salerno – Teatro Municipale Giuseppe Verdi con Orchestra Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi diretta dal Maestro Daniel Oren

    2-3.06 Messina – Teatro Vittorio Emanuele II con Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele
    Infoline: 090 5722111

    Nella sezione LIVE di http://www.alleviani.com trovi tutte le date aggiornate e le info di ogni concerto per acquistare i biglietti.

    A presto,

    staff Alleviani.com

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  120. amfortas 15 gennaio 2009 alle 9:54 am

    anonimo119, di cosa devo prendere atto?
    Degli impegni di Allevi per i prossimi mesi?
    Io sono contento che Allevi abbia successo, mica mi spiace.
    Anche Albano non ha una data libera sino a non so quando, e canta in Europa, in Africa e in Asia, e non sto scherzando guarda il suo sito se non ci credi.
    Però Albano non si presenta come il nuovo Lauri Volpi eh?
    Io non vorrei essere cattivo, ma proprio ve le chiamate.
    Ciao e grazie, comunque.

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  121. utente anonimo 15 gennaio 2009 alle 10:39 am

    e ci si ripropone la domanda: chi ha fatto suonare Allevi al Senato? Sono gli stessi (direttori artistici competenti) che lo fanno suonare al Teatro Massimo di Palermo, o al Regio di Torino, al Regio di Parma ecc ecc. E, ci si può chiedere, anche: come può fare Oren ad accettare di dirigere un Allevi? Quindi il merito è tutto degli “alleviani” che, sicuramente, non sono dei coglioni. E gli Altri, tutti, quelli bravi, che vincono tanti concorsi, che suonano benissimo e spesso gratis, che compongono vera musica contemporanea (ma che nessuno vuol sentire)? Se ne devono andare a fare in c. Questa è forse l’unica verità alla base della querelle Allevi-Uto Ughi?

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  122. utente anonimo 15 gennaio 2009 alle 2:05 PM

    credo che l’anonimo 121 abbia ragione nel meravigliarsi per i tanti concerti di Allevi e anche per quanto riguarda le dubbie capacità professionali di tanti direttori artistici di importanti enti, teatri e associazioni, che dispongono dei soldi pubblici del Fus, da distribuire a un Allevi (perchè te lo chiede il mercato). Sono infatti loro che fanno il bello e il cattivo tempo, che spesso si mettono d’accordo con agenti senza scrupoli, rappresentanti pure dei pseudo-artisti, oppure musicisti modesti che però sono parenti o amici di musicisti che contano. Per non parlare poi di certi imbroglioni che dirigono a vita rinomate società di concerti presso importanti città, come Milano, che lasciano poi in eredità alla moglie o ai figli, i quali son pronti a dare un sacco di soldi al solito musicista straniero, gliene bastano due-tre all’anno, il quale, quasi sempre, non suona assolutamente meglio dell’analogo musicista italiano .., sia esso pianista o direttore d’orchestra o violinista, quest’ultimo da snobbare sol perchè non è il genero di quel famoso direttore ecc.

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  123. amfortas 15 gennaio 2009 alle 3:09 PM

    anonimi 121 e 122, io ovviamente sono dalla vostra parte.
    Già più volte su questo blog (per non parlare di altre sedi) ho stigmatizzato l’incompetenza di molti tra i notabili che dirigono le sorti delle fondazioni liriche, che infatti sono prossime al collasso.
    Però, secondo me, il discorso è un altro e cioè se Allevi suona a Parma e il teatro ci guadagna, ancora ancora capisco, ma non mi va (e non credo che sarà così, però staremo a vedere) che il Regio presenti Allevi come il nuovo Mozart o altre balle del genere.
    Ripeto per l’ennesima volta, è lecito che piaccia Allevi, anzi ben vengano artisti che riempiano i teatri, ma che siano presentati per quello che sono!
    Perché sia stato scelto Allevi per il noto concerto, o almeno la mia opinione, è scritto chiaramente nel post.
    Ciao e grazie.

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  124. utente anonimo 15 gennaio 2009 alle 4:44 PM

    Agli anonimi e non, desidero chiedere: perchè ci si meraviglia della presunta arte inventata e manifestata da qualche anno dall’improvvisato quarantenne pianista e compositore Giovanni Allevi, e, al contrario, non ci meravigliò quando la stessa invenzione fu eseguita a tavolino per Gianluca Cascioli, allora sedicenne già pianista e compositore? Forse perchè ad inventarlo furono i Berio, Pollini ecc. e la casta obbedì allora e continua ad obbedire oggi !..

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  125. utente anonimo 15 gennaio 2009 alle 10:57 PM

    non c’è nulla di nuovo: gli allevi e i cascioli (chi è costui?) ci saranno sempre, soprattutto in italia ..

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  126. utente anonimo 16 gennaio 2009 alle 1:43 PM

    Scusate se torno per la terza volta sul dettaglio forse insignificante della scelta di GA per quella serata, ma i direttori artistici debbono – anche, se non solamente – far guadagnare dei soldi alle istituzioni che rappresentano: se ci riescono proponendo anche la Qualità, bene; ma è un “di più”;
    Ben diverso il caso in questione: trattasi di occasione istituzionale, direi protocollare: e qui il bieco profitto non sta di casa. Ci saranno state valutazioni di tipo politico, veti incrociati su altri nomi, riunioni di tipo carbonaro tra correnti e componenti….o “qualcuno che conta” avrà “appoggiato” o “unto” una lista basata su un candidato unico?
    Conoscere genesi ed iter della designazione è una curiosità che mi toglierei volentieri….

    Anche Bruce Springsteen, nei primi anni ’90, faceva oltre 200 serate all’anno, esibendosi negli stadi, con audience media di almeno 50.000 persone a sera, ma non mi risulta nè che si sia autodefinito dio-in-terra, nè che si sia (conseguentemente?) esibito al Senato della Repubblica Italiana

    Maurizio2

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  127. utente anonimo 16 gennaio 2009 alle 11:11 PM

    X 119 e tutti “gli alleviani”…

    se chi “gestisce” G. Allevi è riuscito a farlo suonare al Senato, non troverà certo maggiori difficoltà a piazzarlo qua e la in giro per l’Italia!

    P.S. a proposito da pianista, confermo che i pezzi di Allevi sono eseguibili da qualunque ragazzino di 3°/4° corso di Pianoforte Principale!

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  128. GVB1978 17 gennaio 2009 alle 1:03 am

    #126… semmai alla casa bianca… essendo americano….

    ma infatti spero davvero per allevi che voglia tirare su la sua bella fortuna per vivere di rendita e che non pensi seriamente di essere iscritto alla storia come novello mozart, spero insomma che non ci sia ma che ci faccia.

    lo spero per lui perchè se ne è davvero convinto avrà una brutta delusione e non vorrei davvero essere al suo posto.

    vorrei invitarvi tutti a leggere la famosa poesia SE di rudyard kipling….ma forse lui dovrebbe leggerla se per caso è davvero convinto di quello che dice.

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  129. utente anonimo 17 gennaio 2009 alle 2:18 am

    chi è che sa dirmi quanti pianisti diplomati e anche bene ( 10, 10 con lode) riescono a fare i musicisti-pianisti-concertisti facendo leva esclusivamente sul conservatorio?
    Azzardo io un numero: 5 %…..
    Cari ragazzi, dopo aver investito tutta la giovinezza a suonare Chopin, Liszt, Beethoven, aver fatto recitals gratis e non riuscire neanche ad entrare in scuola ad insegnare perchè i tuoi titoli artistici valgono meno di una supplenza di sostegno, se domattina qualcuno mi kiedesse di suonare una musica tipo-Allevi xkè è l’unica maniera che ho per fare il musicista…. ebbene… LO FACCIO DI CORSA E SENZA SCRUPOLI!!!!!
    Prima di giudicare….occorre conoscere la storia delle persone…

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  130. utente anonimo 17 gennaio 2009 alle 10:11 am

    per #129.

    Pieno rispetto per la storia individuale di ciascuno, ma una storia individuale più o meno toccante, non cambia il valore della musica che si suona. Se una musica è farlocca, banale, niente affatto nuova (ancor più a fronte di dichiarazioni deliranti del suo autore), quella musica resta tale, anche se le ragioni per cui uno la suona possono essere le più rispettabili.
    Uno può fare anche i film porno per dare da mangiare alla sua famiglia, niente da dire. Non pretenda però che si dica che è un sublime attore shakespeariano e che quel che suona è grande cinema.

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  131. utente anonimo 17 gennaio 2009 alle 3:08 PM

    129 hai centrato sul personaggio allevi, il quale può stare – seppure ne dubito – al posto di rocco siffredi (magari!), come laurence olivier può certamente stare al posto del più sublime attore shakespeariano. io, al posto di allevi, mi farei i soldini che dividerei con gli alleviani, facendo le musichette quà e là, e poi non direi di essere un grande artista per evitare che qualcuno mi potesse battezzare, come ha fatto ughi, o, peggio, mi mandasse a fare in cu.. come, sostanzialmnte, hanno fatto tutti i partecipanti a questo blog aperto da amfortas.

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  132. utente anonimo 17 gennaio 2009 alle 3:18 PM

    per #130

    Come può una musica banale e di poco valore intercettare il gusto e la sensibilità di migliaia di persone???..
    Risposta (scusami se provo ad anticiparti): xkè oggi il background culturale delle persone è basso, sono schiavi della televisione ecc…. sempre la solita storia…
    e allora, 2a domanda: che cosa hanno fatto e che fanno questi grandi musicisti (tipo Ughi) per cambiare tutto ciò?
    saluti

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  133. utente anonimo 17 gennaio 2009 alle 3:43 PM

    Mi pare che l’anonimo 131 si riferisse più al 130 che al 129. Da diplomato in pianoforte con lode, (conseguito circa 10 anni addietro assieme a quel Gianluca Cascioli citato in precedenza), mi sento mortificato dalla vita perchè, nonostante mi senta ancora “piuttosto bravo” (al piano), mi tocca fare l’impiegato bancario e, poi, sentire di questi due millantatori e anche coluti. Non so se mi convincerò a far studiare musica al bambino. Vorrei che qualcuno mi convincesse a farlo ..

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  134. GVB1978 17 gennaio 2009 alle 5:58 PM

    #133
    penso che tu debba fare studiare musica a tuo figlio, a me musica e lettura, le uniche due passioni positive che mi hanno trasmesso ai miei, hanno salvato la vita…

    c’è una bella differenza tra studiare musica a livello professionale e amare la musica ed arricchirsi moralmente e spiritualmente con quest’ultima, anche suonando per proprio diletto.

    Io non sono diplomata al conservatorio ma amo suonare perchè mi permette una sorta di meditazione, di staccare la spina. mi concentro sul suono, sulle note, sui sentimenti che evoca in me il pezzo e di colpo mi rilasso.

    credo che tu debba donare e trasmettere questa passione a tuo figlio….

    e poi non vorrai mica che ti diventi un alleviano in futuro eh con l’allevi di turno!!!!

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  135. maurizio2 19 gennaio 2009 alle 10:44 am

    Molti dei commenti precedenti sono incentrati sulle difficoltà meramente tecniche che un esecutore dovrebbe affrontare come parametro per definire il valore artistico del brano musicale: a mio avviso è un falso problema.
    Credo che nessuno si sogni di contestare l’immensa importanza, ad esempio, de “Il clavicembalo ben temperato” in quanto di esecuzione alla portata di uno studente sedicenne….O di incensare e venerare le difficoltà aggiuntive che Horowitz inseriva nelle sue esecuzione (tipo raddoppi di ottave non richieste dalla partitura) per ostentare la sua padronanza della tastiera: cosa pensereste di un calciatore che calciasse un rigore di tacco? Che è un campione o un buffone?
    Anche la maggior parte delle partiture pianistiche di Wim Mertens sono eseguibili quasi a prima vista, ma non per questo evito di correre ad ascoltarlo ogni volta che mi è possibile!

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  136. maurizio2 19 gennaio 2009 alle 10:57 am

    Trasmettere ai propri figli la passione per la musica è impresa ardua.
    Io ho tentato più volte di avvicinare mio figlio ad uno strumento, ad un approccio con note e teoria, all’ascolto critico della musica, quasi sempre con esiti sconfortanti: in quanto genitore non vieni preso sul serio nella veste di educatore!
    E non c’è niente da fare.

    Io sono diplomato in pianoforte, ma faccio l’ingegnere e, lavorando prevalentemente all’estero, padroneggio dicretamente un paio di lingue: orbene, credete che mi chieda chiarimenti se non capisce qualcosa di matematica, musica, inglese o francese? Anzi, se ne guarda bene!
    Soltanto l’anno scorso, iniziando la scuola media, dove ad introdurlo alla musica era un estraneo, ha mostrato un discreto interesse per la materia iscrivendosi anche al corso di pianoforte facoltativo extra orario.

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  137. GVB1978 19 gennaio 2009 alle 11:44 am

    scusami se te lo dico maurizio, ma penso che il primo ruolo del genitore è proprio quello di educatore, prima lui e poi la scuola.
    Però penso che a differenza della scuola tu dovresti non premere troppo sull’ascolto “critico” e su cose pallose come solfeggio (perchè è palloso, diciamoci la verità: è utile ma pallosissimo), la musica è piacere se poi uno decide di imparare uno strumento dovrà impegnarsi ma tutto nasce dal desiderio di suonare e riprodurre i pezzi che preferisce.

    Io non ti conosco e non so qual’è il rapporto con tuo figlio però ti consiglio magari di parlare di questa cosa con tuo figlio. Magari semplicemente ti vede impegnato e non vuole disturbarti oppure semplicemente è in quell’età dove è naturale che si cerchi modelli diversi dall’ambito famigliare. Oppure potrebbe voler farcela da solo perché tu sia orgoglioso di lui.
    Il dialogo prima di tutto, è importante, è il primo fondamento dell’educazione in quanto se non sai comunicare come pensi di educare?

    scusami se mi sono intromessa in cose tue personali ma mi ha colpito la tua frase: “in quanto genitore non vieni preso sul serio nella veste di educatore.”

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  138. amfortas 19 gennaio 2009 alle 9:57 PM

    Ciao a tutti, ero latitante nel fine settimana, vi leggo sempre con piacere.

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  139. utente anonimo 19 gennaio 2009 alle 10:07 PM

    x Maurizio 2..

    non mi pare che la maggioranza dei commenti riportati in precedenza facciano riferimento alle difficoltà tecniche dei pezzi di Allevi, si contestava semplicemente il fatto che le sue musiche non possono essere segnare un cambiamento, rispetto a ciò che è stato scritto fino a adesso, come vuol farci credere lui e i media che lo supportano…..quando ho detto che i suoi pezzi sono eseguibili da studenti di 3°/4° corso, volevo semplicemente sottolineare questo, e non ovviamente che i pezzi importanti sono solo quelli virtuosistici; pur tuttavia rimane il fatto che i pezzi di Allevi non necessitano per essere eseguiti di una maturità interpretativa particolare, tutto qua.

    Ora quando dici che una fuga a 4 voci di Bach può essere può essere eseguita da un sedicenne, io ti dico che questo potrebbe corrispondere al vero, ma quasi sempre è un’eccezione non la regola. Insegno Pianoforte da quasi 25 anni, e devo dirti che gente che arriva al diploma a 16/17 anni non mi è mai capitata.
    Voglio dire cioè, è vero che anche un adolescente può suonare una fuga di Bach, bisogna vedere però come la suona! Nel caso di un pezzo di Allevi chiaramente il problema non si pone!

    Saluti

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  140. GVB1978 20 gennaio 2009 alle 1:04 am

    #139
    hai ragione, e mi riferisco solo a mozart, beethoven e bach (già soprattutto lui non è semplice rendere la sua fredda razionalità). Una cosa che mi sono sentita ripetere spesso dai miei professori di strumento è sempre stato quello di metterci sentimento. e non necessariamente doveva essere qualcosa di mieloso.

    Ma è anche vero che una composizione deve essere suscettibile di sentimento.

    e penso che sia anche questo che fa grande un compositore….

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  141. GVB1978 20 gennaio 2009 alle 1:10 am

    ehm insomma con mozart bach e beethoven era una sineddoche per indicare qualsiasi compositore che non sia un banalissimo allevi e i suoi similari.

    a quanto leggo qui, da gente che a differenza di me ha studiato seriamente musica….mi pare proprio che allevi produca una musica facile facile.

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  142. utente anonimo 20 gennaio 2009 alle 4:17 PM

    Vorrei chiedere a tutti coloro che sono tanto bravi a giudicare la musica di Allevi: sareste così tanto capaci voi a comporre?? E soprattutto, riuscireste a scrivere ed arrangiare per formazioni + ampie composizioni originali senza un po’ attingere a tutta la musica che c’è stata finora???
    Io sono nel mondo della musica da anni (Bollani è un fuoriclasse, Zimerman il numero uno nel pianismo classico), Allevi non è Beethoven, ma neanche tanti musicisti sopravvalutati ( IL MONDO CLASSICO NE è PIENO) sono paragonabili a quelli passati, compreso Ughi..
    Ex studente del conservatorio

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  143. amfortas 20 gennaio 2009 alle 8:06 PM

    anonimo142, scusa ma il tuo discorso non sta in piedi.
    Se tutti coloro che devono valutare un artista, in qualsiasi campo, dovessero avere le stesse capacità grandi o piccole che siano, dell’artista stesso, non parleremmo più di nulla.
    Neanche di calcio o di Scultura o di gastronomia.
    Ciao.

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  144. GVB1978 20 gennaio 2009 alle 8:27 PM

    si ma è anche vero che se a giudicare il tuo lavoro e decretarne il tuo successo o la tua fine è gente che di quello che fai conosce solo la teoria… boh non so.

    sto parlando dei critici…non di noi…

    poi il bello del dialogo e del dibattito si fonda proprio sul confronto proprio per questo la risposta di allevi ad ughi, posto che allevi non mi piace a pelle e non ho mai ascoltato un solo suo pezzo e non ci tengo a farlo, mi è piaciuta.

    ma questi sono mie gusti personali che prescindono dalla tecnica…sulla quale comunque lascio a chi è più esperto di me la parola.

    mah non so sono piuttosto confusa su questo ora…

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  145. utente anonimo 21 gennaio 2009 alle 2:04 PM

    entro nel merito, per dare un contributo a questa discussione:

    credo che Ughi non sarebbe mai intervenuto in modo cosi acceso contro un “collega” pop, se questo avesse evitato fin dall’inizio delle sue apparizioni ad autodefinirsi quello che non è…..parliamoci chiari..La musica di Allevi non è musica classica, non c’entra un tubo..il fatto che egli abbia fatto il conservatorio non lo legittima nel definirsi tale….il fastidio..collettivo..anche il mio sul tema..deriva dalla consapevolezza che esistono centinaia e centinaia di grandissimi esecutori e autori di musica classica contemporanea vera che fanno la fame e che grazie a questa erronea immedesimazione Allevi-musica colta ne faranno ancora di piu’, mentre sono intenti a rinnovare e ad sviluppare il linguaggio della musica classica del xx secolo non ad appannaggio delle case discografiche ma della cultura..

    Il voler scippare il posto altrui, come trovata pubblicitaria, e poi proporre una sorta di pop-melodico al piano è l’origine di questa disputa.
    Se Allevi si fosse presentato al mondo come un musicista qualsiasi con una proposta di musica strumentale propria, ma senza la pretesa di ergersi ad innovatore del linguaggio della musica, nessuno avrebbe polemizzato al riguardo..ci sarebbero state persona a cui piaceva e persone a cui non piaceva..

    Richard Clayderman fa da anni dischi di pop melodico al pianoforte ma nessuno si è messo mai a polemizzare con lui, certo se fosse andato a suonare alla Royal Albert Hall definendosi il piu’ grande compositore innovativo inglese sarebbero arrivati anche lui mattoni in testa..ma non lo fa..e campa tranquillamente….

    Sono piu’ di trent’anni che Keith Jarrett propone dischi di solo piano (completamente improvvisati e strutturalmente molto piu’ complessi di quelli di Allevi, molto piu’ complessi), e pur essendo un musicista capriccioso, non va (pur avendone basi ben solide, avendo suonato con Miles Davis avendo solidissime produzioni di ottimo jazz alle spalle) in giro dicendo che la sua musica ha lo stesso impatto dell’islam sulla civiltà occidentale per la sua forza rivoluzionaria..farebbe la figura dell’idiota…..

    se uno dice queste cose in Italia invece cosa fa? fa la figura del figo e va a suonare al Senato…

    amptek (dj e critico)

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  146. amfortas 21 gennaio 2009 alle 3:17 PM

    amptek, sottoscrivo anche gli spazi bianchi del tuo commento.
    Ciao e grazie.

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  147. utente anonimo 21 gennaio 2009 alle 5:39 PM

    allevi può fare tutto quello che vuole, ma non può dire (a chi capisce di musica e non di canzonette) che – la sua – è musica classica contemporanea e/o altre menate del genere.
    non lo dissero i beatles, i queen, ray charles e decine di altri celebrati grandissimi artisti/musicisti, che avrebbero avuto ragione di dirlo per miliardi di volte rispetto a lui che al confronto è un poveretto).
    ad allevi va senz’altro riconosciuto il merito di avere sollecitato molti ragazzi all’ascolto della sua musica che, seppure non originale perchè elementare e scopiazzata, fa certamente riferimento alla musica colta anzichè alle comune canzonette …

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  148. utente anonimo 21 gennaio 2009 alle 6:04 PM

    quanto scrive il 145, il dj e critico amptek, è di sicuro il miglior commento sulla figura desolante di Allevi che quasi certamente, tramite chi ci lavora dietro e gli alleviani, continuerà a rompere i coglioni con le sue deliranti affermazioni messianiche. Noi, mucisicisti impegnati, che stiamo facendo del nostro meglio per cercare di vivere (in seguito) tramite la musica che componiamo, vogliamo che Allevi ci venga a chiedere scusa per tutte le castronerie che ha propinato imperterrito anche a noi.
    Vuol dire

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  149. utente anonimo 22 gennaio 2009 alle 10:29 am

    Per #132.
    C’è una bibita colorata con un po’ di gas e aromi artificiali che intercetta il gusto e la sensibilità di miliardi di persone. Come la mettiamo? Vogliamo dire che ha lo stesso valore del Brunello di Montalcino? Diciamolo, tanto ci saranno sempre miliardi di nescienti che non si accorgeranno della differenza. Tanto vale provarci, ci si perde nulla, anzi si rischia di guadagnare moltissimo.
    Cambiare cosa? Devo fare polpette della grande musica o devo chiamare “musica classica” dei pezzettini che la scimmiottano alla lontana perché l’ascoltatore pigro si senta meno ignorante? Abbassiamo il livello della grande musica o innalziamo l’istruzione musicale degli ascoltatori? Questo il dilemma. La musica classica è una musica di elite, non ho alcun problema ad ammetterlo. Ma non certo nel senso della “casta” – che scemenza! – o, come era un tempo, nei termini di una classe sociale che con tale musica si autocelebrava e che ad essa aveva accesso esclusivo. Oggi non è più così. La musica classica è per una “elite” di gente la quale ha deciso di guadagnarsela, di conquistarsela, di sudarsela. Mica la si può assimilare per via epidermica stando sotto la doccia, la musica classica! Ci sono intere biblioteche, mediateche, discoteche su tutto il territorio nazionale. Chi vuole appartenere a quella “elite”, chi vuole istruirsi può farlo, senza spendere un soldo. E dunque capire in men che non si dica, con i soli neuroni di cui dispone, dove sia la grande opera d’arte e dove la cialtronata acchiappa-polli spacciata per “musica classica”.

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  150. utente anonimo 22 gennaio 2009 alle 10:35 am

    Grazie ad Amptek per il suo lucido intervento.

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  151. amfortas 22 gennaio 2009 alle 3:12 PM

    Ciao gervasio, saluto te e tutti gli altri che hanno portato questa discussione a superare i 150 commenti, che sommati ai quasi 60 dell’altro post fanno una cifra allucinante che però dimostra l’interesse dell’argomento.
    Ciao!

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  152. utente anonimo 22 gennaio 2009 alle 3:32 PM

    per #149
    sono #132
    il tuo paragone, se posso permettermi, non è proprio calzante ( la bevanda da te citata fa appello alla biochimica per conquistare il gusto della gente e poi che c’entra in questo caso la sensibilità).
    Il fatto che la musica piaccia dipende in minima parte da fattori scientifici…
    Quando asserisci che “la musica classica è per un’elite di gente che….”, vorrei farti notare che questa elite se n’è appropriata già da un pezzo ed alcuni di questi non sanno neanche com’è fatto il vibrafono…
    La musica è per tutti, il talento musicale lo si può trovare in un bambino del Sudan come nel figlio di Pollini, sono le condizioni di vita che fanno la differenza…..
    Lasciate in pace Allevi…ancora non avete capito che l’enfatizzazione sua e della sua musica fa parte del personaggio? Nel nostro paese, se vuoi farti strada, purtroppo devi fare questi compromessi. Chi di voi, continuerebbe a fare lezioni private, piuttosto che accettare di passare per il nuovo Chopin, Miles Davis, Mingus, John Lennon ecc , per avere la carriera lanciata?
    Ciao

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  153. utente anonimo 23 gennaio 2009 alle 4:06 PM

    vorrei sapere dall’anonimo 124 perché ha tirato in ballo un buon pianista … che non c’entra nulla con il ‘vuoto a perdere’ allevi?

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  154. utente anonimo 23 gennaio 2009 alle 4:08 PM

    vorrei sapere dall’anonimo 124 perché ha tirato in ballo un buon pianista che non c’entra nulla con il ‘vuoto a perdere’ allevi?

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  155. utente anonimo 23 gennaio 2009 alle 5:20 PM

    #154,
    non ti stupire più dei pianisti-compositori che vengono accostati a vanvera al Cotonato da Ascoli! Ormai siamo al delirio puro: Keith Jarrett, Chick Corea, Stefano Bollani, Gianluca Cascioli, e avanti così. Ma persino un Liberace sarebbe un nome sprecato. C’è un tale addirittura – credo sotto effetto di sostanze che producono stati di allucinazione – che ha tirato in ballo Leonard Bernstein! Pensa un po’, il gigante e la pulce fianco a fianco.
    Del resto l’alleviano è un soggetto che per vocazione deve spararle grosse come il suo Vate e poi vedere di nascosto l’effetto che fa (come cantava il grande Jannacci!). Lasciamoli fare, tanto si fanno male da soli.
    Cascioli è stato un bambino prodigio baciato dalla fortuna, indubbiamente molto aiutato, che ha vinto un concorso importante (per quel poco che è durato) e di conseguenza ha avuto un contratto incredibile con la Deutsche Grammophon. Non credo però abbia usurpato nulla. Ora che bambino prodigio non è più (e che nessuna istituzione ha più interesse a sfruttarne il precoce talento) dovrà darsi una calmata, fare meno il genietto saputello, inventarsi una gavetta a ritroso, trovare insomma la sua vera strada. Gli faccio molti auguri.
    Quanto al Cotonato ascolano mi attengo alle definitive tre parole che Quirino Principe sul Sole 24 Ore del 4 gennaio ha usato per designarlo perfettamente. Grazie Quirino!

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  156. utente anonimo 24 gennaio 2009 alle 5:46 PM

    Al 154 e al 155,
    spiego l’accostamento tra Cascioli ed Allevi: entrambi sono falsi e presuntuosi e, pertanto, vanno “calmati”.
    E circa Cascioli, dato che su Allevi si è ormai detto tutto, o quasi, voglio aggiungere – per conoscenza a chi è un giovanissimo studente di conservatorio – che aspira a divenire pianista concertista:
    15 o 16 anni addietro, il ragazzo aspirante pianista Cascioli (che oggi ne ha 30) vince un concorso che, pur non essendo né il “Casagrande” né il “Busoni”, chissà per quale magia, gli consente di incidere subito (nientemeno) che per la Deutsche Grammophon, cosa che non esiste con nessun altro concorso al mondo; e, inoltre, di poter suonare da subito presso gli enti più importanti, pure con famose orchestre e direttori di primissimo livello; e, anche, di far dire, lo stesso Cascioli a Piero Angela, durante una trasmissione in televisione, di essere uno dei 7 migliori pianisti del mondo ecc. Ovviamente, dietro a tutto ciò v’era e v’é il risultato di un progetto curato da terzi, che non sono chiaramente gli alleviani di allora, cioè dei semplici “cascioliani”, ma sicuramente importanti personalità del mondo della musica classica che, detto in gergo, dovevano e, in oggi, sono ancora “tenute” a “scambiarselo”, per dirla in gergo. E, ciò, perchè l’esistenza del “giro” non avviene per semplice fortuna, o per bravura straripante mostrata dallo stesso .. che sappiamo, noi frequentatori di concerti, non esservi mai stata prima e nemmeno oggi, seppure siano passati 15 anni, soprattutto se ascoltato dal vivo. Invece, come Allevi, continua ad esprimere molta boria … pure come docente ..

    firmato: sono l’anonimo 156

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  157. utente anonimo 24 gennaio 2009 alle 10:27 PM

    ho l’impressione che Allevi abbia ragione (da vendere) quando usa il termine “Casta” controbattendo al Maestro Ughi ..

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  158. utente anonimo 24 gennaio 2009 alle 10:57 PM

    Continuo a non capire che c’entri Cascioli col cotonato ridens, ma ormai ne ho sentiti talmente tanti di paragoni alla c. che mi rassegno. Fare confusione, mescolare le carte, alterare i valori, è diventato lo sport nazionale. E di tali confusioni in Italia si pascono proprio i pataccari tipo il profeta ascolano.
    Restiamo a Cascioli che secondo #156 sarebbe un miracolato dalla “casta” (Pollini, Boulez, Accademia Imola, Filippini, Micheli, Marzotto, Garrasi, Deutsche Grammophon ecc.). Un filo di ragione #156 ce l’avrà anche. Però.
    Il “Micheli” è stato un concorso che dopo Cascioli ha premiato Angelich, Madzar, Bacchetti, Prosseda ecc. Non mi sembra gente da buttar via.
    Cascioli a 16 anni sarà stato anche sopravvalutato-aiutato-raccomandato, ma il suo concorso se l’è fatto e se l’è vinto. E se qualcuno ricorda come Cascioli suonasse all’epoca Incises di Boulez e altro (ci sono le registrazioni), dubito possa sostenere che usurpò quel premio. E infatti nessuno gridò allo scandalo.
    Ho ascoltato negli anni Cascioli diverse volte, da solo, con orchestra, in musica da camera: non mi è mai piaciuto, ma mai mi sono trovato di fronte ad uno che non sapesse fare il suo mestiere, tanto meno ad un pianista incapace, indecoroso o impreparato. Se penso alla marea di vincitori di Casagrande e Busoni che non hanno saputo esprimere altro che un generico professionismo, non vedo perchè prendersela tanto con Cascioli. Cascioli, nato pensato e sostenuto come erede naturale di Pollini, fra l’altro ha dimostrato un’indipendenza intellettuale non comune costruendosi un repertorio e uno stile interpretativo piuttosto divergente rispetto al modello.
    La Deutsche Grammophon fa di fisso un contratto al vincitore dello Chopin di Varsavia. Se ha deciso di fare un contratto ad un concorso di cui Pollini era di fatto il garante, come darle torto? Cascioli i suoi dischi se li è fatti, poi il contratto è scaduto e non gli è stato rinnovato. Niente di più normale. E’ successo così anche alla Zilberstein che aveva firmato dopo la vittoria al Busoni.
    Insomma, Cascioli prima di suonare di nuovo con i Berliner dovrà forse sudare sangue. Ma almeno lui ci ha suonato davvero. Se poi Piero Angela ha detto quel che ha detto, pazienza. A me fa più paura Corrado Augias che, dopo la vergogna dal Senato della Repubblica, dice ancora che il profeta cotonato gli sta simpatico. Di nuovo un pensiero di gratitudine alle tre esatte parole di Quirino Principe sul Sole 24 ore del 4 gennaio!

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  159. utente anonimo 25 gennaio 2009 alle 5:12 PM

    Forse un “filo” di .. ragione #156 ce l’ha. Perché la “casta” (quella definita come tale da Allevi) non aveva miracolato mai nessuno allo stesso spropositato modo messo in atto per l’allora quindicenne Cascioli. Prova ne sia che i vincitori successivi da lei indicati, proprio quelli, ancora in oggi stentano ad affermarsi a meno che non riescano ad intervenire presso .. “una telefonata di prestigio, non suoneranno né con i Berliner, nè con gli Abbado ecc.; e, ciò, non si meravigli, nonostante tutti e 4 siano bravi musicisti e forse più “gradevoli” (all’ascolto diretto) del pianista citato. Mi permetta infine di chiederLe, credo anche per conto di Allevi: cosa fa Cascioli per suonare nuovamente con i Berliner? Suda sangue o lo chiede alla “casta”? Questa, secondo lei, continuerà ad assisterlo amorevolmente? Per motivi di blasone o di investitura?

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  160. utente anonimo 25 gennaio 2009 alle 5:51 PM

    Vorrei che l’anonimo 158 ci spiegasse cosa significa la frase ‘Cascioli, nato pensato e sostenuto come erede naturale di Pollini, fra l’altro ha dimostrato un’indipendenza intellettuale non comune costruendosi un repertorio e uno stile interpretativo’. e a quali concorsi pianistici partecipare. Grazie.

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  161. utente anonimo 25 gennaio 2009 alle 6:58 PM

    sono alleviano convinto e a leggervi mi viene il vomito. viva la musica che riesce ad emozionare !!!

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  162. utente anonimo 25 gennaio 2009 alle 9:42 PM

    ..e allora non leggere, così non ti senti male!!

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  163. utente anonimo 25 gennaio 2009 alle 10:08 PM

    Ciò che purtroppo è desolante, e constatare come il proliferare di personaggi come Allevi e simili, è fondamentalmente alimentato dal basso livello culturale della massa, che non sa distinguere ciò che è mediocre da ciò che non lo è!

    Lo so che è quest’affermazione è ormai un luogo comune, ma visto qualche commento appena dato, ho pensato valesse la pena ricordarlo!!

    Ciao a tutti!

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  164. amfortas 25 gennaio 2009 alle 10:18 PM

    Ragazzi, se evitate la polemica fine a se stessa, sono più contento.
    Ciao a tutti 🙂

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  165. utente anonimo 25 gennaio 2009 alle 10:25 PM

    a #158

    quale è lo stile interpretativo dell’amico suo

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  166. utente anonimo 25 gennaio 2009 alle 11:09 PM

    per #159
    E diamine, “mai nessuno miracolato come Cascioli”, devi essere molto giovane per dire questo!
    Se ho usato il termine “casta” è solo per assecondare ironicamente l’idea scemotta di chi l’ha varato in una commovente replica al cattivone Uto. Se casta c’è, è di quelli che sanno suonare veramente il loro strumento; è di quelli che hanno conseguito titoli di studio non per fottere meglio la gente, condannandola alla sempiterna mediocrità, caso mai per elevarla, per condurla ad un grado superiore di conoscenza e di consapevolezza; è di quelli che compongono davvero musica nuova, non note avariate in confezione de luxe con scadenza contraffatta. Quindi, benvenuta questa casta. E se anche gli Ughi, i Pollini e gli Abbado fossero i capi di questa famigerata casta, meglio così, è gente che da decenni fa onore all’Italia nel mondo, vuol dire che abbiamo un saldo argine all’avanzata della sopravveniente casta dei musicisti farlocchi capitanata dal cotonato ridens che cci regala tante emmozzioni.

    Informarsi! Madzar e Bacchetti, hanno suonato e suonano dappertutto, non direi proprio facciano la fame. Angelich in Francia suona moltissimo. Prosseda in questi giorni suona a Lipsia con Chailly. Non mi pare proprio gente in difficoltà (sempre considerando che un pizzico di precarietà è connaturata alla vita dell’artista, altrimenti meglio scegliersi un altro mestiere). Se sei un giovane pianista e pensi già che si possa fare veramente carriera soltanto grazie a raccomandazioni e a protezioni, allora la vedo proprio male. Cascioli, miracolato o meno, con i Berliner c’ha suonato, nessuno l’ha protestato (e i Berliner non fanno sconti), nessun critico lo ha ritenuto inadeguato. Rassègnati. Studia più che puoi, invoca quotidianamente la fortuna e cerca di suonare anche tu un giorno con i Berliner Philharmoniker (ma quelli veri, non quelli in saldo del profeta cotonato). Abbi fede, ce l’ha fatta Cascioli, ce la puoi fare anche tu.

    A #160 dico di controntare semplicemente il repertorio di Cascioli con quello di Pollini e così capirà. Ascoldandosi inoltre come Cascioli suoni Chopin capirà la radicale differenza da Pollini sul piano interpetativo.
    A quali concorsi partecipare? A tutti, vincendoli tutti possibilmente, sempre sapendo che nessun concorso – Varsavia compreso – stabilisce definitive graduatorie fra valori assoluti e immutabili!

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  167. utente anonimo 26 gennaio 2009 alle 9:56 am

    “Amico”? Amico di sua sorella, caro #165! Qui si ragiona sulle cose, non si fa il tifo.

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  168. utente anonimo 26 gennaio 2009 alle 8:31 PM

    per #166

    La ringrazio di cuore per i Suoi ottimi consigli, cercherò di cambiare l’attuale mio insegnante (presuntuosissimo oltre che boriosissimo e che non piace anche a lei) ..

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  169. utente anonimo 26 gennaio 2009 alle 9:48 PM

    a #166 da #160
    ancora in oggi il vecchio pollini mi pare riesca interessante (su Chopin), pure se “claudicante” in più momenti, mentre Cascioli farebbe bene a non “aggiungere” più nulla: l’ha bistrattato fin troppo e per molto tempo (ma perchè deve mettere o levare per forza qualcosa? a mio avviso farebbe bene ad ascoltare di più, come faccio io (cheho 19anni)? E farebbe anche bene ad abbandonare definitivamente la “sperimentazione”? che ne pensa del mio punto di vista circa il repertorio…

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  170. utente anonimo 27 gennaio 2009 alle 12:07 PM

    sarebbe bello se questa rubrica si spostasse unicamente sul “versante professionale” della musica classica e, quindi, dei musicisti che contano e non dei vari allevi cialtroni ….

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  171. utente anonimo 27 gennaio 2009 alle 8:37 PM

    anche bacchetti è un pallone gonfiato

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  172. utente anonimo 28 gennaio 2009 alle 5:09 PM

    a #159

    Rileggendo le ns. conversazioni, mi sono accorto di essere stato piuttosto eccessivo con delle definizioni/affermazioni scarsamente ponderate, forse perché influenzato dai discorsi sull’ascolano cotonato; sento perciò che mi è di dovere riferirle che lei ha pienamente ragione su quanto mi ha precisato circa la professionalità che di certo può oggi manifestare chi ce l’ha fatta, come Cascioli e Bacchetti, ai quali porgo le scuse più sentite augurando loro di salire le vette più alte dell’arte pianistica

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  173. utente anonimo 28 gennaio 2009 alle 5:13 PM

    a #166

    Rileggendo le ns. conversazioni, mi sono accorto di essere stato piuttosto eccessivo con delle definizioni/affermazioni scarsamente ponderate, forse perché influenzato dai discorsi sull’ascolano cotonato; sento perciò che mi è di dovere riferirle che lei ha pienamente ragione su quanto mi ha precisato circa la professionalità che di certo può oggi manifestare chi ce l’ha fatta, come Cascioli e Bacchetti, ai quali porgo le scuse più sentite augurando loro di salire le vette più alte dell’arte pianistica

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  174. amfortas 29 gennaio 2009 alle 8:41 am

    Seguo, mantenete un profilo alto, grazie a tutti.

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  175. utente anonimo 2 febbraio 2009 alle 3:25 PM

    Di tanto in tanto (non sono piú in ferie da un pezzo, ahimé) continuo a dare un’occhiata a questo interessante angolino dedicato alla bagarre Ughi-Allevi (ciao Amfortas, sono la Elena non-blogger :-)).

    Vorrei esprimere un parere un poco impopolare : non penso che viviamo in una societá dove la banalitá regna sovrana, nonostante i vari fenomeni tv/lecciso/tronisti/ecc…trovo anche ingiusto questo atteggiamento del tipo “i vecchi stanno chiusi nella casta, i giovani sono ignoranti e non capiscono una mazza” che poi ha come diretta conseguenza un “e quindi siamo bravi solo noi”…

    Vi copio un passaggio simpatico dal Conte di Montecristo (metá ‘800), che si riferisce a una prima all’Opéra : “Il sipario si alzó come d’ordinario, col teatro quasi vuoto. Questa é una delle abitudini della societá elegante parigina, che va allo spettacolo quando é giá cominciato; e se ne deriva che, per gli spettatori giá arrivati, il primo atto passa senza essere guardato ed ascoltato, mentre tutti sono attratti dagli spettatori che giungono, e non ascoltano altro che il rumore delle porte e quello delle conversazioni […]”.

    Questo solo per dire che non siamo all’improvviso diventati dei superficiali…lo siamo, ognuno nella sua misura, sempre stati.

    E d’altronde, perché dovremmo essere catalogati automaticamente come pecoroni dediti alla sola banalitá se dopo Thomas Mann leggiamo volentieri un Harry Potter (magari in autobus tra casa e lavoro), se in mezzo ai Kieślowski infiliamo un Matrix con bidone di pop corn e coca-cola (magari alla fine di una giornata pesante), o se oltre a Verdi e Beethoven ascoltiamo un Allevi (magari come sottofondo mentre lavoriamo) ?

    Per me l’importante é che si legga, si ascolti, si guardi…mantenendo una mentalitá aperta e ovviamente esercitando il proprio gusto personale (per me, come giá detto, Allevi é gradevole…mentre non so perché, Bocelli proprio mi fa venire l’orticaria).

    Anche io (come maurizio2, #136) ho un pianoforte in casa che amo molto, e che non ha mai suscitato alcun interesse nelle mie figlie di 4 e 5 anni. Poi un po’ di tempo fa la “grande” ha scoperto, tutta da sola, che attaccando un elastico ai pomoli della cucina e pizzicandolo, otteneva dei suoni diversi, a seconda della diversa distanza dei cassetti…grande emozione !!!…dopo un po’ che “faceva musica” cosí (parole sue), le ho fatto vedere una vecchia chitarra che avevo in casa, che le é piaciuta moltissimo ma…giá vedevo che il mio “intermediare” stava togliendo un po’ di magia alla cosa…cosí adesso pianifico di portarla in centro con una scusa qualunque e passare davanti a un negozio di chitarre (molto famoso nella mia cittá, con un’offerta molto variegata) facendo finta che sia per caso…e vedere se si incuriosisce 😉

    Insomma, per me l’importante é che sia attratta dalla musica e ne tragga piacere…anche se poi alla fine forse suonerá sempre solo l’elastico in cucina 😀 Sempre meglio che una totale indifferenza (che secondo me, onestamente, é meno diffusa di quanto non ci piaccia dire) !

    Saluti

    Elena (non-blogger)

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  176. utente anonimo 2 febbraio 2009 alle 4:26 PM

    Dopo tanti e tanti interventi letti e scritti, alla fine mi sono convinto che Allevi e gli altri musicisti indicati fin qui, svolgono onestamente e con impegno grandissimo l’attività di trasmettere musica .. di un certo impegno, cosa che, in ogni caso, merita un grande rispetto.

    francesco a

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  177. utente anonimo 3 febbraio 2009 alle 8:55 PM

    …..peccato però che ci sono tantissimi altri musicisti in Italia,di gran lunga superiori ad Allevi, che vorrebbero anch’essi trasmettere ad altri la loro musica, ma che però, chissà perchè non è concesso!..
    e il discorso torna sempre lì; penso che tutti i musicisti che vogliono vivere di musica debbano avere tutti le stesse opportunità di farsi ascoltare e di proporsi, sarà il pubblico a decretarne il successo o meno, invece come al solito quest’opportunità viene concessa solo a pochi…….. che in termini più strettamente popolari si legge: a chi ha conoscenze importanti o ai più raccomandati!!!!

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  178. utente anonimo 4 febbraio 2009 alle 2:15 am

    Diamine #177, mi vuoi far diventare un difensore del cotonato ascolano?
    Chi t’ha detto che il profeta riccioluto è un raccomandato? La vogliamo smettere di ripetere queste sciocchezze? Il cotonato è la dimostrazione vivente che anche se sai suonare il pianoforte mediocremente, anche se hai idee modestissime sul piano compositivo, anche se non hai la più pallida idea di che voglia dire dirigere un’orchestra da camera, anche se spari idiozie a iosa appoggiandoti a titoli accademici e autori filosofici alla cazzo (tanto chi ti controlla?), in questo mondo di smemorati (per usare un eufemismo), con un po’ di tenace lavoro, puoi avere grande successo!
    Vuoi avere successo? Datti da fare, organìzzati, procùrati un buon ufficio stampa, investi così i tuoi soldi. Tieni duro e vedrai che intorno ai 40 i risultati arriveranno in questo mondo beota! Il cotonato ascolano è la garanzia vivente di questa formidabile possibilità offerta a tutti! In questi tempi la mediocrità assoluta ha chances formidabili di affermazione! Mica bisogna passare per forza alla Storia. Basta con questa scusa delle raccomandazioni!

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  179. utente anonimo 4 febbraio 2009 alle 2:48 PM

    Mi dispiace 178, scusami se te lo dico, ma sei un pò ingenuo, navigo nel mondo della musica da parecchio, e ti garantisco che le cose non stanno come pensi, soprattutto nel mondo della musica;
    i personaggi si costruiscono a tavolino e quello che sarai o diventerai è tutto programmato…altro che sciocchezze!!…..e Allevi è stato aiutato..ma molto aiutato, che non immagini quanto!

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  180. amfortas 4 febbraio 2009 alle 4:08 PM

    Nel ringraziare ancora tutti per gli interventi, chiederei all’anonimo 179, se può, di spiegarci meglio in cosa siano consistiti gli aiuti ad Allevi.
    Ciao a tutti 🙂

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  181. utente anonimo 4 febbraio 2009 alle 4:46 PM

    Sig. Amfortas…
    la trattazione di certi argomenti penso esuli dallo spirito del forum..

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  182. utente anonimo 4 febbraio 2009 alle 5:01 PM

    Eh, anche io sarei curiosa di chiedere (a Jovanotti che lo produce forse ?) con quali criteri é stato scelto un Allevi piuttosto che un altro…mi piacerebbe poi sapere perché solo lui…

    Io immagino che di aspiranti Laura Pausini in Italia ce ne siano parecchie…qualcuno degli addetti ai lavori sa se c’é anche una “massa critica” di compositori con background classico in attesa di emergere ? E le case discografiche che li possono far conoscere come si comportano ? Come selezionano ?…Esistono ?!

    Inoltre…altra cosa curiosa…ma perché gli Ughi/Pollini/ecc… non compongono nulla ?! O intraprendi la carriera da “interprete virtuoso”, o nulla ?

    Non sembra un gran incentivo allo sbattersi per frequentare un conservatorio…(ferma restando magari la passione personale di imparare a suonare uno strumento).

    Elena (non-blogger)

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  183. utente anonimo 4 febbraio 2009 alle 5:08 PM

    #181…a mio modestissimo parere la “costruzione” del “fenomeno Allevi” (commercialmente parlando) é invece interessantissima e mi sembra pienamente nello spirito del blog…se hai informazioni aggiuntive non vedo perché non renderle note (mica stiamo parlando di un pregiudicato… 😀 ).

    Elena (n-b)

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  184. utente anonimo 6 febbraio 2009 alle 3:24 am

    Sarò ingenuo, #179, ma per me quelli che danno dei raccomandati agli altri non fanno altro che darsi da soli la patente di perdenti.
    Attendiamo informazioni sulle raccomandazioni del cotonato ascolano, che ci saranno sicuramente, è evidente. Ciò renderà a tutti più chiaro come si possa far trionfare la musica farlocca. Ma facci capire: ti reputi un genio incompreso o sei uno che ha gli stessi scarsi numeri del cotonato, ma non riesci ad avere lo stesso successo? Aspiri a vedere riconosciuto il tuo talento unico di autore-esecutore o aspiri semplicemente a fare i soldi che già il cotonato fa immotivatamente? La differenza è fondamentale.

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  185. utente anonimo 6 febbraio 2009 alle 3:49 am

    Come può, #169, un interprete abbandonare definitivamente la “sperimentazione”? Ma che deve fare un interprete? Il riproduttore robotico, forse? Ma stiamo scherzando? Ma allora perchè non sostituire gli interpreti con delle pianole automatiche? E finirla subito con questi giovani presuntuosi che pretendono di dire qualcosa di nuovo con le loro importune interpretazioni. E perchè lei continua a suonare? Smetta subito, la prego! Ma quale scellerato maestro, quale geniale ermeneuta le ha inculcato questa visione dell’arte interpretativa? Sicuramente un tale che vuole sulla musica classica si ponga una pietra tombale.

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  186. utente anonimo 6 febbraio 2009 alle 3:52 am

    #171, lei dice che Andrea Bacchetti è un pallone gonfiato. E allora con Ramin Bahrami come la mettiamo?

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  187. utente anonimo 6 febbraio 2009 alle 3:25 PM

    Sono perfettamente d’accordo con #185: non si può suonare “roboticamente” e la sperimentazione ha sempre fatto parte dell’interpretazione del concertista (vero).

    Quel #169 dovrebbe occuparsi di altro e non di pianoforte, a 19anni si è ancora in tempo, e non merita sicuramente un ottimo maestro, gliel’ho pure detto ..

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  188. utente anonimo 6 febbraio 2009 alle 4:25 PM

    a #186

    Il primo non lo è, mi sembra sappia il fatto suo, il secondo non l’ho sentito. Perchè non ti piace?

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  189. utente anonimo 6 febbraio 2009 alle 11:10 PM

    Caro #184..
    forse un perdente sarai tu con tutte le tue castronate, se ho fatto certe affermazioni e perchè evidentemente so come funziona il mondo della musica e della produzione perchè ci sto dentro, inoltre carissimo anonimo 184 ti comunico che non ho bisogno di apparire per sentirmi qualcuno ne tanto meno ho aspirazioni a farlo,
    faccio concerti ovunque e nel mio genere sono molto conosciuto, per cui la prossima volta che vorrai comunicare cerca se ti riesce di farlo in modi più garbati e senza offendere chi non conosci!

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  190. utente anonimo 7 febbraio 2009 alle 1:22 am

    Scusa #184 non volevo offendere, volevo solo capire. Non ho detto assolutamente che tu sia un perdente, del resto non ti conosco e comunque non mi permetterei. Ho detto soltanto che coloro i quali danno del raccomandato ad altri, così facendo, appaiono agli occhi altrui dei perdenti. Magari senza esserlo affatto, ma questa è l’impressione che costoro danno. Chi porta l’argomento “raccomandazioni” si mette sempre in cattiva luce, anche quando avesse ragione marcia. Tutto qui. Quindi meglio sempre lasciar perdere l’argomento, anche se è stracerto che il cotonato ridens ne avrà avute a pacchi di raccomandazioni nella sua carriera (ma ti pare che se non fosse stato voluto dal presidente del Senato, avrebbe suonato in Parlamento?).
    Ma voglio concedermi ancora due castronate per capire: perché usare l’argomento “raccomandazioni”?
    Intanto, come già chiedeva anche #183, sarebbe interessante sapere per filo e per segno, nel caso tu ne sia informato, di quali raccomandazioni abbia usufruito il cotonato ridens per affermarsi. Insinuare senza provare, anche quella non è una bella cosa. Tuttavia lasciamo perdere, facciamo un ragionamento più astratto.
    Diamo per certo che il cotonato ascolano è un super- raccomandato. Dirlo che cosa vuole significare?
    Che ha fatto successo solo grazie a quelle raccomandazioni e che se non le avesse avute sarebbe morto di fame?
    Che ci sono altri molto più bravi di lui, che però, non avendo le sue raccomandazioni, non hanno successo?
    Che uno può essere anche bravissimo, ma se non ha la raccomandazione giusta non va da nessuna parte?
    Che si può avere successo anche senza meritarselo, basta avere la giusta racomandazione? E avanti così.
    Ecco, ho esplicitato in sostanza le domande che avevo fatto in modo più conciso nel precedente messaggio. Come vedi tirando in ballo questo scabroso argomento, ci si caccia in un ginepraio.
    In ogni caso penso sia imprudente autoeleggersi conoscitori supremi, anzi depositari del mondo della musica e del suo funzionamento, anche perchè il mondo della musica è molto variegato e complesso. Tu ne conoscerai un pezzettino, io magari un altro pezzettino, altri ancora altri pezzettini e la somma dei pezzettini fa il mondo della musica. Sono stato più garbato?

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  191. utente anonimo 7 febbraio 2009 alle 1:46 PM

    Allora caro #190,
    accetto le tue scuse..sono sempre dell’avviso che alzare i toni non giovi a nessuno e non produca nulla di costruttivo.
    Premettendo in primis che non mi considero affatto il conoscitore o il depositario di nessuna cosa e che sono un umile musicista che fa onestamente il suo mestiere,
    tornando alla questione “raccomandazioni”, purtroppo rimango convinto che se non trovi gli appoggi giusti, nella vita non vai da nessuna parte, anche se sei bravissimo e hai da proporre cose originali e notevoli, e questo vale ovviamento sia in campo musicale che no. Perchè dico così? Perchè l’ho semplicemente vissuto sulla mia pelle, e nulla potrà convincermi del contrario, non aggiungo altro!
    Circa la tua ultima domanda finale, se si possa avere successo pur non meritandolo,ti rispondo raccogliendo una tua stessa citazione in un commento precedente che qui sintetizzo: ” in questo paese beota la mediocrità ha notevoli chances di affermazione e popolarità”!!

    Molti saluti

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  192. utente anonimo 24 febbraio 2009 alle 10:08 PM

    Non dimentichiamoci che questo è un Paese che ha sdoganato per grandi artisti gente del calibro di Arbore, Guccini, Battiato, De Grergori, ecc. che con la musica non c’entrano niente.
    E allora ben venga Allevi.

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  193. amfortas 24 febbraio 2009 alle 10:18 PM

    anonimo 192, che c’entrano questi nomi?
    A prescindere dal loro valore artistico, non si sono mai proposti come nuovi Mozart né altro di cui si dibatte in questo post.
    Ciao.

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  194. utente anonimo 25 febbraio 2009 alle 5:37 PM

    C’entrano nella misura in cui Battiato è definito “un cantautore, regista, pittore e scrittore italiano.
    Personalità fra le più eclettiche, originali ed influenti del panorama artistico/musicale italiano, ha attraversato molteplici commistioni e stili musicali. Dagli inizi romantici, alla musica sperimentale, passando per l’avanguardia colta, l’opera lirica, la musica etnica, il rock progressivo e la musica leggera, attuando frequenti contaminazioni tra questi e con altri ancora fra generi musicali, riuscendo sempre a cogliere un grande successo di pubblico e di critica, avvalendosi sovente di collaboratori d’eccezione come il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro. Non solo la musica, ma anche i testi di Battiato riflettono i suoi molteplici interessi, tra i quali l’esoterismo, la filosofia e la meditazione orientale.

    Non c’e dubbio che secondo l’imbecille che ha scritto questa recensione Battiato è più grande di Mozart!!!!!

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  195. amfortas 25 febbraio 2009 alle 6:52 PM

    anonimo, ne ho viste di ben peggio per artisti molto inferiori di livello a Battiato.
    Comunque ok, se a te che questa piccola marchetta sembra paragonabile a considerarlo Mozart, va bene.
    Ciao e grazie.

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  196. utente anonimo 26 febbraio 2009 alle 9:28 am

    Per non parlare poi dei “grandi artisti” laureati ad honorem.
    Andate a scoprire cosa ha detto Ligabue nel corso della lectio magistralis tenuta a Teramo per il conferimento della laurea honoris causa e vi farete delle grosse risate.

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  197. amfortas 26 febbraio 2009 alle 9:59 am

    anonimo196, non potresti riportare qui la lectio?
    Ciao!

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  198. amfortas 26 febbraio 2009 alle 3:29 PM

    Grazie, appena ho un po’ di tempo leggo.
    Ciao.

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  199. amfortas 1 marzo 2009 alle 10:41 am

    anonimo198, ho letto e ci ho trovato la solita retorica, qualche spunto interessante e molta aria fritta.
    Nulla di scandaloso, però.
    Ligabue, lecitamente, piace a molti (anche a me, in qualcosa che ha scritto).
    Non mi pare che si atteggi a profeta, ecco, è la solita solfa che si sente in queste occasioni.
    Comunque grazie.
    P.S.
    Hai copiato due volte lo stesso link. (motivazione e laudatio)
    Ciao!

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  200. utente anonimo 18 luglio 2009 alle 5:42 PM

    Allevi è tutto anche ‘flea-bitten’
    E alla plebe ignorante ovvimente piace più Allevi “il guitto pidocchioso” perchè è raccomandato dalla IGIL e dai comunisti. E allora è un gran successo

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  201. amfortas 19 luglio 2009 alle 7:29 am

    201, ammazza anche del successo di Allevi hanno colpa i comunisti? Ma chi sei, Silvio? 🙂

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  202. utente anonimo 20 luglio 2009 alle 12:04 PM

    Sono un pianista di pianobar e sinceramente le cose che ho sentito suonate da Allevi le faccio anch’io da diversi anni. così per rilassarmi improvviso su armonizzazioni prima semplici e poi sempre più difficili e tali improvvisazioni, mai uguali, durano anche delle ore.E’ come se dipingessi una tela partendo da uno schema generale e poi sempre più attento vado alla ricerca dei particolari. Il successo di Allevi anche a me sembra spropositato e giustificato solamente dal business e dall’ignioranza di chi appova. NELLO

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  203. amfortas 20 luglio 2009 alle 2:49 PM

    Nello ciao, e grazie della tua testimonianza.

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  204. utente anonimo 3 settembre 2009 alle 12:29 PM

    La massa è ignorante, lo sappiamo, e questo da quando esiste il mondo, quello che personalmente mi infastidisce molto è sentire un individuo come questo allevi, che solo a guardarlo in faccia ti prende l’urto di vomito, uno che non ha una storia, che suonava in un gruppo “fusion” (dove non se lo filava di pezzo nessuno), che ci viene a dire come se fosse il quinto evangelista che finalmente grazie a lui in Italia è iniziata la nuova musica contemporanea! Grazie messia di ascoli piceno stavamo in pensiero, dopo Luciano Berio e Luigi Nono aspettavamo solo te! O forse era meglio che non nascevi proprio.. saremmo comunque rimasti in compagnia di gente come Art Tatum, Oscar Peterson, Bill Evans, Keith Jarrett, Chick Corea, .. devo continuare?.. Caro giovanni allevi, sarai anche riuscito a suonare prima di Zucchero, prima di Ligabue, davanti al Papa, davanti alla Regina Elisabetta, (Grazie al tuo editore e produttore Riccardo Vitanza, che guarda caso cura i concerti proprio di personaggi come Zucchero e Ligabue tra gli altri..) ma tu e la tua musica siete una cosa talmente micragnosa e miserabile, dove il talento è nascosto talmente bene che non c’è. E non ti illudere di essere un grande della musica perchè non lo sei, ma soprattutto non lo sarai mai. Ti manca semplicemnte tutto: la tua tecnica pianistica fà ridere, l’improvvisazione non sai dove stà di casa, la grammatica e lo stile dei tuoi brani è l’abc della musica: ragazzi al terzo anno di conservatorio hanno più musicalità di te.. Ma soprattuto non dire di essere perseguitato facendo paragoni con i grandi compositori del passato, perchè non essendo tu un grande compositore non puoi accostarti a loro. O forse stai usando la stessa tecnica di Adolf Hitler: “Continuando a dire una menzogna all’infinito, alla fine diventa la verità”. No, perchè l’andazzo sembra essere proprio quello: “Sono perseguitato, sono tutti invidiosi di me” (con la faccia che hai?), eppure caro allevi, sei un “genio compreso”, nella vostra “cobriccola”, fra te, tua moglie, il tuo editore/produttore, un pò di soldi li state guadagnando, eppure non vi bastava, volevate entrare con la prepotenza nel girone celestiale dei grandi della musica. Mi dispiace cara combriccola di disonesti, questo non è possibile, gli ammanicamenti politici, gli intrallazzi con i discografici e i giornalisti musicali, e quant’altro ancora non sono sufficienti per emozionare le persone nelle loro corde più profonde, questo caro giovanni allevi tu non sei in grado di farlo, per questo per me sei e rimarrai sempre un “imbecille di successo”.
    Gianluca Mancini

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  205. amfortas 3 settembre 2009 alle 6:22 PM

    Gianluca, hai parlato chiaro!
    Non sono a conoscenza di ammanicamenti politici di Allevi, non è il mio campo. Sicuramente Allevi, con le sue sparate da evangelista e con il suo vittimismo, si sta alienando molte simpatie.
    Che ne so, avrà fatto bene i conti? Il successo è assai difficile da gestire, e può svanire da un giorno all’altro anche per una pessima programmazione dei rapporti col pubblico, specialmente se la sostanza è pochina.
    Ciao e grazie per l’intervento.

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  206. utente anonimo 5 settembre 2009 alle 11:15 am

    Allevi ammanicato? Conosco studenti di conservatorio che sono delle vere e proprie zappe che hanno vinto concorsi e suonano in pubblico grazie ai loro ammanicamenti…In questo paese non possiamo prendercela con Allevi solo perchè personaggio pubblico: l’andazzo è questo in ogni settore, in ogni categoria. E finiamola di fare i paragoni con Bill Evans, Art Tatum ecc, altrimenti dovremmo chiudere i conservatori italiani (maestri a casa compreso) e tanti strumentisti italiani famosi (compreso Ughi), dovrebbero appendere lo strumento al chiodo, tanti cantanti smetterlo di fare e chi scrive musica andrebbe a zappare dal momento che non potrà mai avvicinarsi al livello di Beethoven, Ravel o Puccini.
    Saluti

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  207. amfortas 5 settembre 2009 alle 2:42 PM

    207, non entro nel merito, ma non possiamo, credo, consolarci con la probabilità che ci siano tanti incapaci in giro per giustificare l’incapacità o l’arroganza di un incapace di successo, no?
    Ciao e grazie.

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  208. utente anonimo 6 settembre 2009 alle 12:57 PM

    Io starei molto attento a definire incapace una persona: Allevi suona il pianoforte in maniera + ke decente (sono un pianista diplomato al conservatorio e modestamente parlando me ne intendo visto che lo faccio di professione), non sarà un fenomeno nè un virtuoso, ma tutti coloro che ne asseriscono con troppa leggerezza l’incapacità vorrei vederli suonare davanti a migliaia di persone senza sbagliare una nota. Quindi, andiamoci piano con i giudizi, e se proprio Allevi è un incapace a suonare lo sono di + i suoi maestri che gli hanno dato 10 al diploma di pianoforte.Inoltre, il mio commento precedente non invitava a consolarsi ma era una chiara denuncia della società in cui viviamo.Nel nostro mondo quotidiano ci sono tante persone che sono in posti in cui non meritano di essere e ricoprono ruoli che spetterebbero ad altri + meritevoli (politica, sport, scuola,università, cinema, ospedali) e ritengo che rispetto a molti, Allevi sia l’individuo meno “usurpatore” di qualcosa che non gli spetti. Prima di gettare fango su Allevi, cerchiamo di essere coerenti nella nostra vita:non votiamo l’analfabeta politico di turno prchè ci fa un favore , non lecchiamo il deretano al prof boss della facoltà, non passiamo sopra alle ingiustizie a scapito della meritocrazia. Allora si che possiamo criticare in maniera costruttiva il “fenomeno culturale” Allevi
    Saluti

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  209. amfortas 6 settembre 2009 alle 6:56 PM

    Forse mi sono espresso male. Non considero un incapace Allevi, mi limito a considerare che con ogni probabilità gode di un prestigio che non gli apparterrebbe e che le sue dichiarazioni sono sempre troppo sopra le righe. Poi, che il successo non sia garanzia di qualità eccelsa, credo sia evidente. La denuncia del malcostume, se è vero che deve essere stigmatizzata comunque, la lascerei per cose più serie.
    Ciao!

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  210. utente anonimo 18 settembre 2009 alle 8:57 PM

    Salve a tutti, sono una ragazza capitata qui per caso, ma che ha alle spalle un po di pianoforte, in seguito ho abbandonato pur essendo appassionata. Vorrei solo dire, senza far riferimento a nessuno, che i professori di conservatorio hanno il merito di aver fatto demotivare come me moltissimi ragazzi impregnadoli di perfezionismo e tecnicismo senza ricordarsi che la musica è espressione e sentimento prima di tutto. Poi si lamentano di Allevi. Almeno lui mi ha trasmesso qualcosa di positivo. Per quanto io adoro i musicisti classici, come Chopin, riconosco che è musica dell’800 che si prestava bene in quell’epoca e contesto, bellissima tanto da essere apprezzata anche oggi, ma se ora si sperimentassero nuovi generi non ci vedrei nulla di male, perchè privarci di un nuovo stile pianistico? solo perchè non assomiglia a Mozart??…Allevi fa bene come fa. Aggiungo…non contano gli accordi o la difficoltà..ma cosa arriva a chi ascolta…La musica è comunicazione, e la comunicazione è tale se tocca l’attenzione chi ha davanti.

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  211. amfortas 19 settembre 2009 alle 5:17 PM

    211, ciao e grazie per la tua testimonianza.
    C’è del vero, in ciò che affermi, indubbiamente.

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  212. utente anonimo 6 ottobre 2009 alle 5:14 PM

    salve a tutti,
    mi permetto di segnalare, per chi avesse voglia di leggerlo, un mio scritto sulla questione recentemente postato nel mio blog:

    La falsa (e dunque sterile) polemica tra Ughi e Allevi

    grazie e arrivederci.

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  213. amfortas 8 ottobre 2009 alle 5:27 PM

    marcolenzi, ciao e grazie della tua segnalazione.

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  214. utente anonimo 13 ottobre 2009 alle 3:23 PM

    è un mondo davvero brutto…

    "se ripeti una menzogna diventa verità"..e c’era bisogno di citare Hitler? abbiamo tali esempi…

    "se ha tutto questo successo è perchè lo merita"

    " ho il 68% degli italiani che mi votano…perciò sono innocente"…

    "Quale dei
    due volete che vi liberi?" E quelli dissero: "BARABBA"…

    A buon intenditore… 

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  215. utente anonimo 26 ottobre 2009 alle 11:23 am

    #215

    Esagerato!!! Sai qual’è la verità, se mi posso permettere (senza pensare di sapere tutto ma basandomi sulla mia esperienza??).
    Allora: premetto che sono un diplomato con il max dei voti in pianoforte, ho fatto specializzazioni ottenendo il max dei voti, compongo e arrangio per formazioni di 20 strumenti, dovunque sono andato a suonare in giro per l’Italia e l’Europa ho ottenuto consensi da parte di chi mi ascoltava. Lo sai cosa faccio per tirare avanti? Insegno a bambini tonti e se capita suona musichetta in qualche serata con la tastiera per spiccioli. Sai perchè? Perchè in questo paese devi leccare il sedere ed essere connivente con la lobby musicale, devi riconoscerla, devi avere un mentore di maestro che ti fa vincere i concorsi pure se sei un cane musicalmente e culturalmente. Allora sai che ti dico? Allevi ha fatto bene, io farei lo stesso e se avessi il potere e la notorietà che ha lui sputerei molto  +  veleno sullo schifo che c’è nella casta. Chi mi dice che Allevi 15 anni fa non sarebbe stato un potenziale concertista classico di tutto rispetto?? Eh no!!! In Italia devi sganciare quattrini privatamente ai "grandi" (ma quali grandi…manco fossero Beethoven, Liszt, Bill Evans, S. Bollani…) per poi vincere concorsi e fare concerti. E chi non lo fa??? NON SUONA, vive nell’anonimato. Allora benvengano Allevi e tutti coloro che seguiranno..e adesso proveremo in tanti a fare lo stesso….Basta con le caste (avvocati, musicisti, prof universitari ecc..), la vera mafia di questo paese!!!
    PRO ALLEVI

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  216. amfortas 27 ottobre 2009 alle 11:01 am

    215, potresti presentarti alle prossime elezioni!
    In realtà per certe cose mica hai torto…comunque ciao e grazie del contributo.

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  217. utente anonimo 15 Maggio 2010 alle 12:10 am

    Approvo il commento 216…ha ragioneee!! l'Italia è un paese che demolisce i talenti e li fa scappare all'estero quando sono fortunati!! Io ho studiato all'università…due lauree con voti alti, tanta passione per quello che studiavo e mi ritrovo disoccupato perchè non mi abbasso alle richieste di chi mi farebbe lavorare da raccomandato!! Tengo alla mia dignità e ne vado fiero, sono certo che la perseveranza e l'onestà ripagano.Poi la polemica su Allevi è penosa, si legge solo invidia ed orgoglio, solo volontà di togliere la reputazione ad una persona che ha alle spalle comunque 20 anni di conservatorio tra diploma e composizione. Perchè Ughi e colleghi non polemizzano con i finti talenti dei reality o talent show, quelli si che sono frutto di campagne mediatiche, e ogni anno dobbiamo sopportare queste schifezze televisive….I musicisti che giudicano e condannano Allevi…pensano di sapere cosa è la musica ma in realtà conoscono solo cos'è la tecnica ed il perfezionismo. Sono ottimi esecutori di tecnica musicale quello si…anche impeccabili. Poi che mostrino le loro composizioni, se piacciono non vedo perchè non debbano essere ascoltate dal pubblico…perchè certo per loro il pubblico è fatto da gente stupida che non può capire la loro elevazione musicale. Loro sono i migliori di tutti.Concludo dicendo che ci sono modi e modi per esprimere il proprio parere, quello di molti contro Allevi fa solo male…ed allontana dalla musica.

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  218. amfortas 16 Maggio 2010 alle 9:29 am

    218 (!), ciao e grazie anche a te del contributo.Questo post, per motivi misteriosi, deve essere facilmente raggiungibile da google.Almeno qui si polemizzava su dichiarazioni di artisti e non su decreti di ministri…

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  219. utente anonimo 29 giugno 2011 alle 11:19 am

    Non si tratta di panem et circenses ma di visibilità che insegna agli ingoranti che tutto si può  fare, questo è il dramma ! Le arti vanno salvaguardate se tali debbono rimanere nel tempo ,quindi in un momento di tagli alla cultura (o meglio tagli della cultura) certe persone dovrebbero fare altro. Proprio a causa  di  persone come queste che che si sono rotti gli equilibri …………portare pubblico significa riempire spazzi sotto una bandiera,(concertone del 1° maggio…. per esempio ) non fare musica! L'arte deve rimanere arte, "I personaggi" sono tutt'altra cosa e purtroppo, il nostro bel paese della musica e del canto e delle arti in genere,si ritrova a fare i conti con "I personaggi" con i figli di,le amanti di ecc.ecc.  non con gli artisti…………ma perchè non andate a lavorare? invece di succhiare la tetta dello stato con il benestare dei partiti?? Truci cantautori,finti rockers, mediocri  pop singers, jazzisti imbroglioni e quant'altro dal cinema al teatro. Chiaro che non voglio fare di tutta l'erba un fascio ma credetemi la maggioranza è questa……una merda!
    Se mi permetto di dire questo è perchè sono un musicista dal 1962 e credetemi di bello e di brutto ne ho visto tanto ma mai come oggi che la visibilità se la sono fottuta i partiti.
    Uto Ughi ha raggione!!!
    E.V.

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  220. utente anonimo 19 luglio 2011 alle 4:01 PM

    Giovanni Allevi ha studiato pianoforte al Conservatorio, ora suona. Non vi è nulla di straordinario in questo. Un tempo Giovanni si esibiva (gratuitamente) in piccoli ambiti eseguendo – come tanti suoi colleghi – eseguendo dignitosamente il repertorio classico. Di questa fase (tranne il sottoscritto , forse e i familiari) non vi è alcuna memoria. Da quando poi il pianista ascolano di madre teramana ha ideato un genere mix ecoc il successo, bene e bene per lui. Ma il vero problema non è lui ma il livello culturale medio del popolo Italiano. Il M° Ughi esagera? Non so, forse. ma dobbiamo ben capirlo. Uto Ughi oltre ad essere con il collega Accardo un grande violinista, perlomeno tra i viventi per affinare quel dono di Dio che chiamasi talento ha dovuto studiare diuturne e continua a farlo ancora oggi.

    Perciò se il violinista di Busto Arsizio ha qualche colpa, al contempo possiede molte ragioni. Bocelli è stato detto che non è una voce lirica: verissimo, infatti Bocelli di questo è pienamente consapevole.

    Nella mia vita ho imparato una cosa le persone veramente di valore sono alquanto umili: lo era Fernando Germani grande organista e didatta, lo era Vittorio Gasman e di lui non occorre aggiungere altro.

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  221. giobbe 25 luglio 2013 alle 9:12 am

    Caro Amfortas avevo apprezzato molto questo tuo post e anche l’altro. Come mai questa volta non hai scritto nulla, nonostante le folli dichiarazioni su Beethoven-Jovanotti del “maestro Allevi”?

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    • Amfortas 25 luglio 2013 alle 10:27 am

      giobbe, la risposta alla tua domanda sta…nel tuo nick! Come hai visto a suo tempo i due post hanno scatenato una quantità spaventosa di commenti, ai quali – se si vuol fare le cose per bene – bisogna rispondere. Io, di questi tempi, non ho più il tempo né la voglia né la pazienza (appunto) di affrontare una simile tempesta, e quindi ho lasciato perdere. E poi la volta scorsa era coinvolto un nome come Ughi – che potrà piacere o meno ma è un grande artista – mentre nei giorni scorsi Allevi ha sparato solo un’idiozia enorme, tanto per farsi un po’ di pubblicità. Ormai è semplicemente comico, non ha neanche quella grandezza tragica tipica dei veri dementi 🙂
      Ciao!

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  222. gimmi 4 settembre 2014 alle 7:13 PM

    I grandi musicisti sono grandi in tutto, e Ughi sicuramente è un bravo musicista ma in altro no… (anche se a me, nell’ascoltarlo in una registrazione di qualche giorno fa che mi ha mandato una mia amica mi sembra un po calante ogni tanto)

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