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Ti sei fatto un regalo stupendo. Credo che lo suggerirò alla mia dolce metà per il mio compleanno, se trovo una maniera non troppo sfacciatamente ruffiana di dirgilelo. A proposito, grazie per aver parlato del maestro Antoniozzi (che nella mia ignoranza operistica abissale non conoscevo). Ho rimediato e l’ho trovato grande.
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Biondasirocchia, sono tutte incisioni che conosco già e che ho da qualche parte, però averle lì in un unico cofanetto è comodo.
Mancano i libretti, ti avverto, ma credo che troverai una scusa per farti fare il regalo.
Ciao!
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da Giuliano:
mah, io sono arrivato alla conclusione che se non regalano niente alle volte è meglio. Anche ai nipoti, ragionando da zio, dare i soldi non è fine ma è sicuramente meglio.
A me hanno detto più volte: "non saprei cosa regalarti". Mi bastava anche una Nona di Beethoven, una a caso…
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Giuliano, forse bisognerebbe avere più interessi, boh…magari se fossi appassionato di sumo amici e parenti avrebbero un’alternativa. E poi credo che mi donerebbe, per dire, un completino da lottatore di sumo.
Ciao 🙂
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Gran bello, il tuo auto-regalo. Direi che, essendosi il mio consorte premiato con l’integrale di Bach (che poi, via, lo ascolto anch’io ma non glielo dico!), potrei fare gli occhi da bambi per vedere se si commuove e me lo dona.
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Milady, a me riescono bene gli occhi da bamba, più che da bambi, quindi mi è preclusa anche questa possibilità…
Ciao!
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Callas, e con dischi di allora! Certo non ti invierò un regalo, ma gli auguri per un anno che ti faccia bene (a te e alla Comandante) questo sicuramente si. La mia pigrizia è l’ennesimo motivo che aggiungo agli altri in precedenza segnalati, per mottivare la mia lunga assenza dai tuoi post( indirettamente già provvidi , ancor più pigramente con l’occasione di inviare i saluti tramite il blog di Vitty agli amici che ospita) Ma sono anche impegni ecc. che mi bloccano. Callas: penso di ricordarmi la mia sorpresa ascoltandola alla radio e prime volte alla TV, quando mi domandavo come fosse possibile esprimere quella voce. Al di là delle sue interpretazioni. In attesa di tornare, se posso con una stretta di mano, e fuggo veloce. Giovanni
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Giovanni, ti ringrazio tantissimo per gli auguri, che ricambio sinceramente.
La Callas stupisce sempre, figuriamoci l’impatto che deve aver prodotto agli esordi, una vera rivoluzione del gusto interpretativo.
A presto, allora!
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Ecco.
Una delle cose che mi manca è la Callas nel Parsifal.
Ma forse mi manca perchè in realtà ho sempre temuto di ascoltarla in Wagner, temendo mi deludesse.
Per la serie. "Non voglio sentirla!" (e in un "a parte": "e se poi mi crollasse un mito? Orrore").
Certe agnizioni non avvengono per caso, come diceva il Porcello Viennese.
Adoro la Callas nella cherubinica Medea,.
Manco Euripide avrebbe mai pensato di trovarsi un giorno faccia a faccia con una (splendidissima) assatanata di tal fatta… E infatti ha saggiamente provveduto a morir molti secoli prima.
In quanto ai regali beh.
L’unica cosa raccattabile che ha lasciato Mao è quel suo "contare sulle proprie forze" ma che noi da queste italiche parti avevamo già da mo’ scoperto e divulgato con il celebre motto "chi fa da se fa per tre".
L’ultimo regalo che mi sono fatta io è stata la mega-cofanata della tetralogia di Boulez-Cherau,
Mo’ tra qualche giorno è il mio compleanno e ho già deciso che regalo mi regalerò.
Oh, Numi!
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Gabrilu, arriverà anche il momento del Parsifal della Callas, credo. Se non l’avrai ascoltato nel frattempo, ne leggerai qui e incroceremo le tastiere!
Hai fatto bene a sceglierti in anticipo i regalo, io fino a giugno ho tempo…
Ciao!
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