Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Recensione semiseria del Rheingold al Festival di Bayreuth 2010: Christian Thielemann über alles.

Insomma, farei un appello agli ascoltatori di RADIO3 perché non alimentino con sterili polemiche una guerra tra poveri.
Che senso ha mandare sms per protestare contro la messa in onda del Festival di Bayreuth? Per una volta all'anno che succede e con la penuria di cultura che c'è in giro? Mah…
Dicono che noi wagneriani dovremmo essere confinati all'ascolto notturno, carini eh?
Siete mostri, anzi, così sfrutto anche una tag dimenticata, nuovi mostri.
Prima d’affrontare la recensione dell’odierna recita del Rheingold, credo valga la pena ricordare ai neofiti o a coloro che non hanno troppa dimestichezza con le vicende del Ring che la stesura di questo lavoro monumentale durò qualcosa come 26 anni.

Nel 1848 ci fu il primo vagito della creatura “Ring”: in quella data, infatti, Wagner scrisse il testo della  “Morte di Sigfrido” e poi tra ripensamenti e riscritture, intervallati anche da un lungo silenzio durato più di dieci anni, la parola “fine” con il Crepuscolo nel 1874.
La Tetralogia (il Prologo dell’Oro del Reno e le tre giornate successive, Die Walküre, Siegfried, Götterdämmerung) venne poi rappresentata per la prima volta nella sua interezza, a Bayreuth, nel 1876.
Il Rheingold , invece, debuttò nel 1869.
Non è il caso di lanciarsi in un’improvvisata esegesi dell’opera ma, molto più prosaicamente, dichiaro che tra i personaggi del Rheingold il mio amore assoluto va allo scatenato Loge (tenore) e sottolineo l’importanza fondamentale di Erda (contralto) dei cui ammonimenti ,per nostra fortuna ,il grande capo Wotan si disinteressa .
Voglio dire, se Wotan fosse stato saggio, non avremmo avuto il Ring (smile)!
Ma veniamo all’attualità, com’è stato questo Rheingold, la storia di un nano malefico e megalomane che corre dietro alle ragazze e per l'oro farebbe qualsiasi cosa (ehm…ogni riferimento a persone e fatti reali è casuale)?
Nella scena iniziale, le Figlie del Reno Woglinde (Christiane Kohl), Wellgunde (Ulrike Helzel) e Flosshilde (Simone Schröeder) hanno ben figurato, e vale anche per il finale.
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Il baritono Andrew Shore (Alberich) mi è sembrato un po' più sorvegliato del solito, limitandosi nell'accentuare il lato caricaturale del personaggio, circostanza che m'aveva infastidito negli anni scorsi. Bene nella scena della maledizione. Certo, ogni tanto sconfina nel parlato, più che nel declamato, ma sapete ho ancora nelle orecchie il Telramund del Lohengrin, e quindi si può affermare che la sua prova sia stata positiva. 
Di gusto datato la caratterizzazione di Fricka da parte di Mihoko Fujimura, tra l'altro piuttosto stridula in alto: insomma la "moglie" di Wotan non può essere risolta come fosse solo una donnetta petulante e basta, il personaggio ha ben altra complessità. Vedremo domani, che succede.
Gli anni passano inesorabilmente anche per Albert Dohmen, e l'usura del tempo e delle tante "battaglie", wagneriane e non, si manifesta in un timbro che sembra un po' morchioso. Dohmen però mi ha sorpreso per le sue doti di recupero già altre volte, quindi non dispero di sentirlo quale Wotan più concentrato domani. E poi l'accento è quello giusto, sempre.
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Non un granché Edith Haller, Freia, sempre più sbiadita e generica di anno in anno.
Senza infamia e senza lode Donner e Froh, impersonati rispettivamente da Ralf Lukas e Clemens Bier.
Bene i due giganti, in particolare (ma era quasi scontato, conoscendo la bravura dell'artista) il Fasolt di Kwangchul Youn. Leggermente meno centrata la prova di Diógenes Randes (Fafner), ma comunque apprezzabile.
Mi ha positivamente sorpreso la prestazione del tenore Arnold Bezuyen (Loge), che ha migliorato di molto la prestazione del 2008.
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Impresa che non è riuscita, invece, all'altro tenore Wolfgang Schmidt, che io ho trovato semplicemente pessimo nei panni di Mime.
Ancora deludente, maledizione, Christa Mayer nei panni di Erda. E dico deludente a voler essere estremamente generosi. Possibile che per una parte così delicata non si trovi (a Bayreuth!) una cantante all'altezza?
Il direttore Christian Thielemann, che dire? Un grande che riesce a trovare un suono sempre bellissimo dall'Orchestra di Bayreuth, maestoso ma non retorico, scabro ma non sciatto. Peccato che questa sia (a meno di ripensamenti, piuttosto improbabili) la sua ultima stagione sulla collina.
Pubblico contento e grande successo per tutti.
A domani per Die Walküre, credo!
L'incredibile numero di visite a questo blog, che mi è stato fatto notare da un commento nel post precedente, meriterà (forse, non mi piace troppo autocelebrarmi) un post alla fine del Festival.

17 risposte a “Recensione semiseria del Rheingold al Festival di Bayreuth 2010: Christian Thielemann über alles.

  1. utente anonimo 27 luglio 2010 alle 8:33 PM

    Ogni anno ci dobbiamo (dovremmo) sorbire alla  Radio le brutture a cui è giunto il festival di Bayreuth in cui paiono sopravvivere di buono soltanto l'orchestra e il coro e qualche direttore. Non basta Thielemann a salvare (che dico salvare, a rendere appena sopportabile) una Tetralogia in cui troviamo protagonisti che sarebbero uno scandalo anche in un teatro di seconda categoria in Italia. E allora tanto vale continuare a leggere un buon libro come ho fatto io oggi (L'ora di tutti di Maria Corti, se non lo conoscete correte in libreria) oppure riascoltarsi dischi di passate edizioni o il bel RING di Barenboim- Kupfer  in DVD degli anni Novanta. Mi domando come faranno i teatri del mondo fra tre anni, quando ci sarà il bicentenario wagneriano, a trovare i vari Siegmund, Siegfried, le Brunhilde e le Sieglinde e i Wotan. Bravo certo Dohmen, ma molto affaticato vocalmente.Mi chiamo Brenno Bertolini (breberto) e ho già scritto vari commenti come anonimo. Complimenti al blog: si sente la passione per la musica e non si trovano quei superciliosi giudizi sulle singole note, sulla voce non appoggiata, sulle frequenti stonature e su tante altre cose. Ci siamo capiti.

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  2. utente anonimo 27 luglio 2010 alle 10:49 PM

    Per prima cosa desidero ringraziare l’ideatore di questo spazio wagneriano che con competenza e passione offre la possibilità , a ciascun lettore, di confrontarsi su un comune terreno : l’ascolto di un’opera del ns benamato Wagner.
    Finalmente uno spazio dove leggere le diverse impressioni, condividere seppur virtualmente, un momento di gioia interiore che e’ l’ascolto.
    Certo il Festival non e’ più’ quello di una volta ma esiste forse un teatro dove e’ possibile ascoltare un’ esecuzione che sia esente da pecche?
    Approfittiamo intanto dell’occasione di essere “in collegamento” con Bayreuth, nel bene e nel male di quel che ci viene proposto e che offre comunque e sempre spunti di discussione.
    Apprezzo inoltre il generale tono pacato , meglio dire ” educato” di quanti qui scrivono.
    Da wagneriana di vecchia data, grazie a Facebook ho aperto la pagina “Wagner
    singers” , una piccola finestra sulle voci wagneriane mediante documenti fotografici, clip musicali e aggiornamenti dai cartelloni internazionali ma, e’ qui , in queste recensioni e commenti che trovo passione e competenza.
    Grazie per questo prezioso lavoro!
    Chiudo con l’augurio che il Ring possa trovare il giusto equilibrio tra palcoscenico e orchestra : l’esperta mano di Thilemann da sola non può compiere pienamente la “magia” dell’Oro !
    Luisa Di Nicola

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  3. utente anonimo 27 luglio 2010 alle 11:13 PM

    complimenti per la recensione… oh mamma, questa crociata radiofonica antiwagneriana mi era proprio sfuggita… sono state addotte anche delle motivazioni, a parte il caldo-killer?sì, Thielemann mi convince proprio…ciao a prestobob-logged-out

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  4. utente anonimo 28 luglio 2010 alle 1:01 am

    Ciao Amfortas,veramente Thielemann mi convince sempre di più ogni volta che l'ascolto, e sembra davvero che il suo Wagner, per quanto monumentale, sia screziato da inquietudini moderne. Inoltre ho trovato perfetta l'orchestra,(quando Loge circuisce Alberich  è come se gli strumenti danzassero!). Se realmente il Festival si lascerà scappare questo direttore non vedo chi potrà sostituirlo degnamente. Oltretutto mi piace la sua personalità, perchè pur essendo-se non sbaglio-stato allievo di Karajan non ne è l'ennesima, pallida emulazione, ma ha trovato una sua cifra personale. Quanto a coloro che-tolleranti ed illuminati-vorrebbero confinarci a tarda notte come dei carbonari o sacerdoti di qualche malefica setta vorrei dire che io non maledico nessuno quando va in onda Sanremo ( e dura una settimana!!!); semplicemente, mi limito a cambiare canale o ad ascoltare musica. Facessero altrettanto. P.S. mi permetto di consigliare anche il Bruckner di Thielemann, in particolare uno splendido dvd contenente quarta e settima.Buona serata a tutti e a domani per Walkure.Antonio. 

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  5. amfortas 28 luglio 2010 alle 7:31 am

    Brenno, capisco le tue motivazioni, ma forse sei un po' troppo pessimista. Secondo me ci sono gli artisti per mettere in scena Wagner, solo che il luogo deputato non è più Bayreuth, che mi sembra diventato più che altro una passerella per egisti in cerca di facile pubblicità. Spero che tra 3 anni ci si metta una mano sulla coscienza e s'allestisca un festival con i migliori cantanti wagneriani.Ciao!Luisa, mercè a te per il tuo spazio su FB, al quale peraltro non posso partecipare perché non sono iscritto a quel Moloch :-)Concordo con te, non esiste da alcuna parte una serata esente da pecche, però ribadisco che si dovrebbe fare uno sforzo maggiore nell'assemblare i cast.Ciao e garzie.Roberto, le motivazioni sono le solite: opere troppo lunghe e noiose. Ieri il commentatore di RADIO3 ha dato notizia di numerose proteste degli ascoltatori, sia prima dell'inizio sia alla fine della trasmissione.E pensare che oggi finirà alle 22 circa, credo… chiameranno Loge per mettere a ferro e fuoco qualche sede RAI :-)Ciao Roberto!Antonio, sì Thielemann è stato allievo di HvK e non saprei chi lo possa sostituire. O meglio un nome ce l'avrei e cioè Jeffrey Tate, ma non so se sia possibile.Approfitto della tua considerazione sui "carbonari" per sottolineare come le proteste siano degli ascoltatori di RADIO3 che, almeno in teoria, dovrebbero essere un po' più attenti alle esigenze delal cultura in generale.Per tutti: grazie dei vostri contributi preziosi. In generale cerco di scrivere recensioni, sia qui sia su Operaclick, che siano giustamente severe ma anche rispettose degli artisti. I toni accesi e apodittici, le tirate sulla scia del "siamo alla fine del mondo", le intolleranze, i pregiudizi e amenità varie le lascio volentieri a altri.Un caro saluto a tutti!

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  6. utente anonimo 28 luglio 2010 alle 2:57 PM

    Ciao Amfortas,bella la tua recensione.  Volevo chiederti il motivo per cui non ti è piaciuta la Meyer che, invece, ho trovato sorvegliata e soprattutto priva di effettacci (spesso presenti nei contralti o mezzosoprani) in basso.Ciao, a prestoDavide Devoti

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  7. amfortas 28 luglio 2010 alle 4:59 PM

    Davide, ciao, ti spiego. Intanto io ho una specie di venerazione per questa parte e quindi le mie aspettative sono alte. Poi, la Meyer non esprime quella magniloquenza che io m'aspetto dal motore della vicenda del Ring. Certo non ha sbracato come dici tu, ma anche se le note erano pulite, mancava l'accento, la comprensione della maestosità sovrannaturale del personaggio.Soddisfatto :-)?Ciao e grazie per il passaggio.

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  8. utente anonimo 28 luglio 2010 alle 6:22 PM

    Passo per un saluto. E' tanto che non ci si sente. Spero che vada tutto bene. A presto caro.Sgnà

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  9. utente anonimo 28 luglio 2010 alle 8:15 PM

    Sono Brenno. Sto ascoltando il terzo atto di WALKIRIA dopo aver ascoltato il secondo dalla scena dell'annuncio di morte. Grande, grande Thielemann, bravo ma molto stanco in questo terzo atto Dohmen, in quanto alla Brunhilde della Watson, che voce stimbrata! Siamo messi veramente molto male con i soprani wagneriani della tetralogia. Mi è sembrato bravino Botha nella scena con Brunhilde del secondo atto. Ma il solo veramente degno di Bayreuth è Thielemann.

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  10. amfortas 29 luglio 2010 alle 7:06 am

    Sgnapis, un caro saluto anche a te, noi abbiamo sempre una Tosca da vedere insieme in sospeso!Brenno, sulla Watson purtroppo non c'è molto da dire, la lunga carriera che ha alle spalle pesa.Ciao!

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  11. utente anonimo 29 luglio 2010 alle 1:30 PM

    I cantanti sono quello che sono in tutti i teatri. Ricordo il povero Wolfgang Schmidt nel Siegfried che Sinopoli diresse a BT nel 2001. Quando cantava "Sie hort mich nicht" mi veniva da dire "fortunata lei!". Miracoli non li fa nessuno. Su Thielemann: a me piace molto, ma è certo compiaciuto di se stesso, si ascolta molto, forse troppo, così che viene meno quando c'è da pensare, ovvero quando non basta avere un bel suono ma bisogna anche insufflare un pensiero nella musica. Ho riascoltato in questi giorni la nona di Beethoven con cui Furtwangler riaprì nel 51 il Festival di Bayreuth e quello è un esempio – secondo me – di vero Beethoven, con qualcosa da dire al di là della qualità più o meno buona del colore orchestrale, dei tempi e tutte queste cose che hanno sostituito il "che cosa c***o voleva dire Beethoven con questa musica? cosa ci racconta questa sinfonia?"

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  12. amfortas 29 luglio 2010 alle 6:11 PM

    Giuseppe, sono d'accordo con te e l'ho scritto nella recensione della Walküre, l'unico "difetto" di Thielemann è che è troppo edonista, in un certo senso. Quando riuscirà a superare questo scoglio, sarà davvero un grandissimo.Furt è il suo idolo, quindi speriamo bene!Ciao e grazie!

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  13. utente anonimo 16 gennaio 2011 alle 10:44 am

    Ho trovato per caso il tuo blog e mi aggrappo a te per un piccolo chiarimento, sperando che tu legga e ti interessi ancora a questi commenti.
    Ho avuto la fortuna di assistere, negli anni, a tutte le opere di Wagner a Bayreuth, dal 1993 fino alla rappresentazione dell'anno scorso, con degli intervalli di qualche anno.

    En passant, proprio la rappresentazione dell'anno scorso – Walkiria, Sigfrido e Crepuscolo – secondo il mio giudizio, non sono state proprio da buttare, anzi, rispetto al Parsifal del 2009, hanno riportato sul dignitoso la scenografia.

    Ma, non è di questo che volevo parlarti. Tu, che sai tutto su Wagner, mi potrai sciogliere un nodo che mi si è attorcigliato, non so neanche perchè, nel cervello: la prima rappresentazione – quella del 1876 – a parte il Ring, prevedeva anche la Nona di Beethoven?

    Ho letto che qualcuno si lamenta dei pomeriggi dedicati a Bayreuth su radio3. Spero che proprio radio3 rimanga quell'angolo in cui ci si può accucciare e sentire ed ascoltare della buona musica e delle buone trasmissioni. Sono anni che radio3 è presente all'inaugurazione del Bayreuther Festspiele e spero che la situazione culturale ormai ai limiti dell'analfabetismo di ritorno (molto più pericolosa dell'analfabetismo tout court) sia agli sgoccioli.

    Rosemarie Arena

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  14. amfortas 16 gennaio 2011 alle 11:30 am

    Rosemarie, io non so tutto di Wagner, magari fosse così 🙂
    Per quanto riguarda la tua domanda, mi pare di ricordare (ma non ne sono certissimo) che Wagner stesso diresse la Nona di Beethoven che inaugurò il Bayreuth Festspielhaus nel 1873, mentre appunto nel 1876 vi fu rappresentato il primo Ring completo.
    Leggo sempre i commenti anche ai post vecchi perché mi sono segnalati sulla colonna di sinistra.
    Ti ringrazio per il passaggio, buona giornata.

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  15. Maurizio Gania 3 agosto 2013 alle 7:15 PM

    Splendido direttore e concertatore, oggi non ha nessuno che possa sostituirlo quando scioglie il suo Wagner romantico e moderno; Ascoltate il cofanetto dell’edizione 2011 uscito in questi giorni per merito della DGG. E’ una registrazione live del novembre 2011, quando il Maestro lo diresse a Vienna. Riascoltate il suo Olandese volante recentemente eseguito a Bayreuth, Non c’è traccia di edonismo, ma solo musica magistralmente diretta. Tra l’altro egli stesso spiega di aver voluto che la DGG compilasse dei CD e non dei DVD per un ascolto più in sintonia con lo spartito wagneriano, senza distrazioni regiistiche. Forse nel futuro tornerà a Bayreuyh per un altro Ring sempre che cantanti e regista non deturpi le opere dell’Autore.

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  16. Maurizio Dania 3 agosto 2013 alle 7:18 PM

    Il mio cognome e’ Dania. Scusate l’errore di battitura

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