Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Teste di tenore, mutatis mutandis: Placido Domingo e i suoi predecessori.

In questi giorni mi sto divertendo a rileggere un bellissimo libro, Voce di tenore, scritto dal compianto critico Rodolfo Celletti, purtroppo scomparso qualche anno fa.

Ebbene il testo è davvero una miniera d’informazioni e, siccome sono perverso, mi sto divertendo un mondo a trovare analogie tra i tenori di un tempo e quelli odierni.
Ora, dal momento che s’avvicina la data dell’evento Rigoletto nei luoghi e nelle ore di cui ho già parlato nel post precedente, è evidente che Placido Domingo è sempre nei miei pensieri.
Apro gli occhi e ti penso ed ho in mente te, io cammino per le strade ma ho in mente te.
Manca solo che mi metta a fare ogni mattina uoh uoh ed ogni sera uoh uoh.
Sono un orrendo incrocio tra Maurizio Vandelli e Elvio Giudici, sostanzialmente.
Quindi nel leggere della vita di Pierre-Jean-Baptiste-François Elleviou, per gli amici solo Jean, non ho potuto fare a meno di fare uoh uoh.
250px-ElleviouParBerny
 
Jean Elleviou fu il maggiore tenore d’opéra-comique del primo quindicennio dell’Ottocento.
Elleviou, uomo molto elegante nella figura, lo fu anche come attore, sebbene a volte lo si accusasse d’essere monotono nel gioco scenico.
La stessa accusa fu in qualche occasione rivolta anche al cantante, la cui voce, tra l’altro, non era troppo timbrata e aveva un colore alquanto baritonale.
Domingo-Otello 2009
Tuttavia Elleviou si distinse per dolcezza, grazia, gusto, e continuò la tradizione dei tenori francesi prediletti dal pubblico femminile.

Indossava con molta disinvoltura uniformi militari e a questo si dovette la voga di cui godettero per vari decenni, nell’opéra-comique, le parti di ufficiale.
Placido_Domingo_Don_Jose_245
Aveva però un carattere indipendente e focoso e nel 1813 abbandonò le scene, per protesta contro il rifiuto di Napoleone di aumentargli la paga.

Nonostante Elleviou abbia cantato prima da baritono e poi da tenore e non viceversa come il nostro amico Placido… Suvvia, fate tutti in coro uoh uoh con me!

9 risposte a “Teste di tenore, mutatis mutandis: Placido Domingo e i suoi predecessori.

  1. utente anonimo 1 settembre 2010 alle 12:18 PM

    da Giuliano:predecessore di Bergonzi, dunque (almeno per il percorso da baritono a tenore) (e anche di Merritt?)Questo Rigoletto non so se vedrò, in compenso posso dirti che ho trovato delle belle immagini del paese natale di mia mamma, in un film di Bertolucci – ma l'ultimo film di Bertolucci dove mi sarei aspettato di trovarle…(va beh, a parte Il piccolo Buddha e L'ultimo imperatore). Ho fatto subito fare l'ingrandimento, ma i fotografi non han più voglia di lavorare e la stampa è venuta scura. Tutta colpa di photoshop, anche per queste cose qui e non solo per le atre che dicevamo.

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  2. amfortas 1 settembre 2010 alle 2:53 PM

    Giuliano, Merritt non ha mai cantato da baritono, a quanto mi risulta, però credo sia stato l'artista che più si è avvicinato al concetto di "baritenore", perlomeno nel dopoguerra. In alcune parti del Rossini serio, come sai, fu straordinario.Bergonzi invece sì, cominciò da baritono. Un altro artista famoso che ha fatto il "passaggio di categoria" è stato Cappuccilli, che cominciò a cantare da tenore agli esordi.In che film di Bertolucci hai trovato il paese di tua madre?Quanto ai fotografi, non so che dire…anche perché alla mia età non ci si vuole immortalare, mi basta lo specchio :-)Ciao!

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  3. utente anonimo 1 settembre 2010 alle 5:57 PM

    da Giuliano:Questa di Cappuccilli non la ricordavo, ma in effetti con quegli acuti…Invece ricordavo un'intervista antica a Merritt dove diceva di aver cominciato non da baritono, ma addirittura come basso! Penso però che si riferisse a quand'era studente. Del resto, Elisabeth Schwarzkopf raccontava di essere stata inizialmente impostata come contralto…(che cosa strana!).Anche queste cose meriterebbero un post, o magari l'hai già scritto (anche la Callas, un contralto trasformato da Elvira de Hidalgo in soprano d'agilità, sempre se non ricordo male)Il film è "La luna", a un'ora e mezza dall'inizio, il passaggio a livello sulla strada verso Busseto. Non me l'aspettavo perché il film si svolge quasi interamente a Roma (molto bello ma anche molto scabroso, disturbante).Si tratta della stazione di Mezzano Rondani (e mi raccomando, Rondani come le rondini, non sbagliarmi l'accento tonico!):-)

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  4. amfortas 2 settembre 2010 alle 7:15 am

    Giuliano, in effetti l'argomento è intrigante, ci si potrebbe fare un post gustoso :-)Pensa che molti tenori a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento avevano in repertorio parti tenorili e…Don Giovanni! E non la parte di Don Ottavio, proprio il seduttore!E poi mi parli della Elisabeth Schwarzkopf una delle mie cantanti preferite!Grazie per la delucidazione sul film, che ti dirò francamente ricordo in modo piuttosto nebuloso. Se ne hai fatto un post me lo linki, please?Ciaoe  grazie!

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  5. utente anonimo 2 settembre 2010 alle 8:35 am

    da Giuliano:No, a "La luna" ci sto ancora pensando; erano trent'anni che non lo rivedevo. Ci sono molte belle scene d'opera, ma l'argomento è di quelli "da pugno nello stomaco" (del tipo: nel 1979 c'erano ancora le siringhe, oggi si drogano peggio di prima e non si vede nessun segno…)

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  6. Moher66 2 settembre 2010 alle 11:41 am

    Ma tu guarda, ti assenti per qualche tempoe ti rendi conto che non avresti dovuto, per nessuna ragione al mondo! Come ho potuto? :)Ti saluto, "orrendo" incrocio, che se penso poi andrebbe ulteriormente incrociato, se pure per ragioni diverse con Peter Gabriel, Paulo Coelho e Giorgio Faletti, allora quello che ne viene fuori perdonami, ma sconfina nel mostruoso!p.s. ma povero placido, nelle tue grinfie..ti saluto caro Pao(u)lo :))))Elena

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  7. amfortas 2 settembre 2010 alle 2:56 PM

    Giuliano, mi stai dicendo che era come nella politica? 🙂 Si stava meglio quando si stava peggio eh?Ciao!Elena, accidenti, ti ricordi di quando su questo blog si parlò delle mie somiglianze! Questa sì che è fedeltà :-)Se, come purtroppo suppongo, sarò a casa, mi sa che mi toccherà scrivere una recensione semiseria dell'evento…Ciao!

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  8. Moher66 2 settembre 2010 alle 3:15 PM

    Me ne ricordo benissimo, (si, la mia fedeltà incrollabile data qualche annetto, é vero), infatti ricordo anche che ho dimenticato qualcuno nell'elenco dei somiglianti, c'era il leader di qualche gruppo, ma proprio non riesco a ricordare, accidenti… Ah, ricordo bene anche la foto, si si… :-))

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  9. amfortas 2 settembre 2010 alle 5:02 PM

    Elena, era il leader dei Negrita, almeno così sostenevano Margot e Giorgia 🙂

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