Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Melomania, portami via (seconda e ultima parte). Meglio essere melomane, alcolista o zoccola?

Certo che si leggono in giro cose davvero sorprendenti, ci vorrebbe l'arguzia e l'ironia di Alberto Mattioli (il critico musicale della Stampa) per commentarle a dovere.

Mi riferisco marginalmente al trittico “Millenium” di cui mi sono occupato, con qualche approvazione ma pure con grande scorno degli ammiratori della buon’anima di Stieg Larsson, perché il protagonista Mikael Blomkvist c’entra in qualche modo.
Dovete sapere che è in vista una specie d’edizione de luxe dei tre romanzi che compongono la trilogia e quindi, Eva Gedin, prima editor di Larsson, ha rilasciato una dichiarazione di cui io riporterò solo l’essenziale, perché in qualche modo riguarda gli appassionati d’opera.
Citando una corrispondenza privata con lo scrittore, sostiene che questi, nel tratteggiare le caratteristiche psicologiche del giornalista volle evitare gli stereotipi del personaggio positivo.
E quali sono, direte voi (ma anche no eh?) queste stereotipate positività?
Eccole:
 
 
«non ha l'ulcera, né problemi di alcol, né complessi di ansia. Non ascolta l'opera né ha strani hobby come quello di costruire modellini di aeroplani. Non ha veri problemi e la sua vera caratteristica è di comportarsi da ”zoccola”, come del resto ammette lui stesso».
 

Ohhhhhhhhhhhhh finalmente ci siamo ed era ora!
Il melomane è visto come un deviante, un pericoloso drop out che ha hobby strani (chissà, forse anche inconfessabili) e probabilmente ascolta Verdi oppure Wagner per placare l’ansia, l’ulcera o l’alcolismo.
Beh, a parte che di questi tempi occuparsi di musica lirica è un’attività che io definirei addirittura propedeutica all’insorgere delle patologie indicate, sono soddisfatto perché la melomania è definitivamente assegnata alle nevrosi da DSM IV (Diagnostic and Statistics Manual of mental disorders, arrivato alla quarta edizione, una delle mie letture di culto) o comunque ai comportamenti devianti, ma, badate bene, in senso positivo!
Voglio dire, chi è melomane è connotato psicologicamente come un buono, marginale, ma buono.
Uno sfigatello, un pretty loser insomma.
C’è da sottolineare che io a questa conclusione ero arrivato già 3 anni fa, come potete leggere in questo post.
E poi volete mettere la soddisfazione di essere paragonati ai certosini costruttori di modellini d’aeroplani?
David Letterman, uno dei miei miti, quando esce la notizia che qualcuno, che ne so, ha costruito un modellino a grandezza naturale della Torre Eiffel con le caccole del naso, chiosa:
 
E sapete, ragazze, qual è la buona notizia? E’ single!
 
Anche noi melomani siamo entrati nel novero di chi può ambire al privilegio di essere considerato alla stregua di un pazzoide strano, ma tutto sommato inoffensivo, come chi vota a sinistra.
Ma non fatevi prendere dall’entusiasmo, ragazze: io non sono single.
La notizia positiva è che mi comporto da zoccola.
Buona settimana a tutti (ultrasmile).
 

30 risposte a “Melomania, portami via (seconda e ultima parte). Meglio essere melomane, alcolista o zoccola?

  1. daland 25 ottobre 2010 alle 8:16 PM

    Caro Amfortas,
    sai benissimo di ciurlare nel manico, ma sarai perdonato, in forza di un apposito lodo che giustifica qualunque affronto all’algebra booleana e alla teoria degli insiemi, quando perpetrato da un melomane!

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  2. utente anonimo 26 ottobre 2010 alle 8:03 am

    Non vogliamo dire anche che costruisci modelli di aeroplani, ma siccome li fai quando sei ubriaco, sono vagamente "scarcagnati"?

    E comunque ha ragione la Gedin: il melomane più che a Blomkvist somiglia a Hannibal Lecter… e lui sì che traboccava stereotipate positività.

    L'arguta Margot

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  3. amfortas 26 ottobre 2010 alle 9:03 am

    Daland, che roba complicata! Ho dovuto sfogliare tutta wikipedia…e sì che la teoria degli insiemi l'ho pure studiata all'università…
    Ciao!
    Margie, non è giusto che tu, approfittando della stereotipata positività della nostra amicizia, riveli i miei segreti corma populo.
    Guarda che t'invito a cena eh? Capisci quello che voglio dire, vero?
    Ciao!

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  4. amfortas 26 ottobre 2010 alle 9:05 am

    Mi si sono intrecciate le dita: ovviamente quel corma è un coram abortito 🙂

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  5. Princy60 26 ottobre 2010 alle 11:46 am

    ah, ah, ah…. però, devi ammettere che siamo un po' matti!!!

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  6. amfortas 26 ottobre 2010 alle 2:54 PM

    Marina, solo un po', dici? Sicura? 🙂
    Ciao!

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  7. utente anonimo 26 ottobre 2010 alle 5:59 PM

    Buona sera Amfortas.

    Mi riconosco nel profilo del DSM IV; non ho letto una riga di Larsson.
    Avrò fatto bene?

    Bel blog, complimenti, ti leggo davvero volentieri.

    codirosso

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  8. amfortas 26 ottobre 2010 alle 6:42 PM

    Codirosso, ciao e benvenuto/a. Così hai scoperto la mia identità "normale" eh?
    Procurati un bel DSM e continua a trascurare Larsson, fidati!
    Grazie per l'apprezzamento, obbligato, ah sì obbligato, son felice sono contento!

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  9. utente anonimo 26 ottobre 2010 alle 8:25 PM

    A proposito di bordeaux e affini, sono del gruppo "matrone rigide" (ed ecco sistemato il problema benvenuto/a).  😉

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  10. amfortas 27 ottobre 2010 alle 7:35 am

    Codirosso,
     bene, grazie di esserti appalesata 🙂

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  11. utente anonimo 27 ottobre 2010 alle 9:14 am

    Costui era svedese, vero? Se volete posso boicottare le candeline dell'IKEA per un mese……..
    P.S. Mio figlio Giacomo si occupa di modellismo, mi devo preoccupare?
    IRIS
     

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  12. amfortas 27 ottobre 2010 alle 12:12 PM

    Iris, sì era svedese, ma per favore non boicottare l'Ikea, ci sono già io che mi rifuto per protesta di cedere alle lusinghe delle biondone nordiche 🙂
    Quanto a tuo figlio non preoccuparti, o meglio inizia quando comincerà a costruire navi in bottiglia dopo averle vuotate bevendo di nascosto…
    Ciao!

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  13. utente anonimo 27 ottobre 2010 alle 3:56 PM

    E' un riferimento a Wallander, ispettore protagonista di un'altra serie di gialli svedesi, che ha diabete, ulcera, postumi di alcolismo, mangia schifezze e ascolta l'opera in autoradio.

    Gli svedesi proibabilmente hanno riconosciuto al volo la citazione e ghigano sotto i baffi, tutti gli altri no, perche' non dotati di umorismo iperboreo 🙂

    chioru (chiara)

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  14. amfortas 27 ottobre 2010 alle 5:43 PM

    Chiara, grazie dell'informazione, non so nulla di questo Wallander…secondo te vale la pena approfondire?
    Ciao e grazie per il contributo.

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  15. utente anonimo 27 ottobre 2010 alle 6:00 PM

    Beh, grazie della fiducia
    Alberto Mattioli

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  16. amfortas 28 ottobre 2010 alle 7:20 am

    Alberto, visto come ci considerano? Vabbè che noi sappiamo che i melomani sono pure peggio…
    Ciao e grazie 🙂

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  17. utente anonimo 28 ottobre 2010 alle 8:40 am

    E' la mia vecchia idea: in realtà i teatri d'opera sono dei manicomi dove per tenere buoni i pazienti si fa credere loro che stanno assistendo a uno spettacolo. Ecco perché in Italia li chiuderanno: è l'ultimo effetto della legge Basaglia… Miao

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  18. utente anonimo 28 ottobre 2010 alle 8:43 am

    Ah, scusate: sempre Mattioli

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  19. utente anonimo 28 ottobre 2010 alle 9:15 am

    Se ti piace il giallo scandinavo dettagliatissimo e con un simpatico sfigatone come protagonista, allora si, i romanzi di Wallander (autore: Mankell, li publica Marsilio) sono molto goduriosi. Con una media di 700 pagine e poi sai proprio tutto tutto tutto di tutti, pure la glicemia del povero ispettore. 

    Dopo averne letti 5 (e piaciuti!) posso serenamente dire che alla fine perdi di vista il crimine e tutta la suspance sta nelle cartelle cliniche di Wallander e nei salaci commenti del suo medico 🙂

    700 pagine.

    Mi par di capire, dai tuoi commenti sui dettagli in Stieg Larsson, che forse "ma anche no" 😀 

    chiara

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  20. amfortas 28 ottobre 2010 alle 10:36 am

    Alberto, come darti torto? Sarà per quello che la regia di Michieletto per il Sigismondo del ROF ha avuto così tanto successo? Forse più che dissacrante il pubblico ha trovato lo spettacolo rassicurante!
    Ciao e grazie!
    Chiara, sai che m'hai incuriosito? Quasi quasi provo a conoscere 'sto sfigatone, magari mi paice, sai com'è, il lettore si deve identificare nel protagonista e…tra sfigati scatta subito la scintilla 🙂
    Ciao e grazie anche a te.

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  21. utente anonimo 28 ottobre 2010 alle 1:10 PM

    meglio essere zoccola. decisamente. ci si fa carriere di questi tempi.

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  22. amfortas 28 ottobre 2010 alle 3:01 PM

    21, mica solo di questi tempi eh? È storia vecchia, anche se ultimamente se ne parla molto 🙂
    Ciao!

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  23. utente anonimo 29 ottobre 2010 alle 9:22 PM

    Ho sempre pensato che in qualità di wagneriano io meritassi un posto d'onore nel DSM. Del resto faccio presente che la clinica neurologica di Bayreuth è poco distante dal teatro (ciò che ha sempre suscitato commenti ironici tra gli stessi frequentatori del festival)

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  24. amfortas 30 ottobre 2010 alle 7:28 am

    Giuseppe,
     dici che non è un caso eh, quella vicinanza? 🙂
    Ciao!

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  25. biondasirocchia 30 ottobre 2010 alle 11:01 am

    Ma poi che vuole dire "melomane"? L'amore per il bello non è una mania, una follia, una fissazione… E' quanto di più ovvio possa esistere. Sarebbe folle amare lo schifo, la bruttezza, ecc. Io non mi sento affatto maniaca di niente.

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  26. amfortas 30 ottobre 2010 alle 11:16 am

    Biondasirocchia, lo so che è così come dici tu, o almeno dovrebbe essere…il fatto è che siamo considerati come gente…strana.
    Ma anche chissenefrega no? 🙂
    Pensa coem stanno messi quelli che si occupano di politica…
    Ciao!

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  27. utente anonimo 31 ottobre 2010 alle 7:05 PM

    che qualcuno mi spieghi finalmente come si comporta una zoccola d.o.c….
    a proposito anphy…mi sei mancato.
    sally malmostosa

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  28. amfortas 1 novembre 2010 alle 8:31 am

    Sally,
     giusto per Halloween potevi ricomparire! Mi fa piacere rileggerti, ciao 🙂

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  29. mamikazen 1 novembre 2010 alle 3:39 PM

    Mi raccomando: Wallander tutti i primi della serie (dopo quando va alla deriva in sudafrica secondo me perde parecchio. Ma fino ai Cani di Riga e dintorni è super!!!!).
    Senti, e io che sono melomane, alcolista e zoccola da record (la peggior specie, quella che sublima il lato "zoccola inside" flirtando col mondo)?

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  30. amfortas 1 novembre 2010 alle 4:35 PM

    Lucia, a questo punto dopo la tua raccomandazione non potrò esimermi dal comprare un paio di quei romanzi, pur sapendo che dovrò trovare la concentrazione per valutarli con calma!
    Quanto a te, che vuoi che ti dica, una mamma non può essere zoccola in alcun modo, tutte le mamme sono sante 🙂
    Se proprio non puoi fare a meno di smignottare, smetti almeno di bere no?
    Basta che non rinunci alla musica!
    Ciao 🙂

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