Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Salome di Richard Strauss al Teatro Verdi di Trieste: prima incursione semiseria e carnascialesca.

Siccome di Salome (la storia di una quasi coppia di fatto di nuovi mostri, strasmile) ho già scritto molto l’anno scorso, quando vidi l’opera di Strauss prima a Bologna– tra l’altro l’allestimento è lo stesso delle recite triestine, trattandosi di una coproduzione- e poi a Firenze, ho pensato di dare un taglio diverso dal solito ai post di presentazione, prendetelo come uno scherzo di Carnevale ok?

Per questa prima puntata mi sono ispirato a un articolo di Loredana Lipperini che si trovava nel libretto di sala a Firenze.
Uno sguardo trasversale, quindi, che indaga la figura e la storia di Salome da alcuni tra i tanti punti di vista non strettamente operistici.
Ecco allora alcune immagini di Auprey Beardsley che accompagnarono la pubblicazione del lavoro di Oscar Wilde, nel 1893.

Salome e Jochanaan:
Salome3
La danza dei sette veli:
salome2
Il bacio di Salome a Jochanaan:

salome1
Ovviamente anche il cinema e la televisione, killer conclamati del teatro d’opera,  si sono appropriati della vicenda di Salome ed ecco un paio di esempi.

La danza dei sette veli di Alla Nazimova nel film del 1923 diretto da Charles Bryant:

 Il bacio di Maria Kouba a Jochanaan nel film per la televisione del 1960:
 

Non possono mancare i mattatori a vario titolo, come l’incredibile Carmelo Bene nel suo film Salome:

La non meno incredibile e fantasmagorica versione di Ken Russell:

E per finire e tornare più propriamente alla lirica, la straordinaria Montserrat Caballé nel 1957, quando debuttò la parte di Salome a Basilea all'età di 23 anni.

Insomma, ho scritto un post che non leggerà nessuno, me ne rendo conto. Ci vuole troppo tempo per tutta 'sta roba.
Intanto buona settimana a tutti, in attesa della prolusione di Franco Serpa che si svolgerà dopodomani (mercoledì) alle ore 18.

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11 risposte a “Salome di Richard Strauss al Teatro Verdi di Trieste: prima incursione semiseria e carnascialesca.

  1. utente anonimo 7 marzo 2011 alle 7:18 PM

    Pant!!Pant!!Fiiuuu!! Io ci son riuscito, Flipper

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  2. amfortas 7 marzo 2011 alle 7:50 PM

    Flipper, mi fa piacere che tu ne sia uscito vivo, ciao 🙂

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  3. ivyphoenix 9 marzo 2011 alle 12:34 PM

    ma se mi sto divertendo come una matta a guardare i video… quello di ken russell è… ha ha ha ha ha ha

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  4. daland 9 marzo 2011 alle 2:00 PM

    Scusa Amfortas, ma la danza dei sette tanga di Ruby al bunga-bunga, non ce la fai vedere?

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  5. daland 9 marzo 2011 alle 2:00 PM

    Scusa Amfortas, ma la danza dei sette tanga di Ruby al bunga-bunga, non ce la fai vedere?

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  6. amfortas 9 marzo 2011 alle 3:56 PM

    Ivy, anch'io mi sono scompisciato con Russell. Tra l'altro vidi il film tanti anni fa al Miela, bei tempi!
    Ciao 🙂
    daland, chissà magari esiste davvero e ne avremo testimonianza al più presto…sempre che non blocchino tutto con qualche scusa.
    Oggi vado a sentire il Maestro Franco Serpa 🙂

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  7. amfortas 9 marzo 2011 alle 3:56 PM

    Ivy, anch'io mi sono scompisciato con Russell. Tra l'altro vidi il film tanti anni fa al Miela, bei tempi!
    Ciao 🙂
    daland, chissà magari esiste davvero e ne avremo testimonianza al più presto…sempre che non blocchino tutto con qualche scusa.
    Oggi vado a sentire il Maestro Franco Serpa 🙂

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  8. utente anonimo 9 marzo 2011 alle 6:28 PM

    Al Polpo è sempre piaciuto Beardsley. Un Liberty peccaminoso.
    ciao

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  9. utente anonimo 9 marzo 2011 alle 6:28 PM

    Al Polpo è sempre piaciuto Beardsley. Un Liberty peccaminoso.
    ciao

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  10. amfortas 10 marzo 2011 alle 8:16 am

    Octopus, anche a me piace molto. È sempre molto interessante vedere come la stessa vicenda può essere "manipolata" da artisti diversi.
    Ciao!

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  11. amfortas 10 marzo 2011 alle 8:16 am

    Octopus, anche a me piace molto. È sempre molto interessante vedere come la stessa vicenda può essere "manipolata" da artisti diversi.
    Ciao!

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