Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Al via il Festival di Bayreuth 2011: Tannhäuser.

UPDATE III ATTO

Non c’è molto da dire. Nonostante la bella direzione di Hengelbrock, è stato un naufragio e parte del pubblico, cosa non proprio usuale a Bayreuth, ha sommerso praticamente tutti di fischi. Per me l’unica a meritare le buate è stata la terribile Venus e sicuramente il regista. L’allestimento, a giudicare dalle foto che gentilmente mi ha linkato un lettore (che ringrazio!), era davvero un orrore. Gli altri cantanti erano solo modesti, ma non hanno demeritato in modo particolare. Certo, se penso che Scott MacAllister, nella piccola e misera Trieste, è stato un protagonista molto superiore a questo Cleveman, mi chiedo cosa rappresenti oggi il Festival di Bayreuth.

UPDATE II ATTO

Nel secondo atto si è confermata come buona la direzione di Hengelbrock. Ho apprezzato molto anche il Coro. Si è un po’ ripreso (ma bastava poco) il tenore Cleveman, mentre ho trovato discontinua Camilla Nylund, il soprano che interpreta Elisabeth. Ho il dubbio, ma non avrò prova contraria, che sia una di quelle cantanti che soffrono particolarmente la ripresa radiofonica a causa della microfonazione, che amplifica una normale presa di fiato in un rantolo col risultato che il cantante pare sempre sul punto di soffocare. Molto modesti Hermann e Wolfram.
Dicevo della regia, nell’intervento precedente. Dato per scontato che gli spettacoli si valutano in teatro, anche per un wagneriano fantasioso come me è difficile associare quest’immagine (l’unica che ho trovato sinora)

non tanto all’odierno Tannhäuser, ma a qualsiasi opera mai scritta.

UPDATE I ATTO

Bah, che dire, buona per ora la prestazione dell’Orchestra di Bayreuth e sopra ogni (mia) aspettativa la prova del direttore, Thomas Hengelbrock.
Poi però sono arrivati in scena i cantanti, uno peggio dell’altro. Non si capisce dove abbiano trovato il mezzosoprano che interpreta Venus, tale  Stephanie Friede che è stata semplicemente indecente.
In compenso, alcuni mi dicono che l’allestimento del regista Sebastien Baumgarten sia brutto mentre altri sostengono che sia ributtante. Come al solito alcuni ascoltatori esprimono fastidio per il fatto che RADIO3 trasmette Wagner. Che si fottano, che devo dire.

Comincia oggi il Festival di Bayreuth con un Tannhäuser che, almeno sulla carta, non presenta attrattive particolari. Però è pur sempre Wagner, il mio compositore preferito, e dal momento che RADIO3 (ma non solo) trasmetterà l’opera in diretta credo che la seguirò.
Non so se scriverò recensioni veri e proprie, più probabile che mi limiti a qualche appunto in stile mordi e fuggi.
E quindi, passate pure e se vi va lasciate le vostre opinioni, sempre ben accette.
Io da oggi sono ufficialmente in modalità “Bayreuth state of mind”.

20 risposte a “Al via il Festival di Bayreuth 2011: Tannhäuser.

  1. annarita 25 luglio 2011 alle 2:50 PM

    Il consorte è stato un assiduo frequentatore di Bayreuth in passato e mi ha parlato spesso delle magnifiche esibizioni alle quali ha assistito. Mi par di capire che ora il livello sia un po’ calato, ma mi ha promesso che ci sarà Bayreuth anche per me, in futuro. Attendo speranzosa, consapevole di avere molto da imparare su Wagner. Salutissimi, e buon ascolto, Annarita

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  2. amfortas 25 luglio 2011 alle 5:22 PM

    Annarita, ciao! Sì mi ricordo che tuo marito è un appassionato. Il livello è calato soprattutto a Bayreuth, perché un buon Wagner si può sentire ancora.
    Ciao e grazie 🙂

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  3. Alucard4686 25 luglio 2011 alle 7:32 PM

    Sono riuscito a sentire solo il secondo Atto e come al solito, non posso che concordare con te ( per quanto sia possibile, visto che conosco pochissimo Wagner).
    Qua trovi molte foto: http://www.br-online.de/br/jsp/seitentyp/bildergalerie.jsp;jsessionid=1AO4SGDYMZJM2CSBUKTCM4Q?idx=10&id=1311598045925

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  4. Luisa 26 luglio 2011 alle 12:37 am

    Caro Amfortas, a distanza di 1 anno dallo scorso Festival eccomi nuovamente sul tuo blog a ragionar di Wagner.
    dopo l’inaugurazione di oggi credo che si possa ufficializzare l’avvio del “Crepuscolo” del Festival . Dall’avvento delle due “eredi” Wagner e’ nato il nuovo corso di Bayreuth, quello di un’agonia irreversibile. oggi forse sono particolarmente pessimista ma ….. domani potrei scrivere anche di peggio 🙂 …… Povero Richard ! al prossimo commento, Luisa

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    • amfortas 26 luglio 2011 alle 8:32 am

      Luisa, mi ricordo benissimo delle belle conversazione dell’anno scorso. Questa volta le mie, più che recensioni, saranno note sparse, appunti veloci e sensazioni. Davvero non posso che concordare con il tuo pessimismo di fondo…

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  5. pasquale 26 luglio 2011 alle 12:53 am

    una recita che per me è stata buona sopratutto per la direzione dell’orchestra e il coro,le voci sono state mediocre,specie quella di Venere,mi meraviglio molto per il pubblico che ha molto buato,quando poi applaude delle recite assurde,tipo la Traviata della Dessay,si vede che un pubblico che ha ancora il senso di quello che ascolta,a prescindere dalle regie orrende.
    Comunque non mi aspettavo una direzione musicale cosi buona,anche se nel terzo atto l’orchestra mi è parsa un pò troppo allegerita “trasparente” con poca tensione.

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    • amfortas 26 luglio 2011 alle 8:37 am

      pasquale, non fare paragoni insensati e ridicoli, ti prego. Nessuno dei cantanti che si sono esibiti ieri ha neanche un centesimo dell’arte della Dessay, sotto alcun punto di vista. Non scherziamo, suvvia.
      La direzione è stata di buon livello, coerente dall’inizio alla fine. Io avrei desiderato, addirittura, un maggior abbandono, un accompagnamento più soffice, in certe occasioni (segnatamente la canzone di Wolfram).
      Ciao.

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      • pasquale 26 luglio 2011 alle 9:16 am

        non stò parlando dell’arte della Dessay,ma del modo in cui canta adesso la Dessay,la sua Violetta dal punto di vista puramente vocale inesistente.
        Senza parlare poi della regia e scene,si vede che il pubblico in Francia è più propenso ad accettare simili amenità.
        amfortas per me la vera Dessay non esiste più,la Dessay attuale ne è solo il fantasma,meglio ricordarla come era…

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      • amfortas 26 luglio 2011 alle 9:59 am

        pasquale, so benissimo come la pensi sulla Dessay attuale e mi spiace per te e per quelli che la pensano come te, perché vi arroccate su posizioni che sono totalmente antistoriche. Rimane però un vostro problema, di cui a me non può fregare di meno.
        Perciò basta con questo argomento, non m’interessa e non voglio parlarne in questo contesto.
        Se vuoi, spiegami – in privato – perché aborri la Violetta della Dessay e adori invece quella della Netrebko.
        Ciao.

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  6. ParsifalKna 26 luglio 2011 alle 2:01 am

    Ciao Amfortas, sono Antonio di Genova (ti ricordi l’anno scorso le nostre piacevolissime dissertazioni sull’arte di Thielemann?).Ho ascoltato questo Tannhauser con la miglior disposizione d’animo possibile, ma Venus mi ha atterrito-e ti credo che Tannhauser vuole scappare lontano-;bella la direzione(si sente che è un direttore proveniente dalla musica antica)per concertazione ed equilibrio nelle sezioni orchestrali, particolarmente nella diffusa cantabilità degli archi non sommersi da un profluvio di ottoni; credo sia un direttore che merita fiducia e forse possiamo aspettarci qualcosa di importante da lui magari con lavori più impegnativi.Il lied del terz’atto mi ha convinto facendomi rivalutare il suo interprete; Tannhauser è arrivato provato alla fine, ma in un modo o nell’altro c’è riuscito.Non tutto di questo Tannhauser è da buttare,quindi credo che i buu debbano essere circoscritti sostanzialmente alla Friede ed al regista. Devo ancora notare con esasperazione che anche quest’anno il solito imbecille si è fatto vivo a ragionar di croci uncinate sostenendo altresì l’ “arroganza della musica di Wagner!!!” E prepariamoci al peggio, visto che domani verrà intervistato Gottfried (mi rifiuto di associare alla sua persona il glorioso cognome…); per chi non se lo ricordasse è quel simpatico tizio che il 7 Dicembre 1998 alla prima di Gotterdammerung alla Scala disertò il teatro per andare al centro sociale Leoncavallo a presentare una sua riduzione in 15 (sic!) minuti dell’intero Ring. Peraltro proprio quella sera disertò anche l’allora ministro Giovanna Melandri, che preferì andare a Roma all’inaugurazione di un ristorante giapponese, cosa questa che fece (sacrosantemente) infuriare il Maestro Muti. Forse è solo il caso di ricordare che la Merkel, come tutti gli anni, era oggi presente a teatro…
    perpariamoci per domani perchè tra il cast dei Meistersinger ed il previsto intervento di Gottfried non so chi ci avvelenerà di più il pomeriggio. Grazie per l’ospitalità e buonanotte a tutti.
    P.S. so da fonte certa che questo Tannhauser verrà immortalato in DVD come pure il Lohengrin dei topi.allegria!!!

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    • amfortas 26 luglio 2011 alle 8:45 am

      ParsifalKna, ciao, anche di te mi ricordo benissimo 🙂
      Anch’io credo che i Maestri di oggi saranno una sofferenza, anche se spero – non so come mai, ma la musica lirica è l’unico campo in cui sono ottimista – di essere sorpreso positivamente.
      Lo scempio dei registi è davvero una piaga, anche se amici tedeschi mi dicono che si comincia a ragionare sulla stupidità di tanti allestimenti, che tra l’altro costano una barca di soldi.
      Purtroppo, varranno per l’ennesima volta le ragioni dell’economia e non quelle dell’Arte, ma almeno ci libereremo (ci vorrà qualche anno) da questi parassiti.
      Sentiamo che ci racconta Gottfried questo pomeriggio…
      Ciao!

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  7. Luisa 27 luglio 2011 alle 12:28 am

    non ho potuto seguire i Maestri Cantori (causa impegni di lavoro) : attendo fiduciosa e curiosa i commenti / pareri di chi , invece, ha potuto ascoltare la diretta radio. Grazie

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  8. Giuseppe Sottotetti 27 luglio 2011 alle 11:59 PM

    Sulla radio bavarese c’era uno che riteneva che l’allestimento gli piaceva sempre più man mano che avanzava lo spettacolo. La Stefania Pace Eterna (speriamo) è davvero inascoltabile. Mi sono guardato in un impeto di masochismo il servizio che è passato sulla tv locale di Bayreuth, e mi ha veramente sollevato sentire quelle banalità che normalmente udiamo la sera di sant’Ambrogio (tutto il mondo è paese), meno male che a partire da un certo punto ci si è messi a parlare di abbigliamento con primo piano espressivo sul culo di una spettatrice…

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  9. amfortas 28 luglio 2011 alle 8:53 am

    Giuseppe, la radio bavarese ha l’unico pregio che, almeno di solito, si sente molto meglio di RADIO3. I commenti, troppo spesso, sono solo dei riempitivi e soprattutto gli ospiti e i conduttori hanno rinunciato alla funzione principale, quella di criticare e valutare lo spettacolo. Il culo delle donne, ahimè, fa sempre audience 🙂
    Ciao e grazie!

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  10. Vittorio Bianchi 30 luglio 2011 alle 11:16 PM

    Non molto da aggiungere, ma ci tengo a dire un paio di cose: direzione molto efficace, snella e mendelssohniana in certi punti (inizio del secondo atto). Mi piaceva in particolare come, in certe parti, i musicisti sembrassero scivolare sulle note in modo molto lieve, un effetto molto piacevole. Le parti in stile di corale del terzo atto prima del Lied di Wolfram sono state affrontate con precisione ma senza una particolare accentuazione, come anche mi è parso per il Coro dei pellegrini, coerente con la linea interpretativa ma privo di dinamismo interno. Venere inascoltabile, dove l’abbiano presa non riesco proprio a immaginarlo, ogni nota ballava paurosamente. Elisabeth ha iniziato benino il secondo atto ma nell’invocazione alla Vergine del terzo atto ha traballato (ho seguito con lo spartito canto piano e faceva veramente fatica ad armonizzarsi con l’impasto dei fiati), Wolfram hai detto benissimo tu, modestissimo, non c’era rotondità di suono (molto meglio il Langravio, mi è parso). Tannhauser ha raccontato malissimo la sua vicenda romana ma si è difeso nel secondo atto e sembrava un gigante nel primo accanto a una Venere (rubo l’espressione da Celletti) in formato veramente tascabile.
    Scriverò qualcosa anche sulle altre opere. A presto
    Vittorio Bianchi (wagneriano di ferro, ho ascoltato tutto dalla radio bavarese e dalla WDR, mentre ora sto ascoltando il Tristan, bellino, dalla Cro 3 Vltava)

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    • amfortas 31 luglio 2011 alle 10:36 am

      Vittorio, benvenuto! Mi fa piacere che ci troviamo in sintonia, pur con qualche differenza di valutazione.
      A suo tempo scrissi un post piuttosto dettagliato sul Lied di Wolfram, che mi è caro oltre che per la bellezza intrinseca anche per questioni personali che non starò qui a ripetere. Quindi, te lo dico con franchezza, è piuttosto difficile che trovi un’esecuzione di mio gradimento.
      Va detto che una valutazione dell’opera espunta da un ascolto radiofonico è sempre piuttosto ardua, è evidente. Il Coro a me è piaciuto tanto, anzi trovo, e lo scrivo da sempre, che sia uno dei punti di forza del Festival.
      Grazie per l’intervanto, a rileggerti.

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  11. Renato 29 agosto 2011 alle 5:41 PM

    Parsifal: meraviglioso. L’ultimo atto, il più bello, mancava soltanto il mare. D’altrocanto, il meglio di Wagner sta qui.
    Tristano e Isotta. Una vera porcheria.Tristano disponeva di un buon labbiale, peccato che la voce fosse assente. Curneval pareva affetto da parkinson e la scenografia, behh…. minim-animalista

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    • amfortas 29 agosto 2011 alle 6:23 PM

      Renato, ciao, fatti forza che dobbiamo vederne (e sentirne) di peggio nei prossimi anni…
      A quando un bel Festival di Bayreuth in playback con le voci di Hotter, Windgassen, Varnay & Co? Speriamo presto…
      Ciao e grazie.

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