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una mia curiosità, giusto per l’inventario: ma qualcuno dei presenti è mai riuscito a vedere il Lohengrin col cigno, eccetera? Negli ultimi 20-30 anni, intendo. Già con Strehler alla Scala, tutto bello, gli specchi, la luce radente sul coro, ma il cigno se c’era l’hanno visto solo in pochini…
A proposito, una delle famiglie più vip del comasco è la famiglia Ratti, industria della seta. Non è che per caso facevano da sponsor? A me sembra una bella idea, la butto là e spero che mi piova qualche soldino anche a me. (Funziona così, vero? che uno dice una xxxxxxx e poi qualcuno la riprende, e poi ti arrivano i denari a casa?)
🙂
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Giuliano, io nel 2005 al Verdi di Trieste vidi questo, che è pur sempre meglio di niente.

Se ogni volta che sparo una stronzata m’arrivassero soldi a casa, sarei ricco come Paperon de’ Paperoni :-), altro che i Ratti comaschi!
Ciao 🙂
Non si vede la foto, prova qui.
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(posso ridere, qui, in un angolino? e intanto lasciare un saluto caloroso e accaldato? z.)
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zena, sì ridi pure, ché c’è bisogno di sorrisi in questi giorni.
Un abbraccio hot pure a te!
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Il cigno! Il cigno! l’ho visto.
ma è legge di natura: in un ecosistema in cui si moltiplicano i ratti, spariscono i cigni 🙂
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mami, l’estinzione dei cretini ci vorrebbe (magari scomparirei anch’io, ma sai che goduria per la discendenza con tanti spazi).
Ciao!
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Ciao a tutti, solo ora vengo a sapere che oggi alle 14,45 su RAI TRE viene mandato in onda Das Rheingold nell’allestimento della Scala e con la direzione di Barenboim. Spero di non essere stato troppo tardivo nella comunicazione; è un Rheingold del quale non ho un gran ricordo, ma è pur sempre Wagner!!!
P.S. per Amfortas: vorrei contattarti in privato: posso usare la mail amfortas loge? Ciao.
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ParsifalKna, grazie della segnalazione, purtroppo io non ho potuto vedere questo Rheingold.
Sì, puoi usare la mail amfortasloge@tiscali.it
Ciao!
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Caro Amfortas, un saluto a 35° circa da Roma ! Mentre si cuoce il mio ultimo neurone, ti dirò che dopo aver visto l’agghiacciante (almeno, con questo caldo !) Lohengrin, mi sorge una domanda: abbiamo subito le provocazioni degli anni ’70, le riprovocazioni degli anni ’80 e ’90, anelli vari in immondezzai, su astronavi laser e in mezzo a meretrici varie ,.. ma non si potrebbe qualche volta provocare con un vecchio e banale scenario di cartapesta o magari usare gli effetti speciali alla star trek per vedere qualcosa di banalmente e vagamente attinente all’ambientazione dell’opera ? Mah … povero Wagner, seviziato dai suoi stessi discendenti …
Ciao
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Giorgio, ciao. Non che qui faccia fresco eh? 🙂 Sai che non ho trovato una, dico una, persona alla quale questo allestimento sia piaciuto? Eppure lo riproporranno, forse anche in altri paesi europei. Bah! Almeno ci fosse un cast straordinario…
Quanto alle sevizie, lo sai vero che la famiglia è spesso teatro di tragedie? 🙂 Evidentemente nella dinastia Wagner ci devono essere molte faccende irrisolte!
Ciao e grazie per il contributo.
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Per quel poco che si vede dai DVD la Fura dels Baus ha usato degli effetti speciali da Star Trek e per gran parte del Ring mi sembra che sia stata alquanto fedele al testo di Wagner. Sono sufficientemente vecchio da ricordare i fischi a scena aperta che si beccarono Boulez e Chereau nel 76 quando si alzò il sipario sul terzo atto del Gotterdammerung. Oggi quell’allestimento e quella lettura musicale sono considerati un punto di riferimento… del resto rispetto al Ring di Stoccarda si riconosce ancora la vicenda della Tetralogia e bisogna ammettere che i cantanti recitano anche molto bene. La morale è che di qui ad altri 35 anni ci si potrebbe trovare a rimpiangere i bei tempi in cui Krethina Wagner allestiva i Meistersinger
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Giuseppe, io ho visto live l’allestimento della Fura, ne ho anche parlato nell’altro blog. Con tutti i difetti confronto a questo è geniale e comunque, come dici tu, lì c’era rispetto del libretto, tanto che io trovai che la regia fosse troppo didascalica.
Tu parli di Boulez e Chereau, lasciamoli stare in pace, non scomodiamoli :-).
Dubito che rimpiangeremo quei Maestri, ma certo non si sa mai!
Ciao e grazie!
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In effetti l’allestimento di Chereau mi lasciò un po’ perplesso (anche se una logica c’era …), ma la concertazione di Boulez rimane un evento davvero unico, in rottura completa con la tradizione dei direttori d’orchestra wagneriani, di una analiticità e originalità meravigliosa ! In ogni caso, come dice Amfortas, lasciamoli in pace ! Sono edizioni di altissimo livello, di cui è un piacere discutere e confrontarsi … nel caso di questo Lohengrin … possiamo al massimo squittire ! Sentirò il parere del mio gatto o di qualche pantegana del Tevere.
ciao a tutti
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Giorgio, sono d’accordo con te, anche se io fui entusiasta da subito della regia mentre ci misi qualche mese per digerire la direzione asciutta di Boulez.
Ciao e grazie!
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Oggi avevo voglia di un Parsifal e ho cominciato con il Boulez del 2004. Quando la tromba ha attaccato il tema dell’agape fraterna ho deciso che oggi volevo una lettura del tutto diversa e ho ripiegato sul Gatti del 2008 che esagera nell’altro senso… Boulez offre degli spunti interessanti ma non è l’edizione con cui vorrei vivere.
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Giuseppe, interessante il tuo approccio, quando dici “oggi volevo una lettura diversa”, succede anche a me.
Il mio Parsifal da isola deserta sono due (smile), Kna e HvK. Come già ho scritto Boulez mi piace molto, ma ho dovuto pensarci sopra parecchio e a tutt’oggi (già dal Preludio) mi spiazza un po’.
Ovvio poi che ci sono altre esecuzioni affascinanti – Barenboim mi piace molto, tra gli altri – e credo che non finirò mai di restare affascinato da questa musica.
Ciao e grazie!
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