Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Recensione del DVD del Siegfried (Sigfrido) di Richard Wagner per la regia della Fura dels Baus.

Lo potete comprare qui, a un prezzo ragionevole che comprende anche un bel numero monografico.

Questo Ring affidato alla regia della Fura dels Baus è nato per stupire e forse il Siegfried è, in questo senso, la tappa paradigmatica di tutta questa produzione. Un allestimento che come ho scritto già altre volte mantiene, pur nell’originalità dell’ispirazione, una discreta aderenza al libretto – se si può definire così – originale.
Il merito maggiore della Fura dels Baus è proprio quello, a mio parere, di aver allestito un Ring fruibile anche dai neofiti, un progetto di divulgazione culturale forse in alcune occasioni un po’ ingenuo, ma meritoriamente privo d’inutili sofismi intellettualoidi.
Certo c’è molta carne al fuoco sul palcoscenico, e si rischia in alcune occasioni una specie di saturazione dei sensi: molto ricche in particolare la scena iniziale e l’apparizione del drago Fafner.
Proiezioni coloratissime, personaggi, comparse, macchine semoventi possono distogliere l’attenzione dal canto, più che dalla vicenda.
Alcune intenzioni sono molto didascaliche e anche banalotte se vogliamo, come nella scena della forgiatura della spada, ma è molto suggestiva e poetica l’apparizione di Brünnhilde addormentata e circondata dal fuoco e il precedente viaggio aereo di Wotan alla ricerca di Erda.
Spettacolo da vedere in teatro, ovvio, ma per chi non ne ha avuta la possibilità questi DVD sono preziosi.
Dal lato musicale se la cava assai bene l’Orchestra della Comunitat Valenciana, diretta con grande leggerezza da Zubin Mehta, che sceglie una lettura lirica e pulita della partitura scevra da clangori e wagnerismi deteriori. Magica, in questo senso, la splendida scena iniziale del secondo atto: cupa, notturna, ansiogena, misteriosa.
Forse manca un po’ di pathos nell’altro momento topico del risveglio di Brünnhilde, ma proprio a voler essere pignoli e incontentabili.
Risveglio Brünnhilde
Juha Uusitalo è uno dei Wotan più gettonati degli ultimi anni e complessivamente la sua prova appare convincente al pari che nella Valchiria.
Al solito massacrata, questa volta il responsabile è Gerhard Siegel, la parte di Mime. Il tenore riesce a fare tutto quello che non vorrei mai vedere e sentire da un interprete e, pur rendendomi conto che la parte è difficile e si presta ad eccessi, non riesco a giustificarlo.
Franz-Joseph Kappellmann al solito è un po’ vociferante, ma il personaggio di Alberich esce in tutta la sua ferina ambiguità.
Non mi è piaciuta troppo, ma mi sto convincendo che è un problema mio che prescinde dall’interprete, Catherine Wyn-Rogers nei panni di Erda: io vorrei una voce sontuosa, misteriosa, ampia, adatta a rendere la grandezza drammaturgica di questo fondamentale personaggio del Ring, e invece trovo, nel migliore dei casi, cantanti che sono corretti e nulla più.
Peccato.
Stephen Milling nei panni di Fafner è invece molto bravo: voce scura da basso profondo, ricca di armonici. Interpretazione intelligente, perché non sbilanciata sulla brutalità del personaggio. Finalmente si risente l’ultimo rappresentante della stirpe dei Giganti, e non un drago isterico da cartone animato.
Routinaria la prestazione di Marina Ziatkova quale Waldwogel.
Brünnhilde è Jennifer Wilson, un soprano del quale non si può certo dire che difetti di volume: gli acuti sono pieni e voluminosi ma, anche qui come a Firenze manca nel tratteggiare quell’aura di mistero quasi sovrannaturale che pretende il personaggio. Non me la sento di escludere qualche provvidenziale aggiustamento vocale in post editing, sinceramente.
Ho lasciato per ultimo l’interprete di Siegfried, e non per caso.
Lo stesso Wagner, è cosa nota a tutti i devoti (smile), era conscio di aver scritto una parte musicalmente quasi mostruosa per il tenore. Con questa premessa e ricordate con deferenza le numerose vittime anche del passato glorioso, mi sento di poter definire discreta la prova del tenore Lance Ryan, che certo non è brillante nel fraseggio né squillante negli acuti, ma offre una dignitosa sensazione di solidità sino all’ultimo. Sicuramente la direzione di Mehta, mai preponderante, lo ha aiutato molto: del resto, io, al contrario di altri, non vedo nulla di particolarmente scandaloso nel concertare anche in funzione degli artisti dei quali si dispone, a condizione che il risultato d’insieme sia omogeneo.
I movimenti scenici sono curati in modo maniacale da Carlus Padrissa, ma con uno spettacolo così strutturato non potrebbe essere diversamente.
Sono molto belle le scene di Roland Olbeter e spettacolari i costumi di Chu Uro; allo stesso modo trovo splendide le luci di Peter van Praet, mentre le proiezioni di Franc Aleu, in qualche circostanza, risultano troppo hollywoodiane seppur originali e godibili.

Bene, alla prossima e un grazie a tutti coloro che scrivono qui e/o mi contattano in privato per le news sullo stato di salute della mia schiena, che mi pare più orientata a spezzarsi che a piegarsi (smile).

36 risposte a “Recensione del DVD del Siegfried (Sigfrido) di Richard Wagner per la regia della Fura dels Baus.

  1. Enrico 14 settembre 2011 alle 5:41 am

    Ciao Amfortas,

    comprato in Cina per 1 Euro e visto parte del primo atto, devo dire non male.
    Ma perchè i tenori che cantano Mime fanno generalmente pena? Ho altre 2 edizioni in DVD e anche li’ sono calamitosi. Non capisco perchè per un ruolo che non è di comprimario – dato che non si tratta di poche battute – vengano spesso scelti cantanti da “la cena e’ pronta”!
    Saluti,

    Enrico

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  2. paoletto1 14 settembre 2011 alle 12:28 PM

    A me il Mime di venezia (Ring Carsen+Tate), Wolfgang Ablinger-Sperrhacke (o come diavolo si scrive) non era dispiaciuto affatto. Sono stato particolarmente fortunato o sono troppo di bocca buona?

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    • amfortas 14 settembre 2011 alle 1:06 PM

      paoletto, io ho sentito il tenore che nomini ma non ne ho alcun ricordo particolare, però non in quel Siegfried…proverò a controllare gli appunti. Mi piacque invece il Mime di Firenze proprio con questo allestimento. Dovrei controllare ma mi pare che fosse Ulrich Hess. Ciao e grazie.

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  3. ariela 15 settembre 2011 alle 11:27 PM

    Ciao Amfortas, sì, tutti bene, grazie. Speriamo di continuare a star bene, grande tensione in questo momento. Nella seconda metà di ottobre abbiamo qualche attività, tra cui la centrale è un convegno intitolato “Fersen – itinerario ininterrotto di un personaggio del Novecento”, spero tanto di poter venire anche perchè il 20 al Carlo Felice c’è la prima del “Flauto magico” con le scene di Lele Luzzati, mi piacerebbe molto esserci. Come state voi? Ti manderò l’invito. Un grande abbraccio carissimo e a tua moglie anche.

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    • amfortas 16 settembre 2011 alle 8:09 am

      Ariela, che piacere! Sono contento che stiate tutti bene, innanzitutto. Io e Betta ricambiamo i saluti 🙂 Per il futuro vedremo ma intanto grazie anticipate per l’invito, vediamo come son messo con la schiena. Il Carlo Felice, pensa un po’ è messo peggio del Verdi e il Flauto è, credo, l’unico appuntamento davvero interessante della stagione. Un abbraccio.

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  4. Luisa 16 settembre 2011 alle 1:02 am

    @Amfortas, non mancherò di acquistare il Siegfried (aspettavo infatti la sua uscita) e di vedere e sentire quanto ci hai anticipato. Debbo dire che pur riconoscendo originalità ai lavori della Fura … ormai son diventati ripetitivi e … quasi prevedibili : macchine volanti con cui far “volteggiare” i cantanti, acrobazie dei funamboli, giochi di luce e quant’altro il loro repertorio ci ha abituato a vedere. Dopo la curiosità …. ben presto mi prende un senso di noia per l’insistente “altalenare” dei cantanti. Al Festival di Perelada di quest’anno hanno messo in scena un Orfeo ed Euridice , con Anita Rachvelishvili nel ruolo di Orfeo, che a parte alcune soluzioni originali , riproponeva come d’abitudine le ben note “macchine volanti” con i cantanti appesi !
    Sono diventata troppo insofferente e tradizionalista? chissà tutto può essere …. col passare degli anni 😦
    Spero almeno che i costumi del Siegfried siano meno “spiritosi” di quelli di Walkure (ah quelle povere Walkirie !!!).
    Passando ad altro: apprendo del mal di schiena che t’affligge (io son bloccata e dolorante da tre giorni ) ed approfitto di questo spazio per inviarti i miei sinceri auguri di pronta guarigione.
    Un grazie, come sempre, per il tuo appassionato contributo alla Musica.
    Luisa

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    • amfortas 16 settembre 2011 alle 8:15 am

      Luisa, ti ringrazio molto per l’apprezzamento.
      Sulla Fura credo che la pensiamo sostanzialmente allo stesso modo. Comunque preferisco la loro filosofia a quella di certe regie assurde, magari non tutte, che ci ammorbano da ormai 40 anni. Perlomeno con la Fura si recupera, non solo in Wagner, quell’elemento giocoso, ludico, che ci ricorda che la Musica è sì un’Arte, ma soprattutto dovrebbe essere un momento di svago, un’oasi di serenità che ci faccia dimenticare la tristezza di ciò che leggiamo sui giornali ogni giorno.
      Per quanto riguarda l’acquisto compulsivo, proprio ieri mi sono arrivati un po’ di dischi e libri, quindi siamo alle solite! Ciao 🙂

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      • Luisa 17 settembre 2011 alle 12:07 am

        mmmm… nuovi arrivi …. magico momento.
        di solito sorrido quasi di nascosto con soddisfatta complicità , quasi accarezzo i cofanetti ed ammiro gli scaffali della libreria che si rimpinzano sempre più 🙂
        spesso tralascio di aprire qualche confezione per conservarmi la meraviglia dell’acquisto appena fatto 🙂
        sono preoccupante o … rientro nella media?

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      • Luisa 17 settembre 2011 alle 12:10 am

        senza dubbio meglio la Fura delle regie stile “ratto-Lohengrin” o quant’altro viene propinato a Bayreuth in questi ultimi anni.
        ho potuto vedere la Walkiria del Met con la regia di Lepell (a chi interessa e’ disponibile su TodOpera ) : assai interessante!

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      • amfortas 17 settembre 2011 alle 9:46 am

        Luisa, sì il momento in cui scarti il pacchetto è sempre molto bello. Io quando guardo la libreria o altro di solito m’infatidisco per il gran casino, a dire il vero 🙂
        Quanto al Lohengrin coi ratti figurati, come sai io ero addirittura in contatto con uno di loro, che ci ha pure raccontato qualche retroscena!
        Ciao e grazie.

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  5. Luisa 16 settembre 2011 alle 1:39 am

    non voglio essere invadente ma ho appena terminato di leggere il tuo commento all’Oro del Reno e Walkiria , sempre nella edizione della Fura: se fossi in teatro ti applaudirei a scena aperta !
    E poi anche tutti i commenti che seguono …. quale dolce ed impagabile compagnia per una notte insonne 🙂
    Hai assolutamente ragione quando scrivi che i wagneriani “fradici” a costo di farsi del male …. comprano tutto ciò che reca scritto Wagner !
    ormai giro con elenco scritto delle edizioni Ring (prediligo i cd) , Parsifal, Tristan und Isolde e via discorrendo …. basta che ti cambiano una copertina e ….. saresti pronto a ricomprare!
    alla prossima 🙂 e grazie per l’ospitalità .
    Luisa

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  6. Luisa 17 settembre 2011 alle 3:23 PM

    @Amfortas i “dialoghi col ratto” sono stati un vero scoop !!!

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  7. ParsifalKna 17 settembre 2011 alle 5:53 PM

    Ciao Amfortas,
    solo un paio di comunicazioni sul Carlo Felice (ma sarebbe meglio chiamarlo Triste…).La prima: Pacor annuncia “la prima forma di co-marketing” tra un teatro ed una Ditta: Campanello e Gianni Schicchi verranno allestiti con i mobili dell’Ikea. La seconda: concessione in usufrutto trentennale della palazzina di Villa Gruber per far quadrare il bilancio… Concordo pienamente con te sull’allestimento di questo Siegfried; vero che la Fura ha ormai una sua cifra artistica immediatamente riconoscibile, ma almeno ci preserva da cose orripilanti. Su Erda, anche a me piacerebbe una caratterizzazione più marcatamente intrisa di mistero e di aulicità, con uno stile, insomma, alla Flagstad (parlo di temperamento e di approccio vocale, ovviamente non di registro!). Oggi Mime si traduce sempre più sistematicamente in una sorta di sprachgesang sgangherato, e più che cantarlo lo si urla e lo si cachinna, che vuoi farci…A proposito del Flauto a Genova, io ci andrò sicuramente; se hai occasione di venire, fammelo sapere (hai i miei recapiti, giusto?); sarei ben lieto di conoscerti di persona e di stringerti la mano!.P.S. per Luisa: rientri in una…”media preoccupante”. io faccio esattamente come te da più di vent’anni, ma sono soggetto da psichiatra…ormai aspetto solo di sentire le “voci” che mi istigano a comperare tutto…se desideri posso inviarti qualche cosa di masterizzato, fammi sapere. Buon fine settimana a tutti.

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    • amfortas 17 settembre 2011 alle 6:08 PM

      ParsifalKna, sapevo degli allestimenti Ikea, non dell’operazione immobiliare, grazie!
      Ecco, hai premuto il tasto giusto a proposito di Erda: quasi sempre manca l’accento imperioso e austero. E dici bene anche per Mime.
      Certo che ho i tuoi recapiti! Non so se mi sposterò, è ancora tutto legato al destino della mia schiena. Se non sto bene non posso affrontare certo viaggi lunghi, quindi direi che ci aggiorneremo per tempo, anche a me farebbe piacere che ci conoscessimo de visu.
      Grazie e a presto, speriamo!

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    • Luisa 18 settembre 2011 alle 12:35 am

      @ParsifalKna che gioia sentirmi compresa ed in così piacevole compagnia! Capisco pienamente e condivido la tua “caccia” alla voce ….da qualche tempo ne soffro anch’io 🙂
      per rendere sopportabile questa “patologia” da poco tempo trovo giovamento con TodOpera … uno scrigno di meraviglie che ogni giorno si arricchisce di nuove perle! Sei veramente gentilissima per la tua offerta di qualche masterizzazione : ne sarei felicissima!!! dimmi solo come posso contattarti .
      Un doveroso grazie ad Amfortas che mi ha permesso di metterci in contatto 🙂
      A presto, allora!

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  8. Luisa 18 settembre 2011 alle 12:51 am

    mi scuso con ParsifalKna (Knapperbusch … vero?! ) per aver scritto “gentilissima” anziche’ “gentilissimo” , chiedo venia per l’errore di battitura.
    passo e chiudo.

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    • ParsifalKna 19 settembre 2011 alle 12:08 PM

      Ciao Luisa,
      se hai un indirizzo di posta elettronica utilizzabile(diciamo “secondario”) e puoi comunicarmelo qui ti contato subito; io non posso divulgare i miei per motivi professionali.(che ti spiegherò in privato) A presto dunque.
      .
      P.S. Grazie ad Amfortas che utilizzo biecamente come tramite…

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  9. amfortas 19 settembre 2011 alle 12:59 PM

    Andate e moltiplicatevi i cd 🙂

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  10. amfortas 20 settembre 2011 alle 9:32 PM

    Neanche a sprazzi, non mi funziona il collegamento.

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  11. megbr 23 settembre 2011 alle 12:28 PM

    Non so l’effetto del DVD ma visto a teatro era una via di mezzo tra il Signore degli anelli e Avatar in tre D anche se dei 4 il Siegfried è proprio il più ‘sobrio’. Grande barocchismo registico che fagocita, nel ricordo, tutto il resto, anche il buon Metha 🙂

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  12. Luisa 23 settembre 2011 alle 2:34 PM

    carissimo Amfortas, desideravo sapere se i dolori alla schiena sono diminuiti. so bene che questo commento è “fuori tema” rispetto al Siegfried (l’ho comprato ed ora approfitto del fine settimana per visionarlo) ma non sapevo dove lasciarti questo messaggio.
    moltissimi auguri 🙂
    Luisa

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  13. amfortas 25 settembre 2011 alle 10:48 am

    Luisa, vedremo, puoi immaginare quanta voglia abbia io di operarmi ma sai, a mali estremi…con quel che segue.
    Intanto sono quasi in partenza per Venezia, per assistere a un Don Giovanni di cui riferirò con la consueta sapida recensione semiseria 🙂
    Ciao a tutti.

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    • Luisa 25 settembre 2011 alle 2:31 PM

      in bocca al lupo !
      naturalmente sara’ un piacere leggere i tuoi commenti al Don Giovanni.
      La mia prossima uscita sara’ alla Scala per Rosenkavalier…. :-))
      buona domenica. Luisa

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  14. Luisa 2 ottobre 2011 alle 3:12 PM

    @Amfortas, ho cercato nel tuo blog uno “spazio” straussiano ma … o sono diventata orba o … non c’e proprio 😦
    perciò lascio qui un mio pensiero sul Rosenkavalier attualmente in scena alla Scala.
    raccomando caldamente questo spettacolo per l’intelligente direzione del giovanissimo Jordan (degnissimo figlio d’arte) , per la prestazione superlativa della Di Donato (sia vocalmente che scenicamente) e soprattutto per l’opportunità di ascoltare e vedere la Marschallin di Anne Schwanewims, assolutamente perfetta nel ruolo. Soprano di rara eleganza nel fraseggio, disegna una Marschallin fedele alla bellezza del testo letterario; impareggiabile nel finale del primo atto.
    L’allestimento e’ quello collaudassimo di Madrid che ha fatto il giro di mezza Europa.

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    • amfortas 2 ottobre 2011 alle 4:41 PM

      Luisa, su questo blog non c’è uno spazio per Strauss perché scrivo da poco su WordPress, appena sei mesi scarsi.
      Sull’altro blog, ormai defunto, c’era qualche recensione (direi 3 Salome e un paio di Elektra). Purtroppo non ho trovato un plug in efficace per trasferire il contenuto del vecchio “Di tanti pulpiti” su questa piattaforma. Peccato, perché sono 5 anni di esternazioni semiserie 🙂
      Grazie comunque per la tua mini recensione, che sicuramente sarà d’interesse per i tanti che passano di qua ogni giorno.
      Ciao!

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