Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Un saluto a Claudio Orazi.

Ieri in tarda serata è stata diffusa la notizia che il CDI (Consiglio di Indirizzo, che ha “preso il posto” del vecchio CdA) ha individuato in Stefano Pace il nuovo sovrintendente del Teatro Verdi di Trieste. Pace succede a Claudio Orazi, prima commissario straordinario e poi sovrintendente a Trieste.
Ora, mentre è già cominciato lo sport in cui gli italiani eccellono da sempre e cioè il salto sul carro del vincitore, io, che deambulo – magari faticosamente vista la stazza e i problemi alla schiena (smile) – da solo mi sento in dovere di ringraziare Claudio Orazi per quello che ha fatto per il “mio” teatro.
Lo faccio da triestino, perché Orazi ha gestito la fondazione nel momento economicamente peggiore della sua storia, scongiurandone (con l’aiuto fondamentale del sindaco Roberto Cosolini) una chiusura che sembrava ormai certa.
Lo faccio da critico teatrale, perché ha messo me e i colleghi di OperaClick nelle condizioni di lavorare nel modo migliore possibile. Il che significa, senza troppi fronzoli, liberi di scrivere tutto ciò che ci sembrava giusto, nel bene e nel male.
Vi posso assicurare, come caporedattore di OperaClick e titolare di questo blog, che la seconda circostanza è tutt’altro che scontata.
Un carissimo saluto a Claudio Orazi, quindi, e in bocca al lupo al nuovo sovrintendente Stefano Pace.

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15 risposte a “Un saluto a Claudio Orazi.

  1. Mario Leotta 28 febbraio 2015 alle 3:58 PM

    Caro Direttore, non sono d’accordo con ciò che ha scritto sul Sovrintendente uscente, il quale -a mio avviso- poteva gestire la Fondazione con una diversa sensibilità. Inoltre il risparmio maggiore è avvenuto gravando sulle tasche dei dipendenti attraverso una riduzione importante dello stipendio.

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    • Amfortas 28 febbraio 2015 alle 4:21 PM

      Mario, ciao. Non mi è chiaro cosa voglia dire “con una diversa sensibilità”. Per quanto riguarda la riduzione dello stipendio dei dipendenti – che c’è stata e io l’ho sottolineato non so quante volte – è stata fatta in sintonia con i sindacati, a quanto mi risulta.
      In ogni caso grazie per il tuo intervento, ma se leggi bene il post vedrai che non è mia intenzione aprire un processo contro Orazi né assolvere tout court il suo operato. Il mio vuole essere un saluto a una persona che si è ben comportata nei miei confronti in un campo piuttosto importante, quello della libertà d’espressione, ove ogni giorno ci sono battaglie.
      Ciao.

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  2. Heldentenor 28 febbraio 2015 alle 7:29 PM

    Perplesso, cosa c’entra un architetto-scenografo con la Sovraintendenza di una Fondazione lirico sinfonica ? Orazi senza risorse adeguate, ha fatto le nozze coi fichi secchi, mettendo in sicurezza il teatro, ma sfido chiunque a rilanciare un teatro in una città vecchia anagraficamente, depressa economicamente , pigra e rassegnata. Mi sa che siamo ai titoli di coda. Paceeee….paceeee paaaaaceeee mio Dio ………….hahahahah.

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  3. Susanna 28 febbraio 2015 alle 8:25 PM

    Ciao Paolo, questo è il migliore commento che ho letto e soprattutto il più signorile.

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  4. claudio 28 febbraio 2015 alle 10:22 PM

    Gentilissimo Paolo, infinite grazie per le bellissime parole e grazie di aver sempre sostenuto l’ attività degli artisti dell’Orchestra e del Coro del Teatro Verdi di Trieste e di noi lavoratori tutti
    Auguro ad Operaclick ogni fortuna e sempre libera recensione..folleggiare di gioia in gioia. Claudio Orazi

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    • Maria Luisa Runti 1 marzo 2015 alle 12:27 am

      Non servono molte parole per commentare l’eccellente ed innovativo operato di Claudio Orazi che ha salvato il Teatro Verdi di Trieste dalle macerie in cui si trovava. Il Simposio Internazionale “Opera Houses and Music Festivals in Central and Eastern Europe: Looking for new Talents and New Audiences” promosso dall’Iniziativa Centro Europea (InCE) d’intesa con il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste dimostra palesemente la sua Weltanschauung su come si gestiscono un Teatro, l’Arte e la Cultura. Grazie Claudio Orazi per tutto ciò che sei riuscito a fare per il Teatro e la città in tempi così difficili. Maria Luisa Runti

      http://www.informatrieste.eu/articoli/?x=entry%3Aentry140623-214345

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    • Amfortas 1 marzo 2015 alle 8:33 am

      Claudio, mi fa piacere che il mio saluto le sia arrivato. Mi sembrava giusto far conoscere pubblicamente un aspetto che sfugge ai più ed è invece della massima importanza.
      Un caro saluto a lei e in bocca al lupo per i suoi prossimi incarichi.
      Paolo

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  5. Furio Petrossi 1 marzo 2015 alle 10:26 am

    In effetti sono sconcertato: una volta si diceva “squadra vincente non si cambia”. Comunque “stemo a vèder, diseva l’orbo!”.
    Tra i ringraziamenti, forse il più forte dovrebbe andare alla Regione, che ha condonato 14 milioni di euro al Teatro (con sconcerti a casa mia – abito a Udine – cui ho dovuto dar risposta più volte anche per iscritto – mi si scusi la “i” prostetica…).

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    • Amfortas 2 marzo 2015 alle 9:16 am

      Furio, ciao. Credo che il concetto di “squadra vincente” sia stato motivo di dibattito e che la maggioranza abbia valutato che la partita sia finita in pareggio. Capisco la tua difficile posizione in famiglia 🙂 e perciò ti perdono anche la i prostetica!
      Ciao e grazie.

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  6. Parsifal 2 marzo 2015 alle 9:48 am

    Parsifal ad Amfortas:Caro Paolo,sono perfettamente in linea su quello che ahi scritto su Claudio Orazi.Io penso e credo che tutto il pubblico che frequenta il nostro amato Verdi gli sia grato su come ha gestito,sia in qualità di Commissario che di Sovraintendente del nostro Ente Lirico Sinfonico una sistuazione che definirei molto critica,vicina alla chiusura.Non faccio alcun commento sulla nomina del nuovo Sovraintendente in quanto non conosco la persona e non è certamente di mia competenza farne.Posso solo esprimere una mia modesta opinione:Avrà vita dura e difficile,perchè,far quadrare i conti in questi tempi non è facile,in quanto devi guardare anche il centesimo per non farti chiudere l’attività. Io posso fargli soltanto gli auguri di buon lavoro.Ciao e grazie per la sempre tua cortese ospitalità.

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    • Amfortas 2 marzo 2015 alle 12:19 PM

      Parsifal, ciao. La penso come te e l’ho detto più volte.
      Il nuovo sovrintendente avrà molto da fare, le priorità si accavallano e recuperare il tempo perduto non è facile, ma bisogna cominciare e farlo prestissimo. Il problema è soprattutto uno e cioè se ci sono i soldi promessi più volte, perché senza non si può fare nulla. Le maestranze hanno fatto sacrifici notevoli, il coro è sottodimensionato di brutto, per esempio. Bisogna recuperare il rapporto con una città che dal punto di vista economico è molto, molto più in crisi del Verdi stesso. Non era facile per Orazi, non sarà facile per Pace.
      C’è un dato di fatto e basta farsi una passeggiata per Trieste per rendersene conto. La nostra città è molto più frequentata dai turisti rispetto a pochissimi anni fa. Bisogna perciò – tra le prime cose – fare sì che l’offerta del teatro sia appetibile anche per i turisti che potrebbero essere uno dei target su cui puntare. Discorso ampio, complesso, difficile.
      Ciao e grazie.

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  7. Giovanni Palumbo 7 marzo 2015 alle 9:38 PM

    IL Sovrintendete Stefano Pace, ha fatto un bel discorso . Si sente responsabile di quello che ormai e’ il suo Teatro, ha seguito tutte le vicende dolorose del Verdi , non ha una visione individualistica ,”da solo non vado da nessuna parte” ( ha sottolineato) e desidera collaborare con tutte le maestranze ! ” Conditio sine qua non” riportare il pubblico , assoluta necessita’ per la nostra sopravvivenza nonostante i tagli durissimi ,riprogrammando con le masse artistiche che dovranno dare il massimo di se stessi,La musica ,senza usare retorica ,un servizio pubblico come la sanita’ e sara’ suo compito doveroso trovare tutte le risorse necessarie per non avere il teatro mezzo vuoto come per la prima di Orfeo ed Euridice spiegando a chi paga le tasse di partecipare agli spettacoli per evitare di sprecare denaro pubblico!! Il discorso molto convincente e’ stato concluso asserendo che” Non c’e’ risanamento se non c’e’ rilancio” Mi auguro che tra tutte le conoscenze e amicizie del nuovo sovrintendente Pace ci sia anche Jeff Koons il famoso artista che tra il 30 aprile e il 1º ottobre 2006, espose Hanging Heart a Venezia, nel Palazzo Grassi, per la mostra Where are We Going? Works from the François Pinault Collection. L’opera è stata venduta il 14 novembre 2007 ad un’asta da Sotheby’s per la cifra di 23.561.000 dollari. Se avessimo la fortuna di godere collaborazioni internazionali di personaggi plurimiliardari di questo calibro, almeno meta’ dei nostri problemi economici sarebbero risolti facilmente!!!

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    • Amfortas 8 marzo 2015 alle 9:48 am

      Giovanni, ciao, mi fa piacere leggerti. So che il nuovo sovrintendente ha tenuto un discorso ai dipendenti del teatro e, a dire il vero, non ho capito se fosse anche aperto al pubblico.
      Io tengo a precisare una cosa, che ho detto più volte e che mi torna utile visto che è stato fatto il paragone con la sanità.
      La cultura deve essere sostenuta e promossa dallo Stato – lo dice anche la costituzione no? – e il teatro lirico è una disciplina artistica che molto difficilmente può finanziarsi da sola, con lo sbigliettamento. Perciò bisogna assolutamente organizzarsi in tutti i modi per far conoscere le attività del Verdi, che deve diventare una specie di teatro diffuso. È imprescindibile che il Verdi sia ben presente negli itinerari turistici, perciò ci vuole una programmazione ecc ecc. Tutto vero, ma se non ci sono soldi non si fa niente. Proprio l’ex sovrintendente Orazi, a suo tempo, mi disse a quanto ammontasse il contributo dei privati al teatro: una cifra “ridicola” che bisogna cercare di incrementare in qualche modo.
      Quanto al pubblico questa volta il teatro – dalla mia postazione in platea – sembrava meno vuoto del solito, ma certo ben lontano dall’essere pieno.
      Ciao e grazie.

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