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CASSANDRO
Caro Amfortas, mi posso inserire in punta di piedi, come peraltro si fa quando si parla di Bach, e presentarti quanto di recente ho sentito di dovere cristallizzare alla fine di un concerto a Roma, e che ripete la sensazione che provo ogni qual volta viene eseguito un bis di Bach, e che tu hai elaborato in questo post, a proposito del “bis bachiano della Moreno” con le incisive parole “restando in apnea” ?
E sì, quando si ascolta Bach si sta tutti in apnea.
BENEDETTO BACH !
Ma benedetto Bach, come puoi
da sùbito, all’attacco, ammutolire
la sala del concerto: tutti i suoi
frequentatori bloccano ogni dire,
infatti . . . E più nessun brusio risuona
per l’aria silenziosa appena che,
allegro o disperato si intona
il primo accordo, il primo “fa” o “re”.
Ieri Gil Shaham ha eseguito
il lirico concerto per violino
di Samuel Barber, e applaudito
è stato giustamente per benino.
Ma quando ha per bis iniziato
‘gavotte en rondeau’ di Bach zitto
si è fatto il pubblico, che si è lanciato,
a fine, in battimani . . . a capofitto,
da far venire giù quasi il soffitto.
Prima un silenzio tipo adorazione,
e dopo, in chiusura, un’esplosione
di applausi . . . un’inondazione!
Ma Benedetto Bach, tu che scavi
nei cuori, queste note a chi rubavi?
Per me soltanto in Cielo le trovavi,
ed agli umani quindi regalavi,
per diventare più buoni e più bravi!
(Cassandro)
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CASSANDRO, ciao. Hai colto proprio quel momento in cui ci si appassiona alla musica e all’arte in generale, e cioè quando ci dimentichiamo di quello che c’è intorno ed entriamo in un mondo…parallelo, meno faticoso e più sereno. Così è anche con Bach e tanti altri compositori. Una fortuna che ci abbiano lasciato tanto ben di dio.
Ciao e grazie.
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