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mi dispiace, cominciavo ad affezionarmi. Non sono di Trieste e non conosco la situazione, ma penso di riuscire a immaginare molte delle tue ragioni. (però intanto noi ci sentiamo sempre, ogni tanto sai che vengo a “rompere” anch’io)
🙂
(Betta cosa ne dice?)
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Giuliano, ciao. Sì credo che tu possa capire bene le mie motivazioni. Per quanto riguarda Betta, mi ha detto che non mi ha mai visto avere tanta pazienza come in questo caso, ed ha perfettamente ragione.
Ciao e grazie!
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Oh…….mi lasci senza parole. Tu comunque sei uno che sa il fatto suo, quindi se hai preso questa decisione, avrai avuto i tuoi buonissimi motivi. Aprofitto per salutarti calorosissimissimamente, domani trasloco. Questo e’ il mio ultimo accesso ad internet, almeno per un po’ di tempo. Vediamo se le infrastrutture arriveranno anche in campagna…….
Il bello (se cosi’ possiamo dire) e’ che non sono riusciti ancora a mettermi un telefono fisso e il cellulare non prende (nessuna compagnia!).
Dillo che un po’ mi invidi…….
Irina
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Iris, ciao! È stata una decisione sofferta, certo. Sono contento che sia arrivato il momento del trasloco, stai intraprendendo una bella avventura e credo che nelle prossime settimane Internet sarà l’ultimo dei tuoi pensieri. Per il cellulare è già più fastidioso, invece. Non potrai neanche telefonarmi e bearti della mia voce calda e suadente da tabagista.
Ciao e grazie 😉
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Caro zietto, rieccoci dopo una lunga estate calda. Ti leggo bello tonico e sul piede di guerra. Bene, bene. Nessuna meraviglia che tu abbia lasciato il Piccolo.. puoi considerarlo tranquillamente un titolo di merito.
Abbiamo appena finito di vedere la rappresentazione del 29 di Rigoletto, col cast alternativo (sigh). D’accordo sui tuoi commenti introduttivi, anche se un po’ tenero con la messinscena IKEA, ma altre volte abbiamo già discusso del minimalismo e dintorni..
Invidio il fatto che tu abbia sentito un bravo tenore, il Duca del nostro Davide Giusti è stato un tenore intonato ma deboluccio (mio solito parere da incompetente loggionista dell’ultima ora). Non so se l’orchestra ha ripulito gli eccessi intenzionalmente o vi è stata costretta per farlo sentire al pubblico.. Stefano Meo è stato un Rigoletto di gran voce ma con poco sentimento, corde uguali sia per la collera che per la supplica. Alla fine cmq grandi applausi.
Lina Johnson mi ha commosso già da “Caro nome” (aria che non amo tantissimo) con interpretazione sentita e particolarmente virtuosa. E poi via così, con valanga di applausi alla fine. Bella e brava, insomma, perfetta nella parte.
Per il resto concordo con la tua lettura; Sparafucile & sister hanno tenuto bene la baracca (volevo dire la palafitta) e ravvivato il terzo atto.
Insomma, abbastanza piacevole anche se, come Diogene, cerco il tenore (già dall’altr’anno).
Un abbraccio
Pier
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Pier , ciao! Dal mio punto di vista l’allestimento non meritava neanche strali eccessivi perché era sostanzialmente inutile più che dannoso. Io ho ascoltato il secondo cast alla generale ma, trattandosi di una prova, l’etica professionale mi impedisce di fare commenti.
Carminati sta facendo da qualche anno uno studio sulle partiture verdiane e credo che la sua direzione soft sia figlia di questi approfondimenti.
Ero presente all’incontro con gli artisti e Siragusa ha detto che il regista aveva pretese ma non è stato quasi mai presente e va a suo demerito ulteriore il fatto che non fosse alla prima. Insomma, non si fa così.
A gennaio Il flauto magico, sarà interessante anche perché è una nuova produzione del teatro
La nipotastra cresce bene, ciao e grazie 😊
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