Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Archivi Mensili: dicembre 2017

La Top Ten del 2017, con vincitore scontato.

Ok anche quest’anno siamo all’uscita singola, anche se io di questo blog mi sento più comprimario che protagonista.
La buona notizia è che nonostante il perdurare di quella cloaca a monitor aperto che è Facebook, qui su Di tanti pulpiti la gente continua a venire e a lasciare commenti su di un argomento che definire di nicchia è davvero eufemistico. Trovo sia più un atto di fede se non addirittura di fanatismo.
Eppure, mi piace ricordarlo, nel 2017 siete passati per questi lidi in tanti e comunque – e ne sono felicissimo –  più dell’anno scorso in cui avevo notato una flessione.

Era prevedibile che il post più letto fosse quello che ho dedicato al Piccolo di Trieste: hanno fatto una grandiosa figura di merda e mi pare giusto così. Leggi il resto dell’articolo

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Fotografia portami via. Un augurio per il 2018.

Augurio che ben si arguisce dalla foto, credo.

Come forse sapete, da qualche anno ho avuto un ritorno di fiamma per la fotografia. Una fiamma mai sopita, in realtà, perché nelle mie peregrinazioni sul web i siti che parlano di foto sono da sempre tra i più frequentati. Leggi il resto dell’articolo

Natale 2017: meglio di niente.

Nel senso che ok, sono sempre meno le serate in teatro – una cinquantina – ma è pur sempre meglio di niente. L’albero è di gusto pessimo, come sempre. Certe cose non cambiano mai e poi le abitudini sono dure a morire, non ci sono più le mezze stagioni e si stava meglio quando si stava peggio. Dopotutto la vita è un luogo comune a molti. Non a tutti, però, perché purtroppo sino all’ultimo alcuni amici e parenti hanno deciso di andare avanti, come dicono gli alpinisti e i montanari.

Perciò Buon Natale anche a voi, Angelo, Enrico e Paola.
Sarete comunque con me e Betta.

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Il nuovo libro di Elvio Giudici ci parla del teatro lirico dell’Ottocento.

Considero Elvio Giudici il mio Maestro e perciò con grande gioia vi parlo del suo ultimo lavoro.

Dopo i volumi pubblicati nel 2016, dedicati al teatro lirico del Seicento e del Settecento, torna alla ribalta Elvio Giudici con una nuova pubblicazione in cui affronta l’Ottocento, disponibile dal 30 novembre 2017.
Segnalo che le opere di Giuseppe Verdi sono state trattate in una precedente pubblicazione del 2012, di cui ho già parlato qui e che nei prossimi anni (forse il 2019) uscirà un’integrazione del libro sul teatro verdiano che comprenderà anche – nuovo di zecca –  un’approfondita analisi su quello wagneriano.
Amato, odiato, spesso bistrattato per le sue opinioni forti e fuori dagli schemi, Elvio Giudici è uno di quei critici musicali – sono pochi – che oltre a essere competente sa anche scrivere in uno stile accattivante e divulgativo, ricorrendo a tecnicismi solo quando è indispensabile. Leggi il resto dell’articolo

Recensione espressa e morigerata di Andrea Chénier al Teatro alla Scala di Milano: vince Riccardo Chailly, perde il teatro lirico.

Repetita iuvant.
Questa recensione è frutto della visione televisiva della prima scaligera, perciò attenzione: solo dal vivo uno spettacolo può essere valutato in modo completo, per ragioni tanto evidenti che non sto neanche a elencare. Detto questo, andiamo avanti.
Anche quest’anno soffro di recensione praecox, non c’è nulla da fare. Insomma mi espongo un po’ ma è tradizione di questo blog sgravare una recensione espressa, cotta sul momento.
Andiam, incominciaaaaaaaaaate (dai, è una citazione facile e mi si addice, strasmile).eyvazov_netrebko-kZT--1280x960@Web Leggi il resto dell’articolo

Le 10 cose da sapere su Andrea Chénier di Umberto Giordano, opera che aprirà la stagione del Teatro alla Scala di Milano.

Il melomane medio in questi giorni è in agitazione. È iniziata la brutta fase pre-prima della Scala. Anna Netrebko, cantante formidabile, è ingrassata. Un problemone. Al tempo della Callas le cantanti dimagrivano, porca miseria. La Maria lo fece, la Anna no. Sia condannata, giustiziata in modo possibilmente cruento e in diretta televisiva: proprio come il personaggio che interpreta, Maddalena di Coigny.
Scherzi a parte il 7 dicembre parte la stagione scaligera con un titolo destinato a dividere gli appassionati già prima dell’inizio. Andrea Chénier di Umberto Giordano per molti non ha la dignità artistica per aprire il cartellone milanese, non si capisce perché ma è così.
In realtà noi triestini, per esempio, venderemmo un rene per ascoltarlo al Teatro Verdi, magari al posto della Traviata degli specchi che ormai conosciamo a memoria. Ma, si sa, noi triestini siamo provincialotti, un po’ come quegli incompetenti che si sorbiranno il lavoro di Giordano nei prossimi mesi: a Vienna, Budapest, Praga, Barcellona, Buenos Aires. Brutti posti, provincialissimi pure quelli.
Allora, vista la tragica situazione e considerato che anche la trama di quest’opera rientra nel novero della classica battuta il tenore vorrebbe scoparsi il soprano ma il baritono non vuole, vediamo almeno le 10 cose da sapere su Andrea Chénier (strasmile).
In diretta su Rai 1 giovedì 7 dicembre dalle 17.45.
L’elenco che segue presenta alcuni problemi, nel senso che i numeri sono a caso. L’editor di WordPress oggi non vuole saperne di collaborare con me. Francamente non so dargli torto. Leggi il resto dell’articolo

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