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Che bella digressione! Comprerò sicuramente il libro. Grazie.
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Felice, ciao. Sì ne vale la pena, nel caso sappimi dire le tue impressioni.
Ciao e grazie.
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Tanta gratitudine. Un onore essere su questa pagina.
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Giorgio, ciao.È stato un piacere per me leggere il tuo bel libro, che mi ha sollevato per alcune ore dai fastidi di un piccolo infortunio che mi obbliga a casa.
Ciao e grazie!
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Beh, che dire? Mio malgrado ho dovuto assistere a varie morti, ma tutt’altro che felici: comunque il libro mi incuriosisce e lo comprerò. Ma, immobilizzato per il suo infortunio e col tempo grigio, non sarebbe meglio che si dedicasse a letture più… amene?
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Emma carissima, buonasera. Guardi che il libro non è per niente macabro o foriero di cattivi pensieri, anzi! Da un certo punto di vista è un testo che approfondisce la conoscenza di artisti che mi fanno compagnia da…sempre.
In ogni caso questa sosta forzata sta rivelando anche lati positivi: per esempio, pur a casa, ho vinto un concoroso di fotografia! E poi leggo anche (molto) altro e soprattutto ascolto tanta musica. In questo momento proprio uno dei “protagonisti” del libro di Galli, il compianto Giuseppe Sinopoli, mi sta facendo compagnia con la sua favolosa interpretazione della Terza di Mahler.
A presto, nel nostro teatro, spero. Grazie per il passaggio.
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Grazie, ora sono anche più convinta ad acquistarlo, buona serata
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Emma, bene, mi fa piacere!
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Il libro è bellissimo e sono convinta sia per tutti coloro che amano la letteratura,la poesia e,ovviamente, la musica e i suoi protagonisti.Magari ce ne fossero libri così! Galli ha una scrittura fascinosa,avvolgente, tenera e discreta. Un libro da mettere sul comodino e sorseggiare come un liquore E non è mai mai mai noioso!!!
Buona fortuna a un libro incantevole come questo!
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Lucetta, ciao. Mi fa paicere che anche a te il libro sia piaciuto.
Grazie per il passaggio!
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Veramente interessante Amfortas il libro da te menzionato. Come molti, sono spaventata e affascinata dalla morte, evento al quale non è possibile sfuggire…perciò è con curiosità e rispetto che mi avvicino a chi ha già affrontato quel momento. Due estati fa lessi ” Morti favolose degli antichi! di Dino Baldi. Una lettura, interessante e sorprendente sulla fine di tanti miti antichi.
Leggerò volentieri ” le morti felici ” hai visto mai che mi passa la paura? 🙂
Come promesso eccomi col nuovo indirizzo, sono riuscita a trasportare tutto il blog su wordpress! Ho un po’ ammattito ma ce l’ho fatta!!!! Ora mi sento più sollevata, ho una nuova ” casa ” e non rischio di perdere niente! Ho solo dovuto allungare il nome, da vitty a vittyna… vabbè, tanto sono sempre io!!!! Ti aspetto, anche se ancora devo terminare di personalizzare la colonnina di lato. Tanto, tempo ne avrò.
Ti saluto con l’affetto di sempre e ti auguro di rimetterti al più presto!! Ciao carissimo!!!!
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Vitty, ciao e benvenuta su WordPress! Sono contento che tu ce l’abbia fatta a spostare tutto. Cavolo, quasi tre lustri di scritti non sono mica una cosa da poco.
Ricordo anch’io gli affanni della migrazione da Splinder, ero terrorizzato di perdere tutto.
Ciao e grazie del passaggio.
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Non ho ancora letto il tuo ben recensito “Morti felici”.
Il tema è uno dei miei preferiti e pertanto lo leggerò appena mi libererò dell’affascinante volume sulla psicologia femminile di Clarissa Pinkola Estes “Donne che corrono con i lupi” (testo assai difficile, ma catturante in quanto la psiche della donna viene analizzata seguendo i miti e le favole che quasi tutti noi conosciamo)
Come giustamente scrivi, caro Amfortas, “la consapevolezza e l’accettazione della fine” è il top . . . del sapere vivere (è quasi un ossimoro), purchè si sia ben coscienti che (siccome recitavamo noi ragazzi di tanto tempo fa):
“Teatro è il mondo e l’uomo marionetta,
farsa la vita, e fin che si respira
ognun vi rappresenta una scenetta”,
per cui insieme ad Augusto possiamo serenamente al the end pronunciare la celebre frase
ACTA EST FABULA
( Fine della recita )
Ma allora è vero che la vita è
un colpo di teatro, una scenetta,
quella rappresentazione che
di recitare ad ognuno spetta
al meglio delle sue capacità!
E ciò in quanto che chiuse le scene,
spente le luci ognuno se ne va
verso l’oblio eterno, ed altro viene
al posto suo sulla ribalta e . . . “via!”
un’altra corsa parte, un altro giro,
ci si rimuove sulla stessa scia
di prima, con la donna sempre a tiro
e il maschio a subir la sua malia,
per poi addormentarsi come un ghiro
. . .ed essere pur loro poi “t a b u l a
rasa” . . . appena “acta est f a b u l a”.
(Cassandro)
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CASSANDRO, ciao. Non conosco il libro che citi ma sono ben conscio delle clamorose implicazioni simboliche di molte “favole” e perciç non faccio fatica a comprendere il tuo interesse.
Quanto al resto…beh…come ho scritto nella recensione parlare della morte è un modo din esorcizzarla, o almeno tentare di farlo. Tema vecchio quanto l’uomo, credo.
Un caro saluto e grazie per le sempre godibili rime 🙂
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