Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

La Top 10 degli articoli del 2018.

Anche quest’anno siamo ai titoli di coda e perciò si impone (si fa per dire) il solito post di chiusura in cui evidenzio gli articoli più letti nel corso del 2018.
Intanto desidero ringraziare tutti i fedelissimi lettori perché si soffermano a leggere le mie recensioni o altro: sono scritte in un italiano stentato, inutilmente prolisse e autoreferenziali (strasmile). Credo che – nonostante tutto – la famosa cloaca a cielo aperto chiamata Facebook in qualche modo mi favorisca perché in quella sede la gente fa di peggio: non è facile, ma ci riescono agevolmente (strasmile).
Anche quest’anno il trend è in crescita ed è una grande soddisfazione, credetemi.
Come potete vedere nella lista dei post più letti c’è anche quello dedicato a Marina Garaventa, che purtroppo ci ha lasciati pochi mesi fa.
Per il 2019, vi avverto prima, ci sarà qualche recensione teatrale in meno e qualche post in più dedicato alla fotografia. Come alcuni di voi sanno, infatti, insieme a uno striminzito ma coraggioso manipolo di amici (grazie Barbara, Fabiana, Enrico e Rocco) ho fondato un’associazione culturale che si occupa di fotografia. La trovate sulla prefata fogna e si chiama Fotocamera con vista.
La classifica non presenta novità particolari: La Scala fa molta audience come sempre e allo stesso modo piacciono le recensioni dalla Fenice nell’orrida Venezia.
Il mio articolo sulle azioni scellerate del quotidiano locale, Il Piccolo, è stato il più letto anche quest’anno.
Enzo D’Antona, spero non per ragioni di salute ma per normali dinamiche aziendali, abbandona la direzione, sostituito da Enzo Grazioli che proviene da Modena. Gli auguro tanta fortuna e spero faccia un buon lavoro.
Tra le chiavi di ricerca più curiose che hanno portato in questo postaccio segnalerei una citazione dalla Lucia di Lammermoor: di Dio la mano irata vi disperda, che dedico volentieri all’attuale governo.
Poi ci sono un Paolo Isotta pessimo critico musicale, signufucato dell’upera Aida (gli algoritmi di Google sono fantastici, tocca ammetterlo) e un lapidario, ma peraltro condivisibile (strasmile) Paolo Bullo stronzo.
L’anno scorso c’era un Paolo Bullo lurido bastardo e io sono confuso, perché non so se quest’anno sono andato peggio o meglio. Boh.
Sicuramente entrambe le definizioni mi calzano a pennello e quindi va bene così.
Auguri a tutti per un felice 2019!

  1. Capricornina78, chi era costei? Ovvero Piccolo di nome e di fatto.

  2. Recensione espressa di Attila di Giuseppe Verdi al Teatro alla Scala di Milano: il flagello della noia.

  3. Recensione seria di Semiramide di Rossini al Teatro La Fenice di Venezia: luci e ombre caratterizzano il ritorno in laguna della regina incestuosa.

  4. Macbeth di Giuseppe Verdi al Teatro La Fenice di Venezia: teatro lirico allo stato puro.

  5. Recensione semiseria di Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti al Teatro Verdi di Trieste: trionfa il tenore Piero Pretti.

  6. Così fan tutte di Mozart al Teatro Verdi di Trieste: preparate i gatti morti per Alberto Mattioli.

  7. È morta Marina Garaventa, alla quale tutti dobbiamo molto.

  8. Un paio di considerazioni serie sulla strategia comunicativa del Teatro Verdi di Trieste: opinabili, ovviamente.

  9. Le montagne incantate.

  10. Le 10 cose da sapere (tra le tante) sulla Traviata di Giuseppe Verdi che aprirà la stagione operistica alla Scala di Milano.

 

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6 risposte a “La Top 10 degli articoli del 2018.

  1. fabiana stranich 30 dicembre 2018 alle 7:31 am

    Auguro al tuo blog ancora tanto successo e auguro a noi, tuoi sfegatati fans, ancora tante interessantissime letture

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  2. Pier 1 gennaio 2019 alle 11:51 PM

    Carissimo, un augurio di succose recensioni per il 2019, che leggerò con piacere. Stamane, ascoltando semi-assonnato il concerto di Capodanno della Fenice, ho udito una strepitosa interpretazione di “Caro nome” da parte del soprano (ehm, dovrei dire alla femminista “la soprano”) Nadine Sierra, che, ignorante come sono, udivo per la prima volta. Mi ha talmente colpito che l’ho subito consigliato ad alcuni amici in whatsapp per la replica delle 18.30. Smanettando in you tube mi sono deliziato per alcune sue interpretazioni, ma ho trovato più concerti che opere. Anche nel suo curriculum non ne ho trovato molte. Non so se sia normale così, data la relativa giovane età, oppure sia dovuto ad altre ragioni. Oppure mi sbaglio. Tu ne sai certamente più di me.
    Ancora auguroni e a presto.

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    • Amfortas 2 gennaio 2019 alle 8:41 am

      Pier, ciao, auguri e buin anno!
      Nadine Sierra è un soprano (ti prego LA soprano no!) che è uscita alla ribalta da qualche anno. OperaClick recensì il suo debutto in Italia, a Napoli nel 2013, nella parte di Gilda. Parte che continua a essere tra le sue più frequentate, tipica del soprano leggero con una certa polpa vocale. In questi giorni dovrebbe essere impegnata come Susanna nelle Nozze mozartiane a New York: seguiranno Nannetta, Norina, Manon di Massenet e Donna Anna. Insomma, parecchi impegni per una cantante che ho ascoltato dal vivo solo una volta ma che sembra avere un futuro radioso, speriamo si amministri bene.
      Che ne dici, il 2019 sarà l’anno del grande incontro? Io credo di sì!
      Ciao e auguri anche alla gentile Signora 🙂

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  3. Emma RD 2 gennaio 2019 alle 12:19 PM

    Buongiorno! Per quel che mi riguarda, continuerò a leggere con piacere le sue recensioni, tutt’altro che in italiano stentato e prolisse, anzi: non sono noiose e supponenti! Piacevole anche il blog sulla fotografia. Le ri-auguro un anno ricco di soddisfazioni, professionali e non. Ma, una cosa: per favore, non si definisca un rottame, è troppo giovane per farlo e mi fa un brutto effetto, visto che lei ha un solo anno più del mio figliolo…

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    • Amfortas 2 gennaio 2019 alle 12:59 PM

      Signora Emma, auguri e buon anno!
      Fustigarmi mi tiene giovane, lo faccio per quello, così non mi addormento sugli allori. Sono contento, tanto contento, che mi segua con tanta costanza.
      Grazie di cuore, Paolo

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