Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Val Visdende, una situazione tragica. Il cambiamento climatico è la sola priorità.

Per questa volta niente musica, sono spiacente.
Oggi scriverò di un avvenimento successo qualche tempo fa, precisamente il 29 ottobre 2018, quando un…non so neanche come definirlo perché non trovo le parole giuste, ha colpito buona parte delle Dolomiti nel Triveneto. Perché ne parlo oggi? Lo faccio poiché nello scorso weekend sono tornato in Val Visdende. Molti di voi avranno visto questo video girato con un drone e diffuso nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe climatica. Puntualizzo, climatica, a beneficio – inutile, peraltro, perché dall’idiozia non si guarisce – di chi non capisce la differenza tra clima e meteo.
Le due foto del Monte Peralba non sono state scattate dalla stessa posizione, ma credo che cliccando e ingrandendo le immagini già si possa intuire parte minima del disastro.

Il Monte Peralba dalla Val Visdende nel 2019

Il Monte Peralba dalla Val Disdende nel 2018

È impressionante, ma vi giuro che non rende l’idea di ciò che è successo e che ancora si può vedere a distanza di otto mesi.
I luoghi dove io e mia moglie passeggiavamo non solo sono cambiati ma, detto in modo crudo ma corretto non esistono più.

Molti di questi fiori e frutti che avevo immortalato qui, non cresceranno più.

E la sensazione di essere lì, sperduti, quasi impauriti a non riconoscere posti noti e frequentati a lungo non può essere “rimpiazzata” da alcun video o fotografia, che pur anch’io ho scattato con imbarazzo e in silenzio, come fosse l’estremo omaggio a qualcuno che amo e non c’è più.
Non mi piace la retorica, sono schietto, sarcastico, beffardo e spesso anche crudele ma, credetemi, in questa situazione il sentimento prevalente è solo quello di una tristezza profonda, quasi atavica. Mai mi sono sentito così piccolo e inutile, mai. Neanche quando, e me ne scuso subito perché non voglio mancare di rispetto a tutte le vittime di quella tragedia, venne giù tutto il Friuli il 6 maggio 1976.
Ora, cosa possiamo fare, noi? Una sola cosa: pretendere anche con la forza dai nostri fottutissimi politici di qualsiasi bandiera che la difesa dell’ambiente diventi DAVVERO una priorità. Ma sul serio. Perché oggi NON c’è un altro problema che vada affrontato in termini di assoluta urgenza di quello della salvaguardia dell’ambiente: tutto il resto passa in secondo piano.
Ecco le foto che, lo ribadisco, non danno che un’idea pallidissima di ciò che è successo.

Andate in vacanza da quelle parti, passateci un weekend, le persone che vivono in tutte quelle zone hanno bisogno di ricominciare, di sentire in modo concreto la vicinanza e la solidarietà di tutti.

 

 

6 risposte a “Val Visdende, una situazione tragica. Il cambiamento climatico è la sola priorità.

  1. fabiana stranich 20 giugno 2019 alle 6:43 am

    Non ho ancora visitato Val Visdende dopo il disastro di ottobre e temo che tornarci sarà uno shock. Comunque, provenendo da Trieste in macchina, ho visto gli alberi crollati a centinaia lungo la strada che conduce verso Sappada, e immediatamente a me e a mio marito sono scese le lacrime: la possenza e la maestosità della natura travolte da una non so quale forza superiore e malvagia, quasi come vittime deboli e indifese in una devastante guerra nucleare. Grande tristezza

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  2. lapodelapis 21 giugno 2019 alle 3:07 PM

    non ci siamo giocati una valle, ci siamo fottuti il pianeta, e forse è ormai troppo tardi per tutto, se non per pentirsi. peccato.

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  3. walker 18 luglio 2019 alle 7:20 am

    il solito caffè della mattina prima di inizare la gg oggi mi porta qui…
    se ami (ma anche no) le montagne davvero bisogna andare lì per capire il disastro che stiamo arrecando, ti lascia senza fiato.

    buona gg,

    walker

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