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Ciao Paolo,
Mi sarebbe piaciuto molto vedere la tua mostra fotografica, anche perché mi piacciono molto le foto che sono sul sito, i colori e lo spirito autunnale che a volte suggeriscono. Oltre all’amore per la montagna che è anche il mio. Ma stando io a Roma era un po’ difficile da organizzare.
Quanto a Capuleti è un’opera che mi piace molto, un Bellini ancora legato allo schema rossininano “en travesti” che però ha già molti degli elementi belliniani che di lì a poco esploderanno, soprattutto le armonie allargate, usate spesso anche nei recitativi. Romani si rifà, come ricordi tu a Bandello, che fu la fonte di Shakespeare, e mette in piedi un libretto che non ci riporta al romanticismo estenuato della storia, ma che secondo me funziona abbastanza, ed ha anche qualche merito letterario. Attendo con interesse la tua recensione.
Per mio conto sono reduce dal concerto di Kissin ieri, e dalla sua camaleontica capacità di viaggiare tra gli stili. Magnifico come sempre il suo Rachmaninov ed esplosivo lo Scherzo n 2 di Chopin che è uno dei suoi cavalli di battaglia.
Molto divertente l’intervallo con due appassionati non di primo pelo come me, mai visti prima, con cui abbiamo commentato il concerto, uno aveva anche avuto modo di sentire ABM a Stoccarda… invidia… affettuosa ma invidia… 🙂 🙂
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Ciao Leo, della mostra fotografica parlerò nei prossimi giorni, quando ho tempo, perché è stata davvero una bellissima esperienza e un bel successo personale.
i Capuleti non sono la mia opera preferita ma si ascoltano di rado perciò sono contento per stasera. Per il 2 marzo ho invece un impegno irrinunciabile: a Lubiana La Grande messe des morts di Berlioz!
Cia e grazie!
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