Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

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Il violoncellista Ettore Pagano incanta il pubblico del Teatro Verdi di Trieste.

Il penultimo appuntamento con la stagione sinfonica triestina prevedeva lavori di due compositori che più diversi non si può, non tanto per l’ovvia distanza temporale delle due pagine musicali quanto per i caratteri dei personaggi coinvolti. In sintesi: una vita piuttosto grigia e monotona per Franck e un’esistenza scoppiettante e tormentata per Shostakovich, caratteristiche che mi pare risultino evidenti anche nei brani proposti.
Al cospetto di un pubblico numeroso, la serata ha avuto inizio con il Concerto per violoncello n. 1 in mi bemolle maggiore op. 107 di Shostakovich.
Dedicato a Rostropovich, che ne fu anche il primo interprete nel 1959, il concerto è strutturato in quattro movimenti e ha trovato nel giovanissimo (19 anni!) Ettore Pagano un interprete formidabile.
L’orchestra in toto, in formazione poco più che cameristica e guidata per l’occasione con precisione da Frédéric Chaslin, è nel complesso davvero ancella del solista, con la parziale eccezione dell’Allegretto iniziale in cui si percepiscono nettamente echi della Leningrado.
Ma Ettore Pagano ha rubato la scena in modo brutale a tutti sin dalla prima nota, aggredendo lo strumento quasi con ferocia e soprattutto con una maturità espressiva sorprendente per un artista così giovane. Il suo è un virtuosismo stellare e al contempo viscerale, quasi selvaggio – certo, la scrittura si presta a un’interpretazione infuocata – che ha sprigionato vigore e sensualità non solo nella Cadenza ma anche nell’oasi lirica più meditata del secondo movimento (Moderato).
Pagano, che ha raccolto un trionfo personale più che meritato, ha confermato la mia idea di un rapporto simbiotico col suo violoncello scegliendo come bis un emozionante pezzo di Giovanni Sollima: Lamentatio per voce e violoncello.

Nella seconda parte le note sono state meno liete perché la Sinfonia in re minore di César Franck ha patito di un’esecuzione di routine, a voler essere generosi, da parte di Frédérich Chaslin, nonostante la buona prova dell’Orchestra del Verdi e in particolare degli archi. Chaslin a fronte di dinamiche anche troppo generose ha scelto agogiche quasi slentate, stiracchiate e allo stesso tempo frettolose. In questo modo i diversi caratteri della pagina e i numerosi cromatismi sono affogati in un magma sonoro senza nerbo che mi ha ricordato certi piatti da All you can eat, di sapore forse non sgradevole ma sicuramente sciapo.
In ogni caso – probabilmente è quello che conta davvero – il pubblico alla fine ha applaudito e chiamato al proscenio il direttore, che ha più volte ringraziato la compagine triestina.

Dmitri ShostacovichConcerto per violoncello n. 1 in mi bemolle maggiore op. 107
César FranckSinfonia in re minore
  
DirettoreFrédéric Chaslin
VioloncelloEttore Pagano
  
Orchestra del Teatro Verdi di Trieste
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Profondo russo al Teatro Verdi di Trieste: la magnifica violinista Anna Tifu conquista il pubblico triestino.

Con questo concerto si è chiusa la collaborazione tra il Teatro Verdi e il team dell’agenzia APS di Federica Zar, che per due anni ha fatto da ufficio stampa. Abbiamo collaborato bene, senza tensioni, il merito è senz’altro tutto loro. Un saluto alla carissima Angela Del Prete, con la quale ci rivedremo, si spera, in altri lidi!
Il concerto si replicherà domani, domenica 16 febbraio alle 18. Da non perdere, assolutamente. Leggi il resto dell’articolo

Valery Gergiev si conferma tra i migliori direttori del momento in un programma denso e impegnativo dedicato alla musica del Novecento. Sorprende il giovane pianista Dmitry Shishkin nel “Rach3”.

Quest’anno, per futili motivi contingenti, non ho potuto seguire spesso i concerti al Festival di Lubiana. Ci sono però appuntamenti che l’appassionato non può perdere, e sicuramente un’esibizione di Valery Gergiev con l’Orchestra del Teatro Maariinsky è uno di questi eventi. Perciò, con qualche affanno, sono andato ad ascoltare il concerto al quale, ovviamente, ho visto anche molti concittadini.
Soprattutto ho visto molte donne e ragazze con scarpe impoponibili, come già a suo tempo. Ma questa è un’altra storia (strasmile). Leggi il resto dell’articolo

Grande orchestra, grande direttore e grande musica. Il Teatro Verdi vince a mani basse.

Dopo l’evento di domenica scorsa in cui Ezio Bosso ha trionfato come uomo e come musicista, si è aperta ufficialmente la stagione sinfonica del Teatro Verdi di Trieste con un concerto di grande interesse. Leggi il resto dell’articolo

Martha Argerich al Festival di Lubiana: cronaca di un trionfo annunciato (e meritato).

Il Festival di Lubiana prosegue con ottimi risultati di pubblico e di critica. Ieri è stata la volta di una straordinaria artista contemporanea, la pianista Martha Argerich. Tutto pieno e capitale slovena che si conferma come uno dei più vivaci centri culturali della Mitteleuropa. C’ero anch’io e ora mi prendo una pausa (dal Festival) sino a fine agosto, perché l’appuntamento con il mezzo Ring che manca e il mio adorato Valery Gergiev proprio non si può saltare. Leggi il resto dell’articolo

Il senso della musica (e forse della vita).

Come credo sappiate, non amo troppo la retorica.
Ci sono occasioni però che meritano una certa enfasi e, se per sapere qualcosa degli esiti artistici del concerto al Festival di Lubiana vi dovete scomodare a leggere La Classica Nota, per capire qual è il senso più profondo della musica, di tutta la musica, vi basta guardare queste foto.

Un saluto a tutti.

Nostalghija con la viola.

In attesa della cronaca della Cenerentola al Teatro Verdi di Trieste, vi propongo la recensione di un disco che mi ha intrigato molto e che consiglio a tutti coloro che amano la musica da camera. Emozionante, commovente e suonato benissimo, in sintesi.CD Serova

Pochi mesi fa è uscito, per la casa discografica Decca Universal, un compact dedicato a due grandi compositori e pianisti: Sergej Rachmaninov e Dmitrij Šostakovič, artisti che non hanno certo bisogno di presentazioni, colti in due pagine musicali bellissime che dovrebbero essere piuttosto note al pubblico. Leggi il resto dell’articolo

Partita la Stagione Sinfonica 2012 al Teatro Verdi di Trieste.

Forse è troppo presto per affermare che il Teatro Verdi ha rialzato la testa, ma certo i dati relativi agli abbonamenti della stagione sinfonica 2012, riportati oggi sul quotidiano locale “Il Piccolo”, sono indiscutibilmente buoni. C’è stato un notevole aumento delle sottoscrizioni e soprattutto tra i giovani. Leggi il resto dell’articolo

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