Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

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Recensione semiseria e horror del Trovatore di Giuseppe Verdi al Teatro La Fenice di Venezia: buon debutto di Gregory Kunde.

Siamo qui a parlare di nuovo di gabbiani assassini. Anche questa volta l’orrida Venezia non mi ha privato di una scena leggendaria, destinata a rimanere per sempre nella mia memoria e con la quale terrorizzerò i nipoti miei e quelli degli amici durante le altrettanto epocali sere invernali davanti al caminetto acceso come una pira.
Mentre ero sul vaporetto che mi stava portando alla Fenice, ho notato che su di una gondola che passava vicina una giapponesina cercava di farsi un selfie (la peste di questo secolo, a mio parere) in equilibrio precario sul natante. Ad un certo punto è stata attaccata dall’alto da un gabbiano gigante che ne ha compromesso la già periclitante stabilità.

Un esemplare di cucciolo di gabbiano gigante, pochi minuti dopo la nascita

Un esemplare di cucciolo di gabbiano gigante, pochi minuti dopo la nascita

Impaurita, ha perso la presa sulla fotocamera che è caduta in acqua. Allora, impavida, si è tuffata nelle salubri acque del Canal Grande per recuperarla, ma si è ricordata che non sapeva nuotare. Per sua fortuna la densità dell’acqua a Venezia è pari al mercurio (anche se , di fatto, il mercurio è meno tossico) per cui si è trovata a galleggiare vicino alla macchina fotografica. Il suo momentaneo sorriso di sollievo è stato stemperato dalla visione del remo del gondoliere il quale, evidentemente in combutta con i gabbiani, l’ha colpita violentemente sulla testa. La poverina ha perso i sensi ed è stata finita dal becco appuntito dell’enorme uccello che, una volta consumato il tetro pasto, diligentemente ha sfilato il portafoglio alla piccola salma smembrata e l’ha consegnato al Caronte lagunare. Una scena tremenda, che si può vedere solo a Venezia. Qui una foto che ho scattato al cadavere:
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Questa la reazione di una ragazza che ha assistito dalla riva:
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Ma passiamo alle cose meno serie e cioè alla musica (strasmile). Leggi il resto dell’articolo

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Recensione seria di Les Troyens di Hector Berlioz al Teatro alla Scala di Milano: il Grand Opéra torna in tutto il suo splendore.

 

Les Troyens, Milano 8 aprile 2014

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Recensione abbastanza seria di L’Africaine di Giacomo Meyerbeer alla Fenice di Venezia: aperti per Meyerbeer e chiusi per Putin.

chiusoputinUn’orrida Venezia più sobria del solito mi si è presentata ieri in occasione della trasferta in laguna.
Pochi – si fa per dire, ovviamente – turisti, forse anche perché noi triestini abbiamo pensato di accoglierne qualche migliaio proprio nei giorni in cui c’era Putin in città, dimostrando un timing davvero brillante. Vi lascio immaginare l’impatto sul traffico e la felicità dei nostri negozianti, i quali proprio quando c’era qualche forestiero in giro sono stati costretti a tenere “chiusi per Putin” i loro esercizi commerciali. Qualcuno ha cercato furtivamente di tenere aperto, ma è stato abbattuto a fucilate dai gorilla del premier russo, che erano davvero parecchi, seppure meno numerosi delle stupidaggini che spara ad altezza d’uomo il presidente della provincia di Udine sul Teatro Verdi di Trieste (strasmile).navi da crociera 17.6.2012 Leggi il resto dell’articolo

Recensione abbastanza seria dell’Otello di Giuseppe Verdi alla Fenice di Venezia: Gregory Kunde su tutti.

IL PROBLEMA SU OPERACLICK *DOVREBBE* ESSERE RISOLTO. BUONA DOMENICA A TUTTI, IO SONO IN PARTENZA PER LA FENICE DOVE VEDRO’ IL TRISTAN UND ISOLDE.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO PER GLI UTENTI DI OPERACLICK: DA QUALCHE ORA IL FORUM NON E’ ACCESSIBILE A CAUSA DELL’ELEVATO NUMERO D’ACCESSI, CHE HA MANDATO IN TILT IL SERVER. STIAMO CERCANDO DI RISOLVERE IL PROBLEMA. GRAZIE PER LA PAZIENZA.

Questa volta l’orrida Venezia non mi ha fornito particolari motivi per incrementare la mia avversione nei suoi confronti, anche le maree sono state clementi ed è già una buona notizia. Certo, ho dovuto schivare uno stormo di piccioni che volavano ad alzo zero, probabilmente perché disorientati dalla nota inversione del campo magnetico terrestre che porterà alla prossima fine del mondo, ma, insomma, nulla di speciale. Trenitalia ci ha messo del suo, invece, inferendomi il ritardo di un’ora su due scarse di tragitto, ma è la norma, ne ho approfittato per cominciare a scrivere la recensione.
Partitura Otello, Fenice Venezia
Quindi, andiamo avanti. Leggi il resto dell’articolo

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