Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Trieste – Teatro Verdi: Terzo concerto della stagione sinfonica

Prosegue la bella stagione sinfonica triestina con ottimi esiti artistici e teatro sempre affollato da un pubblico eterogeneo, composto anche da turisti, ma soprattutto con una maggiore presenza di giovani, che fa ben sperare per il futuro.
La serata prevedeva un interessante programma cameristico con musiche di Haydn, Bach e Mozart: una specie di trinità laica.
Si sa che Haydn è stato particolarmente prolifico nello scrivere sinfonie, tanto che il conto ufficioso è arrivato a più di cento pagine dedicate a questo genere. Ieri è stata eseguita la Sinfonia in fa minore n.49, datata 1768.
 Si tratta di un brano severo – il fa minore stesso ce lo suggerisce – che però ogni tanto si apre a sprazzi di grande luminosità riservati ai violini. È questa la caratteristica più saliente della sinfonia, che principia con un Adagio di grande tensione emotiva che prosegue nel tumultuoso Allegro seguente.
Anche il Minuetto è impettito, inamidato, quasi come se Haydn avesse voluto mantenere una decorosa dignità anche nell’atmosfera galante senza concedere troppo al divertimento.
Nel Presto finale torna però una tensione piuttosto intensa, come di esplosione di energia in sordina.
L’Orchestra del Verdi ha risposto benissimo alle sollecitazioni di Pinchas Zukerman, il quale con gesto eloquente e un po’ enfatico (ma solo un po’) ha guidato la compagine triestina a una grande prestazione, in cui ho particolarmente apprezzato gli archi gravi.
A seguire, dopo che legni e fiati sono tornati dietro alle quinte, il Concerto in re minore per due violini di Bach, che ho recentemente ascoltato anche in una tappa del Festival di Lubiana in contesto diverso perché eravamo in chiesa e con una formazione orchestrale largamente ridotta. Mi ripeto però in una considerazione iniziale che vale per Bach:

Quando si ascolta Bach la sensazione è quella di trovarsi di fronte a qualcosa di immenso di cui si può solo intuire l’architettura complessiva; la comprensione completa dell’Arte rimane, a mio parere, una chimera. E, forse, è proprio questo il fascino della Musica perché ogni volta ci parla in modo diverso, in una sorta di andamento maieutico il cui percorso si rinnova di volta in volta. Le fughe, i contrappunti, la geometrica apparente semplicità delle melodie, gli sprazzi solistici sono tutte tessere di un mosaico mobilissimo del quale, appunto, pare a volte di intuire il disegno complessivo ma subito dopo, come per magia, tutto trascolora in qualcosa di diverso e sfuggente, quasi onirico.

Nella fattispecie, il concerto vive anche di evidenti suggestioni vivaldiane e non solo per la struttura in tre movimenti ma anche per un certo retrogusto malinconico, screziato ogni tanto da vivaci ritornelli.
Il rincorrersi dei due solisti dà carattere e valenza emotiva a questa pagina distesa e distensiva, che ha regalato anche emozioni per l’affiatamento tra il giovane Giovanni Andrea Zanon e l’esperto Pinchas Zukerman. Da segnalare, ma non è certo una novità, Il solido contributo – come nel brano precedente di estrazione barocca – di Adele D’Aronzo al basso continuo.
A chiudere la serata Mozart con una delle sue composizioni più affascinanti in ambito cameristico: la Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per violino e viola, di carattere austero e rigoroso ma che lascia intravedere soprattutto nel Presto finale una divertita serenità.
A catalizzare l’attenzione è stata in questo caso la grande complicità tra i due solisti, che hanno dialogato con partecipata emotività sottolineando la malinconia, per esempio, dell’emozionante e avvolgente Andante del secondo movimento.
Molto buono anche in questo caso il rendimento dell’orchestra, capace di un suono deciso ma non prevaricante, anche grazie alla direzione di Zuckerman che ha preparato davvero bene la compagine triestina in cui, e mi fa piacere segnalarlo, hanno suonato molto bene i corni.
Serata trionfale, con qualche siparietto tra i due protagonisti e il pubblico, che ha gradito molto il concerto che è stato un esempio di rilievo di civiltà musicale.

Franz Joseph HaydnSinfonia in fa minore n.49
Johann Sebastian BachConcerto in re minore per due violini
Wolfgang Amadeus MozartSinfonia concertante in mi bemolle maggiore per violino e viola
  
DirettorePinchas Zukerman
  
ViolinoGiovanni Andrea Zanon
ViolaPinkas Zukerman
  
Orchestra del Teatro Verdi di Trieste




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