Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

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Il secondo concerto al Teatro Verdi di Trieste, nell’ambito della rassegna “Giovani talenti”.

Sembra che Mario Draghi possa essere il prossimo Presidente del Consiglio. Non mi avventuro certo in questioni politiche, ma sarebbe bello che nel consueto discorso d’investitura parlasse anche di teatri e di tutti gli eventi legati alla cultura. Riapriamo i teatri, sostenere che tutti ne abbiamo bisogno non è uno slogan vuoto, ma una vera e propria priorità trasversale. Ovvio, con tutte le cautele del caso, contingentando il numero degli spettatori e ricordandoci che il nemico da combattere è ancora lì presente, ma credo ragionevolmente che si possa fare.
Sabato prossimo alle 21.00, sempre sull’emittente regionale Telequattro, andrà in onda la registrazione del secondo concerto che si svolgerà al Teatro Verdi di Trieste. La trasmissione sarà poi replicata domenica 7 febbraio, alle 23.30.
Anche in quest’occasione mi fa piacere scrivere due parole di presentazione delle pagine musicali previste.
Si comincerà con Toccata per marimba, vibrafono e orchestra di Anders Koppel.
È un brano che non conosco, ma è facile prevedere – viste le attitudini artistiche del compositore – che si ascolterà musica contemporanea, probabilmente influenzata dal jazz e dal pop.
Più facile inquadrare il secondo brano, visto che si parla di uno dei monumenti della musica sinfonica e cioè la Prima sinfonia di Johannes Brahms, che ci mise vent’anni per scriverla.
Eseguita per la prima volta nel 1876 a Berlino, la sinfonia si sviluppa nei classici quattro movimenti.
Hans von Bülow, forse infelicemente, la battezzò come “la decima sinfonia di Beethoven” ma oggi possiamo capire meglio il senso di questa definizione avventurosa e rivalutarla in senso positivo, considerando che von Bülow – per inciso, il primo a dirigere il Tristan di Wagner – volesse solo affermare che la musica di Brahms avrebbe potuto essere un’evoluzione di quella di Beethoven.
Ma qual è il mood di questo immenso capolavoro? Difficile dirlo, perché la musica è talmente ricca di suggestioni, cromatismi e atmosfere cangianti da non poter essere definita con precisione; etichettarla semplicemente come musica romantica sarebbe davvero fuorviante e limitativo. Io ci sento una grande energia, un afflato etico imponente, una sorprendente alternanza e compenetrazione di ritmo e melodia: tutti elementi e tasselli di un piano architettonico monumentale.
Com’è stato detto efficacemente, quindi, non una decima sinfonia di Beethoven ma il primo capolavoro sinfonico di un compositore che della lezione di Beethoven ha fatto tesoro per guardare avanti nella consapevolezza di una salvifica rinnovazione.
Il concerto si chiuderà con Der Schicksalslied op.54 per coro e orchestra, un’altra pagina di Brahms.
È un brano complesso, in tre movimenti (Adagio, Allegro, Adagio), che richiede un controllo delle dinamiche particolarmente curato da parte del direttore d’orchestra perché il pericolo di uno sgradevole magma sonoro è tutt’altro che lieve.
Il testo è tratto da un poema del poeta romantico tedesco Friedrich Hölderlin, a seguire i versi tradotti in italiano.
In bocca al lupo agli interpreti e buon ascolto a tutti.

Canto del destino
Ihr wandelt droben im Licht
Auf weichem Boden, selige Genien!
Glänzende Götterlüfte
Rühren euch leicht,
Wie die Finger der Künstlerin
Heilige Saiten.

Schicksallos, wie der schlafende
Säugling, atmen die Himmlischen.
Keusch bewahrt
In bescheidener Knospe,
Blühet ewig
Ihnen der Geist.

Und die seligen Augen
Blicken in stiller
Ewiger Klarheit.

Doch uns ist gegeben,
Auf keiner Stätte zu ruhn.
Es schwinden, es fallen
Die leidenden Menschen
Blindlings von einer
Stunde zur andern,
Wie Wasser von Klippe
Zu Klippe geworfen,
Jahrlang ins Ungewisse hinab.
Voi errate trasvolando nella luce
su morbidi cammini, o geni celesti!
Deliziosi elise!
vi sfiorano leggermente
come le dita dell’artista
toccano le corde.

Senza destino, come il dormiente
neonato, alitano le creature celesti.
Castamente custodito
come gemma discreta,
fiorisce eterno
il loro spirito.

E gli occhi beati
guardano in tranquilla
eterna chiarezza.

Pertanto a noi è dato
di non riposare in alcun luogo.
Svaniscono, cadono
i poveri uomini,
alla cieca, da un’ora
all’altra
come l’acqua da un masso
all’altro precipitato
in fondo all’ignoto.
Friedrich Hölderlintraduzione di Luigi Bellingardi
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Sintetica presentazione del concerto al Teatro Verdi, visibile stasera e domani su TeleQuattro.

Del progetto “Giovani talenti” programmato dal Verdi di Trieste ho già riportato nel post precedente.
Il teatro non ha previsto la presenza de visu né di pubblico né di critica: capisco le motivazioni, ma proprio perché si tratta di giovani interpreti mi asterrò dallo scrivere una recensione dei concerti che dovrei ricavare da un ascolto televisivo. Leggi il resto dell’articolo

Anno nuovo, vita nuova (mah).

Dunque, siccome perdura l’impossibilità di andare a teatro, per tenere viva l’attenzione sull’opera e dintorni ho deciso che da oggi pubblicherò alcuni comunicati stampa, selezionati tra i tanti che m’arrivano ogni giorno.
Avrò un occhio di riguardo per gli streaming e gli eventi trasmessi in televisione; alla fine anche questo è un modo di fare informazione e di sostenere il teatro. Se non lo facciamo noi “del mestiere” o gli appassionati, non lo fa nessuno. Non apro polemiche, per il momento.
Ma c’è dell’altro e cioè che oltre ai prefati comunicati pubblicherò qualche foto o serie di foto (portfolio, per esempio): uno ce l’ho già bello pronto.
Chissà che un giorno non riesca addirittura a capire come funziona il nuovo editor di WordPress, che mi sta facendo uscire pazzo (strasmile).
Detto questo, ecco il primo comunicato stampa, che riguarda la programmazione di RAI5:

Il Teatro Verdi di Trieste

RAI5: UNA SETTIMANA DI OPERE FIRMATE

DA DAMIANO MICHIELETTO

Dall’11 al 15 gennaio la mattina alle 10 e mercoledì 13 anche in prima serata

È dedicata al regista veneto Damiano Michieletto la programmazione operistica della settimana dall’11 al 15 gennaio che Rai Cultura propone sul suo canale Rai5 tutte le mattine alle 10 e il mercoledì anche in prima serata.

Si inizia lunedì 11 gennaio con L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, andato in scena al Macerata Opera Festival nell’estate del 2018. Protagonisti Mariangela Sicilia, John Osborn, Iurii Samoilov, Alex Esposito e Francesca Benitez. Sul podio Francesco Lanzillotta. Regia tv a cura di Francesca Nesler.

Segue, martedì 12 gennaio, il Sigismondo di Gioachino Rossini, andato in scena al Rossini Opera Festival di Pesaro nel 2010 con la direzione musicale di Michele Mariotti. Protagonisti sul palco Daniela Barcellona, Andrea Concetti, Olga Peretyatko, Antonino Siragusa, Manuela Bisceglie ed Enea Scala. Regia tv a cura di Tiziano Mancini.

Mercoledì 13 gennaio l’appuntamento è doppio: la mattina alle 10 va in onda Il viaggio a Reims di Rossini, andato in scena al Teatro dell’Opera di Roma nel 2017 con Stefano Montanari sul podio. Nel cast Mariangela Sicilia, Anna Goryachova, Maria Grazia Schiavo, Francesca Dotto, Juan Francisco Gatell, Adrian Sâmpetrean, Nicola Ulivieri. Regia tv di Carlo Gallucci. In prima serata alle 21.15 invece, sempre dell’Opera di Roma e sempre del 2017, è proposta La damnation de Faust di Hector Berlioz, che si è aggiudicata il Premio “Abbiati” della Critica Musicale Italiana. Sul podio è protagonista Daniele Gatti. Nel cast Pavel Černoch, Alex Esposito, Veronica Simeoni e Goran Jurić. Regia tv di Claudia De Toma.

Giovedì 14 gennaio è la volta della Vedova allegra di Franz Lehár, ancora dell’Opera di Roma, andata in scena al Teatro Costanzi nel 2019. Nel cast Nadja Mchantaf, Paulo Szot, Anthony Michaels- Moore, Adriana Ferfecka, Peter Sonn, Marcello Nardis. Regia tv di Claudia De Toma.

Chiude il ciclo, venerdì 15 gennaioMadama Butterfly di Giacomo Puccini, prodotta dal Teatro Regio di Torino nel 2014. Interpreti principali: Amarilli Nizza, Massimiliano Pisapia, Alberto Mastromarino, Giovanna Lanza. Sul podio Pinchas Steinberg. Regia televisiva a cura di Francesca Nesler.

La successiva settimana operistica, dal 18 al 22 gennaio, sarà dedicata a Emma Dante.

Foto spettacoli Michieletto: https://www.dropbox.com/sh/r2cfjyp98ldnr12/AAAbZgXG1v8WMX_6o_-KUMW7a?dl=0

Comunicato stampa

RAI5: UNA SETTIMANA DI OPERE FIRMATE

DA EMMA DANTE

Dal 18 al 22 gennaio la mattina alle 10

È dedicata alla regista siciliana Emma Dante la programmazione operistica della settimana dal 18 al 22 gennaio che Rai Cultura propone sul suo canale Rai5 tutte le mattine alle 10 ad esclusione del martedì ma con un doppio titolo il giovedì.

Si inizia lunedì 18 gennaio con la Carmen di Georges Bizet, spettacolo inaugurale della stagione 2009/2010 del Teatro alla Scala, che segna inoltre il debutto di Emma Dante nella regia operistica. Protagonisti sul palco Jonas Kaufmann, Erwin Schrotte e Anita Rachvelishvili. Sul podio Daniel Barenboim. Regia tv di Lorena Sardi.

Mercoledì 20 gennaio l’appuntamento è con L’angelo di fuoco di Sergej Prokof’ev, andato in scena al Teatro dell’Opera di Roma nel 2019 con Alejo Pérez sul podio Nel cast Ewa Vesin, Leigh Melrose, Anna Victorova e Mairam Sokolova. Regia tv di Carlo Gallucci.

Giovedì 21 gennaio è la volta del dittico La voix humaine, tragédie lyrique di Francis Poulenc tratta dalla pièce omonima di Jean Cocteau – con protagonista Anna Caterina Antonacci – e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni – con Marco Berti, Carmen Topciu e Gezim Myshketa tra gli interpreti principali –, andato in scena al Teatro Comunale di Bologna nel 2017. Sul podio Michele Mariotti. Regia tv di Arnalda Canali.

Chiude il ciclo, venerdì 22 gennaioLa Cenerentola di Gioachino Rossini, andata in scena nel 2016 al Teatro dell’Opera di Roma con la direzione musicale di Alejo Pérez. Protagonisti sul palco Serena Malfi, Juan Francisco Gatell, Vito Priante, Alessandro Corbelli, Damiana Mizzi, Annunziata Vestri, Ugo Guagliardo. Regia tv a cura di Francesca Nesler.

La successiva settimana operistica, dal 25 al 29 gennaio, sarà dedicata a Davide Livermore.

Foto spettacoli Dante: https://www.dropbox.com/sh/0j131o62ovvh9sm/AAC1r-wFpl7ExFvOX7xiFxO-a?dl=0

Comunicato stampa

RAI5: UNA SETTIMANA DI OPERE FIRMATE

DA DAVIDE LIVERMORE

Dal 25 al 29 gennaio la mattina alle 10 e mercoledì 27 anche in prima serata

È dedicata al regista torinese Davide Livermore la programmazione operistica della settimana dal 25 al 29 gennaio che Rai Cultura propone sul suo canale Rai5 tutte le mattine alle 10 e il mercoledì anche in prima serata.

Si inizia lunedì 25 gennaio con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, andato in scena al Teatro dell’Opera di Roma nel 2016. Protagonisti Chiara Amarù, Edgardo Rocha, Florian Sempey e Ildebrando D’arcangelo. Sul podio Donato Renzetti. Regia tv a cura di Carlo Gallucci.

Segue, martedì 26 gennaioDemetrio e Polibio prima opera lirica di Gioachino Rossini, andata in scena al Rossini Opera Festival di Pesaro nel 2010 con la direzione musicale di Corrado Rovaris. Protagonisti sul palco Maria José Moreno, Victoria Zaytseva, Yijie Shi, Mirco Palazzi. Regia tv a cura di Tiziano Mancini.

Mercoledì 27 gennaio l’appuntamento è doppio: la mattina alle 10 va in onda Ciro in Babilonia di Rossini, andato in scena al Teatro Rossini di Pesaro con Will Crutchfield sul podio. Nel cast Ewa Podleś, Michael Spyres e Jessica Pratt. Regia tv di Daniele Biggiero. In prima serata alle 21.15 invece è proposto il Don Pasquale di Gaetano Donizetti andato in scena al Teatro alla Scala nel 2018. Sul podio Riccardo Chailly. Nel cast Ambrogio Maestri, Rosa Feola, René Barbera, Mattia Olivieri e Andrea Porta. Regia tv di Patrizia Carmine.

Giovedì 28 gennaio è la volta dell’Attila di Giuseppe Verdi ancora del Teatro alla Scala e ancora andato in scena nel 2018 con la direzione musicale di Riccardo Chailly. Nel cast Ildar Abdrazakov, Saioa Hernández, George Petean, Fabio Sartori, Francesco Pittari e Gianluca Buratto. Regia tv di Patrizia Carmine.

Chiudono il ciclo, venerdì 29 gennaio, I vespri siciliani di Verdi, prodotti dal Teatro Regio di Torino nella versione andata in scena nel 2011 per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Sul podio Gianandrea Noseda. Interpreti: Maria Agresta, Gregory Kunde, Ildar Abdrazakov e Franco Vassallo. Regia tv di Arnalda Canali.

Foto spettacoli Livermore: https://www.dropbox.com/sh/ri5n0ajeq408kqk/AAAAkuV1lVR3apR2xciJMvh0a?dl=0

Recensione espressa, scarna ed essenziale di Tosca di Giacomo Puccini alla Scala di Milano, ovvero Profondo russo.

Repetita iuvant.

Questa recensione è frutto della visione televisiva della prima scaligera, perciò attenzione: solo dal vivo uno spettacolo può essere valutato in modo completo, per ragioni tanto evidenti che non sto neanche a elencare. Detto questo, andiamo avanti.
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Recensione abbastanza seria di Madama Butterfly al Teatro alla Scala di MIlano: viene la Siri.

Repetita iuvant. Questa recensione è frutto della visione televisiva della prima scaligera, perciò attenzione: solo dal vivo uno spettacolo può essere valutato in modo completo, per ragioni tanto evidenti che non sto neanche a elencare. Detto questo, andiamo avanti.
Anche quest’anno soffro di recensione praecox, non c’è nulla da fare. Insomma mi espongo un po’ ma è tradizione di questo blog sgravare una recensione espressa, cotta sul momento.
Comincio col dire che io sono contento della scelta di rappresentare la prima versione di Madama Butterfly, perché è molto raramente messa in scena. Quindi, a mio parere, sono inutili le elucubrazioni sulla lesa maestà della scelta, ogni giorno ovunque si allestisce la “solita” Butterfly. Leggi il resto dell’articolo

Madama Butterfly di Puccini al Teatro alla Scala di Milano: le 10 cose da sapere.

Anche quest’anno si sta per compiere il rito della prima alla Scala di Milano. L’opera scelta per l’inaugurazione è Madama Butterfly di Giacomo Puccini.
Potevo io non scrivere nulla in questa occasione? Beh, sì, ma sento che tutti voi piccini state aspettando che io vi spezzi il pane della lirica perciò eccomi qua con qualche curiosità sull’opera (strasmile). Ovviamente semiseria, perché i mallopponi paludati si trovano ovunque.puccini
Uno di questi, sintetico e informato, lo potete leggere su OperaClick.
Si è parlato (e straparlato) della scelta di Riccardo Chailly di eseguire la prima versione, quella che si schiantò alla Scala il 17 novembre 1904, tra grugniti, boati, ruggiti, risa, sghignazzate. Io preferisco la versione più nota e cioè l’ultima ma è del tutto irrilevante e fa bene il teatro milanese a proporre qualcosa di diverso. Perciò, in attesa della mia recensione – la prima si potrà vedere su RAI1 – , ecco qui quattro informazioni che forse sono meno note. Leggi il resto dell’articolo

Recensione semiseria di Fidelio al Teatro alla Scala di Milano. Barenboim ci vuole tutti come Beethoven: sordi.

Anche quest’anno inserisco, man mano che le incontro, nuove opinioni sulla prima scaligera.
Andrea Estero su Classic Voice
Alberto Mattioli su La Stampa
Roberto Corsi sul suo blog
Roberto Mastrosimone sul suo blog
Ugo Malasoma su OperaClick
Daland sul suo blog.

Come ogni anno e come nelle confezioni di medicinali (Amfortas ci sta, come nome di un presidio medico chirurgico: un lassativo?), prima di fare un uso improprio di questo post bisogna leggere le avvertenze, la prima delle quali è che so già che farò un uso sconsiderato di parentesi e incisi (forse anche qualche divagazione, che ne so) che renderanno la lettura più faticosa del solito.
Questa recensione è frutto della visione televisiva della prima scaligera, perciò attenzione: solo dal vivo uno spettacolo può essere valutato in modo completo, per ragioni tanto evidenti che non sto neanche a elencare. Detto questo, andiamo avanti.Fidelio-Teatro-alla-Scala-photo-Brescia-Armisano Leggi il resto dell’articolo

Il ritorno del critico semiserio: una notizia sulla trasferta del Teatro Verdi di Trieste e poi La Fenice di Venezia.

Del Teatro Verdi Trieste non si sa nulla. Sono in tanti a chiedermelo, ma davvero non ci sono novità particolari, solo gossip più o meno spinto che a me interessa il giusto e cioè nulla.
L’unica cosa certa è che grazie – immagino io – ai buoni auspici del ex Direttore Artistico del teatro triestino, Umberto Fanni (il quale ora ricopre lo stesso ruolo alla Royal Opera House Muscat, in Oman) il Verdi sarà in tournée nello Stato arabico nella seconda metà di settembre con quel Macbeth (regia di Brockhaus, scene di Svoboda) che tanto successo ha riscosso in Italia, dove ha vinto anche il Premio Abbiati.img_5751-copy
Le date, inserite nella stagione 2014-2015 sono queste: 18, 20, 22 settembre.
Il cast impegna Csilla Boross (Lady Macbeth), Michel Chioldi (Macbeth) e Giorgio Giuseppini (Banco). Donato Renzetti dirigerà Coro e Orchestra del Teatro Verdi.
Perché la dirigenza triestina voglia tenere clandestina la cosa (poco cambia se domani mandano un comunicato stampa: mancano 10 giorni!) non si sa e perciò passiamo ad altro. Leggi il resto dell’articolo

L’ equivoco stravagante del Bellini, ovvero l’inutil precauzione.

Calma, melomani. Non sono improvvisamente impazzito. Leggi il resto dell’articolo

Recensione espressa della Traviata di Giuseppe Verdi alla Scala di Milano. Molte croci e poche delizie. Il regista Tcherniakov distrutto dai fischi.

Ugo Malasoma su OperaClick

Daland su proslambanomenos

Angelo Foletto su Repubblica

Filippo Facci su Il Post

Pietro Bagnoli su Operadisc

Mattioli sulla Stampa

Giovanni Gavazzeni sul Giornale

Roberto Mastrosimone su Wanderer’s Blog

Aspasia su Il Diavolo Ascolta Mozart

Il bello di essere il viscido tenutario di un blog da quasi 10 anni tra qui, Splinder e ancora prima Tiscali, è che quando arriva il 7 dicembre sera non ti devi scervellare per scrivere il cappello della recensione della prima alla Scala, puoi limitarti a copiare quello che hai scritto gli anni precedenti (smile).
Perciò ecco la premessa indispensabile, da leggere in stile sillabato rossiniano come si fa con le avvertenze per i farmaci e scritta quasi senza segni d’interpunzione come in Cecità di Saramago.
Una recensione ricavata dalla ripresa televisiva di uno spettacolo operistico è forzatamente incompleta in quanto solo in teatro si possono valutare compiutamente alcune caratteristiche dell’allestimento delle voci dei cantanti e della direzione d’orchestra.
Inoltre la regia televisiva – bella o brutta che sia – mette in evidenza particolari che sfuggono in teatro e allo stesso tempo preclude una visione d’insieme dello spettacolo.

Avete ripreso fiato (smile)? Bene, allora cominciamo.
Intanto vi chiedo una cortesia. Segnalatemi nei commenti altre recensioni, così organizziamo una piccola rassegna stampa come l’anno scorso. Leggi il resto dell’articolo