Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

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Recensione seria di Semiramide di Rossini al Teatro La Fenice di Venezia: luci e ombre caratterizzano il ritorno in laguna della regina incestuosa.

Qui la recensione di Daland: http://proslambanomenos.blogspot.com/2018/10/semiramide-rinasce-in-laguna.html

Sono tornato a casa dall’orrida Venezia alle tre di notte, tralascio quindi gli aspetti più inquietanti della trasferta lagunare (gabbiani assassini e veneziani imbestialiti) e passo subito al sodo. Leggi il resto dell’articolo

Recensione semiseria de I Capuleti e i Montecchi di Bellini al Teatro La Fenice di Venezia. Tragedia: muoiono Romeo e Giulietta.

Dell’orrida Venezia che dire? Poco, questa volta, soprattutto perché evidentemente in gennaio i gabbiani assassini stanno ancora smaltendo qualche viaggiatore morto avanzato dalle crapule festive e la carne fresca – visto il ridotto afflusso turistico (si fa per dire) – è più difficilmente reperibile.

Un gabbiano gigante travestito da aereo, mentre attacca uno stormo di aquile.

Un gabbiano assassino gigante travestito da aereo, mentre attacca uno stormo di aquile.

Peraltro, anche in questo periodo la trasferta lagunare mi ha lasciato un bel ricordo: l’immagine di una coppia etero di giapponesi in cui l’elemento maschile avanzava per le calli tenendo teso un braccio che brandiva una prolunga di circa 1.5m con in cima una minitelecamera rivolta verso l’alto. Ha rischiato di levare gli occhi più volte ai passanti ma forse , ci ho pensato ora, non era a scopo turistico ma il tipo si è inventato una specie di NORAD in salsa orientale per difendersi dagli attacchi dei gabbiani kamikaze. Dopotutto i giapponesi hanno esperienza di questo tipo di incursioni (strasmile).
Ma, come sempre, passiamo alle cose meno serie. Leggi il resto dell’articolo

Recensione semiseria ed entusiasta del Don Giovanni di Mozart alla Fenice di Venezia. Finalmente disponibile un accessorio per i selfie.

Mi chiedo, ogni tanto: Ma perché vai nell’orrida Venezia, Amfortas? Effettivamente succede che mi faccia queste domande esistenziali. Poi, però, appena scendo la scalinata che porta dalla stazione al primo girone infernale lagunare, trovo la risposta: ci vado perché così sono sempre informato sulle ultime, straordinarie, alzate d’ingegno del genere umano. Ieri sono bastati pochi passi e mi sono imbattuto in una marea di venditori ambulanti che vendevano i supporti per farsi i selfie.selfie

Nella mia ignoranza tipica del provinciale triestino, non ne conoscevo l’esistenza. Voglio dire, chi non vorrebbe farsi un selfie mentre è sbranato da un gabbiano assassino gigante oppure quando si rotola per i dolori lancinanti alle viscere post spaghettata con vongole adulterate? Oppure mentre paga 29 eurazzi per due ore di sosta in Piazzale Roma? Dai! Sono momenti dei quali bisogna conservare memoria.
E poi, ma questo ho potuto apprezzarlo alla fine, in quale altro luogo posso vedere pantaloni brutti come quelli che indossava il direttore, Stefano Montanari? Una via di mezzo tra una mutazione genetica e una severa malattia epidermica. Terribili (strasmile).
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Recensione abbastanza seria di L’Africaine di Giacomo Meyerbeer alla Fenice di Venezia: aperti per Meyerbeer e chiusi per Putin.

chiusoputinUn’orrida Venezia più sobria del solito mi si è presentata ieri in occasione della trasferta in laguna.
Pochi – si fa per dire, ovviamente – turisti, forse anche perché noi triestini abbiamo pensato di accoglierne qualche migliaio proprio nei giorni in cui c’era Putin in città, dimostrando un timing davvero brillante. Vi lascio immaginare l’impatto sul traffico e la felicità dei nostri negozianti, i quali proprio quando c’era qualche forestiero in giro sono stati costretti a tenere “chiusi per Putin” i loro esercizi commerciali. Qualcuno ha cercato furtivamente di tenere aperto, ma è stato abbattuto a fucilate dai gorilla del premier russo, che erano davvero parecchi, seppure meno numerosi delle stupidaggini che spara ad altezza d’uomo il presidente della provincia di Udine sul Teatro Verdi di Trieste (strasmile).navi da crociera 17.6.2012 Leggi il resto dell’articolo

Jessica Pratt e Michael Spyres, la nuova coppia di fatto della lirica e una bella iniziativa di una coppia “vecchia”!

La lirica ha bisogno di “divi”, di artisti che in qualche modo riescano d’un tempo a risvegliare la passione assopita dei melomani di lungo corso, che tendono a intristirsi e fossilizzarsi sui vecchi idoli, e contemporaneamente veicolino l’arte del belcanto verso nuovi appassionati. I quali, per quanto mi riguarda, non è fondamentale che siano giovani. Mi accontenterei che fossero nuovi.
Houston, abbiamo un problema: i divi dovrebbero essere bravi e non è scontato che sia sempre così. Leggi il resto dell’articolo

Recensione semiseria della Sonnambula di Vincenzo Bellini alla Fenice di Venezia: applaudito un pullman.

Chi mi segue da un po’ sa che quando vado alla Fenice, nell’orrida Venezia, per vedere un’opera non posso esimermi dallo scrivere qualche riga promozionale sulla città lagunare. Me lo impone il contratto con il locale ufficio turistico, quindi abbiate pazienza. Leggi il resto dell’articolo

Riflessione sull’Adelaide di Borgogna al Rossini Opera Festival: la prevalenza del cretino.

Perciò che riguarda l’Adelaide di Borgogna di ieri sera, me la cavo prestissimo. Leggi il resto dell’articolo