Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

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Il concerto di Capodanno al Teatro Verdi di Trieste: un buon inizio.

Insomma, ricominciamo e ancora auguri a tutti!

Olga Dyadiv

Il Teatro Verdi di Trieste ha salutato l’anno nuovo e il suo pubblico con un concerto straordinario che si è svolto proprio per Capodanno. Una scelta inconsueta a queste latitudini ma, a giudicare dal sold out registrato al botteghino, gradita dalla cittadinanza: fila interminabile per entrare e parecchie le persone rimaste senza biglietto. Leggi il resto dell’articolo

Recensione meditata di La traviata di Giuseppe Verdi a Trieste: è in atto un’epidemia di tisi, molte Violette cadono sul campo.

In questi giorni a Trieste muoiono un sacco di Violette, nel senso che ben cinque si stanno affrontando per ottenere la parte al Teatro Verdi: alla fine ne resteranno due (forse tre, boh) che potranno finalmente morire di tisi in scena. Tu pensa la sfiga, qualche volta (strasmile). Leggi il resto dell’articolo

Alban Berg e Hector Berlioz: le due facce del genio al Teatro Verdi di Trieste.

Serata davvero bella, emozionante.
Ai tanti che mi hanno chiesto la mia opinione sull’incarico a Ezio Bosso, rispondo che valuterò l’artista di volta in volta con la consueta serenità.
Ok? (strasmile) Leggi il resto dell’articolo

Il flauto magico al Teatro Verdi di Trieste: animali fantastici e dove trovarli. Superman compreso.

Die Zauberflöte ossia Il flauto magico di Mozart mancava dal Teatro Verdi di Trieste da vent’anni. Ieri sera il ritorno, gustoso per molti versi.
Come potrete leggere più avanti, a buona parte del pubblico la regia di Valentina Carrasco non è piaciuta. Succede. Peccato che la Carrasco stessa non l’abbia presa benissimo, per usare un eufemismo (strasmile).
Voglio dire, postulare a gesti una generale infedeltà dei partner del pubblico – correttamente senza distinzioni di genere, va detto – non è proprio il massimo (strasmile).
Tra l’altro suggerisco alla regista una collocazione più coerente di Nembo Kid: poteva farlo intervenire quando c’era in scena la cabina telefonica, no? Almeno si spiegava – visto che il minilocale era occupato dalla Regina della notte – la precipitosa fuga del supereroe dietro le quinte.
cabinasuperman

Le cose migliori però si sono viste in platea e nel foyer all’intervallo, perché io e un’amica (ciao Maria Teresa) che abbiamo perso la dignità da tempo immemorabile abbiamo mimato i movimenti dei robottini/fanciulli tra gli sguardi più preoccupati che divertiti dei giurassici spettatori della prima. È stato uno spettacolo orribile al quale un altro amico pusillanime (ciao Paolo) ha voluto colpevolmente sottrarsi. E sì che pure lui, quanto a dignità, non ha molto da perdere.
Personalmente mi sono sempre sentito come un animale – sentimento condiviso da chiunque mi conosca –  ma da oggi mi sento anche di attribuirmi l’aggettivo fantastico. Da qui il triste titolo di questo post che sarà apprezzato, credo, per affinità animalesca elettiva da molti dei lettori di questa tana…ehm…blog.
Insomma, alla prossima e un saluto a tutti!entrata-papa Leggi il resto dell’articolo

Terzo appuntamento con la sinfonica al Teatro Verdi di Trieste.

yoneAnche il terzo concerto della stagione sinfonica triestina si è risolto in un grande successo. Anzi, un trionfo.
Merito del direttore Pedro Halffter Caro, della formidabile violinista Kyoko Yonemoto e della grande Orchestra del Verdi.
Con uno splendido lavoro di gruppo sono stati onorati tre grandi compositori russi: Čajkovskij, Prokof’ev e Musorgskij. Come di consueto potete leggere su La classica nota le mie sensazioni sulla serata.
Un saluto a tutti, alla prossima!

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