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Hai ragione, Simenon è un grande. Io trovo splendido in particolare “La neve era sporca”, l’hai letto? Certamente si, se sei un Simenon-dipendente. Adelphi anche questo.
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Gabrilu, certo che l’ho letto! Bellissimo.
Credo di aver letto tutto quello che c’è di Simenon su Adelphi 🙂
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Mi chiedo perché mai sia nato, “de re”, questo concetto di “piccole cose”: si tratta in realtà di quel tessuto di affetti su cui l’essere umano fonda la sua stabilità e la sua consapevolezza; affetti che sono tanto lontani per Kane quanto il tempo dell’infanzia e dell’innocenza, indelebili entrambe nella sua memoria, entrambe perdute. Kane ha scelto il calcolo, la convenienza. E il suo cargo non ha superato le tempeste del “gran mare oceàno” della vita. Non si fugge mai da se stessi. Ma si può sempre decidere di essere, di guidare la propria nave senza fare schiavi e senza avere padroni.
Ciao
🙂
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Citizen Kane…. adoro tantissimo questo film. a pensare che è ancora attualissimo…..
un salutone.
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opsss, senza documenti salii a bordo….
manou
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Sto cercando di capire se devo preoccuparmi per questo tornare sulle piccole cose a cui ancoriamo la vita, come il gelato del post precedente…
parliamone.
Margot :o)
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t’ho scritto le news!
eh… io mi rilasso con l’orrore di poe e lovecraft e i gialli di poirot e company… di simenon ho letto pochissimo ma mi hai fatto gola..
al ritorno dal cadore in treno mentre gigliana si ascoltava musica con mp3 io mi sono letta “il socio” di john grisham”, bello.. ma niente a che fare con i gialli rilassanti come vuole la tradizione… adelphi eh? uhm… controlleremo…
abbraccio
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Ammetto la lacuna, Simenon non è tra le mie letture, ma il tuo post mi ha incuriosita. Margot s’interroga perplessa, posso intromettermi? A me sembra bellissimo avere piccole cose alle quali ancorare la vita e la citazione di Citizen Kane calza a pennello. Buona serata 🙂
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Arrivo in ritardo per il post sul ghiacciolo, ma posto ugualmente (anche perchè non ho nulla di interessante su Simenon e Maigret…).
Anch’io mi ricordo il ghiacciolo arcobaleno!
Nella mia infanzia il ghiacciolo costava 30 lire, si vede che in quegli anni l’inflazione galoppava 🙂
La stessa cifra costava il gelato con una sola pallina.
Io li compravo dal tabaccaio-giornalaio-profumiere-cartolaio.
Sì, insomma, era un piccolo paese il mio…
Mia nonna invece ci preparava il ghiacciolo con acqua, vino e zucchero.
E ciucciare il ghiacciolo finchè non diventava tutto bianco e senza sapore…?
Eh, certe cose da grandi non si fanno più.
Adoro il ghiacciolo ancora oggi, e nel nostro freezer non manca mai.
Baci, Filo
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Ah, Simenon! Piaceva molto anche al mio vecchio bibliotecario di fiducia, purtroppo scomparso da qualche anno. Mi sono sempre riproposto di procurarmi qualcosa, ma per ora non ho fatto fede a questa promessa… aggiungerò un ennesimo appunto mentale per la prossima volta che passerò in libreria.
Greetings
CCvO
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Ringrazio tutti per i commenti, chiedo scusa ma non ho tempo di rispondere.
Un saluto collettivo 🙂
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