Di tanti pulpiti.

Dal 2006, episodiche esternazioni sulla musica lirica e amenità varie. Sempre tra il serio e il faceto, naturalmente. #verybullo

Melomania, portami via: meglio essere melomani o minzolini?

Tempo fa, Beppe Severgnini, sul Corriere della Sera, ha scritto un editoriale intitolato L’ossessione del nemico, riferendosi ai tristi meccanismi che regolano le dinamiche dialettiche nei dibattiti politici in televisione.

Mentre leggevo l’articolo, mi sono sorpreso a rilevare come molte considerazioni potessero essere estrapolate, rielaborate e risultassero calzanti anche per il dibattito tra critici musicali o, se preferite, tra appassionati melomani.
Succede sempre più di frequente, infatti, che anche nei blog e nei forum dedicati all’opera la rissa sostituisca la discussione.
Il disprezzo per le opinioni altrui, l’aggressività verbale esibita come qualità dialettica, ormai non solo sono la regola ma motivo di autoreferenziale vanto.
Il rispetto è artatamente confuso con la pavidità, la cieca arroganza spacciata per coraggio, l’insolenza e la maleducazione sventolate quali vessilli di libertà di pensiero e parola.
La prevenzione, un'idra fosca, livida, cieca, col suo veleno se stessa attosca, è sottilmente propagandata per coerenza.
La scelta di non avere nemici o amici per default non è più vista come onestà intellettuale, ma lordata dal sospetto dell’ipocrisia.
La pseudocultura televisiva del chi grida più forte vince, l’idolatria dell’audience a tutti i costi sono modelli vincenti che pagano e soddisfano l’ego di molte persone.
Anche noi che parliamo di Arte stiamo facendo l’errore di scambiare per fisiologico ciò che è invece una grave forma patologica.
Alla fine, il citizen journalism, quel movimento e fermento culturale che è nato grazie alla Rete, sta partorendo una nidiata di nuovi mostri sempre più simili a quelli che ci propinano i media tradizionali.
Se uno spettatore televisivo guarda il telegiornale di Emilio Fede o di Augusto Minzolini, già sa come le notizie (ammesso che le diano) saranno divulgate. Vale anche per altre testate di opposto orientamento politico.
Ecco, così, mestamente, stanno diventando alcune delle piazze virtuali che si occupano di musica lirica: si sa già prima come saranno valutati cantanti e allestimenti, nel bene e nel male.
Io rivendico invece il diritto alla coerenza incoerente o, se preferite, all’incoerenza coerente, che è una “linea editoriale” che presuppone la buonafede e mi dà la libertà di parlare bene oggi di un artista e male la volta successiva, se mi pare che non sia stato all’altezza del compito.
Per scrivere di musica, io, non ho bisogno di un nemico, mi basta una serata in teatro.
 
Qui l’articolo di Severgnini.
 
 

15 risposte a “Melomania, portami via: meglio essere melomani o minzolini?

  1. utente anonimo 3 novembre 2010 alle 4:45 PM

    Parole sante, caro Amfortas! 
    Certe volte leggo recensioni che sono una sequela continua di insulti e improperi è pazzesco!!! Non è giustificabile neanche quando in tutta evidenza chi è sul palcoscenico canta malissimo.
    Continua così con la tua saggia linea editoriale 🙂
    Despina

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  2. amfortas 3 novembre 2010 alle 5:28 PM

    Despina, grazie per l'incoraggiamento!

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  3. utente anonimo 3 novembre 2010 alle 7:21 PM

    Tratto dal mensile "opera", numero di novembre, pagina42:
    "Chi giudica oggi uno spettacolo lirico solo con il bilancino delle singole note, delle emissioni, del piu' o meno volume dei cantanti eccetera eccetera -come fanno ancora in tanti, soprattutto taluni perniciosissimi, deleteri, autarchici blog, che andrebbero semplicemente ignorati, a meta' tra il grottesco e il tragicomico, magari intitolati a miti canori di due secoli fa……ci dispiace dirlo, non ha capito assolutamente nulla dell'evoluzione del genere ed e' rimasto indietro anni luce, segnando il passo."
    Che ne dite?
    IRIS
     

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  4. amfortas 3 novembre 2010 alle 8:13 PM

    Iris, conosco bene il pezzo che hai citato e lo condivido nella sostanza, però credo che anche il Corriere della Grisi abbia diritto al suo spazio in Rete, ci mancherebbe pure. Io lo leggo anche con interesse, qualche volta.
    In realtà ci leggiamo più o meno tutti, è una cosa risaputa.
    Il mensile l'Opera non è esente da critiche, anzi!
    Nessuno è esente da critiche, nemmeno io o altre piazze virtuali ben più frequentate.
    Il mio, nelle intenzioni, è più che altro un appello al buonsenso perché sono convinto che l'aggressività non porta da nessun parte come non è utile per nessuno il servilismo.
    Nelle settimane scorse e in questi giorni ho letto cose davvero spiacevoli, mi sono ricordato dell'articolo di Severgnini e l'ho adattato parzialmente alle circostanze che mi premono.
    Ciao e grazie 🙂

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  5. annaritav 3 novembre 2010 alle 8:37 PM

    Quoto il tuo post e la tua risposta a Iris. Oramai sembra, in ogni campo, che valga solo l'opera di demolizione, senza mezzi termini; o tutto è bianco o tutto è nero, o tutto è buono o tutto è cattivo. E noto con tristezza che nessun campo d'interesse comune ne sia esente.
    È sempre un piacere leggerti. Salutissimi, Annarita.

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  6. daland 3 novembre 2010 alle 9:58 PM

    Qui Totò sbotterebbe: ma siamo uomini o minzolomani? 
    InTopic: il nostro pm, come voce, lo passerebbe l’esame-garcia? 
    Ciao!

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  7. amfortas 4 novembre 2010 alle 8:23 am

    Annarita, ciao, è mio il piacere di rivederti in questi lidi desolati 🙂
    E comunque hai ragione, ovunque è un delirio, anche in supermercato…
    Ciao!
    Daland, Totò ci può insegnare molto, accidenti! Quanto a me, passo a stento gli esami del sangue 🙂
    Ciao!

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  8. utente anonimo 4 novembre 2010 alle 9:07 am

    Forse è l'età che avanza, ma mi sono accorto che mi interessa sempre meno mettermi all'ascolto di qualcosa, sia in teatro sia in disco o alla radio, con l'atteggiamento di quello che sta lì con la matita rossa e blu a pesare le virgole e gli accenti e a compilare la pagella. Sono sempre convinto che nell'opera la voce sia l'elemento attorno al quale tutti gli altri che compongono lo spettacolo dovrebbero focalizzarsi, ma non mi va più di stare lì con l'atteggiamento del giudice di gara che al termine dell'esercizio deve attribuire il punteggio. La musica voglio soprattutto godermela.
    La rissosità dei melomani è problema vecchio, purtroppo, ed è il motivo che ha fatto sì che nel tempo io abbia frequentato e poi lasciato perdere molti consessi musicali in rete. Una cosa che non sono mai riuscito a capire è perché mai la critica rivolta a un cantante debba essere presa da tanti come un affronto personale. Invece di discutere sulle idee si finisce quasi sempre per blaterare e scambiarsi offese. Devo dire che a questo proposito invidio parecchio gli anglosassoni, che riescono a mantenere un livello di conversazione musicale molto più interessante di quanto succeda da noi.
    Winckelmann

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  9. utente anonimo 4 novembre 2010 alle 10:37 am

    Ciao amfortas,
    mi sento molto in linea con il tuo pensiero incoerentemente coerente.
    E sono molto d'accordo con l'intervento di Winckelmann.
    Gli italiani sentono la necessità di essere coccolati nelle loro convinzioni; è per questo che ci sono i giornali di partito e i canali televisivi digitali in cui si parla di una sola squadra di calcio.
    Credo che il problema sia la paura nel confrontarsi con gli altri, ma soprattutto con se stessi e che negli ultimi anni la situazione stia precipitando.
    Nella mia idea ingenua i forum e i blog che parlano d'opera dovrebbero costituire il baluardo del pensiero libero e dello scambio di idee.
    Un saluto da edgardo!

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  10. utente anonimo 4 novembre 2010 alle 11:56 am

    Ciao.
    Condivido la tua posizione, e non solo in materia di musica.

    In generale vedo fare un cattivo uso della democrazia e della libertà di parola. Questo è un gran peccato, perché si sporca e si spreca una grande opportunità. 

    Una grande passione vive anche di dubbi!

    Codirosso

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  11. amfortas 4 novembre 2010 alle 1:35 PM

    Wincklemann, sarà l'età anche per me, che discendo ampiamnete nella valle degli anni, ma sottoscrivo in pieno il tuo commento.
    È che in veste ufficiale per Operaclick, mi tocca usare anche il bilancino 🙂
    Ciao e grazie!
    Edgardo, anche tu hai ragione, spesso c'è bisogno di essere rassicurati nelle proprie convinzioni e pure tra i melomani non si sfugge a questa regola.
    Però, come sai, dove c'è più affluenza c'è bisogno di quella tristissima figura che è il moderatore, che io incarno con molti affanni su Operaclick, ad esempio.
    Sapessi che mi tocca leggere (e cancelalre) ogni tanto…
    Ciao!
    Codirosso, il problema, credo, è che si dia per scontato troppo spesso che è tutto lecito, ma non è così. Quando poi per ovvie necessità di decenza, qualcuno lo fa notare, si grida alla censura.
    In questo senso si potrebbe aprire una polemica lunghissima che non ho voglia d'affrontare 🙂
    Ciao e grazie anche  ate!

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  12. utente anonimo 5 novembre 2010 alle 2:40 PM

    Caro Amfortas, vedo che la discussione sul Corriere della Grisi ti ha colpito molto, anche più di quel che pensavo. Spero che tu mi riconosca che, al di là di qualche sberleffo che è dovuto alla mia toscanità, ho mantenuto una certa coerenza di opinioni e civiltà di comportamento.
    Ciao e a presto
    Marco Ninci

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  13. amfortas 5 novembre 2010 alle 4:10 PM

    Marco, ciao.
    A colpirmi molto è stata la ravvicinata successione di aggressioni accadute tra la Voce del Loggione e Il Corriere della Grisi, e sai perché? Mi ha ricordato ciò che è successo, ormai anni fa, sul forum di Operaclick.
    Anch'io, a quei tempi, mi feci trasportare dal fastidio e non ne meno vanto, anzi!
    Mi ha dato fastidio quindi veder riproposte le solite tesi, i soliti ragionamenti a senso unico, lo stesso assolutismo intellettuale, il disprezzo, ecc ecc.
    Per fortuna qualcuno, nella persona, anzi nella firma di Gilbert Louis Duprez non ha ancora smarrito il senso della ragione e, seppur a distanza di qualche anno, si rende conto che la verità non sta mai solo da una parte e si batte contro gli estremismi sciocchi e stucchevoli o le sparate a sensazione.
    Per quanto riguarda te, figurati, credo che qualsiasi persona di buon senso non ti possa incolpare di nulla e, fatto da non sottovalutare, noti nelle tue risposte una salvifica spruzzata d'ironia.
    Ironia che è cosa ben diversa dalle battute volgari che leggo quando m'affaccio alla chat di quel sito.
    Ne parlavo l'altra sera con un amico critico: i contenuti del sito sono interessanti, anche quando i toni sono troppo accesi o quando gli ascolti proposti contraddicono clamorosamente le ipotesi che vorrebbero dimostrare, ma la chat è spesso a livelli infimi.
    O forse sono sfortunato io, che becco sempre i 3 minuti in cui va in onda "the worst of"?
    Ciao e grazie dell'intervento, a rileggerci.

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  14. biondasirocchia 11 novembre 2010 alle 9:38 am

    Giustissimo. E poi a che serve l'insulto, soprattutto in questo campo? Che uno abbia cantato bene o male secondo noi, che cambia nella nostra vita? Ci toglie qualcosa? Offende qulahc estrano "senso"? Esprimiamoci dunque con la tranquillità di chi ha riflettutto su quello che dice, è consapovele che si tratta di un'opinione, e non ne fa questione di vita o di morte. Non lo è.

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  15. amfortas 11 novembre 2010 alle 10:42 am

    Biondasirocchia, eppure evidentemente siamo strani noi che la pensiamo così, che vuoi che ti dica…
    Il mondo è bello (?) dicono, perché è vario, mah!
    Ora siccome non voglio infliggerti altre frasi fatte ti saluto 🙂

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