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Dopo Gomes e l’imbarazzante Spadaccini anche Ferrando non mi è piaciuto granchè, voce bruttarella, chioccia e a tratti tremolante, caratterizzazione del personaggio eccessivamente clownesca. L’abbondante Canzian, sensuale come un panettone Le Tre Marie, a proposito, buone feste a tutti, non sa cantare di agilità e nel finale , che dovrebbe essere pirotecnico è in estrema difficoltà. Sonoda dovrebbe andare a lezione da Santi, è apprezzabile l’amore degli orientali per l’opera, in primis giapponesi e coreani per non parlare dei cinesi, ma bisogna coglierne lo spirito.Un esempio è il coro dell’atto primo scena quarta. Ha la pesantezza di una marcia militare tedesca, banzai!! Riascoltando la registrazione mi da ancora più fastidio. La Lai ha cantato benino, ma ne ho sentite a dozzine così, potevano prendere Zanetti, a chilometro zero.Balzani e Polinelli hanno convinto, così come coro e orchestra. Allestimento carino, bella la Topolino di Dulcamara. Loggione mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda dei punti di vista , con buona Pace di chi comanda. Alla prossima….Normaaaaa vien…..che Dio ci salvi…hahahahahaha.
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Heldentenorazzo, ciao. Strano che tu non abbia colto la grande differenza di tecnica tra questo Nemorino e il precedente Werther, c’è un abisso soprattutto per la posizione della voce. È vero che Ferrando ha un vibrato stretto, però a me dà fastidio sino a un certo punto. La caratterizzazione (visto anche l’altro commento di Pier) credo sia dovuta a scelte registiche. A me non è dispiaciuta.
Per Norma…chissà! Se Rebeka canta bene è una grande cantante, ma non so quanto il personaggio sia nelle sue corde, vedremo.
Ciao, augurazzi.
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Caro.. Amfortas sono d’accordo al 100% con la tua recensione, persino sull’appunto alle luci! Spettacolo piacevole. Qui però mi fermo perchè ho appena finito di vedere la prima dei secondi, quindi completamente un’altro cast. Luis Gomes ha iniziato sottotono con quant’è bella quant’è cara, per cresce in corso d’opera. Poi però ha mostrato tutti i limiti con la furtiva lacrima, anche se poi è stato applaudito. Interpretazione molto nella parte, forse anche troppo, cadendo nella macchiettizzazione. Non so se è colpa della regia o di un suo tentativo di supplire alla scarsa prestanza fisica. Brava Adina (Michelle Buscemi? non vorrei sbagliare), la migliore dei quattro, la più applaudita, tecnicamente valida e discreta attrice. Buono Vincenzo Nizzardo, basso che si sente e vince anche un’orchestra che tende a coprire un po’ tutti. Deludente solo Belcore (Oleg Loza? aiutami) baritono di poca forza, scenicamente piuttosto statico e con dizione discutibile. Coro protagonista ma non invadente e coriste che fanno concorrenza al corpo di ballo per quanto riguarda le coreografie (modernizzate quel tanto che basta). Come dici tu, bei costumi e scene piacevoli. Insomma uno spettacolo che scorre gradevole fino in fondo. Non proprio il massimo ma, come diceva De Andrè, “se non tutto giusto quasi niente sbagliato”. Comunque a me (e consorte) è piaciuto.
Buona notte e alla prossima.
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Pier, ciao. Sono contento che siamo d’accordo. Sul secondo cast, che non vedrò per mancanza di tempo, ti so dire solo che erano previsti Gomes (Nemorino), Bijelic (Adina), Nizzardo (Dulcamara), Loza (Belcore). Non so se ci siano state sostituzioni dell’ultimo momento.
Le nostre coriste in effetti sono brave anche dal lato scenico, complimenti a loro.
Una postilla: il fatto che tu e tua moglie siate usciti contenti è importante, perché come ben sai è il pubblico che conta. Le elucubrazioni dei critici, nella migliore delle ipotesi, servono a far riflettere.
Ciao e auguri!
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Chiedo venia allora. La brava soprano che ho ascoltato è Dusica Bijelic.
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Pier, bene, mistero risolto allora. Ciao!
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Che fine ha fatto l’annunciata Vanessa Goikotxea, che doveva cantare nel primo cast ?
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Heldentenor, ciao. Non ho idea, perché come sai cerco di stare lontano dal teatro per ovvi motivi. Ciao!
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Mi accodo alla natalizia contentezza per un’opera in cui non muore nessuno (dovremo aspettare la Cenerentola di Aprile per un nuovo lieto fine)! Una piccola osservazione su attacchi non sempre in sintonia tra orchestra e il resto della compagine. In Loggione si rideva, c’era anche un po’ di gioventù (che prima di “una furtiva lacrima” si è messa a giocare un po’ con lo smartphone, amen! è stato solo un attimo di debolezza, perdonato dalle vicine sorridenti…).
Opera scivolata serenamente e conclusa senza la rituale corsa ai cappotti, quindi bene, direi!
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Furio, ciao. Ma sì, l’importante è che ci sia un ricambio tra gli spettatori, anche a costo di qualche piccolo inconveniente. E poi pensa che alla prima una signora bella matura, avrà avuto un paio di anni più di me, si è messa a telefonare parlando ad alta voce proprio all’inizio dell’opera, giuro.
Non muore nessuno, dici? Speriamo che non muoia Rossini, ché non si sa mai…
Ciao 😉
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